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1.
Summary Common frogs (Rana edulis) were inoculated intraperitoneally with the following fungi: 1) pathogenic for man and animals:Coccidioides immitis, Gilchristia dermatitidis, Paracoccidioides brasiliensis, Phialophora verrucosa andSporotrichum beurmanni; 2) pathogenic for man and plants:Sporotrichum poae; 3) pathogenic for plants:Botrytis cinerea. The fungi of the group 1) (and, to a lesser extent, the group 2) produced a localized granuloma, without (or almost without) dissemination, with a reduced, aspecific reaction, chiefly in the gastro-duodenal plica. The species of the group 3) is not pathogenic at all.On the contrary, for broad bean young plants (and, to a lesser extent, castor bean plants) the fungi of the group 1) were not pathogenic, while the fungus of the group 3) was fully pathogenic.S. poae appears to be of moderate pathogenicity; less pathogenic has beenS. beurmanni.

Un riassunto parziale di queste prove è stato presentato dai due Autori al Third International Congress for Microbiology, New York, 2–9 September 1939 (Sect. VI, Paper No. 5) e pubblicato nel 1940 (Redaelli P., Ciferri R. eBaldacci Blastomycosis, Sporotrichosis and Coccidioidal granuloma on animals and plants. Mycopathologia,II, 322–326 1940. Le esperienze furono quindi proseguite dai due Autori seniores, secondo una più vasta scala di ricerche, sinchè il sopraggiungere della guerra e le difficoltà di lavoro inerenti obbligarono a sospenderle. Ancora nell'intento di onorare la memoria del compianto amico e collaboratore Prof.P. Redaelli, ci decidiamo a dare alla luce queste note, ora pubblicate in esteso, completate con le prove eseguite dopo la presentazione della nota suddetta. R. C.  相似文献   

2.
Conclusioni Tenendo presenti le conclusioni tratte da ciascun gruppo di queste csperienze di espianto in soluzione diRinger diluita, posso affermare che l'abbozzo (rispettivamente territorio) dell'occhio ha, sia allo stadio di vescicola ottica primaria sia di neurula (docce midollari ampiamente aperte e un poco sollevate), insita in sè stesso la capacità di autodifferenziarsi, di regolarsi, di fondersi con un'altra vescicola ottica (previa asportazione di una parte di ciascun d'esse) e regolarsi, di determinare un cristallino su ectoderma indifferente (inBufo vulgaris), di formare un cristallino dal suo margine irideo (inRana esculenta): infatti esse proprietà si estrinsecano anche oltre che al di fuori dell'influenze degli organi circostanti al di fuori dell'intero organismo.  相似文献   

3.
Il presente lavoro è stato eseguito nell' Istituto di Anatomia e Fisiologia Comparate dell' Università di Palermo, diretto dal prof. F.Raffaele. Il manoscritto relativo era pronto fin dall' ottobre dell' anno passato, ma il mio trasferimento da Palermo a Pavia e varie altre circostanze mi avevano finora impedito dal darvi l'ultima mano.Al prof.Raffaele che ha seguito con efficace interessamento queste ricerche e che ha voluto adesso gentilmente rivedere anche il manoscritto, i miei più cordiali ringraziamenti.  相似文献   

4.
Riassunto Gli autori descrivono gli aspetti ultrastrutturali delle cellule di Leydig di Lacerta s. sicula Raf`. in esemplari in letargo del mese di Gennaio (I gruppo) e in altri in periodo degli amori del mese di Maggio (II gruppo).Negli animali del primo gruppo le cellule di Leydig sono poco numerose, piccole, con scarso sviluppo del reticolo endoplasmatico, e mitocondri di dimensioni ridotte e prevalentemente con creste lamellari.Gli esemplari del secondo gruppo presentano cellule di Leydig numerose ed ipertrofiche con un R.E. liscio sviluppatissimo in forma di tubuli e di vescicole; i mitocondri sono numerosi, ipertrofici, con creste prevalentemente tubulari e con la parete spesso interrotta; sono presenti gocce lipidiche e vari lisosomi.La presenza dei caratteri ultrastrutturali propri delle cellule steroidogenetiche nelle cellule di Leydig degli esemplari di Lacerta s. sicula Raf`. in periodo degli amori, tende a confermare la loro partecipazione al metabolismo degli steroidi sessuali.
On the fine structure of leydig cells in january and may specimens of Lacerta s. sicula Raf.
Summary In order to study the ultrastructure of the Leydig cells in the lizard Lacerta s. sicula Raf., the AA. examined two groups of animals, namely: January specimens in hibernation and May specimens in the mating period.In the animals of the first group, the Leydig cells were scarce, small and possessed a poorly developed E.R. and small mitochondria usually presenting laminar cristae.In the specimens of the second group the interstitial cells were large and possessed a very well developed smooth E.R. arranged in a system of anastomosing tubules and vesicles; the mitochondria were numerous and large, with prevailingly tubular cristae and often with a discontinuous wall. Lipid droplets and lysosomes were also present.The observation on the ultrastructure of the Leydig cells in May specimens of Lacerta s. sicula Raf`. seems to confirm the opinion that these elements participate in the metabolism of the sexual steroids; in fact they possess ultrastructural features that are typical of steroidogenetic cells.


Lavoro eseguito con il contributo n.115.1121.1245. della Impresa di Endocrinologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e svolto, per le osservazioni al M.E., presso il Centro di Studio di Microscopia Elettronica della Facoltà di Scienze dell'Università di Napoli.  相似文献   

5.
Al Dr. C. Cavallero, per il presente lavoro, è stato conferito il premio Dr. Carlo Biroli, bandito dalla R. Università di Pavia per 1'anno 1937.  相似文献   

6.
B. Cavalcaselle 《BioControl》1968,13(4):319-322
Summary Eggs ofSaperda carcharias L. [Col. Cerambycidae] isolated from the poplar bark in which they are laid, have been parasitized in the laboratory byCentrodora italica Ferrière [Hym. Aphelinidae]. The parasite material originated from Sardinia where it normally develops in eggs ofUromenus brevicollis insularis Chopard [Orth. Ephippigeridae]. Centrodora italica has also been reared in the laboratory on larvae ofEuderus caudatus Thoms. [Hym. Eulophidae], a natural parasite ofSaperda carcharias eggs.   相似文献   

7.
Zusammenfassung Es wird das Problem des Chromatins von E. coli an Hand von Robinows Technik untersucht. Der Vergleich zwischen den Färbungsbildern von bestimmten Stufen des Wachstums zeigt, daß regelmäßig geformte Chromatinmassen nur zustande kommen, wenn die Bakterien Vermehrungsvorgänge durchmachen. Dieses Verhalten wird als pseudomitotisch interpretiert, was wahrscheinlich macht, daß die Chromatinmassen mit Chromosomen zu vergleichen sind.  相似文献   

8.
Riassunto

Si descrivono modificazioni morfologiche e anatomiche di un melo (Pirus Malus) cresciuto su una montagna del Sannio (Montagnola di Civitanova) in un ambiente molto sfavorevole per gli eccessi o difetti di temperature. Si premette una descrizione anatomica del fusto e in seguito si trattano vari casi di cicatrizzazione di ferite semplici e complesse. In ultimo si esaminano alcune saldature naturali di rametti e concrescimenti che sono molto frequenti e morfologicamente importanti.

Gli agenti che hanno provocato queste strutture anomali del melo sia sulla chionia sia nello sviluppo sono: vento, fieddo, caldo, e morsicature di animali superiori, specialmente di vacche, che sulla Montagnola durante l'estate sono raccolte in numerosi greggi.  相似文献   

9.
Riassunto Il tentativo di ottenere forme picnidiche od ascofore di Dermatofiti, lasciandoli crescere durante 3 anni, all'oscuro (sotto terra e in cantina), su substrati cosidetti naturali (penne di gallina; crine di cavallo; unghie fresche di cavallo; cuoio grezzo conciato; letame bovino fresco e maturo; fieno secco e fieno-silos; terra da giardino) non ha dato risultati positivi. Si é constatato, però, che nella maggior parte dei substrati e per la maggior parte delle specie, queste rimangono viventi, e da culture normali non vi é tendenza a pleomorfizzare ; al contrario, talvolta, si ha un tentative di ripristino della normale morfologia partendo da culture pleomorfiche.
Summary The attempt of obtaining pyknidic or ascus-bearing forms of Dermatophytes, letting them grow during a period of three years in the darkness (underground and in cellars) on so-called natural mediums (henfeathers, horse-hair; fresh horse-hoofs; raw tanned leather; fresh and ripe cattle manure; dried and silos-hay; garden soil) has not given satisfying results.It has been observed, however, that in the greater part of mediums and for what concerns the greatest part of species, these remain alive, and in the normal cultures there is not tendency towards a pleomorphism ; on the contrary, it has been sometimes observed an attempt of regaining the normal morphology in the pleomorphic cultures.
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10.
Zusammenfassung Verf. erläutert einen noch nicht geschilderten morphologischen Befund. Während der bei Kaninchen mit Thorotrast ausgeführten Speicherungsuntersuchungen des retikulär-endothelialen Systems hat er beobachten können, daß die Kupffer-Sternzellen bei seit langer Zeit behandelten Tieren aus ihrem normalen Sitz im hepatischen Acinus gegen seine zentrale Ader gewandert sind, indem sie um dieselbe einen Umkreis von mit Thorotrast belasteten Kupffer- Sternzellen bildeten und indem sie auch in das Leberaderblut eindrangen. Dagegen findet man bei seit kurzer Zeit behandelten Tieren die mit Thorotrast belasteten Zellen im Acinus, wie gewöhnlich, diffus verteilt. Verf. erörtert diese Befunde im Zusammenhang mit der Bedeutung und dem Wesen der KupfferSternzellen.  相似文献   

11.
Zusammenfassung Es wurde an mikrotomischen Schnitten des Kleinhirns die Zahl der Purkinjeschen Zellen pro mm Länge bei 10 Menschen von verschiedenem Alter (von 6–88 Jahren) berechnet; für jeden Fall wurden etwa 16000–18000 Zellen berechnet. Im Gegensatz zu den Ergebnissen von Ellis habe ich keine Abnahme der Zellenzahl mit fortschreitendem Alter beobachtet; die Variationen der Zellenzahl waren unbedeutend und standen jedenfalls keineswegs in Beziehung zu dem Alter; bei 6jährigen Kindern waren die erhaltenen Werte etwas höher, d. h. waren die Zellen dichter; dies ist erklärlich, wenn man bedenkt, daß bei Kindern trotz der geringeren Größe des Kleinhirns die Zahl der Neuronen ebenso groß ist als beim Erwachsenen.  相似文献   

12.
Riassunto Nel 1960Castellani descrisse un lievito capsulato produttore di un pigmento nero, isolato da un caso di ulcere multiple della gamba. In seguitoCastellani ha isolato altri due ceppi simili al primo. I tre ceppi, secondoCastellani, appartengono ad una nuova specie di criptococco:Cryptococcus ater. Questo fungo è stato oggetto di una nota pubblicata dagli AA. nel 1963.In questa comunicazione sono riportati i dati morfologici, biochimici e biologici relativi ai tre ceppi studiati dagli AA. nel loro laboratorio. Dopo aver confermata la diagnosi di criptococco gli AA. concludono trattarsi di una nuova specie denominabileCryptococcus ater Castellani 1960.
Summary In 1960Castellani described a capsulated yeast which produces a black pigment, isolated from multiple ulcers of the legs.Castellani subsequently isolated two more yeasts similar to the first one and he pointed out that all of them belong to a new species ofCryptococcus: Cryptococcus ater.This fungus was already object of a note published in 1963. In this communication the morphological, chemical, and biological data regarding this yeast obtained in our laboratory are reported. We confirm that it is a new species ofCryptococcus: Cryptococcus ater Castellani 1960.


Read at the First Congress of International Society for Tropical Dermatology, Naples, June 8–13, 1964.  相似文献   

13.
Abstract

L'autore riferisce sui primi ritrovamenti di Aphyllophorales ad Is Arenas, pineta litoranea che si estende sulla costa occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano. Le specie segnalate sono 48 e tra queste: Crustoderma dryinum (Berk. & Curt.) Parm., Hyphoderma malençonii (Manjón & Moreno) Manjón, Moreno & Hjortstam, Peniophora tamaricicola Boid. & Malençon, Phanerochaete magnoliae (Berk. & Curt.) Burds., Thanatephorus cucumeris (A.B. Frank) Donk, sono risultate nuove per la micoflora italiana.  相似文献   

14.
Riassunto L'A. con il presente lavoro si propone di riassumere le nostre attuali conoscenze sugli Attinomiceti, discutendo in particolare i seguenti punti: a) l'eterogeneità morfologica e colturale di questi microrganismi; b) necessità di una loro ripartizione in generi diversi; c) l'opportinutà di una nuova classificazione che tenga debito conto di queste nozioni; d) la possibilità di nuovi studi e di nuovi orientamenti nella ricerca. Ciascuno di questi punti é discusso e documentato in quattro parti diverse del lavoro. Parte 1a. — Sono riassunte le conclusioni più significative, a cui sono giunti vari studiosi della morfologia degli Attinomiceti, come l'Orskov e il Jensen che, distinguono tre gruppi, particolarmente documentati.Una ulteriore e piú antica distinzione é suggerita dal carattere di anaerobiosi, sebbene non vi sia un completo accordo nel giudizio di una simile distinzione: l'accettarono il Wright, il Pinoy, Lignières e Spitz, il Puntoni. Wollenweber distinse due sezioni: Aerothrix e Pionnothrix. Parte 2a. — L'A. vi discute in primo luogo a quale dei gruppi distinti in precedenza si debba attribuire la denominazione generica Actinomyces, e necessariamente quali dei ricordati gruppi corrispondano ai generi definibili e con quali termini debbano essere contraddistinti. Parte 3a. - L'A. propone una nuova classificazione degli Actinomycetales, in cui l'emendamento principale consiste nella più rigorosa definizione delle famiglie Actinomycetaceae, nella quale debbono essere incluse le specie producenti spore o conidi. E' creata una sottofamiglia in relazione alle loro affinità per i generi Actinobacterium, Cohnistreptothrix, Proactinomyces, Mycobacterium, e Corynebacterium; essa con il termine Proactinomycoideae fa parte della famiglia Mycobacteriaceae. Nella sottofamiglia Leptothrichioideae sono annoverati quei generi che hanno maggiori affinità con i restanti Schizomiceti. II genere Actinomyces é considerate come il più evoluto e di transizione agli Eumiceti, ma per l'assenza di un nucleo ben definite si deve considerare appartenente agli Schizomiceti. Parte 4a. — L'A. si sofferma ad illustrare i rapporti che questi microrganismi hanno con la patologia e la microbiologia, rilevando che la loro esatta conoscenza con precise diagnosiè grandemente utile a queste scienze. Sono illustrate e discusse le specie note dei singoli generi e rilevate le ulteriori necessità di ricerche sperimentali.  相似文献   

15.
Con 4 figure nel testo. Al prof.Defrise spetta l'ideazione del tema e l'elaborazione biometrica statistica, al prof.Barelli l'esecuzione del rilievo microscopico quantitativo. Il testo venne steso di comune accordo.  相似文献   

16.
Mario Benazzi 《Chromosoma》1950,3(1):474-482
Zusammenfassung Bei der Rasse G von Dugesia benazzii von Sardinien hat das Spermatozoon nur die Funktion der Entwicklungserregung, da die Amphimixis nicht erfolgt und der männliche Vorkern wie ein Eichtungskörper eliminiert wird.Das Ei entwickelt sich allein mit der weiblichen Chromosomengarnitur (Gynogenese), und das erklärt die vom Autor an dieser Planarie festgestellte mütterliche Vererbung.Auch bei den italienischen Rassen von Polycelis rigra erfolgt die Entwicklung durch Gynogenese nach den genetischen Untersuchungen des Autors und den cytologischen von N. G. Lepori.  相似文献   

17.
Summary In this brief work, authors study the five Chalcidids parasites of the olivefly in the mediterranean zone and discuss the systematic point of view. They modify the generic name (Cyrtoptyx, Pnigalio) and show the existence of the new speciesP. mediterraneus; this name substitutes the other nameE. longulus Zett which was wrongly given to theDacus's parasite. A table has been done for the rapid identification of the five species of Chalcidids.
Riassunto Nel presente breve lavoro, gli AA. riprendono lo studio dei cinque Calcididi parassiti della mosca delle olive nella zona mediterranea, ne discutono il valore dal punto di vista sistematico, ne modificano la denominazione generica (Cyrtoptyx, Pnigalio) e mettono in evidenza l'esistenza della nuova specieP. mediterraneus, il cui nome sostituisce quello diE. longulus Zett., erroneamente attribuito al parassita delDacus. E'stata compilata una tabella per l'identificazione rapida di queste cinque specie di Calcididi.
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18.
Riassunto Sono riferiti alcuni reperti istochimici sulle ghiandole calcifere (ghiandole di Morren) di Eisenia foetida.Col metodo v. Kossa hanno assunto una colorazione nera più o meno intensa, oltre gli sferoliti e i romboedri di CaCO3 elaborati dalle ghiandole, anche le assise secernenti.Il metodo Gomori per la fosfatasi alcalina rivela nelle lamine sinciziali delie ghiandole una attività fosfatasica di variabile intensità.La reazione PAS (Metodo McManus) e la reazione Gomori alla fucsina-paraldeide risultano positive nel citoplasma delle cellule esofagee, delle cellule delle cripte in continuità col lume esofageo che rappresentano la porzione anteriore delle ghiandole, e a livello delle fibrille interposte tra sincizio ghiandolare e lacune sanguigne. Specialmente la fucsina-paraldeide mette in rilievo anche la presenza di rare fibrille che attraversando le lacune sanguigne — il cui lume è di calibro molto variabile — ne connettono le pareti. Le stesse reazioni sono negative, tranne per qualche raro granulo, nelle assise secernenti.Il metodo Brachet per gli acidi nucleinici mette in evidenza una pironinofilia di vario grado nel citoplasma del sincizio, visibile sopratutto attorno ai nuclei. Anche i nucleoli, talvolta di dimensioni piuttosto cospicue relativamente alle dimensioni del nucleo, hanno pironinofilia più o meno accentuata, che scompare, come quella del citoplasma, dopo trattamento con ribonucleasi.La colorazione con blu di toluidina a pH diversi o con tempi crescenti di colorazione permette di riconoscere delle granulazioni tenuemente ma nettamente metacromatiche anche a pH più bassi o con trattamenti più brevi, mentre a livello del citoplasma in genere e nel nucleo, la colorazione metacromatica positiva si ha con le soluzioni a pH relativamente più elevato o insorge gradualmente prolungando i tempi di colorazione. La metacromasia delle granulazioni è con tutta probabilità riferibile a mucopolisaccaridi acidi legati ai sali di Ca, mentre la colorazione diffusa del citoplasma è dovuta, verosimilmente, agli acidi nucleinici, la cui presenza è messa in rapporto col processo di continuo, cospicuo rinnovamento del sincizio ghiandolare durante il processo di secrezione.E' stato, infine, messo in evidenza, a conferma di osservazioni precedenti (Massal, 1929) la presenza nelle lamine secernenti di numerosissimi condriosomi filamentosi, disposti regolarmente, che conferiscono alle assise ghiandolari una struttura finemente striata.Questi reperti sono confrontati con quelli ottenuti con le stesse tecniche dall'A. sull'epitelio del sacco endolinfatico degli Anuri, anch'esso atto ad elaborare sali di Ca.Si sottolinea infine come ghiandole di Morren e sacco endolinfatico, organi appartenenti ad animali sistematicamente tanto lontani, hanno probabilmente, accanto ad alcune reazioni istochimiche comuni, anche funzioni in parte corrispondenti, in quanto in entrambi i casi l'accumulo di CaCO3 potrebbe servire come riserva tampone per il mantenimento del pH normale del sangue.  相似文献   

19.
Riassunto L'A., da un ceppo di Mycotorula albicans (ceppo Silvano) ha isolato, in mezzo alle numerose colonie normali liscie, una colonia d'aspetto abnorme, rugoso, verrucoso, che si avvicina alla fase R di Arkwright, in contrapposizione alle S normali. Dallo studio dei caratteri micro-macromorfologici e biochimici, conclude che si tratta di un modico grado di polimorfismo con polimetricismo, la cui conoscenza deve essere ulteriormente approfondita e tenuta in considerazione ai fini di una più esatta collocazione dei miceti lievitiformi anascosporogeni nella classificazione sistematica.
Summary From a strain of Mycotorula albicans, with colonies of the normal S type, a colony verrucose, rough (allied to the E phase of Artwright) has been obtained. From the comparative study of micro- and macromorphologic characteristics as well of the biochimism of both strains, the main conclusion is that the so called dissociation (on this species) is related to a moderate polymorphism and polymetry of the yeast cells.
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20.
Carmela Caruso 《Protoplasma》1939,32(1):169-183
Conclusione Nel primo cenno fugace cheSavelli fece a questi fatti in occasione del suo lavoro sull'eleocloroplasto (3), egli diceva di avere incontrato cellule contenenti sferule incolori solide (ma che in antecedenza avevano dovuto essere liquide), delle stesse dimensioni delle sferule lipidiche degli eleocloroplasti, con le quali « confessava » di averle confuse « pur non riuscendo a trovare al di sotto di esse la coppa stromatica che in tal caso avrebbe dovuto esserci ». Dimostrare l'esistenza di questo stroma, è quello appunto che abbiamo fatto noi; e la constatazione ehe esso è per lo più incolore allarga il quadro di tali manifestazioni. La fusione delle gocciole di secreto lipidico in una massa (che può, in definitiva, apparire unica e grande tanto da poter anche occludere completamente la cavità cellulare), è il lato inatteso che disorienta l'osservatore non prevenuto. Per tutto questo, ed anche per il loro contenuto sterinico, queste concrezioni lipidiche di sicura origine plastidica, valgono in certo modo a confermare che l'abbaglio diMirande circa i pretesi « sterinoplasti » celava un'idea molto migliore dell'osservazione; e provano ancora una volta che in certi casi l'errore è forse una verità troppo presto abbandonata.  相似文献   

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