首页 | 本学科首页   官方微博 | 高级检索  
相似文献
 共查询到20条相似文献,搜索用时 375 毫秒
1.
Riassunto L'autore ha condotto uno studio al microscopio elettronico sulla distribuzione e sulla genesi del glicogeno nelle cellule dell'embrione di pollo nei primi stadi dello sviluppo.L'autore riscontra che nelle prime ore di incubazione il glicogeno è presente in pressochè tutte le cellule del blastoderma, dove coesiste con inclusioni vitelline. Al 2° giorno di incubazione il glicogeno scompare in tutte le cellule che hanno interamente digerito le inclusioni vitelline, rimanendo invece solo in quelle che sono ancora rieche di vitello. Fanno eccezione le cellule del miotoma che, pur essendo sprovviste di vitello, nella terza giornata di incubazione accumulano glicogeno in notevole quantità, in coincidenza con la comparsa in esse délie miofibrille.L'autore ritiene ehe il glicogeno che si trova inizialmente nelle cellule embrionali si formi in gran parte per attività neoglicogenetica, a partire dal vitello contenuto nelle cellule medesime, Egli conclude che tale attività neoglicogenetica dapprima sia propria di tutte le cellule embrionali, fino a quando hanno inclusioni vitelline, e che poi essa rimane localizzata al solo epitelio del sacco vitellino che sempre contiene vitello.
Ultrastructural investigations on the distribution of glycogen in the cells of chick embryo in relation to the presence of yolk inclusions
Summary The distribution and genesis of glycogen in the embryonic cells of chickens in the first stages of development has been investigated electronmicroscopically.In the first hours of incubation the glycogen is present in almost all the cells of the blastoderm where it coexists with yolk inclusions. On the second day of incubation the glycogen disappears in all the cells that have completely digested the yolk inclusions and remains only in those that are still rich in yolk. The only exceptions are the myotome cells that, being that they do not have yolk in the third day of incubation, accumulate glycogen in notable quantities coincidental to the appearance of myofibrils.The author holds that the glycogen that is found initially in the embryonic cells has its origin, for the most part, from neoglycogenetic activity, starting from the yolk contained in the cells themselves. It is concluded that this neoglycogenetic activity initially is present in all the embryonic cells, while they still have inclusions, and then remains localized only in the epithelium of the yolk sac that always contains yolk.
  相似文献   

2.
Riassunto

L'A. indica la larga conferma che ebbero le sue esperienze fondamentali sulla propagazione dello stimolo ormonica nelle Mimose. Anche l'estensione di questa, in base all'odierna teoria del movimento dell'acqua nelle piante coi fili d'acqua vasali in tensione, sviluppata dall'A. giì nel 1916 e appoggiata da esperienze delle quali nel 1926 aveva dato un cenno preventivo — ha ricevuto ora (1935) la definitiva conferma da parte di Houwink. Sono esposte dettagliatamente le dette esperienze ed anche altre inedite nello stesso senso.

Un altro tipo di propagazione dello stimolo è stato messo in evidenza da ricercatori (Bose, Snow, Ball, Umrath, Houwink; da noi vi si collegherebbe Montemartini). Vengono riferite dettagliatamente esperienze relative inedite dell'autore. É accolta l'ipotesi che si tratti di « propagazione nervosa », senza però vedere nelle Mimose veramente dei nervi: vi avrebbe parte una condizione generale di polarizzazione cellulare. Ma se anche la propagazione nervosa è pi[ugrave] rapida essa viene arrestata da un pulvino, quindi una conduzione dello stimolo nelle varie parti, anche di una unica foglia, è solo possibile coll'intervento dell'ormone — che al di là di un pulvino potrebbe pure suscitare ex novo l'altra propagazione.

In ultimo, secondo le rice di Houwink, i casi particolari della pi[ugrave] rapida conduzione dello stimolo nella M. pudica non sono nervosi. Si tratterebbe della trasmissione di un effetto meccanico nelle turgide cellule tubulose di Haberandt.  相似文献   

3.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

4.
Riassunto La muscolaris mucosae passando dall'esofago allo stomaco presenta una suddivisione e poi uno sfioccamento dei fasci muscolari, che si risolvono in singole file di cellule: queste vanno a costituire una lamina continua espansa in superficie, i cui elementi sono diretti in ogni senso. Da questa lamina, che sulla faccia interna presenta un gran numero di concavità, si staccano gruppi di cellule che circondano a spirale i tubuli ghiandolari, dirigendosi verso la superficie libera della mucosa: la mucosa risulta quindi compenetrata da un dispositivo muscolare, la cui contrazione determina la spremitura delle ghiandole, delle vene e dei linfatici.Nella parte pilorica, dove la muscolaris mucosae è più robusta, in relazione alla riduzione di calibro del viscere le cellule muscolari tendono a riunirsi nuovamente in fascetti diretti in ogni senso. In corrispondenza del piloro le cellule muscolari si riuniscono in fasci a forma di robusti nastri disposti in strati sovrapposti ed assumono nuovamente, come nel cardia, una direzione longitudinale. Contraendosi, esse determinano la formazione di una piega anulare della mucosa, che può ridurre od occludere il lume, con l'effetto di rinforzare o completare o perfezionare l'azione dello sfintere.  相似文献   

5.
JUNCTIONAL COMPLEXES IN VARIOUS EPITHELIA   总被引:25,自引:5,他引:25       下载免费PDF全文
The epithelia of a number of glands and cavitary organs of the rat and guinea pig have been surveyed, and in all cases investigated, a characteristic tripartite junctional complex has been found between adjacent cells. Although the complex differs in precise arrangement from one organ to another, it has been regularly encountered in the mucosal epithelia of the stomach, intestine, gall bladder, uterus, and oviduct; in the glandular epithelia of the liver, pancreas, parotid, stomach, and thyroid; in the epithelia of pancreatic, hepatic, and salivary ducts; and finally, between the epithelial cells of the nephron (proximal and distal convolution, collecting ducts). The elements of the complex, identified as zonula occludens (tight junction), zonula adhaerens (intermediary junction), and macula adhaerens (desmosome), occupy a juxtaluminal position and succeed each other in the order given in an apical-basal direction. The zonula occludens (tight junction) is characterized by fusion of the adjacent cell membranes resulting in obliteration of the intercellular space over variable distances. Within the obliterated zone, the dense outer leaflets of the adjoining cell membranes converge to form a single intermediate line. A diffuse band of dense cytoplasmic material is often associated with this junction, but its development varies from one epithelium to another. The zonula adhaerens (intermediate junction) is characterized by the presence of an intercellular space (~200 A) occupied by homogeneous, apparently amorphous material of low density; by strict parallelism of the adjoining cell membranes over distances of 0.2 to 0.5 µ; and by conspicuous bands of dense material located in the subjacent cytoplasmic matrix. The desmosome or macula adhaerens is also characterized by the presence of an intercellular space (~240 A) which, in this case, contains a central disc of dense material; by discrete cytoplasmic plaques disposed parallel to the inner leaflet of each cell membrane; and by the presence of bundles of cytoplasmic fibrils converging on the plaques. The zonula occludens appears to form a continuous belt-like attachment, whereas the desmosome is a discontinuous, button-like structure. The zomula adhaerens is continuous in most epithelia but discontinuous in some. Observations made during experimental hemoglobinuria in rats showed that the hemoglobin, which undergoes enough concentration in the nephron lumina to act as an electron-opaque mass tracer, does not penetrate the intercellular spaces beyond the zonula occludens. Similar observations were made in pancreatic acini and ducts where discharged zymogen served as a mass tracer. Hence the tight junction is impervious to concentrated protein solutions and appears to function as a diffusion barrier or "seal." The desmosome and probably also the zonula adhaerens may represent intercellular attachment devices.  相似文献   

6.
Riassunto L'A. ha studiato il sistema ipotalamo-ipofisario della femmina del Tritone crestato normale e nelle seguenti condizioni sperimentali: lesioni ipotalamiche, ipofisectomia, carico osmotico, allevamento in ambiente secco, trattamento con acetato di rame. Negli animali ipotalamo-lesi in estate o allevati a temperatura artificiale di tipo estivo in inverno, l'A. ha osservato in un primo tempo un aumento dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p., che poi declina per esaurirsi completamente 50 giorni circa dopo Fintervento operatorio, senza che ne segua atrofia cellulare. Il neurosecreto si accumula nel moncone prossimale del f. preottico-ipofisario, le cui fibre lentamente degenerano in direzione pètale. Nella neuroipofisi l'atrofia tissulare e la rarefazione di sostanza neurosecretoria, già apprezzabile dopo 9 giorni, appaiono estremamente spinte dopo 50 giorni circa. L'atrofia della neuroipofisi, la deplezione in essa del neurosecreto, e il calo dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. sono meno accentuate negli animali allevati, d'inverno, a temperatura naturale.Negli animali ipofisectomizzati l'A. ha osservato che durante la prima settimana l'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. tende ad aumentare. Dal 12° giorno in poi lentamente declina, ma non si esaurisce del tutto neppure dopo 36 giorni, ed entro questo termine le cellule secernenti non degenerano. La quantità di neurosecreto entro le fibre del f. preottico-ipofisario è scarsa nei primi tre giorni, aumenta e si mantiene rilevante dal 5° al 12° giorno, e progressivamente poi diminuisce, senza mai scomparire del tutto. In corrispondenza del tuber le fibre del f. preottico-ipofisario degenerano, e in esse si accumula sostanza neurosecretoria. La degenerazione progredisce lentamente in direzione petale.Il carico osmotico (allevamento in soluzione all'1% di cloruro di sodio) tanto in animali integri che in animali ipotalamo-lesi ha portato, nel corso di 10 giorni, alla degenerazione delle cellule neurosecernenti del n. m. p., ad una forte diminuzione del neurosecreto entro gli assoni del f. preottico-ipofisario e ad una netta deplezione della colloide neuroipofisaria, non accompagnata da mitosi nei piuiciti.Del pari l'allevamento in ambiente secco ha determinato solo in un primo tempo un'esaltazione dei fenomeni neurosecretori nelle cellule del n. m. p. e un incremento dei fenomeni di trasporto lungo la via neurosecretoria; in un secondo tempo però subentrano fatti degenerativi a carico delle cellule secernenti e una più o meno marcata deplezione della colloide nella neuroipofisi.Infine gli effetti ottenuti con iniezioni di acetato di rame sono troppo poco netti per autorizzare qualsiasi deduzione.  相似文献   

7.
Riassunto

L'A. mette in rilievo le differenze esistenti fra l'apice dei fusti sotterranei e quello dei fusti aerei di Equisetum ramosissimum Desf. Tali differenze sono : secrezione di abbondante mucillaggine da parte delle cellule dell'epidermide esterna delle guaine pi[ugrave] periferiche che incappucciano l'apice dei rizomi, mentre le cellule epidermiche esterne delle guaine dei fusti aerei si differenziano nello stesso senso delle cellule epidermiche degli internodi; presenza di tricomi nella parte interna delle guaine che incappucciano l'apice del rizoma, tricomi che mancano nelle guaine dei fusti aerei; localizzazione dell'acerescimento in lunghezza al primo internodio del rizoma (quello pi[ugrave] vicino alla gemma apicale), mentre nei fusti aerei l'acerescimento è scaglionato su diversi internodi.

La mucillaggine che viene secreta dalle cellule epidermiche delle guaine del rizoma prende origine direttamente dai granuli d'amido, che sono abbondantissimi e particolarmente grossi in talli cellule all'inizio del processo di formazione della mucillaggine.  相似文献   

8.
Riassunto

Lo sviluppo del gametofito femminile di Campsis radicans (L.) Seem. (Bi-gnonaceae) è di tipo normale, monomegasporiale, otto-nucleato. Le cellule somatiche dell'ovulo durante lo sviluppo del gametofito e la loro trasformazione in tessuto nutritizio presentano particolari fenomeni interessanti non solo dal punto di vista morfologico, ma anche da quello microchimico. L'ispessimento attivo della membrana delle cellule dell'ipostasi è preceduto dall'acquisto di un intenso potere cromotropo e di un aspetto mucillaginoso : il passaggio delle sostanze pectiche della membrana cellulare da uno stato di inerzia ad uno di accrescimento coinciderebbe secondo ogni verosimiglianza con l'acquisto di radicali solforici da parte dei loro polisaccaridi. L'amido del gametofito adulto in via di degenerazione acquista un intenso potere cromatropo determinato dai prodotti della sua demolizione  相似文献   

9.
Riassunto

L'A. espone poi le sue ricerche sulla sporogenesi del Ruscus aculeatus, le quali la portano a concludere che la microsporogenesi avviene generalmente in maniera del tutto normale, mentre la megasporogenesi è del tipo dimegasporiale (t. Scilla) nei fiori delle piante femminili, e di tipo monomegasporiale (t. normale) in quelli delle piante maschili.

L'A., premesse alcune generalità e osservazioni sulla morfologia fiorale del Ruscus aculcatus, ammette che questa specie sia da ritenere subdioica, in quanto provvista di individui con fiori morfologicamente femminili puri e di altri con fiori inizialmente ermafroditi ma, per successivo aborto dell'organo femminile, funzionalmente maschili.  相似文献   

10.
Riassunto Colture di cellule spleniche provenienti da topo immunizzato e controllo sono state seguite nella loro evoluzione morfologica, con particolare riguardo alla trasformazione in elementi di tipo blastoide e in elementi binucleati. Con la tecnica di Jerne si è testata la capacità anticorpopoietica delle culture di immunizzato a intervalli vari di tempo e si è fissata a 15 giorni la durata della competenza immunologica. Si è poi studiata, mediante autoradiografia l'andamento in vitro della sintesi del DNA e dell'RNA, articolata quest'ultima attraverso l'entrata in azione dei tre pools, e dal confronto costante dei due tipi di colture si è concluso che in esse qualitativamente non sono apprezzabili differenze nella dinamica di sintesi.
In vitro cell cultures of the spleen of the mouseAntibody response and synthesis of nucleic acids
Summary Spleen cell cultures from immunized and control mice have been followed in their morphological evolution, especially towards blastoid and binucleated cells. The immunological activity of cultures from immunized mice has been tested at different ages of culture by the Jerne antibody plaque essay. The ability of spleen cells to synthetize antibody was maintained in vitro for 15 days. DNA and RNA synthesis have been studied by radioautography using thymidine and uridine as precursors, respectively. No differences in the kinetic of synthesis appeared by relating the two types of cultures.


Il presente lavoro è basato in parte sopra una tesi di laurea discussa davanti alla Facoltà di Medicina dell'Universita di Pavia il 28 ottobre 1968.  相似文献   

11.
Sommario Gli AA. illustrano morfologicamente e cercano di definire la posizione sistematica di un microorganismo riscontrato nella mucosa dell'intestino crasso di un Cinocephalus amadriadis sacrificato durante un'infezione sperimentale da Brucella melitensis. Questo microorganismo che possiede evidenti attività parassitarie, induce nell'animale una colite atrofica. II suo studio ha permesso, in via di semplice orientamento, la sua situazione nelle Cyanophyceae e più precisamente nel genere Oscillatoria Vaucher apparendo abbastanza vicina alia O. profunda Kirch. almeno sulla base dei piú elementari caratteri morfologici. Dato lo stretto parassitismo e il particolare orientamento che i fasci di tricomi assumono centripetamente rispetto il lume intestinale, viene creata una nuova specie ad interim col binomio: OSCILLATORIA ENTERICA n. sp. ad interimtricomi isolati o riuniti a formare un feltro lasso ed irregulare ed in fasci, sprovvisti di guaina, diritti o leggermente curvati nelle loro porzioni più distali; cilindrici, uniformi di spessore (2.5 di diam.); vari di lunghezza sino a 300 e più; sono costituiti da cellule del diametro del tricoma e 1 o 2 volte più lunghe che larghe, la oui membrana è la membrana del tricoma, con protoplasma scarso, esile, incoloro, e con un grosso corpo entrale che occupa quasi tutto il corpo cellulare, distintamente iodofilo. Cellule terminali non particolarmente modificate, solo arrotondate all'estremità o lievemente appuntite. Riproduzione per ormogoni costituiti da frammenti di tricomi di 2 sino a 10–15 cellule. Assenza di eterocisti, di cellule intercalari disgiuntrici, di cellule durature, di endospore.I tricomi formano un feltro sulla superficie della mucosa intestinale; dalla faccia esterna di questo feltro si dipartono i fasci di tricomi paralleli che si approfondano perpendicolarmente o poco obliquamente nella mucosa intestinale, inducendo una colite atrofica.Habitat: intestine crasso di Cinocephalus amadriadis, Siena (Italia).
Summary An algal species found in the large intestine of a monkey (Cinocephalus amadriadis), experimentally infected by Brucella melitensis, induced an atrophic colitis. This clearly parasitic Alga has been defined as a Cyanophycea of the genus Oscillatoria allied, from the standpoint of morphology, to O. profunda Kirch. On the base of the parasitism, and in account of the centripetal direction of trichomatic bundles (as related to the intestinal lumen), the species has been described as a new one ad interim under the binomial Oscillatoria enterica.
  相似文献   

12.
Riassunto Gli autori descrivono gli aspetti ultrastrutturali delle cellule di Leydig di Lacerta s. sicula Raf`. in esemplari in letargo del mese di Gennaio (I gruppo) e in altri in periodo degli amori del mese di Maggio (II gruppo).Negli animali del primo gruppo le cellule di Leydig sono poco numerose, piccole, con scarso sviluppo del reticolo endoplasmatico, e mitocondri di dimensioni ridotte e prevalentemente con creste lamellari.Gli esemplari del secondo gruppo presentano cellule di Leydig numerose ed ipertrofiche con un R.E. liscio sviluppatissimo in forma di tubuli e di vescicole; i mitocondri sono numerosi, ipertrofici, con creste prevalentemente tubulari e con la parete spesso interrotta; sono presenti gocce lipidiche e vari lisosomi.La presenza dei caratteri ultrastrutturali propri delle cellule steroidogenetiche nelle cellule di Leydig degli esemplari di Lacerta s. sicula Raf`. in periodo degli amori, tende a confermare la loro partecipazione al metabolismo degli steroidi sessuali.
On the fine structure of leydig cells in january and may specimens of Lacerta s. sicula Raf.
Summary In order to study the ultrastructure of the Leydig cells in the lizard Lacerta s. sicula Raf., the AA. examined two groups of animals, namely: January specimens in hibernation and May specimens in the mating period.In the animals of the first group, the Leydig cells were scarce, small and possessed a poorly developed E.R. and small mitochondria usually presenting laminar cristae.In the specimens of the second group the interstitial cells were large and possessed a very well developed smooth E.R. arranged in a system of anastomosing tubules and vesicles; the mitochondria were numerous and large, with prevailingly tubular cristae and often with a discontinuous wall. Lipid droplets and lysosomes were also present.The observation on the ultrastructure of the Leydig cells in May specimens of Lacerta s. sicula Raf`. seems to confirm the opinion that these elements participate in the metabolism of the sexual steroids; in fact they possess ultrastructural features that are typical of steroidogenetic cells.


Lavoro eseguito con il contributo n.115.1121.1245. della Impresa di Endocrinologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e svolto, per le osservazioni al M.E., presso il Centro di Studio di Microscopia Elettronica della Facoltà di Scienze dell'Università di Napoli.  相似文献   

13.
Riassunto Facendo seguito ad uno studio in microscopia ottica sull'ipofisi della Lacerta s. sicula Raf. durante vari periodi dell'anno, gli AA. espongono, per la stessa specie, i dati ultrastrutturali per le cellule adenoipofisarie, di maschi ancora in periodo di attiva spermatogenesi e di accoppiamento, e di altri castrati e sacrificati dopo 3–4 mesi. In base alla localizzazione nella ghiandola ed alle variazioni dopo castrazione, si distinguono cellule del 1 tipo (STH) con granuli rotondeggianti ed uniformi (circa 310 m ), cellule del 2 tipo (gonadotrope) a granuli polimorfi, cellule del 3 tipo (pure gonadotrope) a granuli tondi e piccoli (150–270 m) e a globuli di 700–800 m, e cellule del 4 tipo a granuli piccoli ed uniformi (100–200 m), di dubbio significato. Presentano dati a favore dell'ipotesi che la condensazione del secreto in forma di granuli avvenga nelle cisterne del Golgi. Osservano fenomeni di degenerazioni cellulari ed aspetti di distruzione citoplasmatica con liberazione di granuli negli spazi tra le cellule. Negli animali castrati notano degranulazione e segni di intensa attività delle cellule del 2 e del 3 tipo, oltre alla comparsa di cellule vacuolizzate, per dilatazione del reticolo endoplasmico ruvido.
The ultrastructure of the pars distalis of the hypophysis in sexually active and castrated males of Lacerta s. sicula Raf
Summary In addition to light microscopic studies on the hypophysis of the lizard, Lacerta s. sicula Raf., during different periods of the year, the authors of this paper explain the ultrastructure of the adenohypophysial cells of normal sexually active male lizards and of castrated lizards. On the basis of the location and the structural variations after castration several hypophysial cell types can be distinguished: Type 1 (STH) with spheroid granules (about 310 m diameter); type 2 with polymorphous glycoprotein granules; type 3 with small round granules (150–270 m diameter) and globules of about 700–800 m diameter (both gonadotropes). A fourth cell type with small uniform granules (diameter about 100–200 m has also been observed; its function is uncertain. A condensation of secretory granules in the Golgi complex and phenomena of cellular degeneration and cytolysis followed by a release of granules into the cellular interstices have been observed. In castrated animals degranulation and signs of an increased activity in the cell types 2 and 3 have been shown. In these animals the cisternae of endoplasmic reticulum become greatly distended.


Lavoro eseguito con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Impresa Endocrinologia, e svolto, per le osservazioni, presso il Centro di Studio di Microscopia Elettronica della Facoltà di Scienze dell'Università di Napoli; ringraziamo il Prof. Gianfranco Ghiara per la continua critica costruttiva e il dott. Carlo Taddei per i suggerimenti nelle tecniche di microscopia elettronica.  相似文献   

14.
Riassunto Le ricerche condotte sui tentacoli di Vaginulus borellianus hanno permesso di stabilire: a) l'esistenza nella porzione distale dei tentacoli (superiori ed inferiori) di un epitelio sensoriale di tipo olfattivo costituito da neuroni bipolari, cellule di sostegno e cellule basali. I prolungamenti distali dei primi due tipi di cellule si presentano particolarmente interessanti: nei recettori olfattivi si rinvengono ciglia e microvilli, numerosi e lunghi; nelle cellule di sostegno robuste digitazioni apicali percorse da uno spesso filamento assile, b) l'assenza, sia nel tentacolo superiore che in quello inferiore, di un complesso neuroendocrino del tipo di quello riscontrato in Helix, Arion ed altri Stilommatofori, c) la presenza nel tentacolo inferiore di una ghiandola unica, tubulare, in comunicazione con l'esterno e con una secrezione di tipo mucoso, simile a quella dei mucociti di altre superfici del corpo, o della ghiandola del piede di questa o di altre specie di molluschi.
Histological, histochemical and ultrastructural observations on the tentacles of Vaginulus borellianus (Colosi)
Summary The tentacle structure of Vaginulus borellianus (Colosi) has been examined with the ligth and electron microscope; the following conclusions have been reached: a) The olfactory sensory epithelium in the distal portion of both tentacles (superior and inferior) is composed of sensory neurons, supporting cells, and basal cells. The dendrites of the neurons bear cilia and a great number of microvilli apically, whereas the apical portion of the supporting cells is formed by cylindrical plasmatic processes. These are long and thick and have an axial filament. b) The cytochemistry and ultrastructure of the unicellular glands enclosed within the dermo-muscular layer of the tentacles indicate that a neuroendocrine complex of the kind described in Helix, Arion and other Stylommatophores does not occur in this species. c) The gland located in the lower tentacles (belonging to Semper's organ) is a tubular formation, with its opening at the outer surface. Its secretion, mostly mucous, is very similar to that of mucocytes and foot glands of this species and other molluscs.


Lavoro eseguito con un Contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.  相似文献   

15.
Riassunto L'A. si è interessato di ricercare in carta e cartoni da imballaggio provenienti da vari Paesi la presenza di microrganismi carticoli.Ha trovato che il 74% di campioni esaminati ospitano specie diChaetomium o di altri funghi (Aspergillus flavipes, Stachybotrys spp.,Memnoniella echinata, etc.) nonchè batteri cellulosololitici riferibili si generiCytophaga eCellvibrio.
Summary The author has investigated microorganisms occurring on wrapping paper and cardboard. He found that 74% of the examined samples were containing species ofChaetomium and/or other fungi (Aspergillus flavipes, Stachybotrys spp.,Memnoniella echinata, etc.), as well as cellulosolytic Bacteria referable to generaCytophaga andCellvibrio.


Sperimentatore presso il Laboratorio di Cartotecnica Speciale dell Ente Nazionale per la Cellulosa e per la Carta.  相似文献   

16.
Riassunto L'autore ha studiato lo sviluppo in vitro del polmone embrionale di pollo, espiantato a 4 e 5 giorni di incubazione e tenuto in cultura fino ad un massimo di 5 giorni. Il processo di ramificazione dell'albero bronchiale continua in cultura, e puó essere seguito direttamente, mediante l'osservazione della cultura allo stato vivente, fino a che la ramificazione non diviene troppo complicata.L'esame istologico delle culture dimostra la comparsa di fenomeni molto simili a quelli che avvengono nelle condizioni normali di sviluppo, come viene dimostrato dal confronto fra le culture e polmoni di embrioni di pollo dal 5 ° al 10 ° giorni di incubazione. In particolare si sono osservati nelle culture: la secrezione vescicolare dell'epitelio della trachea e dei bronchi, fenomeni di migrazione cellulare attraverso l'epitelio, l'assottigliarsi dell'epitelio verso le ultime ramificazioni corrispondenti ai capillari aeriferi, il distacco di cellule dall'epitelio dei bronchi e dei piccoli rami e la loro caduta nel lume.In confronto allo sviluppo normale si osserva nelle culture una minore rapidità di ramificazione e la scomparsa dei sacchi aeriferi addominali.Ringrazio il Prof. E. Borghese, che ha seguito l'esecuzione della presente ricerca.  相似文献   

17.
The Norian portion of the Costa dei Frascari succession (Matese Mountains, northern Campania) provides an example of a calcareous algae association dominated by the family Pseudoudoteaceae; subordinately, Gymnocodiaceae and Dasycladaceae also occur. The present study deals with the record of Garwoodia maxima Dragastan, Garwoodia toomeyi Dragastan, Pseudoudotea magna Dragastan et al., Jabrianella sp., and Asterocalculus heraki Sokac and Grgasovic, from the open-lagoon carbonate deposits which were referred to the portion of the Norian below the Triasina hantkeni Zone.Riassunto. Vengono presentati i risultati di uno studio sistematico condotto sulle alghe calcaree del Norico dei Monti del Matese (Campania settentrionale), per la prima volta segnalate in Italia. La ricca associazione è composta da prevalenti pseudoudoteacee e precisamente: Garwoodia maxima, Garwoodia toomeji, Pseudoudotea magna, Jabrianella sp., oltre a Asterocalculus heraki, Heteroporella zankli e Probolocuspis espakhensis, recentemente attribuito alle Dasycladales da Senowbari-Daryan and Majidifard. I campioni analizzati provengono dalla porzione inferiore della successione della Costa dei Frascari (versante meridionale dei Monti del Matese) i cui 160 m basali sono costituiti da prevalenti calcari granulo-sostenuti e da rare intercalazioni di calcari fango-sostenuti, talora loferitici, spesso dolomitizzati e stromatolitici. Labbondanza di antozoi, chetetidi, gasteropodi di grandi dimensioni e, in particolare, di resti di echinodermi indica che tali sedimenti si sono deposti in un ambiente di open-lagoon caratterizzato da continui scambi con il mare aperto che garantivano condizioni di salinità e ossigenazione delle acque idonee a questo tipo di organismi. In base allassociazione micropaleontologica e considerata lassenza di Triasina hantkeni e di Griphoporella curvata, la cui comparsa avviene a circa 160 m dalla base della successione, questi sedimenti sono stati riferiti alla porzione di Norico sottostante la Zona a Triasina hantkeni (sensu Marcoux et al. 1993).  相似文献   

18.
Riassunto Furono istituiti confronti, in preparati col metodo Golgi-Cox, tra i caratteri dei neuroni piramidali grandi, medi e piccoli della corteccia cerebrale di Mammiferi di grandezza somatica molto differente, e piú precisamente: cavallo, bue, uomo, scrofa, pecora, capra, cane, gatto, coniglio, cavia, ratto, topo. Nell'uomo fu scelto il campo 4 di Brodmann; negli animali una regione della corteccia presumibilmente corrispondente.Nello stesso materiale fu determinata, in preparati col metodo Nissl, la densità dei neuroni, in modo da poter stabilire il numero dei neuroni per mm3 di corteccia.Furono riscontrate differenze modeste nella grandezza del pericario nei vari animali, incomparabilmente meno accentuate di quelle esistenti nello stesso materiale per i neuroni sprovvisti di dendriti (gangli sensitivi). Sono invece imponenti le differenze nell'estensione dell'arborizzazione dendritica. Tali differenze sono di più alto grado nelle grandi cellule piramidali che nelle medie e nelle piccole; però sono ben evidenti anche in queste ultime.Tra i valori ottenuti nella densità dei neuroni e quanto risulta nei preparati col metodo Golgi sull'estensione dell'arborizzazione dendritica negli animali di grandezza corporea differente, vi è coincidenza nel senso che, quanto più ampio è lo spazio occupato dall'arborizzazione dendritica dei neuroni della corteccia e quanto più numerosi sono i neuriti afferenti e le loro collaterali, tanto minore è la densità dei neuroni.I risultati delle presenti osservazioni si accordano con i recenti reperti col microscopic elettronico, secondo i quali i neuroni, la glia ed i vasi sanguiferi sono fittamente stipati, al punto che le fessure, le quali li separano, sono dell'ordine di grandezza submicroscopica; non esistono, nei centri nervosi, altri componenti al di fuori dei neuroni, della glia e dei vasi.Dedicato al Prof. Giuseppe Levi per il suo 88 compleanno. Ricerche compiute con un contributo del C.N.R.  相似文献   

19.
Summary About two dozen specimens of Cyclops magnus were taken from a tundra seepage pool on the island of Amchitka, Alaska. Measurements from these specimens are presented. These measurements contribute further evidence of the reliability of certain spine and setal ratios as a means for differentiating some members of the viridis-vernalis group.
Riassunto Circa due dozzine di esemplari di Cyclops magnus furono raccolte da uno stagno (tundra seepage pool) sulla isola di Amchitka, Alaska. Misure di questi esemplari sono presentati. Queste misure contribuiscono evidenza addizionale che certe proporzioni spinose e setoli sono degne di fiducia per differenziare qualche membro del gruppo viridis-vernalis.


The collection of specimens studied here was made possible through funds provided by the Office of Naval Research.  相似文献   

20.
Riassunto

Si ricercano le cause determinanti la formazione di xilema nei vegetali. Sono messi in evidenza i fattori indispensabili per la produzione di legno normale, e si esamina la natura ed il modo di diffusione dello stimolo agente quale differenziante tale tipo di tessuto. Si distinguono, dal lengno normale, le tracheidi da ferita ed il legno da ferita. Viene esaminata la capacita neoproduttiva di vari tessuti, e si rileva la possibilita dello scorrere di alcune cellule in altre gia preesistenti. Si attribuisce al meristema primario la funzione di centro organizzatore vegetale.  相似文献   

设为首页 | 免责声明 | 关于勤云 | 加入收藏

Copyright©北京勤云科技发展有限公司  京ICP备09084417号