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1.
A study of the traditional gathered food plants in the upper valley of the Serchio river (Garfagnana), Lucca Province, north-west Tuscany, central Italy, was carried out. One hundred thirty-three species (including fungi), belonging to 48 families, were encountered. The geographical isolation of the valley and the survival of old gastronomic traditions have permitted a rich popular knowledge to be main-tained. In particular, the tradition of preparing in springtime a characteristic vegetal soup (minestrella) based on about forty wild vegetables in a very restricted area of the valley might be correlated with influences of pre-Roman civilisations. An uncommon specific food utilization ofBryonia dioica andPrunus laurocerasus as well as the consumption in some districts ofFagus sylvatica seeds,Taxus baccata andCrocus napolitanus fruits as snacks and the very common use ofClematis vitalba shoots seem to demonstrate a well established tradition to use unpalatable vegetal sources. Ethnopharmacological aspects of the consumption of these species are discussed.
Piante Spontanee ad Uso Alimentare Raccolte Nella Parte Superiore della Valle del Serchio (Garfagnana), Italia Centrale
Resumen  E’ stato effettuato uno studio sulla raccolta tradizionale di piante ad uso alimentare nella parte superiore della valle del Serchio (Garfagnana), Provincia di Lucca, Toscana nord-occidentale, Italia centrale. 133 specie (inclusi funghi), appartenenti a 48 famiglie, sono state censite. L’isolamento geografico della valle e la sopravvivenza di vecchie tradizioni gastronomiche hanno permesso ad una ricca conoscenza popolare di mantenersi inalterata fino ai nostri giorni. In particolare, la tradizione della preparazione in primavera di una caratteristica zuppa vegetale (minestrella) basata talvolta su più di quaranta specie spontanee in un ’aerea molto ristretta della valle potrebbe essere messa in relazione ad influenze di civiltà pre-romane in quel territorio. L’utilizzazione alimentare non comune diBryonia dioica ePrunus laurocerasus così come il consumo di semi diFagus sylvatica, di frutti diTaxus baccata eCrocus napolitanus come snack e I’uso molto comune di giovaniparti aeree diClematis vitalba sembrano dimostrare una consolidata tradizione ad usare fonti vegetali non palatabili. Aspetti etnofarmacologici legati al consumo di queste specie vengono discussi.
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2.
Sommario E' del 1974, sulla traccia fornita dall'International Biological Program, che è in atto nel nostro Paese il monitoraggio pollinico. Su iniziativa dell'Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna e del CNR, nasce la prima rete regionale pilota di monitoraggio aerobiologico rivolta particolarmente ai granuli pollinici responsabili di allergia. Nel 1980 il campionamento pollinico supera i confini regionali e si estende a tutta la penisola, tanto che due anni dopo operano in Italia 20 stazioni. Attualmente vi sono in Italia 57 centri di monitoraggio aerobiologico che operano nell'ambito dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, fondata a Bologna nel marzo 1985 e comprendente studiosi provenienti da discipline diverse. E' indispensabile che ogni punto di monitoraggio pollinico abbia un confronto costante con i risultati clinici e la componente vegetale del territorio. A Ferrara i risultati di cinque anni di rilevamento hanno evidenziato tre gruppi principali di pollini allergenici: Graminacee, Urticaee (in particolare il genere Parietaria), Composite (in particolare il genere Artemisia), mentre scarsa è l'incidenza dei pollini degli alberi. Ricerche cliniche, svolte nel 1980 e nel 1982 su due gruppi di pazienti allergopatici, confermano i dati aerobiologici. Le percentuali di positività agli skin-tests sono per le Graminacee il 90% (1980) e l'88% (1982), ler le Urticacee il 30% (1980) e il 27% (1982), per le Composite il 15% (1980) e il 12% (1982). Abbiamo effettuato anche un'indagine sul territorio della provincia di Ferrara per verificare la presenza e consistenza di alcune specie di piante allergeniche. Tralasciando le Graminacee che, per essere assai diffuse, non giustificano una verifica sul campo, abbiamo dato maggior spazio ai generi Parietaria e Urtica (fam. Urticacee) e ai generi Artemisia e Ambrosia (fam. Composite). Nel nostro territorio sono presenti solamente 2 specie diParietaria (P. officinalis eP. diffusa) e 2 specie diUrtica (U. diodica eU. urens). Riguardo alle Composite abbiamo verificato la presenza di 4 specie diArtemisia molto comuni in tutto il territorio ferrarese, mentre 2 specie diAmbrosia sono diffuse soltanto lungo il litorale. Si può affermare che, in campo allergologico, la combinazione di dati aerobiologici, clinici e botanici costituisce la base per giungere ad una diagnosi corretta e per impostare una terapia il più mirata possibile.   相似文献   

3.
Abstract

Studio fitosociologico su alcune foreste di « Liriodendron tulipifera » L. del Tennessee (U.S.A.). – Una serie di rilievi fitosociologici e di osservazioni floristiche ed ecologiche è stata condotta in foreste di latifoglie nel Tennessee orientale, con particolare riguardo a stazioni di Liriodendron tulipifera L. su dolomite di Knox. Nell'elaborazione dei dati dei rilievi ci si è valsi di un calcolatore numerico IBM-1604. Il controllo dell'omogeneità basato sulla « charakteristische Artenkombination » e la distribuzione delle specie in classi di presenza dimostrano che le stazioni di Liriodendron nell'ambiente studiato rappresentano un tipo omogeneo di vegetazione. L'analisi della distribuzione in classi di presenza in questi termini è, a quanto ci risulta, nuova. L'analisi strutturale dimostra una stratificazione molto complessa, con 51% della massa assimilatrice sopra i 25m. Lo spettro biologico rappresenta una forma intermedia fra la foresta di latifoglie settentrionale (es. Minnesota) e la pluvisilva tropicale (America Centrale), con una percentuale particolarmente alta di geofite. La composizione floristica sta in una posizione intermedia fra i Liriodendretalia ed i Quercetalia di KNAPP, e risulta dominata dall'elemento submesofilo. La distribuzione delle specie arboree nei vari strati (da basale ad arboreo) suggerisce una tendenza evolutiva verso una foresta mista di Querce ed Hickories (Carya spp.) accompagnati ad Acer rubrum, Cornus florida, Oxydendron arboreum, Nyssa sylvalica ed Ostrya virginiana. Mancano invece qui le specie strettamente mesofile (Fagus, Acer saccharum, Aesculus octandra, Tilia spp. ecc.) che secondo i dati delle letterature sarebbero le tipiche specie compagne di Liriodendron. Si conclude che la foresta di Liriodendron è il primo stadio forestale della serie che ha per climax la foresta di quercia (« appalachian oak forest ») di ambiente submesico. L'analisi fitosociologica dimostra che, nella fase in cui Liriodendron è pienamente sviluppato, si tratta di una facies transitoria della menzionata « appalachian oak forest », rispetto a cui non sembrano esserci specie differenziali.  相似文献   

4.
Abstract

Vengono presentate in questo lavoro alcune specie rare, spesso non segnalate prima in Italia, come: Lindtneria trachyspora (Bourdot & Galzin) Pilat, Oligoporus rancidus (Bres.) Gilb. & Ryvarden, Sistotrema muscicola (Pers.) S. Lundell, Trechispora hymenocystis (Berk. & Broome) K.H. Larss. e Fomitopsis labyrinthica Bernicchia & Ryvarden, una specie recentemente descritta come nuova, ritrovata sull'Appennino settentrionale.  相似文献   

5.
California Porcini: Three New Taxa, Observations on their Harvest, and the Tragedy of No Commons. Seven species of California porcini (Boletus, sect. Boletus) are recognized, including three new taxa that are culturally and economically significant: B. rex-veris sp. nov., B. regineus sp. nov., and B. edulis var. grandedulis var. nov. The three new taxa have been intensively gathered during the last century by Italian immigrants, and B. rex-veris sp. nov. more recently by southeast Asian immigrants as well as by long-time rural residents. B. rex-veris sp. nov. is restricted to inland mountains while the other two are widely distributed, and are abundant in California’s heavily populated coastal zone. In the 1990s, reflecting the preservationist policies of mainstream environmental organizations, many park authorities and land management agencies in coastal California closed public lands to mushroom gathering. Organized attempts to establish legal, limited gathering in a few parks were almost entirely unsuccessful. The result is that it is illegal to pick porcini on nearly all public lands over a 6,000-square-mile area, even though they grow prolifically in coastal California. Many of coastal California’s porcini are picked anyway by those willing to risk being apprehended and fined. In response to the official intolerance for mushroom gathering, an entire generation of mushroom hunters has grown up practicing the activity in secret.  相似文献   

6.
Riassunto

L'A. ha esaminato alcune raccolte a Diatomee marine provenienti da una serie di località site lungo la costa Istriana. L'analisi dei suddetti materiali gli ha permesso di presentare un elenco di 314 specie di Diatomee.  相似文献   

7.
Riassunto

L'A. descrive lo sviluppo del polline e del gametofito femminile in Genista monosperma L., che seguono il tipo normale. Successivamente illustra le prime fasi della embriogenesi, caratterizzata prima del costituitsi di un proembrione di varia ed irregolare conformazione, che si evolve in una informe “massa proembrionale”, di alcune centinaia di cellule ricche di sostanze di riserva, piuttosto vacuolizzate e con spiccati segni di senescenza, poi dall'organizzarsi, nella porzione di questa massa prospicente l'albume, di una vera “area embrionale” subglobosa, che si inizia colla attiva suddivisione poi dall'organizzarsi, nella porzione di questa massa prospicente l'albume, di una vera “area embrionale” subglobosa, che si inizia colla attiva suddivisione di alcune cellule proembrionali. Questa area si evolvera poi nel definitivo embrione, al quale i resti della massa proembrionale fanno in certo senso da sospensore. Considerato poi che questa leguminosa, i cui ovari contegono sempre numerosi ovuli (in media 6–7), raggiunge maturita una rigorosa monosperima, cerca di individuare il processo ed il momento in cui si determina tale monospermia. Scalature nella maturazione dei gametofiti e nella fecondazione permettono solo di comprendere una eventuale riduzione nel numero dei semi, non la monospermia; un certo numero di masse proembrionali puo infatti venirsi a formare in un singolo ovario. L'A., rilevato come in questa specie appaia evidente un ritardo tra la spinta umorale che determina la divisione dello zigot e quella che determina l'organizzazione dell'embrione, suppone che quest'ultima colga per prima la massa proembrionale piu matura o comunque in posizione piu favorita; ed avanza quindi e discute l'ipotesi che da tale area embrionale che per prima comincia ad organizzarsi parta una sostanza capace di inibire l'organizzazione di altre aree embionali, onde a degenerazione delle restanti masse proembrionali e la finale monospermia del legume.  相似文献   

8.
Summary A new dasyclad alga—Acicularia boniae n.sp.—is discribed from Middle Triassic (?Ladinian) of the Piano del Minatore Formation, outcropping in the Cozzo del Pellegrino area (Calabria, southern Italy). The systematic position of this species, with respect to the genusAcicularia and morphogeneraAciculella andTerquemella, is discussed.
Riassunto Viene descritta una nuova specie di dasicladale—Acicularia boniae—proveniente dal Triassico Medio della formazione del Piano del Minatore affiorante nel massiccio del Cozzo del Pellegrino (Calabria, Italia meridionale). Viene discussa la posizione sistematica rispetto al genereAcicularia ed ai morfogeneriTerquemella edAciculella.
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9.
Riassunto E' una breve nota descrittiva diIsaria cretacea van Beyma isolata da terreno di bosco ad Eucalipto.Trattasi di un Ifomicete non ancora segnalato presente in Italia e forse non ancora rinvenuto nel terreno.E' specie auxo-eterotrofa e presenta attività antagonista verso altre specie di funghi.
Summary The present note deals briefly withIsaria cretacea van Beyma, isolated from Eucaliptus soil. The fungus is a Hyphomycete whose presence in Italy was never noticed before and perhaps it is the first time the it is found in soil. ThisIsaria is an auxo-heterotrophic species and shows a certain antagonistic activity against some fungi.

Resumo O presente trabalho é uma nota breve descritiva deIsaria cretacea van Beyma, isolada de terreno de um bosque de Eucaliptos. Tratase de um Ifomicete cuja presença na Italia não foi ainda assinalada e talvez seja a primeira vez que é isolada de terreno.E' uma especie auxo-heterotrofica e apresenta uma certa atividade antagonista sobre outros fungos.
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10.
Riassunto Con metodi istochimici per la dimostrazione del mucopolisaccaridi e con metodi morfologici (colorazioni e impregnazioni dei gliociti) gli autori hanno studiato la glia del nevrasse di diverse specie di uccelli (Gallus G., Meleagris gallopavo, Anas domestica, Anas penelope, Columba livia, Coturnix coturnix, Passer Italiae) in proseguimento di ricerche similari condotte sugli anfibi.Anche negli uccelli la glia risulta composta da un materiale anisto extracellulare e da architetture gliovascolari. Le ricerche istochimiche non hanno potuto esattamente precisare la natura chimica del componente anisto (mucopolisaccaride neutro o mucopohsaccaride tipo acido jaluronico). Nel nevrasse degli uccelli si dimostrano nella sostanza bianca e nella sostanza grigia dell'asse cerebro-spinale architetture gliali affatto simili a quelle dell'asse cerebro-spinale dei mammiferi; anche nel cervelletto l'architettura gliovascolare è molto simile a quella dei mammiferi. Nel tetto ottico si verifica una particolare tettonica gliale che non trova riscontro nei mammiferi. Nel telencefalo il dispositivo dei gliociti è affatto particolare e non trova riscontro con architetture del telencefalo degli anfibi e dei mammiferi.Gli Autori discutono alcuni problemi di anatomia comparata del nevrasse degli anfibi rettili e uccelli.sLe ricerche furono condotte col sussidio di fondi del C. N. R.  相似文献   

11.
Riassunto

Dopo aver constatato come i risultati delle ricerche sin qui compiute sulla micorrizia delle Epatiche siano poco soddisfacenti, l'A. riferisee di aver osservato in molte Epatiche tallose una doppia infezione, da parte di um Ficomicete, che viene descritto, e di un Micomicete di tipo rizottonioide; soltanto quest'ultimo è presente nelle Epatiche fogliose. Illustra l'influenza dei principali fattori ambientali sull'infezione ficomicetica e le probabili cause dell'influenza stessa, e prospetta alcune ipotesi sui rapporti fra i membri della simbiosi.  相似文献   

12.
The long lasting scientific collaboration of Adelchi Negri with Camillo Golgi in the Laboratory of General Pathology and Histology of Pavia began in 1898–99, when he was still a medical student, and at about the time basic knowledge about human malaria transmission cycle (to which Golgi himself had given important contributions) was completed. On the occasion of the 100th anniversary of the discovery of Negri bodies, this article provides a short overview of the scientific and cultural context in whichNeurocytes hydrophobiae hypothesis matured. To the same intent and purposes, this article also delineates some of the important scientific achievements in the field of General Pathology by Negri’s contemporaries, reflecting both the influence of the two great pioneers in the field (Bizzozero and Golgi), and the close contact with European science in the 1890’s to the end of the first World War, when biological science in Italy entered a new crisis.
Adelchi Negri e le Scuole di Patologia generale nel passaggio dall’Ottocento al Novecento
Riassunto  La lunga collaborazione scientifica di Adelchi Negri con Camillo Golgi, nel Laboratorio di Patologia generale ed Istologia di Pavia, ebbe inizio nel 1898–99, quando questi era ancora studente di Medicina, e la conoscenza di base sul ciclo di trasmissione della malaria nell’uomo (alla quale lo stesso Golgi aveva dato importanti contributi in studi pionieristici) era completata. In occasione del Centenario della scoperta dei Corpi del Negri, questo articolo offre una rassegna sintetica del contesto scientifico-culturale in cui maturò l’ipotesi delNeurocytes hydrophobiae come agente causale della rabbia. Con questo intento e per lo stesso scopo, questo articolo traccia anche alcuni degli importanti raggiungimenti scientifici nel campo della Patologia generale da parte dei contemporanei di Negri, nei quali è rinvenibile, sia l’influenza dei grandi pionieri della disciplina (Bizzozero e Golgi), sia lo stretto contatto con la scienza europea, tra il 1890 circa e la fine della prima guerra mondiale, allorché la scienza biologica italiana entrò in una nuova crisi.
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13.
Riassunto L'A. con il presente lavoro si propone di riassumere le nostre attuali conoscenze sugli Attinomiceti, discutendo in particolare i seguenti punti: a) l'eterogeneità morfologica e colturale di questi microrganismi; b) necessità di una loro ripartizione in generi diversi; c) l'opportinutà di una nuova classificazione che tenga debito conto di queste nozioni; d) la possibilità di nuovi studi e di nuovi orientamenti nella ricerca. Ciascuno di questi punti é discusso e documentato in quattro parti diverse del lavoro. Parte 1a. — Sono riassunte le conclusioni più significative, a cui sono giunti vari studiosi della morfologia degli Attinomiceti, come l'Orskov e il Jensen che, distinguono tre gruppi, particolarmente documentati.Una ulteriore e piú antica distinzione é suggerita dal carattere di anaerobiosi, sebbene non vi sia un completo accordo nel giudizio di una simile distinzione: l'accettarono il Wright, il Pinoy, Lignières e Spitz, il Puntoni. Wollenweber distinse due sezioni: Aerothrix e Pionnothrix. Parte 2a. — L'A. vi discute in primo luogo a quale dei gruppi distinti in precedenza si debba attribuire la denominazione generica Actinomyces, e necessariamente quali dei ricordati gruppi corrispondano ai generi definibili e con quali termini debbano essere contraddistinti. Parte 3a. - L'A. propone una nuova classificazione degli Actinomycetales, in cui l'emendamento principale consiste nella più rigorosa definizione delle famiglie Actinomycetaceae, nella quale debbono essere incluse le specie producenti spore o conidi. E' creata una sottofamiglia in relazione alle loro affinità per i generi Actinobacterium, Cohnistreptothrix, Proactinomyces, Mycobacterium, e Corynebacterium; essa con il termine Proactinomycoideae fa parte della famiglia Mycobacteriaceae. Nella sottofamiglia Leptothrichioideae sono annoverati quei generi che hanno maggiori affinità con i restanti Schizomiceti. II genere Actinomyces é considerate come il più evoluto e di transizione agli Eumiceti, ma per l'assenza di un nucleo ben definite si deve considerare appartenente agli Schizomiceti. Parte 4a. — L'A. si sofferma ad illustrare i rapporti che questi microrganismi hanno con la patologia e la microbiologia, rilevando che la loro esatta conoscenza con precise diagnosiè grandemente utile a queste scienze. Sono illustrate e discusse le specie note dei singoli generi e rilevate le ulteriori necessità di ricerche sperimentali.  相似文献   

14.
Riassunto

L'A. ha studiato lo sviluppo del gametofito e dell'albume in Proboscidea Jussieui Steud. e in P. lutea Stapf: il gametofito risulta di tipo normale e Palbume di tipo cellulare fino all'inizio. Particolare attenzione è stata posta nel descrivere le caraterristiche morfologiche di due tessuti di nutrizione dell'ovulo: una modesta epistasi ed una ipostasi di proporzione notevole, fornita anche di un cambiforme. E stata pure messa in rilievo l'importanza dell'epidermide. Interna del tegumento per il mantenimento allo stato embrionale dei tessuti circostanti. Il numero dei cromosomi è 2n=30 in ambedue le specie.  相似文献   

15.
Riassunto

L'A. espone le sue ricerche sulla macroflora di una ventina (fra i quaranta circa visitati) di laghetti e acquitrini dell'Appennino parmense-reggiano; tutti situati sopra i 1000 m. di alt. e, salvo eccezioni, di origine glaciale; dei principali riporta anche il piano topografico, appositamente rilevato, colla indicazione della distribuzione delle piante, qualche illustrazione fotografica, e infine l'insieme dei principali dati geografici. Passa quindi ad esaminare i consorzii floristici prevalenti, trattenendosi su qualche peculiarità di essi nella regione.

Poi, sulla scorta dei dati esistenti intorno alla componentd dei principali clementi floristici rappresentati nella zona, intorno alla loro attuale distribuzione in Italia e sopratutto in confronto con la vegetazione di altri laghetti (già esaurientemente studiati, posti, sia sul versante adriatico [laghi di Mantova] sia su quello tirrenico [lago Sibolla], sia nello stcsso Appennino tosco-modenese) mette in evidenza l'importantc ruolo dei laghetti dell'Appennino parmense-reggiano, come particolarmente atti alla conservazione e al rifugio di elementi microtermici che ivi si arrestano o di poco oltrepassano, saltuariamente, la regione.  相似文献   

16.
Riassunto

L'A. espone in questo lavoro i risultati di ricerche sistematiche e fitogeografiche sulla vegetazione di Monte Ferrato (presso Prato in Toscana), piccolo gruppo di colline costituite da rocce ofiolitiche (serpentino, eufotide ecc.), Dopo averne elencata la florula, dove riporta anche le diagnosi di alcune forme nuove, l'A. prende in esame la vegetazione dei principali tipi di stazione, che vi ha potuto riconoscere, in base a criteri fisionomici e statistici. Considera poi le caratteristiche morfologiche delle specie pi[ugrave] significative del serpentino, che raggruppa in cinque tipi di speciali morfosi. Sulla base dell'analisi della distribuzione geografica di alcune notevoli entità che si presentano a M. Ferrato in stazione disgiunta rispetto al loro areale, dello studio geografico e sistematico degli endemismi, e in genere poi di tutte le specie pi[ugrave] significative di questa Flora, l'A. ne discute il valore fitogeografico e climatico, rilevando e discutendo la convivenza di specie di diverso valore fitogeografico, in rapporta alle particolari condizioni microstazionali.  相似文献   

17.
Riassunto

L'A., continuando le sue ricerche sul potere cromotropo del nucleolo, dimostra sperimentalmente che il fenomeno del viraggio del bleu di toluidina verso la tinta matacromatica a livello dei bleu di toluidina verso la tinta metacromatica a livello dei nuclcoli di Paphiopedilum Spicerianum non è dovuto a differenza di pH di questi rispetto al nucleo, ma all'esistenza di una sostanza mucillagginosa dotata di potere cromotropo: non si tratta quindi di viraggio ionico, ma di viraggio metacromatico, caratteristico degli esteri solforici ad alto peso molecolare e dei loro sali. Confutando le ragioni per le quali altro Autore ha ammesso che il fenomeno del viraggio della tionina verso la tinta metacromatica a livello dei nucleoli di Nigella sative, Paeonia Moutan e Scilla maritima sarebbe un viraggio ionico, e interpretando i fenomeni da lui osservati come esempi di viraggio metacromatico, osserva che la esistenza di una sostanza mucillagginosa cromotropa risulta confermata nei nucleoli di altri organismi.  相似文献   

18.
Riassunto

L'A. si è proposto di chiarire il valore sistematico del Peucedanum venetum Koch. nei confronti della specie Linneana P. alsaticum L., in base all'esame dei caratteri morfologici esterni ed a quello dei caratteri anatomici del caule, del picciolo e del lembo fogliare, dei raggi dell'ombrella, del frutto. In questo esame (particolarmente in quello anatomico) ha ritenuto opportuno il confronto con altre entità di questo genere, onde cercare di precisare il valore sistematico dei vari caratteri. Conclude con l'affermare che il Peucedanum venetum Koch. è da considerarsi come specie autonoma, ben distinta dal P. alsaticum L.  相似文献   

19.
Riassunto L'autore ha studiato lo sviluppo in vitro del polmone embrionale di pollo, espiantato a 4 e 5 giorni di incubazione e tenuto in cultura fino ad un massimo di 5 giorni. Il processo di ramificazione dell'albero bronchiale continua in cultura, e puó essere seguito direttamente, mediante l'osservazione della cultura allo stato vivente, fino a che la ramificazione non diviene troppo complicata.L'esame istologico delle culture dimostra la comparsa di fenomeni molto simili a quelli che avvengono nelle condizioni normali di sviluppo, come viene dimostrato dal confronto fra le culture e polmoni di embrioni di pollo dal 5 ° al 10 ° giorni di incubazione. In particolare si sono osservati nelle culture: la secrezione vescicolare dell'epitelio della trachea e dei bronchi, fenomeni di migrazione cellulare attraverso l'epitelio, l'assottigliarsi dell'epitelio verso le ultime ramificazioni corrispondenti ai capillari aeriferi, il distacco di cellule dall'epitelio dei bronchi e dei piccoli rami e la loro caduta nel lume.In confronto allo sviluppo normale si osserva nelle culture una minore rapidità di ramificazione e la scomparsa dei sacchi aeriferi addominali.Ringrazio il Prof. E. Borghese, che ha seguito l'esecuzione della presente ricerca.  相似文献   

20.
Riassunto L'esame di tabacchi tipo Kentucky e Maryland in fermentazione ripetuto più volte nel corso di oltre un decennio ha mostrato che la microflora blastomicetia di essi è da ritenersi rappresentata da specie riferibili al Gen.Debaryomyces. Quelli isolati dal tabacco Kentucky in fermentazione, per la produzione dei sigari toscani, sono stati descritti comeDeb. nicotianae n. sp., altri stipiti come una varietà di questa, denominataDeb. nicotianae var.minor. Anche dal tabacco Maryland in fermentazione furono isolate forme riportabili alGen. Debaryomyces. Due di queste sono descritte comeDeb. MaryIandii n. sp. eDeb. Cavensis n. sp., una terza fu identificata colDeb. Matruchoti GRIGORAKI et PEJU. Lo sviluppo di questi lieviti è molto numeroso, raggiunge durante la fermentazione dei tabacchi le cifre da centinaia di migliaia ad alcune decine di milioni per gr. di tabacco sostanza secca. Nel tabacco Kentucky, in fase di fermentazione per sigari toscani, lo sviluppo si verifica nei primi stadi fermentativi ed è capace di avverarsi anche nell'interno dei itessuti fogliari; col procedere della fermentazione diminuisce rapidamente e quindi cessa. Altri rappresentanti della flora blastomicetica ma in scarsissimo numero, tale da non attribuirgli importanza pratica, sono dei lieviti asporigeni a pigmento rosa-rosso riferibili al Gen.Rhodothorula HARRISON. Di quattro stipiti isolati due di essi sono considerati una nuova varietà della Rhod.mucillaginosa (JORG). HARRISON e denominata quale var.Kentuckyi, un altro stipiti un'altra varietià della stessa specie designata come car.Scafatii, e il quarto stipite una nuova specie denominataRhod. polimorpha. Infine vengono svolte delle considerazioni sugli effetti che possono determinare le aggiunte di colture di lieviti ai tabacchi.
SummaryBlastomycetic microflora of tobaccos The study of fermenting tobaccos of the Kentucky and Maryland types, often repeated in the course of ten years, could demonstrate that their blastomycetic microflora is to be considered as typified by species belonging to theDebaryomyces genus. The ones isolated by the Kentucky tobacco during its fermentation for the production of,toscani cigars have been referred to asD. nicotianae, n. sp.; other strains as a variety of the former:D. nicotianae var.minor. Also by the fermenting Maryland tobacco have been ae isolated forms likely to be annexed toDebaryomyces gen. Two of the laater have been referred to asD. Marylandi n. sp. andD. Cavensis n. sp.; a third one has been identified asD. Matruchoti Grigoraki et Peju.The growth of these yeasts is quite fair and reaches, during the fermentation, numbers of hundreds of thousands and even tens of millions of blastospores per gram of dry substance.Other blastomycetes, considered however of a very little importance because of their neglectable number, belong to the genusRhodotorula Harrison. Two of them are a variety ofR. mucillaginosa (Jörg.) Harrison:R. mucillaginosa var.Kentucky; another is theR. mucillaginosa var.Scafatii; a fourth strain is typified byRhodotorula polimorpha.


Crediamo opportune inserire nella presente rivista questo lavoro riassuntivo del Prof. GIOVANNOZZI sulla flora dei lieviti del tabacco-cui si è specialmente dedicatoper i possibili nessi epidemiologici tra le blastomicosi umane e tale flora. Dimostrata, ormal, la scarsa o nulla specificità dei lieviti usuali per l'uomo, e i sempre più frequenti nessi tra flora blastomicetica dell'ambiente e forme patogene per l'uomo e gli animali, appare evidente il notevole interesse che sempre offrono gli studi intesi a mettere in evidenza i lieviti esistenti nelle sostanze usualmente a contatto con l'uomo (N. d. R.)  相似文献   

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