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1.
Riassunto Vengono presi sinteticamente in esame gli scopi, il programma e i metodi della Flora Palinologica Italiana e della Sezione Aeropalinologica che verrà sviluppata su ?Aerobiologia?. La sezione in oggetto illustra la morfobiometria di pollini importanti dal punto di vista aerobiologico e, inizialmente, tratterà specie dotate anche di interesse allergologico. In questo primo contributo è presentata, come esempio, la scheda palinologica diUrtica dioica L. (n. 168 della Flora Palinologica Italiana).   相似文献   

2.
Riassunto

L'A. facendo delle osservazioni comparative tra le caratteristiche di sviluppo vegetativo e fiorale rilevate tanto sui rametti ordinari che nei casi anomali di formazione di gemme su spine di Aurantiaceae mette in rilievo il presumibile antagonismo tra sviluppo vegetativo e fiorale che si verifica in genere tra le due importanti attività fisiologiche della pianta.

Nello stesso tempo dà notizia di nuovi casi di formazione di gemme e di foglie su spine di Citrus limonum L. che, confrontati con quelli descritti in precedenti lavori dell'A. riguardanti lo sviluppo di fiori su spine di Aurantiaceae, confermano che gli abbozzi fogliari contigui alle gemme si evolvono regolarmente quando la gemma sia polarizzata nello sviluppo vegetativo o sia allo stato latente, mentre restano in genere allo stato rudimentale quando la gemma viene a polarizzarsi verso lo sviluppo fiorale. Ciò si verifica in generale negli abbozzi fogliari che si sviluppano sulle rachidi fiorali ed eccezionalmente in quelli che sono in rapporto con la gemma che dà origine ad una rachide fiorale.  相似文献   

3.
Riassunto

L'A. studia la struttura anatomica della clava dello spadice di Arum, indaga le intime modificazioni cellulari che avvengono durante il suo periodo di accrescimento, di maturità e di senescenza, e viene a rilevare alcuni segni della senescenza cellulare. Inoltre mette in evidenza le differenze morfologiche tra i procossi di necrobiosi in natura e in ambiente asfittico; segnala la vacuolizzazione delle masse cromatiniche come la causa principale della cariocinesi. Fa infine osservare che il parossismo termico (funzione prima di tale organo) rimane nei limiti biologici senza dirette azioni deleterie sulla struttura citologica della clava.  相似文献   

4.
Riassunto Nella zona mediterranea i pollini piùfrequentemente responsabili di allergia respiratoria sono:Parietaria, Graminaceae, Compositae, Platanus, Betulaceae. Recentemente è stata osservata una frequente sensibilizzazione anche al polline diCupressaceae, Ambrosia eChenopodiaceae. Alcuni autori riferiscono che nel Nord Africa la concentrazione di polline di Chenopodiaceae è circa 20 volte maggiore rispetto alla zona mediterranea. Scopo del presente lavoro è quello di studiare le caratteristiche morfologiche del polline diSalsola; nonché la distribuzione della pianta in Italia e di valutarne la frequenza di sensibilizzazione in una popolazione di pazienti allergici. Sono stati studiati 436 pazienti di cui 343 positivi al Prick test per i più comuni allergeni della zona (Parietaria, Graminacee, Olea europaea, Compositae, eSalsola kali) e 90 soggetti negativi. Per la caratterizzazione morfopollinica è stata utilizzata le tecnica di Erdtman. E'stato dimostrato come la sensibilizzazione alla.S. kali è presente nel 13,7% dei casi, sempre in associazione con altri tipi di pollini, tranne in un solo caso di sensibilizzazione isolata. Si sottolinea quindi l'importanza che può rivestire nella nostra penisola la sensibilizzazione alla Salsola, resta da verificare l'incidenza di questo polline nei campionamenti atmosferici.
Summary The pollen morphology of the genusSalsola L. (Chenopodiaceae) and the distribution of the plant in Italy was described and frequency of sensitization in a population of allergic patients was studied. Sensitization toSalsola was present in 13,7% of 343 allergic patients. This sensitization was always been observed in association with other pollen except for one case. The importance of this sensitization in the Mediterranean areas was emphasized considering the common frequency ofChenopodiaceae sensitization and the very frequent cross-reactivity within in the same family and betweenChenopodiaceae andAmaranthaceae.
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5.
Recent developments, present state of art and future potentials of polyolefin production by means of metallocene and other organometallic catalysts are outlined with a view toward practical applicability.
Riassunto   Catalizzatori efficienti e selettivi per la produzione di poliolefine: approfondimenti e sfide aperte. Vengono passati in rassegna gli sviluppi recenti, lo stato presente dell'arte e le future prospettive della produzione delle poliolefine mediante metalloceni ed altri catalizzatori organometallici, con particolare riguardo alla possibilità di applicazioni pratiche
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6.
Sommario E' del 1974, sulla traccia fornita dall'International Biological Program, che è in atto nel nostro Paese il monitoraggio pollinico. Su iniziativa dell'Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna e del CNR, nasce la prima rete regionale pilota di monitoraggio aerobiologico rivolta particolarmente ai granuli pollinici responsabili di allergia. Nel 1980 il campionamento pollinico supera i confini regionali e si estende a tutta la penisola, tanto che due anni dopo operano in Italia 20 stazioni. Attualmente vi sono in Italia 57 centri di monitoraggio aerobiologico che operano nell'ambito dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, fondata a Bologna nel marzo 1985 e comprendente studiosi provenienti da discipline diverse. E' indispensabile che ogni punto di monitoraggio pollinico abbia un confronto costante con i risultati clinici e la componente vegetale del territorio. A Ferrara i risultati di cinque anni di rilevamento hanno evidenziato tre gruppi principali di pollini allergenici: Graminacee, Urticaee (in particolare il genere Parietaria), Composite (in particolare il genere Artemisia), mentre scarsa è l'incidenza dei pollini degli alberi. Ricerche cliniche, svolte nel 1980 e nel 1982 su due gruppi di pazienti allergopatici, confermano i dati aerobiologici. Le percentuali di positività agli skin-tests sono per le Graminacee il 90% (1980) e l'88% (1982), ler le Urticacee il 30% (1980) e il 27% (1982), per le Composite il 15% (1980) e il 12% (1982). Abbiamo effettuato anche un'indagine sul territorio della provincia di Ferrara per verificare la presenza e consistenza di alcune specie di piante allergeniche. Tralasciando le Graminacee che, per essere assai diffuse, non giustificano una verifica sul campo, abbiamo dato maggior spazio ai generi Parietaria e Urtica (fam. Urticacee) e ai generi Artemisia e Ambrosia (fam. Composite). Nel nostro territorio sono presenti solamente 2 specie diParietaria (P. officinalis eP. diffusa) e 2 specie diUrtica (U. diodica eU. urens). Riguardo alle Composite abbiamo verificato la presenza di 4 specie diArtemisia molto comuni in tutto il territorio ferrarese, mentre 2 specie diAmbrosia sono diffuse soltanto lungo il litorale. Si può affermare che, in campo allergologico, la combinazione di dati aerobiologici, clinici e botanici costituisce la base per giungere ad una diagnosi corretta e per impostare una terapia il più mirata possibile.   相似文献   

7.
Riassunto La presente ricerca ultrastrutturistica è stata condotta sulle ghiandole che secernono l'ooteca nella femmina degli Ortotteri Acridoidei, dei Blattoidei e dei Mantoidei. Questi tre gruppi sono i soli, fra gli Ortotteroidei, che secernono ooteche indurite e complesse, ma mentre nei Blattoidei e Mantoidei alla secrezione presiedono le primitive ghiandole colleteriche, che sboccano nell'ovidutto impari, negli Acridoidei, che sono di più recente comparsa e (fra gli Ortotteri) i più recentemente evoluti, la secrezione è opera di due diverticoli degli ovidutti pari (ghiandole pseudocolleteriche) che sostituiscono le vere colleteriche perdute lungo la filogenesi dell'ordine Orthoptera. La ultrastruttura delle ghiandole pseudocolleteriche è infatti quella di un tipico organo di recente acquisizione: le due ghiandole sono uguali fra loro, e composte di cellule simili per la intera lunghezza, che secernono tutti i prodotti costituenti l'ooteca: enzimi, proteine strutturali, polisaccaridi.Le due ghiandole colleteriche degli Ortotteroidei più antichi, i Blattoidei, sono invece diverse fra di loro: la sinistra differenzia due tratti secretori: uno ricco di ergastoplasma (che elabora proteine strutturali) ed uno di mitocondri (che elabora una fenolossidasi); la destra pure due tratti, uno con prevalente ergastoplasma (secretore di -glucosidasi) ed uno con abbondanti Golgi e granuli glucidici (elaboratore di un polisaccaride).Nei Mantoidei vi sono 5 ghiandole: una coppia, costituite da numerosi tubuli, che elaborano, da un abbondante ergastoplasma, un secreto protidico e glucidico; una seconda coppia (ramificate e suddivise ciascuna in due diversi tratti) che secernono a monte una ossidasi (sono simili al tratto ricco di mitocondri della sinistra di Periplaneta) e a valle una glucosidasi (sono simili al tratto ricco di ergastoplasma della destra di Periplaneta). La quinta ghiandola, impari, ha i caratteri degli organi secretori di glucidi e protidi e secerne Calcio che viene aggiunto al secreto.
Summary This paper deals with the ultrastructure of the glands that secrete the ootheca in the female of three groups of the super order Orthopteroidea: Acridoidea, Blattoidea and Mantoidea. Among the Orthopteroidea these three are the only groups that secrete hardened and complex oothecae. Whereas in the Blattoidea and Mantoidea they are secreted by the primitive colleterial glands that open into the unpaired oviduct, in the more recently evolved Acridoidea the secretion is the product of two loops of the paired oviducts (pseudocolleterial glands). These take the place of the colleterial glands lost in the phylogeny of the order. In fact, the ultrastructure of pseudocolleterial glands is typical of recently acquired organs. The two glands are alike and are composed of the same type of cells throughout. These cells secrete all the products that make up the ootheca: enzymes, structural proteins, and polysaccharides.The two colleterial glands of the most ancient of these three groups of Orthopteroidea, the Blattoidea, are diverse. In the left-hand one, zones can be differentiated. One, rich in ergastoplasm, produces structural proteins and the other, rich in mitochondria, produces a phenoloxidase. The gland on the right also consists of zones: one, rich in ergastoplasm, that secretes -glucoxidase, and the other, with abundant Golgi elements and glucidic granules, that elaborates a polysaccharide.In the Mantoidea there are five glands. One pair is made up of numerous tubules that produce a glucidic and proteinaceous secretion from copious ergastoplasm. In a second pair each gland is branched and subdivided into two diverse parts. The zone at the origin of the gland (like the left-hand zone of Periplaneta rich in mitochondria) secretes an oxidase, whereas the distal portion (like the right-hand zone of Periplaneta, rich in ergastoplasm) secretes a glucoxidase. The fifth gland, unpaired, has the characteristics of an organ that elaborates carbohydrates and proteins and releases calcium, which is added to the secretion.


Research performed under C.N.R. contract.  相似文献   

8.
Sommario L, A. ha ripreso il tentativo di isolate dalle cellule del corpo adiposo delle blatte (Periplaneta orientalis e Blattella germanica) i simbionti con lo scopo di determinarue la natura. I1 tentativo è fallito; lo studio è stato condotto su 40 ovoteche di Periplaneta orientalis; le colture hanno dato in una percentuale altissima l'isolamento di uno schizomicete che entra nel gruppo del B. subtilis e l'isolamento di due funghi lievitiformi. Da sei ovoteche sono state isolate cinque volte unaTorulopsis sp. e una volta laCandida Zeylanoides (Cast.) Lang. et Guerra.L'A. ritiene che questi funghi lievitiformi derivino dalla flora della cavità s matica della Blatta, frequentemente inquinata e che passino facilmente nelle ovoteche.
Summary Yeast-like fungi isolated from the oothecas of Periplaneta orientalis The A. retook the attempt of isolating from the cells of the fatty body of beetles (Periplaneta orientalis and Blattella germanica) their simbionts, in order to enlight their nature. The attempt failed; the study has been performed on 40 oothecas of Periplaneta orientalis; the cultures allowed in a highest rate the isolation of a schyzomycetes belonging to the B. subtilis group, and the isolation of two yeast-like fungi. From 6 oothecas have been isolated five times aTorulopsis sp. and once theCandida Zeylanoides (Cast.) Lang. et Guerra.The A. thinks these yeast-like fungi to come from the flora of the often polluted celomatic cavity of beetles from which they might pass, easily, in the oothecas.
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9.
Riassunto

L'A. ha studiato l'azione di ammonio lattato, asparagina, nucleinato sodico, adenina, guanina, ipoxantina, xantina ed acido urico sulla moltiplicazione cellulare di Mucor, Saccharomyces, Clorella, formazioni callose di carote, germinazione di semi di Cattleya. Di tutte queste sostanze si sono rivelate attive, per azione stimolante, soltanto i prodotti a più netto significato catabolico : xantina ed acido urico.

Rimane quindi confermata l'ipotesi che gli stessi prodotti di scadimento del metabolismo nucle-proteico possano avere valore di sostanze regolatrici non solo della distensione, ma anche della motiplicazione cellulare ed in base a questo reprto si prospetta l'ipotesi che il meccanismo stimolazione della distensione e della moltiplicazione cellulare sia fondamentalmente lo stesso.  相似文献   

10.
The long lasting scientific collaboration of Adelchi Negri with Camillo Golgi in the Laboratory of General Pathology and Histology of Pavia began in 1898–99, when he was still a medical student, and at about the time basic knowledge about human malaria transmission cycle (to which Golgi himself had given important contributions) was completed. On the occasion of the 100th anniversary of the discovery of Negri bodies, this article provides a short overview of the scientific and cultural context in whichNeurocytes hydrophobiae hypothesis matured. To the same intent and purposes, this article also delineates some of the important scientific achievements in the field of General Pathology by Negri’s contemporaries, reflecting both the influence of the two great pioneers in the field (Bizzozero and Golgi), and the close contact with European science in the 1890’s to the end of the first World War, when biological science in Italy entered a new crisis.
Adelchi Negri e le Scuole di Patologia generale nel passaggio dall’Ottocento al Novecento
Riassunto  La lunga collaborazione scientifica di Adelchi Negri con Camillo Golgi, nel Laboratorio di Patologia generale ed Istologia di Pavia, ebbe inizio nel 1898–99, quando questi era ancora studente di Medicina, e la conoscenza di base sul ciclo di trasmissione della malaria nell’uomo (alla quale lo stesso Golgi aveva dato importanti contributi in studi pionieristici) era completata. In occasione del Centenario della scoperta dei Corpi del Negri, questo articolo offre una rassegna sintetica del contesto scientifico-culturale in cui maturò l’ipotesi delNeurocytes hydrophobiae come agente causale della rabbia. Con questo intento e per lo stesso scopo, questo articolo traccia anche alcuni degli importanti raggiungimenti scientifici nel campo della Patologia generale da parte dei contemporanei di Negri, nei quali è rinvenibile, sia l’influenza dei grandi pionieri della disciplina (Bizzozero e Golgi), sia lo stretto contatto con la scienza europea, tra il 1890 circa e la fine della prima guerra mondiale, allorché la scienza biologica italiana entrò in una nuova crisi.
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11.
Riassunto

L'A., descritte succintamente le fitocenosi fanerofitche dei colli Tiburtini e Cornicolani di cui lo Styrax officinalis L. e parte integrante in sorprendente rigoglio, ammette che questa pianta, estesa in Europa nel terziario, abbia regredito nell'attuale areale est-mediterraneo per effetto delle glaciazioni, dopo le quali tenderebbe a ridiffondersi con difficolta a causa della pesantezza dei semi. Rileva quindi l'ipotesi di vari AA., che l'uomo l'abbia reimportata in Italia (forse i Romani a Villa Adriana) e ammette che cio avrebbe permesso alla pianta di diffondersi in una zona di areale virtuale, o piu yerosimilmente pregresso, d'onde forse tende verso l'Atlantico sotto l'influenza della crisi interglaciale xerotermica che si va determinando; ma non nasconde l'intima convinzione chi si tratti di un relitto di indigenato. Accenna quindi ad alcuni popolamenti, in questo settore, di piante mediterrance orientali e occidentali, dalla cui discordanza trae conferma che sul clima di Tivoli influiscono fattori intermedi fra quelli “portoghesi” e quelli “ellenici” di DE MARTONNE.  相似文献   

12.
Abstract

Studio fitosociologico su alcune foreste di « Liriodendron tulipifera » L. del Tennessee (U.S.A.). – Una serie di rilievi fitosociologici e di osservazioni floristiche ed ecologiche è stata condotta in foreste di latifoglie nel Tennessee orientale, con particolare riguardo a stazioni di Liriodendron tulipifera L. su dolomite di Knox. Nell'elaborazione dei dati dei rilievi ci si è valsi di un calcolatore numerico IBM-1604. Il controllo dell'omogeneità basato sulla « charakteristische Artenkombination » e la distribuzione delle specie in classi di presenza dimostrano che le stazioni di Liriodendron nell'ambiente studiato rappresentano un tipo omogeneo di vegetazione. L'analisi della distribuzione in classi di presenza in questi termini è, a quanto ci risulta, nuova. L'analisi strutturale dimostra una stratificazione molto complessa, con 51% della massa assimilatrice sopra i 25m. Lo spettro biologico rappresenta una forma intermedia fra la foresta di latifoglie settentrionale (es. Minnesota) e la pluvisilva tropicale (America Centrale), con una percentuale particolarmente alta di geofite. La composizione floristica sta in una posizione intermedia fra i Liriodendretalia ed i Quercetalia di KNAPP, e risulta dominata dall'elemento submesofilo. La distribuzione delle specie arboree nei vari strati (da basale ad arboreo) suggerisce una tendenza evolutiva verso una foresta mista di Querce ed Hickories (Carya spp.) accompagnati ad Acer rubrum, Cornus florida, Oxydendron arboreum, Nyssa sylvalica ed Ostrya virginiana. Mancano invece qui le specie strettamente mesofile (Fagus, Acer saccharum, Aesculus octandra, Tilia spp. ecc.) che secondo i dati delle letterature sarebbero le tipiche specie compagne di Liriodendron. Si conclude che la foresta di Liriodendron è il primo stadio forestale della serie che ha per climax la foresta di quercia (« appalachian oak forest ») di ambiente submesico. L'analisi fitosociologica dimostra che, nella fase in cui Liriodendron è pienamente sviluppato, si tratta di una facies transitoria della menzionata « appalachian oak forest », rispetto a cui non sembrano esserci specie differenziali.  相似文献   

13.
Riassunto

Intorno alla esistenza di forme di canapa diverse per caratteri morfofisologici entro la popolazione solitamente coltivata nella prov. di Torino e che dal maggior centro di diffusione e smercio, Carmagnola, porta il nome, l'A. ha dato pi[ugrave] d'una dimostrazione. Proseguendo la strada iniziata or è un quindicennio, questà indagine tratta della germinabilità della canapa nelle sue espressioni di potenza germinativa (% di semi nati), energia germinaliva (rapidità di germinazione) e longevilà (durata della vitalità dei semi) alla stregua di manifestazioni d'ordine genofenotipico. Onde poter affrontare le non facili ricerche è stato necessario analizzate le cause, di natura a così dire ambientale, che in un senso o nell'altro influenzano la germinabilità della canapuccia. Tra esac, l'A. ha indagato le seguenti:

a) lo stadio di maturazione del seme;

b) il sistema di raccolta del seme;

c) il mezzo o ambiente di conservazione del seme quanto a temperatura e umidità relativa dell'aria;

d) il sistema di conservazione del seme.

Ciò fatto, l'A. passa all'analisi del comportamento ereditario della germinabilità partendo da linee puree di canapa a bassa e ad alta potenza germinativa, a bassa e ad alta energia germinativa estratte, or è un decennio, dalla predetta popolazione di Cannabis saliva. Le ricerche hanno dimostrato che nella fecondazione incestuosa della canapa è possibile ottenere linee diverse nella germinabilità; che tanto la potenza quanto l'energia germinativa sono caratteri ereditari; che la fecondazione incrociata annulla il carattere « bassa germinabilità » emerso nell'incesto e dovuto probabilmente a fattori letali onde s'ottengono forme di canapa a germinabilità elevata anche nelle generazioni — in libera fecondazione — successive alla prima; che la potenza e l'energia germinativa sembrano caratteri geneticamente complessi e sono tra loro indipendenti; che la longevità della canapuccia è apparsa indipendente, dal lato creditario, dalla potenza e dalla energia germinativa accertate nel primo anno di vita di essa.  相似文献   

14.
Riassunto L'Autore riporta dalla letteratura dati sull'importanza della melata degli Afidi nell'alimentazione delle Formiche e sul sensibile incremento che le cure delle operaie apportano nella moltiplicazione e propgazione degli Afidi e nella produzione di melata. Le ricerche dell'Autore sull'intensità della trofobiosi tra Formiche e Afidi, condotte in boschi di sole conifere e in foreste miste di conifere e latifoglie, dimostrano che le Formiche seguono l'avvicendamento di diverse specie di Afidi sulle diverse essenze nei vari mesi dell'anno; se ne deduce che il bosco misto offre alle Formiche una nutrizione più ricca e variata di quella offerta da una foresta con una sola essenza. Altre ricerche confermano l'incremento determinato dalle cure delle Formiche sulla moltiplicazione degli Afidi anche quando questa è ostacolata da taluni fattori climatici avversi. Si documentano infine alcuni danni derivati alle piante forestali, particolarmente in giovani rimboschimenti, dall'incremento delle colonie di Afidi provocate dalle Formiche, e si mette in evidenza come sia possibile controbilanciare le perdite economiche sfruttando razionalmente la super-produzione di melata al fine di ottenere maggiore produzione di miele da parte delle Api.

Beobachtungen im Rahmen eines Forschungsauftrages, für dessen grosszügige F?rderung ich der Deutschen Forschungsgemeinschaft aufrichtig danke. Herrn Prof. Dr. Dr.G. Wellenstein verdanke ich viele wertvolle Ratschl?ge und Hinweise.  相似文献   

15.
Riassunto

L'A. studia i movimenti degli stami di Berberis in natura: trova che nel bocciolo i movimenti sono dovuti a fatti di diversità di accrescimento e di evoluzione dei singoli tessuti: determina il momento e le condizioni fisiologiche in cui si iniziano e la sensibilità e le proprietà contrattili (movimento rapido): mediante osservazioni di tipo sperimentale prova che il movimento rapido di contrazione e quello lento di estensione non dipende da relazioni umorali o di altro genere tra il filamento e gli altri organi del fiore ma è unicamente proprietà intrinseca della cellula contrattile: basandosi su questo fatto e sui dati ottenuti negli altri lavori riporta ad un unico schema i vari movimenti che lo stame compie da quando ha acquistato la proprietà contrattile fino al suo distacco dall'asse fiorale.  相似文献   

16.
At altitudes between 1300 m to 2100 m in the Etna massif (Sicily), an endemic species of theBetula genus,Betula aetnensis Rafin, grows in a well-defined microclimatical context. Aboveground biomass and nutrient content studies within one stand revealed no significant differences from the otherBetula species, normally found in colder more temperate climate regions.Throughout the studied sites, biomass production, nutrient cycling and various structural or physiological characteristics (leaf area index) varied very little.Other researches indicate that the originality ofBetula aetnensis lies more in the histological or anatomical characteristics of its water conducting system which enables the species to adapt to Mediterranean-climate summer droughts in the Etna massif.
Riassunto Sull'Etna, tra 1300 e 2100 m d'altitudine, in una zona microclimaticamente ben definita del versante nordorientale, si rinviene laBetula aetnensis Rafin.Dallo studio della fitomassa e della mineralomassa aerea del bosco di Monte Baracca, è emerso che non vi sono differenze notevoli con le altre specie indagate del genereBetula, più caratteristiche dei climi temperati e freddi.La produzione di biomassa, cosi come la gestione degli elementi nutritivi, è molto simile ai diversi popolamenti già indagati, cosi come certe caratteistiche strutturali e fisiologiche (leaf area index).L'originalità dellaBetula aetnensis è da ricercarsi nel vantaggio che ne ricava, a livello endogeno, sfruttando le caratteristiche istologiche ed anatomiche del suo apparato conduttore, che le consentono un efficace ed eccellente adattamento alle condizioni di siccità estive particolari del clima mediterraneo del vulcano.
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17.
Riassunto Sono stati effettuati tre anni (1984–86) di osservazioni epidemiologiche ed aerobiologiche per ricercare la relazione esistente tra concentrazione pollinica giornaliera delle Oleacee nell' atmosfera della città di Palermo e numero di casi di pollinosi dovute a tale polline. I dati aerobiologici sono stati ottenuti con un campionatore volumetrico VPPS 2000. Questi, elaborati con il metodo della media mobile su 7 giorni e correlati con i dati epidemiologici, hanno evidenziato che, nel nostro territorio, le famiglie di pollini che rivestono importanza clinica sono tre: Urticacee, prevalentemente Parietaria, Graminacee ed Oleacee, prevalentemente Olea europaéa. Le Oleacee occupano il terzo posto nel determinismo delle pollinosi (21,76% di tutte le pollinosi), mentre dal punto di vista aerobiologico sono al secondo posto. La mancanza di proporzionalità diretta è da mettere in relazione, verosimilmente, con il breve periodo sintomatologico e con un basso potere allergizzante di tale aeroallergene. E' stato registrato, negli ultimi dieci anni, anche in Sicilia, un aumento della frequenza di sensibilizzazione verso il polline delle Oleacee.   相似文献   

18.
Riassunto

L'A., richiamate sinteticamente le varie questioni inerenti alia biologia dei tartufi attraverso l'esame della letteratura, intraprende esperienze per dimostrare la germinazione delle spore di Tuber magnalum Pico. Sia in condizioni strettamente sperimentali e cioè con colture acquose sterili di frammenti di tartufi, sia in ambiente simile al naturale, infettando radici di quercia con poltiglia di tartufo e sabbia, contenuta in un tubo di vetro avvolgente le radici, è riuscito ad osservare spore germinanti e a darne la documentazione. Discute in seguito le esperienze. Attraverso lo studio della micorriza ottenuta sperimentalmente, contribuisce alla definizione della questione del rinvenimento di ife con unioni a fibbia in relazionc al micelio di Tuber (Mattirolo, 1887). Fa infine osservare come i risultati ottenuti non rappresentino che le fasi iniziali dei complessi fenomeni svolgentisi nel ciclo biologico dei tartufi.  相似文献   

19.
Riassunto

A conferma di quanto s'era supposto, la respirazione profonda è apparsa processo fisiologico assai comune. Infatti, essa è stata accerta'a — spesso anche in fasi e periodi diversi del ciclo vitale della stessa pianta — in tutte le specie saggiate (circa 40 riferibili a 16 famiglie).

Nelle piante legnose, il processo respiratorio profondo è risultato della stessa natura che nelle specie erbacee.

Il processo respiratorio profondo e il processo respiratorio superficiale ipogco acquistano valori e significati diversi sia dal lato fisiologico che agronomico secondo la forma coltivata (specie, individuo), le condizioni termiche e la natura del mezzo asfittico del suolo. Per tanto, vuoi nelle piante erbacee che legnose coltivate, è dato osservare una grande variabilità d'adattamento i cui estremi incidono sulle specie che normalmente vivono coll'apparato radicale in terreno idropico cioè in mezzo asfittico costituito da eccesso d'acqua immota e, per contro, sulle specie sensibili — fino a un certo punto — a qualunque comune mezzo asfittico del suolo e però provviste di sistema di radici relativamente superficiale. Le une e le altre sembrano collegate da forme le quali sviluppano comunemente il sistema radicale in terreno libero da acqua stagnante, profondo, permeabile ma tuttavia asfittico negli orizzonti meno superficial — e pi[ugrave] erti — del suolo per atmosfera inerte e per eccesso di CO2.

A entrambi i processi respiratori testè rilevati si allacciano interessanti problemi agronomici riguardanti tra l'altro i lavori di preparazione del suolo eccezionalmente energici particolarmente nei riflessi che questi possono avere a cagione d'una temporanea maggiore aereazione indotta.  相似文献   

20.
Riassunto Sono stati confrontati i rilievi aeropalinologici, ottenuti con campionamenti volumetrici, delle città di Genova e Sanremo (anno 1983), entrambe affacciate sul mare della Riviera ligure e distanti tra loro di circa 115 chilometri in linea d'aria. Le entità prese in esame sono state esclusivamenteUrticaceae, Poaceae edOleaceae per la loro preminente importanza allergologica in Liguria. Dal raffronto dei dati pollinici si può osservare, oltreché la massiccia presenza in ambedue le zone delle tre entità, una particolarmente più spiccata diffusione aerea ed un più precoce inizio della fase di massima pollinazione dei taxa considerati in Genova rispetto a Sanremo. Mentre per l'Olivo è difficile giustificare tale comportamento solamente sulla scorta dei dati meteorologici, peraltro abbastanza simili nelle due località, perUrticaceae (cfr.Parietaria) ePoaceae si può prospecttare una spiegazione sull' osservazione che a Genova rispetto a Sanremo esistono più vaste zone ruderali a livello urbano, e più estesi territori di abbandono agricolo nei dintorni con una conseguente maggiore diffusione di piante delle due famiglie.   相似文献   

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