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1.
Riassunto L'A. ha studiato il sistema ipotalamo-ipofisario della femmina del Tritone crestato normale e nelle seguenti condizioni sperimentali: lesioni ipotalamiche, ipofisectomia, carico osmotico, allevamento in ambiente secco, trattamento con acetato di rame. Negli animali ipotalamo-lesi in estate o allevati a temperatura artificiale di tipo estivo in inverno, l'A. ha osservato in un primo tempo un aumento dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p., che poi declina per esaurirsi completamente 50 giorni circa dopo Fintervento operatorio, senza che ne segua atrofia cellulare. Il neurosecreto si accumula nel moncone prossimale del f. preottico-ipofisario, le cui fibre lentamente degenerano in direzione pètale. Nella neuroipofisi l'atrofia tissulare e la rarefazione di sostanza neurosecretoria, già apprezzabile dopo 9 giorni, appaiono estremamente spinte dopo 50 giorni circa. L'atrofia della neuroipofisi, la deplezione in essa del neurosecreto, e il calo dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. sono meno accentuate negli animali allevati, d'inverno, a temperatura naturale.Negli animali ipofisectomizzati l'A. ha osservato che durante la prima settimana l'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. tende ad aumentare. Dal 12° giorno in poi lentamente declina, ma non si esaurisce del tutto neppure dopo 36 giorni, ed entro questo termine le cellule secernenti non degenerano. La quantità di neurosecreto entro le fibre del f. preottico-ipofisario è scarsa nei primi tre giorni, aumenta e si mantiene rilevante dal 5° al 12° giorno, e progressivamente poi diminuisce, senza mai scomparire del tutto. In corrispondenza del tuber le fibre del f. preottico-ipofisario degenerano, e in esse si accumula sostanza neurosecretoria. La degenerazione progredisce lentamente in direzione petale.Il carico osmotico (allevamento in soluzione all'1% di cloruro di sodio) tanto in animali integri che in animali ipotalamo-lesi ha portato, nel corso di 10 giorni, alla degenerazione delle cellule neurosecernenti del n. m. p., ad una forte diminuzione del neurosecreto entro gli assoni del f. preottico-ipofisario e ad una netta deplezione della colloide neuroipofisaria, non accompagnata da mitosi nei piuiciti.Del pari l'allevamento in ambiente secco ha determinato solo in un primo tempo un'esaltazione dei fenomeni neurosecretori nelle cellule del n. m. p. e un incremento dei fenomeni di trasporto lungo la via neurosecretoria; in un secondo tempo però subentrano fatti degenerativi a carico delle cellule secernenti e una più o meno marcata deplezione della colloide nella neuroipofisi.Infine gli effetti ottenuti con iniezioni di acetato di rame sono troppo poco netti per autorizzare qualsiasi deduzione.  相似文献   

2.
R. Ashbel 《Protoplasma》1932,15(1):177-187
Riassunto Sono stati eseguiti esperimenti col metodo manometrico diwarburg sulla respirazione delle uova annuali (bianco cinese, giallo indigene) e bivoltine 2o generazione (Awoiko) nel periodo di incubazione dal 14 aprile al 5 maggio.L'intensitá respiratoria delle uova di tutte le tre categorie aumenta continuamente finche raggiunge il suo massimo colla nascita dei bacolini.Ho distinto nello sviluppo delle uova sulla base dell' attivitá respiratoria dalla deposizione delle uova fino alla nascita dei bacolini tre periodi: Nel primo periodo l'intensitá respiratoria aumenta continuamente fino a raggiungere un massimo, questo primo periodo dura 4 o 5 giorni.Nel secondo periodo T intensitá respiratoria si abbassa notevolmente e rimane nei limiti bassi durante alcuni mesi, solo in primavera l'intensitá respiratoria s' inalza e raggiunge in fine il livello della intensitá raggmnta nel primo periodo. Questo periodo e la diapausa.Nel terzo periodo (incubazione) l' intensitá respiratoria cresce coninuamente raggiungendo il massimo colla nascita dei bacolini.Se noi sommiamo i giorni del continuo aumento della intensitá respiratoria ossia quello del primo e del terzo periodo, escluso il secondo periodo, avvremo un totale di 10–11 giorni.Ora la prima generazione delle bivoltinc si sviluppa ininterrotamente senza la diapausa, anche per il suo completo sviluppo sono nescessari circa 11 giorni. Dal punto di vista dell' attivitá del ricambio gassoso sembra ehe nel lungo periodo di diapausa non avvengono fenomeni di accrescimento, bensi avvengono dei processi di natura ignota.
Zusammenfassung Es wurden nach der manometrischen Methode vonWarburg Untersuchungen gemacht über die Atmung von Eiern der Seidenraupe annuali (bianco cinese und giallo indigene), bivoltine 2. Generation (Awoiko). Die Versuche wurden in der Zeit vom 14. April bis 5. Mai, die Zeit der Inkubation, ausgeführt. Die Intensität der Atmung stieg kontinuierlich bei den Eiern aller drei Kategorien, bis sie ihren Höhepunkt mit dem Ausschlüpfen der Raupe erreichte.Bezüglich der Atmungsaktivität wurden in der Entwicklung des Eies von seiner Ablage bis zur Geburt der Raupe drei Perioden unterschieden:In der ersten Periode stieg die Atmungsintensität kontinuierlich an bis zur Erreichung eines Maximum. Diese Periode dauert 4 bis 5 Tage.In der zweiten Periode sinkt die Atmungsintensität allmählich und bleibt auf einer ziemlich niedrigen Stufe konstant. Nur im Frühling steigt sie wieder an, bis sie das Niveau erreicht, das sie bereits in der ersten Periode gehabt hat. Diese Periode sei als Diapausa bezeichnet.In der dritten Periode (Inkubation) steigt die Atmungsintensität kontinuierlich bis zu ihrem Höhepunkt bei dem Ausschlüpfen der Larve.Wenn wir die Summe der Tage mit kontinuierlichem Ansteigen der Atmungsintensität betrachten, d. h. die Summe der Tage in der ersten und dritten Periode unter Ausschließung der zweiten Periode, so erhalten wir eine Summe von 10 bis 11 Tagen. Es ist bemerkenswert, daß die Entwicklung der Eier der ersten Generation der bivoltine, die kontinuierlich ohne Diapausa abläuft, ebenfalls 11 Tage dauert.Vom Standpunkte der Aktivität des Gasstoffwechsels aus scheint es, daß in der langen Periode der Diapausa keine Entwicklungserscheinungen vorhanden sind; man muß vielmehr Prozesse unbekannter Natur annehmen.
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3.
Abstract

Aumento della sintesi di invertasi in seguito a trattamento con saccarosio in cotiledoni isolati da semi germinanti di ricino. – L'attività invertasica per cotiledone aumenta durante la germinazione di semi di ricino. In cotiledoni isolati ed incubati in acqua distillata per 15–22 ore, l'aumento di attività invertasica è molto scarso, L'aggiunta di saccarosio 0,1 M al mezzo di incubazione provoca un aumento di circa 40% dell'attività invertasica; aumento che non si riscontra se i cotiledoni vengono incubati in glucosio 0,1 M. La pre-senza di attinomicina D e di puromicina nel mezzo di incubazione previene lo sviluppo dell'attività invertasica. L'apparente specificità del saccarosio nell'indurre l'aumento di sintesi dell'enzima viene brevemente discussa nel quadro piú ampio dei fenomeni di regolazione da substrato delle sintesi di enzimi.  相似文献   

4.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

5.
    
Conclusioni Il digiuno non produce modificazioni notevoli della pressione sanguigua, la quale anche nel digiuno completo venne spesso trovata molto elevata.L'aumento di pressione determinato dall' adrenalina è di solito, non sempre, minore nel digiuno che nello stato normale: invece l'iniezione di glucosio determina l'ordinario aumento di pressione, per cui l'azione cardiaca si deve considerare integra e si tratta di modificazioni dell'eccitabilità del sistema vascolare. Modificazioni che si possono attribuire solo in parte a diminuita eccitabilità delle fibre vasomotorie del simpatico, le quali rispondono ancora allo stimolo elettrico quantunque in grado minore. Si può ritenere che in seguito all'ispessimento della massa liquida, all adattamento del contenente al contenuto, l'adrenalina non possa determinare che limitati aumenti di pressione.Le reazioni vasomotorie prodotte dall'asfissia sono più deboli dopo il digiuno.Le condizioni di eccitabilità del vago, variano e lo stato di nutrizione dell'animale esercita senza dubbio una notevole influenza sull'eccitabilità stessa, che si spegne del tutto nell'inanizione avanzata. Però il digiuno per se stesso in cani prima robusti accresce piuttosto l'eccitabilità del vago. Il taglio ambilaterale dei vaghi in cani a digiuno è seguito di solito da un aumento grande di pressione, quasi maggiore dell'ordinario.L'eccitabilità del vago e del simpatico si può attribuire a modificazioni della normale combinazione dei joni: essi determinano una modificazione della distribuzione degli elettroliti nelle membrane cellulari.  相似文献   

6.
Abstract

Lo studio è basato sul confronto tra la flora di 5 città localizzate nelle principali regioni fitoclimatiche italiane: Milano, Ancona, Roma, Cagliari e Palermo. L'analisi di 684 specie rilevate in 50 aree campione ha evidenziato l'importanza delle apofite nella flora urbana in Italia e il ruolo delle terofite che provengono direttamente dalla vegetazione mediterranea. Il confronto ha inoltre mostrato la dominanza dei fattori biogeografici nella costituzione della copertura vegetale delle 5 città. Questi risultati contrastano con l'elevata percentuale di specie esotiche e con l'uniformità floristica osservate nelle aree urbane dell'Europa Centrale.  相似文献   

7.
Riassunto

L'A. studia lo sviluppo dello spermatangio di Mnium undulatum Hedw. fino allo stadio in cui si differenziano gli spermatidi. Viene messo in evidenza come, durante tale sviluppo, si susseguono duc fasi: la prima, embrionale, in cui le cellule spermatogene ritornano dopo ogni divisione alle dimensioni iniziali; la seconda, in cui le cellule spermatogene si suddividono in elementi sempre pi[ugrave] piccoli, fino a dare gli spermatidi. Durante questa suddivisione cellulare diminuiscono di sostanza sia il citoplasma sia il nucleolo; anche il volume del nucleo diminuisce, ma non la cromatina, che si addensa sempre pi[ugrave]. La divisione cariocinetica avviene secondo il solito schema, senza l'intervento di cariosoma o cariosfera. Viene messo in particolare rilievo la correlazione fra volume nucleolare e stato embrionale della cellula.  相似文献   

8.
Riassunto Le espansioni terminali degli assoni, che crescono in vitro, possono presentare aspetti diversi. La forma più comune é quella, da lungo tempo nota, di ingrossamenti dell'apice del neurite, i quali emettono esili filamenti ameboidi, transitori. Ma, nelle fibre che crescono nell'interfacie tra un mezzo solido e un mezzo liquido, spesso l'espansione risulta di tenui membraneile ialine in continuo movimento, le quali possono avere varia estensione.Le espansioni membraniformi possono venire in breve tempo retratte e sostituite da fini filamenti ameboidi indipendenti e viceversa; tra queste varie strutture esistono forme intermedie.Non risulta però confermata l'opinione di A. HUGHES che i filamenti transitori siano pieghe di una struttura continua.I vari aspetti, che le espansioni possono assumere, sono l'espressione della grande plasticità della sostanza nervosa. L'accrescimento delle fibre nervose a contatto di una superficie solida é verosimilmente condizione indispensabile, ma non sufficiente per la formazione delle espansioni membraniformi; é probabile che la sostanza del neurite si espanda in veli estremamente tenui, soltanto quando é soggetta a fenomeni di imbibizione, associati a diminuzione della tensione superficiale.Membrane ialine possono essere emesse anche all'apice delle collaterali e, in casi più rari, costituirsi transitoriamente persino lungo il decorso del neurite, a spese di tratti più o meno estesi di questo, che si espandono in superficie.Le fibre nervose in accrescimento presentano manifesti fenomeni di pinocitosi. Essi avvengono sia in corrispondenza dell'espansione terminale, sia nelle collaterali, sia infine lungo il decorso del neurite, in zone in cui esso emette esilissimi filamenti transitori, apparentemente privi di espansione terminale.Si ritiene ehe, con l'introduzione di goccioline di liquido, il neurite assuma dall'ambiente materiali disciolti, i quali, insieme alle sostanze che vengono elaborate dal pirenoforo e che fluiscono nel neurite stesso, verranno utilizzati per l'accrescimento della fibra nervosa.Vien prospettata l'ipotesi che il significato dei fini ramuscoli collaterali, transitori, che il neurite in accrescimento emette di continuo lungo tutta la sua lunghezza, sia essenzialmente trofico.Ricerche eseguite con un contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.  相似文献   

9.
Riassunto Furono istituiti confronti, in preparati col metodo Golgi-Cox, tra i caratteri dei neuroni piramidali grandi, medi e piccoli della corteccia cerebrale di Mammiferi di grandezza somatica molto differente, e piú precisamente: cavallo, bue, uomo, scrofa, pecora, capra, cane, gatto, coniglio, cavia, ratto, topo. Nell'uomo fu scelto il campo 4 di Brodmann; negli animali una regione della corteccia presumibilmente corrispondente.Nello stesso materiale fu determinata, in preparati col metodo Nissl, la densità dei neuroni, in modo da poter stabilire il numero dei neuroni per mm3 di corteccia.Furono riscontrate differenze modeste nella grandezza del pericario nei vari animali, incomparabilmente meno accentuate di quelle esistenti nello stesso materiale per i neuroni sprovvisti di dendriti (gangli sensitivi). Sono invece imponenti le differenze nell'estensione dell'arborizzazione dendritica. Tali differenze sono di più alto grado nelle grandi cellule piramidali che nelle medie e nelle piccole; però sono ben evidenti anche in queste ultime.Tra i valori ottenuti nella densità dei neuroni e quanto risulta nei preparati col metodo Golgi sull'estensione dell'arborizzazione dendritica negli animali di grandezza corporea differente, vi è coincidenza nel senso che, quanto più ampio è lo spazio occupato dall'arborizzazione dendritica dei neuroni della corteccia e quanto più numerosi sono i neuriti afferenti e le loro collaterali, tanto minore è la densità dei neuroni.I risultati delle presenti osservazioni si accordano con i recenti reperti col microscopic elettronico, secondo i quali i neuroni, la glia ed i vasi sanguiferi sono fittamente stipati, al punto che le fessure, le quali li separano, sono dell'ordine di grandezza submicroscopica; non esistono, nei centri nervosi, altri componenti al di fuori dei neuroni, della glia e dei vasi.Dedicato al Prof. Giuseppe Levi per il suo 88 compleanno. Ricerche compiute con un contributo del C.N.R.  相似文献   

10.
Riassunto Colture in goccia pendente di ovaio embrionale di polio da 11 a 17 giorni d'incubazione sono state studiate col sussidio della microcinematografia in contrasto di fase e ad intervalli di tempo.Si è potuto confermare che dall'espianto migrano cellule germinali (ovogoni ed ovociti), isolate o a gruppi, ed elenienti polinucleati, caratterizzati da fenomeni di movimento quali l'emissione e la retrazione di pseudopodi ed il moto circolatorio dell'ectoplasma.La microcinematografia ha permesso inoltre di Studiare i processi necrobiotici fisiologici delle ovocellule, processi che erano sfuggiti agli Autori precedenti forse per la loro rapidità. In una prima fase, che dura più a lungo (da 30 a 60 minuti primi circa), si verifica inizialmente l'arresto dei movimenti e successivamente il nucleo non appare più evidente mentre il citoplasma si ipertrofizza; talora si osserva la confluenza di più ovocellule in un'unica massa protoplasmatica. Nella seconda fase del processo, che dura pochi minuti secondi, si verifica la citolisi granulosa delle ovocellule.  相似文献   

11.
Riassunto

Lo sviluppo del gametofito femminile di Campsis radicans (L.) Seem. (Bi-gnonaceae) è di tipo normale, monomegasporiale, otto-nucleato. Le cellule somatiche dell'ovulo durante lo sviluppo del gametofito e la loro trasformazione in tessuto nutritizio presentano particolari fenomeni interessanti non solo dal punto di vista morfologico, ma anche da quello microchimico. L'ispessimento attivo della membrana delle cellule dell'ipostasi è preceduto dall'acquisto di un intenso potere cromotropo e di un aspetto mucillaginoso : il passaggio delle sostanze pectiche della membrana cellulare da uno stato di inerzia ad uno di accrescimento coinciderebbe secondo ogni verosimiglianza con l'acquisto di radicali solforici da parte dei loro polisaccaridi. L'amido del gametofito adulto in via di degenerazione acquista un intenso potere cromatropo determinato dai prodotti della sua demolizione  相似文献   

12.
Riassunto L'autore ha condotto uno studio al microscopio elettronico sulla distribuzione e sulla genesi del glicogeno nelle cellule dell'embrione di pollo nei primi stadi dello sviluppo.L'autore riscontra che nelle prime ore di incubazione il glicogeno è presente in pressochè tutte le cellule del blastoderma, dove coesiste con inclusioni vitelline. Al 2° giorno di incubazione il glicogeno scompare in tutte le cellule che hanno interamente digerito le inclusioni vitelline, rimanendo invece solo in quelle che sono ancora rieche di vitello. Fanno eccezione le cellule del miotoma che, pur essendo sprovviste di vitello, nella terza giornata di incubazione accumulano glicogeno in notevole quantità, in coincidenza con la comparsa in esse délie miofibrille.L'autore ritiene ehe il glicogeno che si trova inizialmente nelle cellule embrionali si formi in gran parte per attività neoglicogenetica, a partire dal vitello contenuto nelle cellule medesime, Egli conclude che tale attività neoglicogenetica dapprima sia propria di tutte le cellule embrionali, fino a quando hanno inclusioni vitelline, e che poi essa rimane localizzata al solo epitelio del sacco vitellino che sempre contiene vitello.
Ultrastructural investigations on the distribution of glycogen in the cells of chick embryo in relation to the presence of yolk inclusions
Summary The distribution and genesis of glycogen in the embryonic cells of chickens in the first stages of development has been investigated electronmicroscopically.In the first hours of incubation the glycogen is present in almost all the cells of the blastoderm where it coexists with yolk inclusions. On the second day of incubation the glycogen disappears in all the cells that have completely digested the yolk inclusions and remains only in those that are still rich in yolk. The only exceptions are the myotome cells that, being that they do not have yolk in the third day of incubation, accumulate glycogen in notable quantities coincidental to the appearance of myofibrils.The author holds that the glycogen that is found initially in the embryonic cells has its origin, for the most part, from neoglycogenetic activity, starting from the yolk contained in the cells themselves. It is concluded that this neoglycogenetic activity initially is present in all the embryonic cells, while they still have inclusions, and then remains localized only in the epithelium of the yolk sac that always contains yolk.
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13.
Riassunto

L'A. facendo delle osservazioni comparative tra le caratteristiche di sviluppo vegetativo e fiorale rilevate tanto sui rametti ordinari che nei casi anomali di formazione di gemme su spine di Aurantiaceae mette in rilievo il presumibile antagonismo tra sviluppo vegetativo e fiorale che si verifica in genere tra le due importanti attività fisiologiche della pianta.

Nello stesso tempo dà notizia di nuovi casi di formazione di gemme e di foglie su spine di Citrus limonum L. che, confrontati con quelli descritti in precedenti lavori dell'A. riguardanti lo sviluppo di fiori su spine di Aurantiaceae, confermano che gli abbozzi fogliari contigui alle gemme si evolvono regolarmente quando la gemma sia polarizzata nello sviluppo vegetativo o sia allo stato latente, mentre restano in genere allo stato rudimentale quando la gemma viene a polarizzarsi verso lo sviluppo fiorale. Ciò si verifica in generale negli abbozzi fogliari che si sviluppano sulle rachidi fiorali ed eccezionalmente in quelli che sono in rapporto con la gemma che dà origine ad una rachide fiorale.  相似文献   

14.
Riassunto

L'A., richiamate sinteticamente le varie questioni inerenti alia biologia dei tartufi attraverso l'esame della letteratura, intraprende esperienze per dimostrare la germinazione delle spore di Tuber magnalum Pico. Sia in condizioni strettamente sperimentali e cioè con colture acquose sterili di frammenti di tartufi, sia in ambiente simile al naturale, infettando radici di quercia con poltiglia di tartufo e sabbia, contenuta in un tubo di vetro avvolgente le radici, è riuscito ad osservare spore germinanti e a darne la documentazione. Discute in seguito le esperienze. Attraverso lo studio della micorriza ottenuta sperimentalmente, contribuisce alla definizione della questione del rinvenimento di ife con unioni a fibbia in relazionc al micelio di Tuber (Mattirolo, 1887). Fa infine osservare come i risultati ottenuti non rappresentino che le fasi iniziali dei complessi fenomeni svolgentisi nel ciclo biologico dei tartufi.  相似文献   

15.
Riassunto

L'A., continuando le sue ricerche sul potere cromotropo del nucleolo, dimostra sperimentalmente che il fenomeno del viraggio del bleu di toluidina verso la tinta matacromatica a livello dei bleu di toluidina verso la tinta metacromatica a livello dei nuclcoli di Paphiopedilum Spicerianum non è dovuto a differenza di pH di questi rispetto al nucleo, ma all'esistenza di una sostanza mucillagginosa dotata di potere cromotropo: non si tratta quindi di viraggio ionico, ma di viraggio metacromatico, caratteristico degli esteri solforici ad alto peso molecolare e dei loro sali. Confutando le ragioni per le quali altro Autore ha ammesso che il fenomeno del viraggio della tionina verso la tinta metacromatica a livello dei nucleoli di Nigella sative, Paeonia Moutan e Scilla maritima sarebbe un viraggio ionico, e interpretando i fenomeni da lui osservati come esempi di viraggio metacromatico, osserva che la esistenza di una sostanza mucillagginosa cromotropa risulta confermata nei nucleoli di altri organismi.  相似文献   

16.
Riassunto

L'A. stabilisce che in Plumbago capensis Thunb., accanto allo sviluppo secondo lo schema del tipo Plumbago, si riscontra, con bassissima frequenza, un nuovo tipo di sviluppo di gametofiti 7-nucleati bipolarizzati con oosfera di natura sporiale.

Stabilisce inoltre che in Statice Limonium L. lo sviluppo del gametofito femminile avviene esclusivamente secondo il tipo Euphorbia dulcis, mentre in Armeria vulgaris W. var. maritima (Miller) Willd. esiste associazione dei due tipi di sviluppo Adoxa ed Euphorbia dulcis nel rapporto approssimativo del 3%.

Mette in evidenza che la triploidia dei nuclei calazali, caratteristica dei gametofiti di tipo Euphorbia dulcis, può determinarsi secondo due distinte modalità : o per coalescenza dei tre fusi calazali durante la terza divisione dello sviluppo (Statice Limonium), o per un processo di vera e propria cariogamia dei tre nuclei sporiali quiescenti durante lo stadio di polarizzazione 1+3 con conscguente formazione durante la storia dello sviluppo di uno stadio binucleato secondario (Armeria vulgaris var. maritima).

Riconferma infine per questa ultima pianta il numero aploide dei cromosomi n = 9.  相似文献   

17.
Raissunto

Nella famiglia delle Lauraceae è stata fino ad oggi riconosciuta la formazione di un vero periplasmodio nei due generi Sassafras e Cinnamomum. Il periodo e le modalità di sviluppo fanno riferire il primo al tipo che si osserva nelle Monocotiledoni, il secondo a quello delle Dicotiledoni. Nei due tipi alcune particolarità morfologiche permettono induzioni sul significato fisiologico del periplasmodio.  相似文献   

18.
Riassunto Allo scopo di studiare le ripercussioni di profondi mutamenti delle condizioni meccaniche ambientali sulla differenziazione e l'accrescimento della cartilagine della sclera, si determinÒ in una serie di embrioni di polio al 40 giorno di incubazione un collasso dell'abbozzo dell'occhio destro. In conseguenza del collasso, il bulbo oculare, i cui singoli costituenti si differenziano in modo tipico, si accresce in misura considerevolmente ridotta in confronto all'occhio dell'altro lato, il cui sviluppo non fu turbato. Già due giorni dopo il collasso del calice retinico, il mesenchima che lo circonda e che è destinato a differenziarsi in gran parte nella cartilagine della sclera, costituisce una massa più spessa che di norma ma assai meno estesa in superficie.A partire dalla fine del 60 giorno d'incubazione, tale mesenchima si differenzia in cartilagine; in quest'ultima le cellule sono più addensate dal lato leso che da quello indenne. La densità dei condrociti per unità di volume di cartilagine non muta in modo significativo durante tutto lo sviluppo embrionale. La percentuale di condrociti in mitosi nella sclera dell'occhio ridotto, decresce un po' più rapidamente che nella sclera normale a partire dal momento nel quale inizia la differenziazione dell'abbozzo della sclera in cartilagine; invece, la sintesi di solfato di condroitina nella sostanza intercellulare, saggiata con lo studio dell'incorporazione di radiosolfo per un periodo di 24 ore, non presenta differenze apprezzabili nella sclera dell'occhio ridotto in confronto a quello che si accresce normalmente.La quantità assoluta di cartilagine che costituisce la sclera dell'occhio ridotto è considerevolmente minore di quella dell'occhio normale. Risulta dalle presenti ricerche che la differenza nell'accrescimento fra le sclere dei due occhi dipende non da variazioni dell'accrescimento interno ma da una cospicua riduzione dell'accrescimento apposizionale della sclera dell'occhio ridotto, sopratutto in corrispondenza del margine laterale della sclera al limite con la cornea (limbo sclerocorneale). In altre parole, nell'occhio ridotto vengono a mancare le condizioni meccaniche indispensabili per la progressiva estensione in superficie della sclera, la quale è dovuta ad un intenso accrescimento apposizionale al margine sclero-corneale.
Zusammenfassung Ziel vorliegender Untersuchungen war es, die Folgen von starken Veränderungen der mechanischen Bedingungen des Milieus auf die Differenzierung und auf das Wachstum des Skleralknorpels festzustellen. Bei einer Serie von Hühnerembryonen wurde am 4. Bebrütungstage ein Kollaps der rechten Augenanlage veranla\t. Während die Differenzierung der einzelnen Bestandteile durch den Kollaps des Augapfels nicht beeinträchtigt wurde, war sein Wachstum erheblich reduziert, in Vergleich mit dem des gegenseitigen Augapfels, dessen Wachstum ungestört war. Schon 2 Tage nach dem Kollaps des Augenbechers kommt es zu starken Veränderungen in der Form des umgebenden Mesenchyms, welches sich grö\tenteils zum Skleralknorpel differenzieren soll; die Mesenchymmasse wird plumper; ihre Flächenausdehnung wird erheblich reduziert. Vom Ende des 6. Bebrütungstages ab differenziert sich das Skleramesenchym zu Knorpel, in dem die Zellen im Vergleich zur unversehrten Seite verdichtet erscheinen. Die Dichtigkeit der Knorpelzellen je Volumeneinheit von Knorpel bleibt während der ganzen Entwicklung des operierten Embryos unverändert. Der Prozentsatz der Mitosen der Knorpelzellen in der Sklera des reduzierten Auges sinkt in Vergleich mit der normalen Sklera von dem Moment etwas rascher ab, in dem die Differenzierung der Skleraanlage in Knorpel stattfindet. Dagegen wurden, wenn man die Einverleibung der Menge von Radioschwefel in die Grundsubstanz während einer Periode von 24 Std untersucht, keine nennenswerten Unterschiede im Skleralknorpel des operierten Auges in Vergleich zu dem des gegenseitigen Auges konstatiert; dadurch wird bewiesen, da\ die Synthese von Chondroitinschwefelsäure in der Knorpelgrundsubstanz durch die Reduktion der Sklera nicht beeinträchtigt wird.Es ergibt sich aus vorliegenden Untersuchungen, da\ die absolute Menge des Knorpels der Sklera in Vergleich mit dem normalen Auge erheblich reduziert wird; doch hängt die Reduktion nicht von einer Verminderung im inneren Wachstum ab, sondern von der Reduktion des appositionellen Wachstums in der Sklera des reduzierten Auges, besonders am lateralen Rande der Sklera, an der Grenze mit der Hornhaut (Limbus Corneae). Kurz, es fehlen im reduzierten Auge die mechanischen Bedingungen für die progressive Ausdehnung in der Fläche der Sklera, welche durch ein intensives appositionelles Wachstum am Limbus Corneae hervorgebracht wird.
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19.
Riassunto E' stata studiata l'istogenesi e l'istochimica della ghiandola sottomandibolare e sottolinguale di embrione di topo, in condizioni di sviluppo normale e in cultura organotipica in vitro. In condizioni normali l'attività secretrice diviene dimostrabile con mezzi istochimici al 16 giorno di gestazione, come materiale intracellulare. La secrezione presenta fino dall'inizio reazione positiva ai metodi del PAS e di Hale, ed è colorabile col blu alcian. Al 17 giorno compaiono fra le due ghiandole differenze nell'aspetto morfologico del secreto, nell'intensità delle suddette reazioni istochimiche, e nel comportamento rispetto al blu di toluidina che dopo solfatazione dà colorazione metacromatica nella sottolinguale, ma non nella sottomandibolare. Ciò indica che il componente polisaccaridico del secreto ha caratteristiche un po' diverse nelle due ghiandole.Sono state eseguite culture in vitro di ghiandole al 13 giorno di gestazione, su un coagulo di plasma e di estratto embrionale di pollo. Al momento dell'espianto, esse sono all'inizio della loro differenziazione, e sono formate ciascuna da un cordoncino epiteliale e da una gemma solida, entro una comune capsula mesenchimale. Il processo di ramificazione si svolge più lentamente che in vivo, ma la secrezione compare alla stessa età totale. Le ghiandole si sono sviluppate in vitro per 10 giorni e le loro caratteristiche istochimiche sono apparse eguali a quelle che si osservano in condizioni normali di sviluppo.
Summary Histogenesis and histochemistry of submandibular and sublingual glands of mouse embryo were studied both during normal development and in vitro. In normal conditions secretory activity becomes detectable by histochemical methods at the 16th day of gestation as intracellular material. From the start, secretion shows a positive reaction to the PAS and Hale's method, and stains with alcian blue. At the 17th day differences may be shown between the two glands in the morphological features of the secretion, in the intensity of the above said histochemical reactions, and in the behaviour towards toluidine blue, which after sulfation gives metachromatic staining in the sublingual, but not in the submandibular gland. This indicates that the polysaccharidic component of the secretion has different characters in the two glands.Cultures in vitro were made of glands at the 13th day of gestation, on a clot of chicken plasma and embryo extract. At explantation time, they are just beginning their differentiation, and both consist of an epithelial cord and a solid bud, contained in a common mesenchymal capsule. The ramification process goes on at a slower rate in vitro than in vivo, but secretion appears at the same total age. The glands developed in vitro for 10 days and their histochemical features appeared to be comparable to those which were observed in normal developmental conditions.


Lavoro eseguito coi mezzi forniti da contratti di ricerca dell'U.S.A.E.C. (NYO-3355-10) e dell'Euratom (043-65-1 BIO I) e con un contributo del C.N.R.  相似文献   

20.
Riassunto Colture di cellule spleniche provenienti da topo immunizzato e controllo sono state seguite nella loro evoluzione morfologica, con particolare riguardo alla trasformazione in elementi di tipo blastoide e in elementi binucleati. Con la tecnica di Jerne si è testata la capacità anticorpopoietica delle culture di immunizzato a intervalli vari di tempo e si è fissata a 15 giorni la durata della competenza immunologica. Si è poi studiata, mediante autoradiografia l'andamento in vitro della sintesi del DNA e dell'RNA, articolata quest'ultima attraverso l'entrata in azione dei tre pools, e dal confronto costante dei due tipi di colture si è concluso che in esse qualitativamente non sono apprezzabili differenze nella dinamica di sintesi.
In vitro cell cultures of the spleen of the mouseAntibody response and synthesis of nucleic acids
Summary Spleen cell cultures from immunized and control mice have been followed in their morphological evolution, especially towards blastoid and binucleated cells. The immunological activity of cultures from immunized mice has been tested at different ages of culture by the Jerne antibody plaque essay. The ability of spleen cells to synthetize antibody was maintained in vitro for 15 days. DNA and RNA synthesis have been studied by radioautography using thymidine and uridine as precursors, respectively. No differences in the kinetic of synthesis appeared by relating the two types of cultures.


Il presente lavoro è basato in parte sopra una tesi di laurea discussa davanti alla Facoltà di Medicina dell'Universita di Pavia il 28 ottobre 1968.  相似文献   

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