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相似文献
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1.
Riassunto

L'A., descritte succintamente le fitocenosi fanerofitche dei colli Tiburtini e Cornicolani di cui lo Styrax officinalis L. e parte integrante in sorprendente rigoglio, ammette che questa pianta, estesa in Europa nel terziario, abbia regredito nell'attuale areale est-mediterraneo per effetto delle glaciazioni, dopo le quali tenderebbe a ridiffondersi con difficolta a causa della pesantezza dei semi. Rileva quindi l'ipotesi di vari AA., che l'uomo l'abbia reimportata in Italia (forse i Romani a Villa Adriana) e ammette che cio avrebbe permesso alla pianta di diffondersi in una zona di areale virtuale, o piu yerosimilmente pregresso, d'onde forse tende verso l'Atlantico sotto l'influenza della crisi interglaciale xerotermica che si va determinando; ma non nasconde l'intima convinzione chi si tratti di un relitto di indigenato. Accenna quindi ad alcuni popolamenti, in questo settore, di piante mediterrance orientali e occidentali, dalla cui discordanza trae conferma che sul clima di Tivoli influiscono fattori intermedi fra quelli “portoghesi” e quelli “ellenici” di DE MARTONNE.  相似文献   

2.
Riassunto

L'A. stabilisce che in Plumbago europaca L. e Ceratostigma plumbaginoides Bunge lo sviluppo del gametofito femminile avviene secondo lo schema del tipo Plumbago tetramegasporiale 8-nucleato. Non uno stadio aberrante è stato osservato nè per l'una nè per l'altra specie.

Viene messo in rilievo il carattere generale di singolare accelerazione dello sviluppo che, allo stato attuale delle conoscenze, rivestono i fatti embriologici finora noti nella sottofamiglia delle Plumbagincae nei riguardi di quelli stabiliti per la sottofamiglia delle Staticeae.  相似文献   

3.
Riassunto

L'A. mette in rilievo le differenze esistenti fra l'apice dei fusti sotterranei e quello dei fusti aerei di Equisetum ramosissimum Desf. Tali differenze sono : secrezione di abbondante mucillaggine da parte delle cellule dell'epidermide esterna delle guaine pi[ugrave] periferiche che incappucciano l'apice dei rizomi, mentre le cellule epidermiche esterne delle guaine dei fusti aerei si differenziano nello stesso senso delle cellule epidermiche degli internodi; presenza di tricomi nella parte interna delle guaine che incappucciano l'apice del rizoma, tricomi che mancano nelle guaine dei fusti aerei; localizzazione dell'acerescimento in lunghezza al primo internodio del rizoma (quello pi[ugrave] vicino alla gemma apicale), mentre nei fusti aerei l'acerescimento è scaglionato su diversi internodi.

La mucillaggine che viene secreta dalle cellule epidermiche delle guaine del rizoma prende origine direttamente dai granuli d'amido, che sono abbondantissimi e particolarmente grossi in talli cellule all'inizio del processo di formazione della mucillaggine.  相似文献   

4.
Riassunto

Sono state prese in esame 37 stazioni delle rocce scistose del Cevedale fra i 2100 e i 3000 metri con una flora algologica di ben 176 specie. I diversi tipi di roccia posseggono biocenosi caratteristiche secondo il umidità, l'altitudine, l'esposizione e la struttura chimico-fisico.

Forme specifiche del clima alpino non si conoscono con sicurezza causa la diffusione operata dal vento e l'effetto mitigatore dell'acqua stessa alle accentuate oscillazioni termiche del clima alpino.  相似文献   

5.
Riassunto

L'A. studia l'anatomia del Dianthus arboreus L. verus (= D. acyphyllus Sieb.), endemico dell'isola di Creta, illustrandone lo sviluppo della plantula, le formazioni primarie e secondarie della radice, del caule e delle foglie. Pone particolarmente in evidenza la precoce differenziazione di un anello meristematico continuo, la mancanza di raggi midollari, la formazione di zone anulari di legno compatto e di parenchima tangenziale con elementi legnosi sparsi, e infine la frammentazione del corpo legnoso per opera di zone di parenchima radiale di riempimento. Discute queste particolarità di evoluzione delle Cariophyllaceae verso un abito erbaceo.  相似文献   

6.
Abstract

Lo studio è basato sul confronto tra la flora di 5 città localizzate nelle principali regioni fitoclimatiche italiane: Milano, Ancona, Roma, Cagliari e Palermo. L'analisi di 684 specie rilevate in 50 aree campione ha evidenziato l'importanza delle apofite nella flora urbana in Italia e il ruolo delle terofite che provengono direttamente dalla vegetazione mediterranea. Il confronto ha inoltre mostrato la dominanza dei fattori biogeografici nella costituzione della copertura vegetale delle 5 città. Questi risultati contrastano con l'elevata percentuale di specie esotiche e con l'uniformità floristica osservate nelle aree urbane dell'Europa Centrale.  相似文献   

7.
Abstract

Aumento della sintesi di invertasi in seguito a trattamento con saccarosio in cotiledoni isolati da semi germinanti di ricino. – L'attività invertasica per cotiledone aumenta durante la germinazione di semi di ricino. In cotiledoni isolati ed incubati in acqua distillata per 15–22 ore, l'aumento di attività invertasica è molto scarso, L'aggiunta di saccarosio 0,1 M al mezzo di incubazione provoca un aumento di circa 40% dell'attività invertasica; aumento che non si riscontra se i cotiledoni vengono incubati in glucosio 0,1 M. La pre-senza di attinomicina D e di puromicina nel mezzo di incubazione previene lo sviluppo dell'attività invertasica. L'apparente specificità del saccarosio nell'indurre l'aumento di sintesi dell'enzima viene brevemente discussa nel quadro piú ampio dei fenomeni di regolazione da substrato delle sintesi di enzimi.  相似文献   

8.
Riassunto

L'A., richiamate sinteticamente le varie questioni inerenti alia biologia dei tartufi attraverso l'esame della letteratura, intraprende esperienze per dimostrare la germinazione delle spore di Tuber magnalum Pico. Sia in condizioni strettamente sperimentali e cioè con colture acquose sterili di frammenti di tartufi, sia in ambiente simile al naturale, infettando radici di quercia con poltiglia di tartufo e sabbia, contenuta in un tubo di vetro avvolgente le radici, è riuscito ad osservare spore germinanti e a darne la documentazione. Discute in seguito le esperienze. Attraverso lo studio della micorriza ottenuta sperimentalmente, contribuisce alla definizione della questione del rinvenimento di ife con unioni a fibbia in relazionc al micelio di Tuber (Mattirolo, 1887). Fa infine osservare come i risultati ottenuti non rappresentino che le fasi iniziali dei complessi fenomeni svolgentisi nel ciclo biologico dei tartufi.  相似文献   

9.
Riassunto

Lo sviluppo del gametofito femminile di Campsis radicans (L.) Seem. (Bi-gnonaceae) è di tipo normale, monomegasporiale, otto-nucleato. Le cellule somatiche dell'ovulo durante lo sviluppo del gametofito e la loro trasformazione in tessuto nutritizio presentano particolari fenomeni interessanti non solo dal punto di vista morfologico, ma anche da quello microchimico. L'ispessimento attivo della membrana delle cellule dell'ipostasi è preceduto dall'acquisto di un intenso potere cromotropo e di un aspetto mucillaginoso : il passaggio delle sostanze pectiche della membrana cellulare da uno stato di inerzia ad uno di accrescimento coinciderebbe secondo ogni verosimiglianza con l'acquisto di radicali solforici da parte dei loro polisaccaridi. L'amido del gametofito adulto in via di degenerazione acquista un intenso potere cromatropo determinato dai prodotti della sua demolizione  相似文献   

10.
Riassunto

L'A. ha coltivato diverse piante, appartenenti ai vari gruppi del regno vegetale, in soluzioni ricche di Mg o di Ca e di Ca + Mg, per osservare l'azione di questi elementi e il loro antagonismo. Ha condotto poi una serie di ricerche isto-patologiche su materiale intossicato da Mg, studiando specialmente il condrioma e la membrana. Infine ha osservato l'azione dei cationi Ca“ e Mg“ sul rigonfiamento delle principali sostanze colloidali, costituenti il plasma e la membrana vegetale.  相似文献   

11.
Riassunto

Vengono poste in evidenza per l'Erodium corsicum, endemismo corso-sardo, le modalità di formazione e le caratteristiche del gametofito femmineo, il quale risulta essere di tipo normale ottonucleato, ma con scomparsa precoce delle antipodi e tardiva fusione dei nuclei polari. Viene seguita la microsporogenesi, fissato essere il numero cromosomico n = 9, e tratti dei confronti con altre Geraniaceae.  相似文献   

12.
Riassunto

L'A. espone le sue ricerche sulla macroflora di una ventina (fra i quaranta circa visitati) di laghetti e acquitrini dell'Appennino parmense-reggiano; tutti situati sopra i 1000 m. di alt. e, salvo eccezioni, di origine glaciale; dei principali riporta anche il piano topografico, appositamente rilevato, colla indicazione della distribuzione delle piante, qualche illustrazione fotografica, e infine l'insieme dei principali dati geografici. Passa quindi ad esaminare i consorzii floristici prevalenti, trattenendosi su qualche peculiarità di essi nella regione.

Poi, sulla scorta dei dati esistenti intorno alla componentd dei principali clementi floristici rappresentati nella zona, intorno alla loro attuale distribuzione in Italia e sopratutto in confronto con la vegetazione di altri laghetti (già esaurientemente studiati, posti, sia sul versante adriatico [laghi di Mantova] sia su quello tirrenico [lago Sibolla], sia nello stcsso Appennino tosco-modenese) mette in evidenza l'importantc ruolo dei laghetti dell'Appennino parmense-reggiano, come particolarmente atti alla conservazione e al rifugio di elementi microtermici che ivi si arrestano o di poco oltrepassano, saltuariamente, la regione.  相似文献   

13.
Riassunto

L'A. descrive lo sviluppo del polline e del gametofito femminile in Genista monosperma L., che seguono il tipo normale. Successivamente illustra le prime fasi della embriogenesi, caratterizzata prima del costituitsi di un proembrione di varia ed irregolare conformazione, che si evolve in una informe “massa proembrionale”, di alcune centinaia di cellule ricche di sostanze di riserva, piuttosto vacuolizzate e con spiccati segni di senescenza, poi dall'organizzarsi, nella porzione di questa massa prospicente l'albume, di una vera “area embrionale” subglobosa, che si inizia colla attiva suddivisione poi dall'organizzarsi, nella porzione di questa massa prospicente l'albume, di una vera “area embrionale” subglobosa, che si inizia colla attiva suddivisione di alcune cellule proembrionali. Questa area si evolvera poi nel definitivo embrione, al quale i resti della massa proembrionale fanno in certo senso da sospensore. Considerato poi che questa leguminosa, i cui ovari contegono sempre numerosi ovuli (in media 6–7), raggiunge maturita una rigorosa monosperima, cerca di individuare il processo ed il momento in cui si determina tale monospermia. Scalature nella maturazione dei gametofiti e nella fecondazione permettono solo di comprendere una eventuale riduzione nel numero dei semi, non la monospermia; un certo numero di masse proembrionali puo infatti venirsi a formare in un singolo ovario. L'A., rilevato come in questa specie appaia evidente un ritardo tra la spinta umorale che determina la divisione dello zigot e quella che determina l'organizzazione dell'embrione, suppone che quest'ultima colga per prima la massa proembrionale piu matura o comunque in posizione piu favorita; ed avanza quindi e discute l'ipotesi che da tale area embrionale che per prima comincia ad organizzarsi parta una sostanza capace di inibire l'organizzazione di altre aree embionali, onde a degenerazione delle restanti masse proembrionali e la finale monospermia del legume.  相似文献   

14.
Riassunto

Viene completato l'elenco sistematico dei Ceratium viventi nelle acque di Sanremo, descrivendone una nuova specie: Ceratium Brunellii Rampi n. sp., e se ne stabilisce in linca di massima il comportamento fenologico.

Il raffronto del quadro feno-biologico dei Cerazi di Sanremo con quello di altre località mediterranee, sembra indicare che la distribuzione superficiale e la fenologia di questi microplanctonobi, è sensibilmente identica per tutto il bacino mediterraneo e che il gruppo afanotermo delle acque di Sanremo è ad apparizione precoce nei confronti di altre località mediterrance  相似文献   

15.
Abstract

In Pinns Pinca L. la furniazione del sughero dipende da due organizzatori diversi che presiedono rispettivamente al processo di moltiplicazione e a quello di differenziazione : i fasci resinogeni sottoepidermici rappresentano l'organizzatore del fellogeno, l'epidermide rappresenta l'organizzatore del sughero.  相似文献   

16.
Riassunto

L'A. espone in questo lavoro i risultati di ricerche sistematiche e fitogeografiche sulla vegetazione di Monte Ferrato (presso Prato in Toscana), piccolo gruppo di colline costituite da rocce ofiolitiche (serpentino, eufotide ecc.), Dopo averne elencata la florula, dove riporta anche le diagnosi di alcune forme nuove, l'A. prende in esame la vegetazione dei principali tipi di stazione, che vi ha potuto riconoscere, in base a criteri fisionomici e statistici. Considera poi le caratteristiche morfologiche delle specie pi[ugrave] significative del serpentino, che raggruppa in cinque tipi di speciali morfosi. Sulla base dell'analisi della distribuzione geografica di alcune notevoli entità che si presentano a M. Ferrato in stazione disgiunta rispetto al loro areale, dello studio geografico e sistematico degli endemismi, e in genere poi di tutte le specie pi[ugrave] significative di questa Flora, l'A. ne discute il valore fitogeografico e climatico, rilevando e discutendo la convivenza di specie di diverso valore fitogeografico, in rapporta alle particolari condizioni microstazionali.  相似文献   

17.
Riassunto

L'A. indica la larga conferma che ebbero le sue esperienze fondamentali sulla propagazione dello stimolo ormonica nelle Mimose. Anche l'estensione di questa, in base all'odierna teoria del movimento dell'acqua nelle piante coi fili d'acqua vasali in tensione, sviluppata dall'A. giì nel 1916 e appoggiata da esperienze delle quali nel 1926 aveva dato un cenno preventivo — ha ricevuto ora (1935) la definitiva conferma da parte di Houwink. Sono esposte dettagliatamente le dette esperienze ed anche altre inedite nello stesso senso.

Un altro tipo di propagazione dello stimolo è stato messo in evidenza da ricercatori (Bose, Snow, Ball, Umrath, Houwink; da noi vi si collegherebbe Montemartini). Vengono riferite dettagliatamente esperienze relative inedite dell'autore. É accolta l'ipotesi che si tratti di « propagazione nervosa », senza però vedere nelle Mimose veramente dei nervi: vi avrebbe parte una condizione generale di polarizzazione cellulare. Ma se anche la propagazione nervosa è pi[ugrave] rapida essa viene arrestata da un pulvino, quindi una conduzione dello stimolo nelle varie parti, anche di una unica foglia, è solo possibile coll'intervento dell'ormone — che al di là di un pulvino potrebbe pure suscitare ex novo l'altra propagazione.

In ultimo, secondo le rice di Houwink, i casi particolari della pi[ugrave] rapida conduzione dello stimolo nella M. pudica non sono nervosi. Si tratterebbe della trasmissione di un effetto meccanico nelle turgide cellule tubulose di Haberandt.  相似文献   

18.
Riassunto

L'A. ha studiato l'embriogia della Vinea difformis Pourr. ed ha potuto stabilire che:

  1. l'archisporio è pluricellulare e possono svilupparis talvolta pi[ugrave] cellule madri;

  2. normalmente solo una cellula madre arriva a maturità;

  3. delle quattro megaspore solo una è fertile e precisamente la pi[ugrave] calazale;

  4. lo sviluppo del gametofito è del tipo Normale cioè Monomegasporiale con oangio emisporiale.

Ha inoltre risontrato una anomalia di sviluppo constituita da un gametofito binucleato abnorme per ritardo delle divisioni nucleari cispetto all'acerescimento che è quello di un gametofito ottonucleato.  相似文献   

19.
Riassunto

L'Autrice ha studiato due raccolte di licheni, una del Kenya, l'altra del Tanganica, fatte dai Rev. Padri della Consolata nei pressi della loro Missioni.

Ha potuto determinare 124 entità, fra cui un genere nuova Tylophorophsis, quattro specic nuove Actinoplaca Balboi, Cyphelium Kenyanum, Tylophoropsis Nyeriana, Usnea epiphilla, e undici varietà nuove.

Ha osservato analogia fra la flora lichenica del Kenya e quella del Tanganica; e analogia di entrambe con la flora lichenica dell'Arcipelago Malese e delle Isole Filippine. Ha notato inoltre analogia fra la flora lichenica del Kenya e quelle dell'A. O. I., dell'Usambara (Congro) e dell'Uganda; e analogia fra la flora lichenica del Tanganica e quella dell'Africa Australe e dell'Africa sub-tropicale (1).  相似文献   

20.
Riassunto

L'A. studia il fitoplancton di nove bacini lacustri dell'Appennino centro-meridionale, precisamente Trasimeno, Piediluco, Ripa Sottile, Cantalice, Scanno, S. Raniero, S. Luigi, Cupia e Matese; con questo primo saggio di ricerche l'A. inizia lo studio di una biolimnologia comparata dei nostri bacini peninsulari; Ie diverse facies fitoplanctoniche vengono studiate in base ai caratteri geo-fisici del bacino (chimismo delle acque e loro trofismo).  相似文献   

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