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1.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

2.
    
Conclusioni Il digiuno non produce modificazioni notevoli della pressione sanguigua, la quale anche nel digiuno completo venne spesso trovata molto elevata.L'aumento di pressione determinato dall' adrenalina è di solito, non sempre, minore nel digiuno che nello stato normale: invece l'iniezione di glucosio determina l'ordinario aumento di pressione, per cui l'azione cardiaca si deve considerare integra e si tratta di modificazioni dell'eccitabilità del sistema vascolare. Modificazioni che si possono attribuire solo in parte a diminuita eccitabilità delle fibre vasomotorie del simpatico, le quali rispondono ancora allo stimolo elettrico quantunque in grado minore. Si può ritenere che in seguito all'ispessimento della massa liquida, all adattamento del contenente al contenuto, l'adrenalina non possa determinare che limitati aumenti di pressione.Le reazioni vasomotorie prodotte dall'asfissia sono più deboli dopo il digiuno.Le condizioni di eccitabilità del vago, variano e lo stato di nutrizione dell'animale esercita senza dubbio una notevole influenza sull'eccitabilità stessa, che si spegne del tutto nell'inanizione avanzata. Però il digiuno per se stesso in cani prima robusti accresce piuttosto l'eccitabilità del vago. Il taglio ambilaterale dei vaghi in cani a digiuno è seguito di solito da un aumento grande di pressione, quasi maggiore dell'ordinario.L'eccitabilità del vago e del simpatico si può attribuire a modificazioni della normale combinazione dei joni: essi determinano una modificazione della distribuzione degli elettroliti nelle membrane cellulari.  相似文献   

3.
Sommario L, A. ha ripreso il tentativo di isolate dalle cellule del corpo adiposo delle blatte (Periplaneta orientalis e Blattella germanica) i simbionti con lo scopo di determinarue la natura. I1 tentativo è fallito; lo studio è stato condotto su 40 ovoteche di Periplaneta orientalis; le colture hanno dato in una percentuale altissima l'isolamento di uno schizomicete che entra nel gruppo del B. subtilis e l'isolamento di due funghi lievitiformi. Da sei ovoteche sono state isolate cinque volte unaTorulopsis sp. e una volta laCandida Zeylanoides (Cast.) Lang. et Guerra.L'A. ritiene che questi funghi lievitiformi derivino dalla flora della cavità s matica della Blatta, frequentemente inquinata e che passino facilmente nelle ovoteche.
Summary Yeast-like fungi isolated from the oothecas of Periplaneta orientalis The A. retook the attempt of isolating from the cells of the fatty body of beetles (Periplaneta orientalis and Blattella germanica) their simbionts, in order to enlight their nature. The attempt failed; the study has been performed on 40 oothecas of Periplaneta orientalis; the cultures allowed in a highest rate the isolation of a schyzomycetes belonging to the B. subtilis group, and the isolation of two yeast-like fungi. From 6 oothecas have been isolated five times aTorulopsis sp. and once theCandida Zeylanoides (Cast.) Lang. et Guerra.The A. thinks these yeast-like fungi to come from the flora of the often polluted celomatic cavity of beetles from which they might pass, easily, in the oothecas.
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4.
Riassunto L'A. ha studiato il sistema ipotalamo-ipofisario della femmina del Tritone crestato normale e nelle seguenti condizioni sperimentali: lesioni ipotalamiche, ipofisectomia, carico osmotico, allevamento in ambiente secco, trattamento con acetato di rame. Negli animali ipotalamo-lesi in estate o allevati a temperatura artificiale di tipo estivo in inverno, l'A. ha osservato in un primo tempo un aumento dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p., che poi declina per esaurirsi completamente 50 giorni circa dopo Fintervento operatorio, senza che ne segua atrofia cellulare. Il neurosecreto si accumula nel moncone prossimale del f. preottico-ipofisario, le cui fibre lentamente degenerano in direzione pètale. Nella neuroipofisi l'atrofia tissulare e la rarefazione di sostanza neurosecretoria, già apprezzabile dopo 9 giorni, appaiono estremamente spinte dopo 50 giorni circa. L'atrofia della neuroipofisi, la deplezione in essa del neurosecreto, e il calo dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. sono meno accentuate negli animali allevati, d'inverno, a temperatura naturale.Negli animali ipofisectomizzati l'A. ha osservato che durante la prima settimana l'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. tende ad aumentare. Dal 12° giorno in poi lentamente declina, ma non si esaurisce del tutto neppure dopo 36 giorni, ed entro questo termine le cellule secernenti non degenerano. La quantità di neurosecreto entro le fibre del f. preottico-ipofisario è scarsa nei primi tre giorni, aumenta e si mantiene rilevante dal 5° al 12° giorno, e progressivamente poi diminuisce, senza mai scomparire del tutto. In corrispondenza del tuber le fibre del f. preottico-ipofisario degenerano, e in esse si accumula sostanza neurosecretoria. La degenerazione progredisce lentamente in direzione petale.Il carico osmotico (allevamento in soluzione all'1% di cloruro di sodio) tanto in animali integri che in animali ipotalamo-lesi ha portato, nel corso di 10 giorni, alla degenerazione delle cellule neurosecernenti del n. m. p., ad una forte diminuzione del neurosecreto entro gli assoni del f. preottico-ipofisario e ad una netta deplezione della colloide neuroipofisaria, non accompagnata da mitosi nei piuiciti.Del pari l'allevamento in ambiente secco ha determinato solo in un primo tempo un'esaltazione dei fenomeni neurosecretori nelle cellule del n. m. p. e un incremento dei fenomeni di trasporto lungo la via neurosecretoria; in un secondo tempo però subentrano fatti degenerativi a carico delle cellule secernenti e una più o meno marcata deplezione della colloide nella neuroipofisi.Infine gli effetti ottenuti con iniezioni di acetato di rame sono troppo poco netti per autorizzare qualsiasi deduzione.  相似文献   

5.
Riassunto E' stata studiata l'istogenesi e l'istochimica della ghiandola sottomandibolare e sottolinguale di embrione di topo, in condizioni di sviluppo normale e in cultura organotipica in vitro. In condizioni normali l'attività secretrice diviene dimostrabile con mezzi istochimici al 16 giorno di gestazione, come materiale intracellulare. La secrezione presenta fino dall'inizio reazione positiva ai metodi del PAS e di Hale, ed è colorabile col blu alcian. Al 17 giorno compaiono fra le due ghiandole differenze nell'aspetto morfologico del secreto, nell'intensità delle suddette reazioni istochimiche, e nel comportamento rispetto al blu di toluidina che dopo solfatazione dà colorazione metacromatica nella sottolinguale, ma non nella sottomandibolare. Ciò indica che il componente polisaccaridico del secreto ha caratteristiche un po' diverse nelle due ghiandole.Sono state eseguite culture in vitro di ghiandole al 13 giorno di gestazione, su un coagulo di plasma e di estratto embrionale di pollo. Al momento dell'espianto, esse sono all'inizio della loro differenziazione, e sono formate ciascuna da un cordoncino epiteliale e da una gemma solida, entro una comune capsula mesenchimale. Il processo di ramificazione si svolge più lentamente che in vivo, ma la secrezione compare alla stessa età totale. Le ghiandole si sono sviluppate in vitro per 10 giorni e le loro caratteristiche istochimiche sono apparse eguali a quelle che si osservano in condizioni normali di sviluppo.
Summary Histogenesis and histochemistry of submandibular and sublingual glands of mouse embryo were studied both during normal development and in vitro. In normal conditions secretory activity becomes detectable by histochemical methods at the 16th day of gestation as intracellular material. From the start, secretion shows a positive reaction to the PAS and Hale's method, and stains with alcian blue. At the 17th day differences may be shown between the two glands in the morphological features of the secretion, in the intensity of the above said histochemical reactions, and in the behaviour towards toluidine blue, which after sulfation gives metachromatic staining in the sublingual, but not in the submandibular gland. This indicates that the polysaccharidic component of the secretion has different characters in the two glands.Cultures in vitro were made of glands at the 13th day of gestation, on a clot of chicken plasma and embryo extract. At explantation time, they are just beginning their differentiation, and both consist of an epithelial cord and a solid bud, contained in a common mesenchymal capsule. The ramification process goes on at a slower rate in vitro than in vivo, but secretion appears at the same total age. The glands developed in vitro for 10 days and their histochemical features appeared to be comparable to those which were observed in normal developmental conditions.


Lavoro eseguito coi mezzi forniti da contratti di ricerca dell'U.S.A.E.C. (NYO-3355-10) e dell'Euratom (043-65-1 BIO I) e con un contributo del C.N.R.  相似文献   

6.
Riassunto L'A. con il presente lavoro si propone di riassumere le nostre attuali conoscenze sugli Attinomiceti, discutendo in particolare i seguenti punti: a) l'eterogeneità morfologica e colturale di questi microrganismi; b) necessità di una loro ripartizione in generi diversi; c) l'opportinutà di una nuova classificazione che tenga debito conto di queste nozioni; d) la possibilità di nuovi studi e di nuovi orientamenti nella ricerca. Ciascuno di questi punti é discusso e documentato in quattro parti diverse del lavoro. Parte 1a. — Sono riassunte le conclusioni più significative, a cui sono giunti vari studiosi della morfologia degli Attinomiceti, come l'Orskov e il Jensen che, distinguono tre gruppi, particolarmente documentati.Una ulteriore e piú antica distinzione é suggerita dal carattere di anaerobiosi, sebbene non vi sia un completo accordo nel giudizio di una simile distinzione: l'accettarono il Wright, il Pinoy, Lignières e Spitz, il Puntoni. Wollenweber distinse due sezioni: Aerothrix e Pionnothrix. Parte 2a. — L'A. vi discute in primo luogo a quale dei gruppi distinti in precedenza si debba attribuire la denominazione generica Actinomyces, e necessariamente quali dei ricordati gruppi corrispondano ai generi definibili e con quali termini debbano essere contraddistinti. Parte 3a. - L'A. propone una nuova classificazione degli Actinomycetales, in cui l'emendamento principale consiste nella più rigorosa definizione delle famiglie Actinomycetaceae, nella quale debbono essere incluse le specie producenti spore o conidi. E' creata una sottofamiglia in relazione alle loro affinità per i generi Actinobacterium, Cohnistreptothrix, Proactinomyces, Mycobacterium, e Corynebacterium; essa con il termine Proactinomycoideae fa parte della famiglia Mycobacteriaceae. Nella sottofamiglia Leptothrichioideae sono annoverati quei generi che hanno maggiori affinità con i restanti Schizomiceti. II genere Actinomyces é considerate come il più evoluto e di transizione agli Eumiceti, ma per l'assenza di un nucleo ben definite si deve considerare appartenente agli Schizomiceti. Parte 4a. — L'A. si sofferma ad illustrare i rapporti che questi microrganismi hanno con la patologia e la microbiologia, rilevando che la loro esatta conoscenza con precise diagnosiè grandemente utile a queste scienze. Sono illustrate e discusse le specie note dei singoli generi e rilevate le ulteriori necessità di ricerche sperimentali.  相似文献   

7.
Riassunto La muscolaris mucosae passando dall'esofago allo stomaco presenta una suddivisione e poi uno sfioccamento dei fasci muscolari, che si risolvono in singole file di cellule: queste vanno a costituire una lamina continua espansa in superficie, i cui elementi sono diretti in ogni senso. Da questa lamina, che sulla faccia interna presenta un gran numero di concavità, si staccano gruppi di cellule che circondano a spirale i tubuli ghiandolari, dirigendosi verso la superficie libera della mucosa: la mucosa risulta quindi compenetrata da un dispositivo muscolare, la cui contrazione determina la spremitura delle ghiandole, delle vene e dei linfatici.Nella parte pilorica, dove la muscolaris mucosae è più robusta, in relazione alla riduzione di calibro del viscere le cellule muscolari tendono a riunirsi nuovamente in fascetti diretti in ogni senso. In corrispondenza del piloro le cellule muscolari si riuniscono in fasci a forma di robusti nastri disposti in strati sovrapposti ed assumono nuovamente, come nel cardia, una direzione longitudinale. Contraendosi, esse determinano la formazione di una piega anulare della mucosa, che può ridurre od occludere il lume, con l'effetto di rinforzare o completare o perfezionare l'azione dello sfintere.  相似文献   

8.
Riassunto Furono istituiti confronti, in preparati col metodo Golgi-Cox, tra i caratteri dei neuroni piramidali grandi, medi e piccoli della corteccia cerebrale di Mammiferi di grandezza somatica molto differente, e piú precisamente: cavallo, bue, uomo, scrofa, pecora, capra, cane, gatto, coniglio, cavia, ratto, topo. Nell'uomo fu scelto il campo 4 di Brodmann; negli animali una regione della corteccia presumibilmente corrispondente.Nello stesso materiale fu determinata, in preparati col metodo Nissl, la densità dei neuroni, in modo da poter stabilire il numero dei neuroni per mm3 di corteccia.Furono riscontrate differenze modeste nella grandezza del pericario nei vari animali, incomparabilmente meno accentuate di quelle esistenti nello stesso materiale per i neuroni sprovvisti di dendriti (gangli sensitivi). Sono invece imponenti le differenze nell'estensione dell'arborizzazione dendritica. Tali differenze sono di più alto grado nelle grandi cellule piramidali che nelle medie e nelle piccole; però sono ben evidenti anche in queste ultime.Tra i valori ottenuti nella densità dei neuroni e quanto risulta nei preparati col metodo Golgi sull'estensione dell'arborizzazione dendritica negli animali di grandezza corporea differente, vi è coincidenza nel senso che, quanto più ampio è lo spazio occupato dall'arborizzazione dendritica dei neuroni della corteccia e quanto più numerosi sono i neuriti afferenti e le loro collaterali, tanto minore è la densità dei neuroni.I risultati delle presenti osservazioni si accordano con i recenti reperti col microscopic elettronico, secondo i quali i neuroni, la glia ed i vasi sanguiferi sono fittamente stipati, al punto che le fessure, le quali li separano, sono dell'ordine di grandezza submicroscopica; non esistono, nei centri nervosi, altri componenti al di fuori dei neuroni, della glia e dei vasi.Dedicato al Prof. Giuseppe Levi per il suo 88 compleanno. Ricerche compiute con un contributo del C.N.R.  相似文献   

9.
Riassunto L'autore ha studiato lo sviluppo in vitro del polmone embrionale di pollo, espiantato a 4 e 5 giorni di incubazione e tenuto in cultura fino ad un massimo di 5 giorni. Il processo di ramificazione dell'albero bronchiale continua in cultura, e puó essere seguito direttamente, mediante l'osservazione della cultura allo stato vivente, fino a che la ramificazione non diviene troppo complicata.L'esame istologico delle culture dimostra la comparsa di fenomeni molto simili a quelli che avvengono nelle condizioni normali di sviluppo, come viene dimostrato dal confronto fra le culture e polmoni di embrioni di pollo dal 5 ° al 10 ° giorni di incubazione. In particolare si sono osservati nelle culture: la secrezione vescicolare dell'epitelio della trachea e dei bronchi, fenomeni di migrazione cellulare attraverso l'epitelio, l'assottigliarsi dell'epitelio verso le ultime ramificazioni corrispondenti ai capillari aeriferi, il distacco di cellule dall'epitelio dei bronchi e dei piccoli rami e la loro caduta nel lume.In confronto allo sviluppo normale si osserva nelle culture una minore rapidità di ramificazione e la scomparsa dei sacchi aeriferi addominali.Ringrazio il Prof. E. Borghese, che ha seguito l'esecuzione della presente ricerca.  相似文献   

10.
Riassunto Sono riferiti alcuni reperti istochimici sulle ghiandole calcifere (ghiandole di Morren) di Eisenia foetida.Col metodo v. Kossa hanno assunto una colorazione nera più o meno intensa, oltre gli sferoliti e i romboedri di CaCO3 elaborati dalle ghiandole, anche le assise secernenti.Il metodo Gomori per la fosfatasi alcalina rivela nelle lamine sinciziali delie ghiandole una attività fosfatasica di variabile intensità.La reazione PAS (Metodo McManus) e la reazione Gomori alla fucsina-paraldeide risultano positive nel citoplasma delle cellule esofagee, delle cellule delle cripte in continuità col lume esofageo che rappresentano la porzione anteriore delle ghiandole, e a livello delle fibrille interposte tra sincizio ghiandolare e lacune sanguigne. Specialmente la fucsina-paraldeide mette in rilievo anche la presenza di rare fibrille che attraversando le lacune sanguigne — il cui lume è di calibro molto variabile — ne connettono le pareti. Le stesse reazioni sono negative, tranne per qualche raro granulo, nelle assise secernenti.Il metodo Brachet per gli acidi nucleinici mette in evidenza una pironinofilia di vario grado nel citoplasma del sincizio, visibile sopratutto attorno ai nuclei. Anche i nucleoli, talvolta di dimensioni piuttosto cospicue relativamente alle dimensioni del nucleo, hanno pironinofilia più o meno accentuata, che scompare, come quella del citoplasma, dopo trattamento con ribonucleasi.La colorazione con blu di toluidina a pH diversi o con tempi crescenti di colorazione permette di riconoscere delle granulazioni tenuemente ma nettamente metacromatiche anche a pH più bassi o con trattamenti più brevi, mentre a livello del citoplasma in genere e nel nucleo, la colorazione metacromatica positiva si ha con le soluzioni a pH relativamente più elevato o insorge gradualmente prolungando i tempi di colorazione. La metacromasia delle granulazioni è con tutta probabilità riferibile a mucopolisaccaridi acidi legati ai sali di Ca, mentre la colorazione diffusa del citoplasma è dovuta, verosimilmente, agli acidi nucleinici, la cui presenza è messa in rapporto col processo di continuo, cospicuo rinnovamento del sincizio ghiandolare durante il processo di secrezione.E' stato, infine, messo in evidenza, a conferma di osservazioni precedenti (Massal, 1929) la presenza nelle lamine secernenti di numerosissimi condriosomi filamentosi, disposti regolarmente, che conferiscono alle assise ghiandolari una struttura finemente striata.Questi reperti sono confrontati con quelli ottenuti con le stesse tecniche dall'A. sull'epitelio del sacco endolinfatico degli Anuri, anch'esso atto ad elaborare sali di Ca.Si sottolinea infine come ghiandole di Morren e sacco endolinfatico, organi appartenenti ad animali sistematicamente tanto lontani, hanno probabilmente, accanto ad alcune reazioni istochimiche comuni, anche funzioni in parte corrispondenti, in quanto in entrambi i casi l'accumulo di CaCO3 potrebbe servire come riserva tampone per il mantenimento del pH normale del sangue.  相似文献   

11.
Riassunto

L'A., continuando le sue ricerche sul potere cromotropo del nucleolo, dimostra sperimentalmente che il fenomeno del viraggio del bleu di toluidina verso la tinta matacromatica a livello dei bleu di toluidina verso la tinta metacromatica a livello dei nuclcoli di Paphiopedilum Spicerianum non è dovuto a differenza di pH di questi rispetto al nucleo, ma all'esistenza di una sostanza mucillagginosa dotata di potere cromotropo: non si tratta quindi di viraggio ionico, ma di viraggio metacromatico, caratteristico degli esteri solforici ad alto peso molecolare e dei loro sali. Confutando le ragioni per le quali altro Autore ha ammesso che il fenomeno del viraggio della tionina verso la tinta metacromatica a livello dei nucleoli di Nigella sative, Paeonia Moutan e Scilla maritima sarebbe un viraggio ionico, e interpretando i fenomeni da lui osservati come esempi di viraggio metacromatico, osserva che la esistenza di una sostanza mucillagginosa cromotropa risulta confermata nei nucleoli di altri organismi.  相似文献   

12.
Riassunto

L'A., richiamate sinteticamente le varie questioni inerenti alia biologia dei tartufi attraverso l'esame della letteratura, intraprende esperienze per dimostrare la germinazione delle spore di Tuber magnalum Pico. Sia in condizioni strettamente sperimentali e cioè con colture acquose sterili di frammenti di tartufi, sia in ambiente simile al naturale, infettando radici di quercia con poltiglia di tartufo e sabbia, contenuta in un tubo di vetro avvolgente le radici, è riuscito ad osservare spore germinanti e a darne la documentazione. Discute in seguito le esperienze. Attraverso lo studio della micorriza ottenuta sperimentalmente, contribuisce alla definizione della questione del rinvenimento di ife con unioni a fibbia in relazionc al micelio di Tuber (Mattirolo, 1887). Fa infine osservare come i risultati ottenuti non rappresentino che le fasi iniziali dei complessi fenomeni svolgentisi nel ciclo biologico dei tartufi.  相似文献   

13.
Riassunto L'autore riassume le attuali conoscenze sulla monoginia dei formicidi e discute dell'opportunità di adottare questo termine in luogo di altri preesistenti nella letteratura. Vengono inoltre riferite alcune esperienze in base alle quali è lecito concludere che ilLeptothorax exilis Em. è specie monogina e che questa condizione, nel caso di fusione tra colonie giovani, è assicurata dall'intervento delle operaie. L'aggressività delle operaie nei confronti delle regine estranee non può essere spiegata solo in base alla diversità dell'odore caratteristico del formicaio ed è in stretta correlazione con la presenza della regina madre od anche solo del suo cadavere. Vengono inoltre schematizzati i diversi metodi con cui le formiche si assicurano la monoginia della colonia.
Summary The autor summarizes present knowledge about the monogyny of Formicidae and considers the appropriateness of this term in preference to those hitherto in use. The A. also reports some experiences that lead to the conclusion thatLeptothorax exilis Em. is a monogynic species, a condition which in case of the fusion of young colonies is assured by the intervention of the workers. The aggressive behaviour of the workers toward foreign queens cannot be explained solely by the diversity of the odor characteristic of each colony. It is also in direct relationship with the presence of the queen mother or even just her corpse. The A. outlines the various methods by which ants assure the monogyny of the colony.

Résumé L'auteur résume les connaissances actuelles sur la monogynie des fourmis et discute l'opportunité d'adopter ce terme au lieu des autres préexistants dans la littérature. Il rapporte en outre quelques expériences qui lui permettent de conclure queLeptothorax exilis Em. est une espèce monogyne et que cette condition, en cas de fusion entre jeunes colonies, est assurée par l'intervention des ouvrières. L'hostilité des ouvrières contre les reines étrangères ne peut pas être expliquée par la seule diversité de l'odeur caractéristique du nid et est strictement liée à la présence de la reine mère ou même seulement à celle de morceaux de son cadavre. On fournit enfin un schéma des différentes méthodes avec lesquelles les fourmis assurent la monogynie de la colonie.
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14.
Riassunto Il succo di uova di Bombyx mori, riscaldate a 50° C per mezz'ora, all'inizio della svernatura, mostra un cospicuo aumento di viscosità rispetto al controllo. Dopo circa due mesi le uova riscaldate forniscono succo ancora notevolmente più viscoso del controllo. L'esame dei dati viscosimetrici mostra che durante questo tempo vi è stata una regolazione viscosa, ma imperfetta, che si può stimare con approssimazione del 43,17%. Anche ammettendo che si giunga ad avere una regolazione completa, è- da supporre che l'ambiente anomalo, in cui per un tempo così lungo viene a trovarsi l'embrione, non sia senza effetto su di questo e possa indurre sul futuro organisme somazioni o vere mutazioni.
Zusammenfassung Preßsaft von Eiern von Bombyx mori, bis auf 50° für eine halbe Stunde lang erwärmt, zeigt eine entschieden größere Viskosität als der von Kontrolleiern. Ungefähr 2 Monate lang bleibt diese Viskosität gleich, trotzdem schlüpfen die Eier zu 100%. Die erhöhte Viskosität entsteht wahrscheinlich durch Dishydratation der Eier oder durch Veränderungen in der Micellärstruktur der proteischen Komplexe.Diese erhöhte irreversible Viskosität erlaubt in jedem Fall die normale Entwicklung der Eier.Es erscheint möglich, daß eine irreversible Änderung eines chemischphysischen Charakters des Cytoplasmas, wie die beschriebene, der Grund einer Mutation sein kann, indem sie auf die Chromosomen wirkt und das Cytoplasma, in welchem die Chromosomen arbeiten, verändert.
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15.
Riassunto Viene qui presentato il progetto di elaborazione computerizzata dei dati aerobiologici, relativi alla presenza in atmosfera dei pollini di interesse allergologico, in vista della realizzazione di un Sistema di Banche Dati, regionali e nazionali, che raccolgano e redistribuiscano i dati rilevati dai circa 60 centri di monitoraggio aerobiologico operanti in Italia. Il progetto, basato sull'uso di Personal Computers, è in avanzato stato di realizzazione e si articola in un package di software specifico, di cui è stata data dimostrazione operativa nel corso del 2o Congresso Nazionale A.I.A. svoltosi a Capri nell'aprile 1986. L'articolo descrive in dettaglio la genesi del progetto, le linee di sviluppo in cui lo stesso è articolato, ed in particolare le funzioni di cui è prevista la gestione per mezzo del Computer, sia a livello del singolo utente locale che a livello di Banca Dati regionale o nazionale, fornendo esemplificazioni dei risultati ottenibili (soprattutto sotto forma di grafici) e notizie tecniche in merito alle caratteristiche dell'hardware occorrente, nonché sullo sviluppo e sulle modalità di acquisizione del software specifico.   相似文献   

16.
Abstract

In questo lavoro abbiamo determinato le caratteristiche di entrata del saccarosio in funzione della sua concentrazione esterna, incubando i pezzi in saccarosio triziato, in condizioni normali e di stress osmotico. Nelle parti apicali l'assorbimento di saccarosio esogeno è lineare in presenza di basse concentrazioni mentre non lo è ad alte concentrazioni. Per quanto riguarda le parti basali la linearità si mantiene per tutte le concentrazioni; inoltre nelle parti apicali l'assorbimento è maggiore che nelle basali e la differenza aumenta all' aumentare delle concentrazioni di saccarosio esterno. Abbiamo poi studiato l'assunzione di saccarosio con osmotici diversi in cui fosse presente anche saccarosio marcato. I risultati ottenuti dimostrano che le parti apicali stressate prendono meno saccarosio dei controlli, mentre nelle basi stressate l'assorbimento, pur essendo inferiore a quello degli apici, è superiore rispetto ai controlli. Le differenze nel trasporto del saccarosio negli apici e nelle basi potrebbero essere spiegate dal fatto che a parità di peso nelle zone apicali ci sono più cellule di dimensioni inferiori che non hanno completato la distensione cellulare e che essendo in attiva crescita sono metabolicamente più attive. Nelle zone basali è invece presente un maggiore numero di cellule morte (xilema completamente differenziato). Questi due fattori potrebbero determinare nelle parti apicali un maggiore assorbimento con prevalenza del trasporto attivo e nelle parti basali un assorbimento inferiore con prevalenza del trasporto per diffusione.  相似文献   

17.
Riassunto

Intorno alla esistenza di forme di canapa diverse per caratteri morfofisologici entro la popolazione solitamente coltivata nella prov. di Torino e che dal maggior centro di diffusione e smercio, Carmagnola, porta il nome, l'A. ha dato pi[ugrave] d'una dimostrazione. Proseguendo la strada iniziata or è un quindicennio, questà indagine tratta della germinabilità della canapa nelle sue espressioni di potenza germinativa (% di semi nati), energia germinaliva (rapidità di germinazione) e longevilà (durata della vitalità dei semi) alla stregua di manifestazioni d'ordine genofenotipico. Onde poter affrontare le non facili ricerche è stato necessario analizzate le cause, di natura a così dire ambientale, che in un senso o nell'altro influenzano la germinabilità della canapuccia. Tra esac, l'A. ha indagato le seguenti:

a) lo stadio di maturazione del seme;

b) il sistema di raccolta del seme;

c) il mezzo o ambiente di conservazione del seme quanto a temperatura e umidità relativa dell'aria;

d) il sistema di conservazione del seme.

Ciò fatto, l'A. passa all'analisi del comportamento ereditario della germinabilità partendo da linee puree di canapa a bassa e ad alta potenza germinativa, a bassa e ad alta energia germinativa estratte, or è un decennio, dalla predetta popolazione di Cannabis saliva. Le ricerche hanno dimostrato che nella fecondazione incestuosa della canapa è possibile ottenere linee diverse nella germinabilità; che tanto la potenza quanto l'energia germinativa sono caratteri ereditari; che la fecondazione incrociata annulla il carattere « bassa germinabilità » emerso nell'incesto e dovuto probabilmente a fattori letali onde s'ottengono forme di canapa a germinabilità elevata anche nelle generazioni — in libera fecondazione — successive alla prima; che la potenza e l'energia germinativa sembrano caratteri geneticamente complessi e sono tra loro indipendenti; che la longevità della canapuccia è apparsa indipendente, dal lato creditario, dalla potenza e dalla energia germinativa accertate nel primo anno di vita di essa.  相似文献   

18.
Riassunto

L'A. espone in questo lavoro i risultati di ricerche sistematiche e fitogeografiche sulla vegetazione di Monte Ferrato (presso Prato in Toscana), piccolo gruppo di colline costituite da rocce ofiolitiche (serpentino, eufotide ecc.), Dopo averne elencata la florula, dove riporta anche le diagnosi di alcune forme nuove, l'A. prende in esame la vegetazione dei principali tipi di stazione, che vi ha potuto riconoscere, in base a criteri fisionomici e statistici. Considera poi le caratteristiche morfologiche delle specie pi[ugrave] significative del serpentino, che raggruppa in cinque tipi di speciali morfosi. Sulla base dell'analisi della distribuzione geografica di alcune notevoli entità che si presentano a M. Ferrato in stazione disgiunta rispetto al loro areale, dello studio geografico e sistematico degli endemismi, e in genere poi di tutte le specie pi[ugrave] significative di questa Flora, l'A. ne discute il valore fitogeografico e climatico, rilevando e discutendo la convivenza di specie di diverso valore fitogeografico, in rapporta alle particolari condizioni microstazionali.  相似文献   

19.
Carmela Caruso 《Protoplasma》1939,32(1):169-183
Conclusione Nel primo cenno fugace cheSavelli fece a questi fatti in occasione del suo lavoro sull'eleocloroplasto (3), egli diceva di avere incontrato cellule contenenti sferule incolori solide (ma che in antecedenza avevano dovuto essere liquide), delle stesse dimensioni delle sferule lipidiche degli eleocloroplasti, con le quali « confessava » di averle confuse « pur non riuscendo a trovare al di sotto di esse la coppa stromatica che in tal caso avrebbe dovuto esserci ». Dimostrare l'esistenza di questo stroma, è quello appunto che abbiamo fatto noi; e la constatazione ehe esso è per lo più incolore allarga il quadro di tali manifestazioni. La fusione delle gocciole di secreto lipidico in una massa (che può, in definitiva, apparire unica e grande tanto da poter anche occludere completamente la cavità cellulare), è il lato inatteso che disorienta l'osservatore non prevenuto. Per tutto questo, ed anche per il loro contenuto sterinico, queste concrezioni lipidiche di sicura origine plastidica, valgono in certo modo a confermare che l'abbaglio diMirande circa i pretesi « sterinoplasti » celava un'idea molto migliore dell'osservazione; e provano ancora una volta che in certi casi l'errore è forse una verità troppo presto abbandonata.  相似文献   

20.
Riassunto L'A. ha studiato il destine del territorio lentogeno presuntivo dopo demolizioni piu o meno estese della vescicola ottica primaria di embrioni di polio di 6–12 somiti, e le condizioni necessarie per la rigenerazione del cristallino a spese dei componenti del calice ottico, quando il cristallino non si forma, come di norma, daU'ectoderma. Alcune relazioni di spazio e di tempo fra l'ectoderma lentogeno ed i tessuti che si sviluppano dalla vescicola ottica parzialmente amputata sono indispensabili perché il cristallino si formi secondo le normali modalitá. La rigenerazione del cristallino a spese del tapetum o della retina, che si formano dalla porzione della vescicola ottica rimasta in sito, ha luogo soltanto quando viene conservato almeno il terzo prossimale della vescicola ottica e quando la proliferazione dei componenti del calice ottico e sufficentemente estesa.L'A. sottolinea 1'importanza dei fattori meccanici, i quali agiscono sulla retina e sul tapetum in accrescimento, durante il processo di rimaneggiamento dell'abbozzo delFocchio consecutivo alia lesione della vescicola ottica, rispetto alia realizzazione del processo di rigenerazione del cristallino.
Zusammenfassung Verfasser untersuchte bei Hühnerembryonen von 6–12 Urwirbeln das Verhalten des präsumptiven lentogenen Gebietes nach mehr oder weniger ausgedehnter Zerstörung des primären Augenbläschens sowie die Bedingungen, die für eineRegeneration der Linse aus den Bestandteilen des Augenbechers erforderlich sind, falls die normale Entwicklung der Linse aus dem Ektoderm unterbleibt. — Einige räumliche und zeitliche Zusammenhänge zwischen dem lentogenen Ektoderm und den Geweben, die sich aus dem teilweise entfernten Augenbläschen entwickeln, sind für die normale Entwicklung der Linse unerläßlich. DieRegeneration der Linse aus Tapetum oder Netzhaut, die sich aus dem in situ zurückgelassenen Teil des Augenbläschens bilden, ist nur möglich, wenn mindestens das proximale Drittel des Augenbläschens erhalten bleibt und wenn die Proliferation der Bestandteile des Augenbechers hinreichend ausgedehnt ist. — Verfasser unterstreicht die Bedeutung, die den mechanischen Faktoren für die Entwicklung des Regenerationsvorganges der Linse zukommt, die nach der Verletzung des Augenbläschens auf Retina und Tapetum während des Umbildungsprozesses des Augenkeimes einwirken.
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