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1.
Riassunto E' una breve nota descrittiva diIsaria cretacea van Beyma isolata da terreno di bosco ad Eucalipto.Trattasi di un Ifomicete non ancora segnalato presente in Italia e forse non ancora rinvenuto nel terreno.E' specie auxo-eterotrofa e presenta attività antagonista verso altre specie di funghi.
Summary The present note deals briefly withIsaria cretacea van Beyma, isolated from Eucaliptus soil. The fungus is a Hyphomycete whose presence in Italy was never noticed before and perhaps it is the first time the it is found in soil. ThisIsaria is an auxo-heterotrophic species and shows a certain antagonistic activity against some fungi.

Resumo O presente trabalho é uma nota breve descritiva deIsaria cretacea van Beyma, isolada de terreno de um bosque de Eucaliptos. Tratase de um Ifomicete cuja presença na Italia não foi ainda assinalada e talvez seja a primeira vez que é isolada de terreno.E' uma especie auxo-heterotrofica e apresenta uma certa atividade antagonista sobre outros fungos.
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2.
Carmela Caruso 《Protoplasma》1939,32(1):169-183
Conclusione Nel primo cenno fugace cheSavelli fece a questi fatti in occasione del suo lavoro sull'eleocloroplasto (3), egli diceva di avere incontrato cellule contenenti sferule incolori solide (ma che in antecedenza avevano dovuto essere liquide), delle stesse dimensioni delle sferule lipidiche degli eleocloroplasti, con le quali « confessava » di averle confuse « pur non riuscendo a trovare al di sotto di esse la coppa stromatica che in tal caso avrebbe dovuto esserci ». Dimostrare l'esistenza di questo stroma, è quello appunto che abbiamo fatto noi; e la constatazione ehe esso è per lo più incolore allarga il quadro di tali manifestazioni. La fusione delle gocciole di secreto lipidico in una massa (che può, in definitiva, apparire unica e grande tanto da poter anche occludere completamente la cavità cellulare), è il lato inatteso che disorienta l'osservatore non prevenuto. Per tutto questo, ed anche per il loro contenuto sterinico, queste concrezioni lipidiche di sicura origine plastidica, valgono in certo modo a confermare che l'abbaglio diMirande circa i pretesi « sterinoplasti » celava un'idea molto migliore dell'osservazione; e provano ancora una volta che in certi casi l'errore è forse una verità troppo presto abbandonata.  相似文献   

3.
Riassunto Con metodi istochimici e con metodi di colorazione e di impregnazione per il tessuto gliale fu studiato il materiale intercellulare interposto ai neuroni e fibre nervose nel nevrasse di anfibi urodeli ed anuri (Triton taeniatus, Triton cristatus, Amblystoma mexicanum, Xenopus laevis, Bufo vulgaris, Rana esculenta).I metodi istochimici hanno dimostrato nel materiale interneuronico la esistenza di sostanze del gruppo dei mucopolisaccaridi: esse formano, probabilmente un materiale anisto che dopo fissazione precipita in un reticolo granulare e filamentoso, metacromatico, HOTCHKISS positivo, sensibile all'azione degli enzimi ialuronidasici. Gli studi sui gliociti hanno dimostrato che soltanto nei centri assili degli anfibi anuri esiste una architettura gliovascolare formata prevalentemente da gliociti ependimali: negli altri centri degli anuri e in tutto il nevrasse degli urodeli si trova una rada ed incompleta trama di prolungamenti ependimali con pochi gliociti protoplasmatici siti nella ccmpagine dei centri e sottopiali: le fibre ependimali hanno in questo caso scarsissimi rapporti con i vasi sieche non si può parlare di una vera architettura gliovascolare.Fu dimostrato un sensibile antagonismo fra la intensità delle reazioni istochimiche per la sostanza anista e la complessità delle architétture gliali.Gli autori ritengono esatto definire tutto il materiale interneuronico con il termine di glia proposto dal VIRCHOW: la glia risulta quindi composta da un materiale anisto mucopolisaccaride e dai gliociti riuniti o no in architetture gliovascolari.Dedicate al Prof. F. Baltzer nel suo 70° compleanno.Richerche condotte con il sussidio di fondi del C.N.R.  相似文献   

4.
Riassunto Si è studiata la struttura dell'apparato genitale maschile negli alati di 5 specie diReticulitermes: lucifugus, flavipes, hageni, tibialis, hesperus.Inlucifugus si è anche considerato il grado di funzionalità dell'apparato genitale in caste diverse.
Summary Male genital apparatus morphology and functional activity have been studied in winged specimens ofReticulitermes: lucifugus Rossi,flavipes Kollar,hageni Banks,tibialis Banks,hesperus Banks; forlucifugus also specimens of other castes and stages have been considered.

Résumé La morphologie et la fonction de l'appareil génital masculin ont été étudiées sur des exemplaires ailés deReticulitermes: lucifugus Rossi,flavipes Kollar,hageni Banks,tibialis Banks,hesperus Banks; pourlucifugus, on a considéré aussi des exemplaires d'autres castes stades.
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5.
Riassunto L'A. con il presente lavoro si propone di riassumere le nostre attuali conoscenze sugli Attinomiceti, discutendo in particolare i seguenti punti: a) l'eterogeneità morfologica e colturale di questi microrganismi; b) necessità di una loro ripartizione in generi diversi; c) l'opportinutà di una nuova classificazione che tenga debito conto di queste nozioni; d) la possibilità di nuovi studi e di nuovi orientamenti nella ricerca. Ciascuno di questi punti é discusso e documentato in quattro parti diverse del lavoro. Parte 1a. — Sono riassunte le conclusioni più significative, a cui sono giunti vari studiosi della morfologia degli Attinomiceti, come l'Orskov e il Jensen che, distinguono tre gruppi, particolarmente documentati.Una ulteriore e piú antica distinzione é suggerita dal carattere di anaerobiosi, sebbene non vi sia un completo accordo nel giudizio di una simile distinzione: l'accettarono il Wright, il Pinoy, Lignières e Spitz, il Puntoni. Wollenweber distinse due sezioni: Aerothrix e Pionnothrix. Parte 2a. — L'A. vi discute in primo luogo a quale dei gruppi distinti in precedenza si debba attribuire la denominazione generica Actinomyces, e necessariamente quali dei ricordati gruppi corrispondano ai generi definibili e con quali termini debbano essere contraddistinti. Parte 3a. - L'A. propone una nuova classificazione degli Actinomycetales, in cui l'emendamento principale consiste nella più rigorosa definizione delle famiglie Actinomycetaceae, nella quale debbono essere incluse le specie producenti spore o conidi. E' creata una sottofamiglia in relazione alle loro affinità per i generi Actinobacterium, Cohnistreptothrix, Proactinomyces, Mycobacterium, e Corynebacterium; essa con il termine Proactinomycoideae fa parte della famiglia Mycobacteriaceae. Nella sottofamiglia Leptothrichioideae sono annoverati quei generi che hanno maggiori affinità con i restanti Schizomiceti. II genere Actinomyces é considerate come il più evoluto e di transizione agli Eumiceti, ma per l'assenza di un nucleo ben definite si deve considerare appartenente agli Schizomiceti. Parte 4a. — L'A. si sofferma ad illustrare i rapporti che questi microrganismi hanno con la patologia e la microbiologia, rilevando che la loro esatta conoscenza con precise diagnosiè grandemente utile a queste scienze. Sono illustrate e discusse le specie note dei singoli generi e rilevate le ulteriori necessità di ricerche sperimentali.  相似文献   

6.
Riassunto

L'A., continuando le sue ricerche sul potere cromotropo del nucleolo, dimostra sperimentalmente che il fenomeno del viraggio del bleu di toluidina verso la tinta matacromatica a livello dei bleu di toluidina verso la tinta metacromatica a livello dei nuclcoli di Paphiopedilum Spicerianum non è dovuto a differenza di pH di questi rispetto al nucleo, ma all'esistenza di una sostanza mucillagginosa dotata di potere cromotropo: non si tratta quindi di viraggio ionico, ma di viraggio metacromatico, caratteristico degli esteri solforici ad alto peso molecolare e dei loro sali. Confutando le ragioni per le quali altro Autore ha ammesso che il fenomeno del viraggio della tionina verso la tinta metacromatica a livello dei nucleoli di Nigella sative, Paeonia Moutan e Scilla maritima sarebbe un viraggio ionico, e interpretando i fenomeni da lui osservati come esempi di viraggio metacromatico, osserva che la esistenza di una sostanza mucillagginosa cromotropa risulta confermata nei nucleoli di altri organismi.  相似文献   

7.
Riassunto Alcuni ceppi di attinomiceti provenienti da diverso isolamento sono stati esaminati in comparazione con altri riferiti a specie o generi noti, onde procedere alla loro identificazione. I criteri diagnostici sono gli stessi di cui a precedenti nostre pubblicazione.I ceppi in studio sono riferibili a tre generi come da seguito: GenereStreptomyces. Sono riferiti aStreptomyces i ceppi 631 e 725, isolati da suolo, e sono descritti come specie nuovaStreptomyces nobilis sp. nov. Il ceppo 631 costituisce l'olotipo e il ceppo 725 una variante naturale.GenereStreptoverticillium. Viene riferito il ceppo in studio 174. Si è rinunziato ad una identificazione specifica limitando si all'inserimento nella serie Rubrireticuli della quale viene aggiornata la chiave delle specie.GenereNocardia. I ceppi 608 e 669 sono riferiti aNocardia asteroides e il ceppo 535 aProactinomyces (=Nocardia)ruber.
Summary Strains of actinomycetes, isolated from different sources, have been examined comparatively together with cultures of known species and genera, in order to proceed to their identification. The diagnostic criteria followed are those described in previous papers.Our isolates have been referred to the following genera:GenusStreptomyces: to this genus belong our strains 631 and 725, isolated from soil and described as new species,Streptomyces nobilis sp. nov. Strain 631 is considered as the holotype and strain 725 as a natural variant.GenusStreptoverticillium: strain 174 belongs to this genus. No specific identification has been given, but the strain has been enclosed in the Rubrireticuli Series. A new key of the Series is provided.GenusNocardia: strains 608 and 669 are referred toNocardia asteroides, strain 535 toProactinomyces (=Nocardia)ruber.
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8.
Riassunto Le espansioni terminali degli assoni, che crescono in vitro, possono presentare aspetti diversi. La forma più comune é quella, da lungo tempo nota, di ingrossamenti dell'apice del neurite, i quali emettono esili filamenti ameboidi, transitori. Ma, nelle fibre che crescono nell'interfacie tra un mezzo solido e un mezzo liquido, spesso l'espansione risulta di tenui membraneile ialine in continuo movimento, le quali possono avere varia estensione.Le espansioni membraniformi possono venire in breve tempo retratte e sostituite da fini filamenti ameboidi indipendenti e viceversa; tra queste varie strutture esistono forme intermedie.Non risulta però confermata l'opinione di A. HUGHES che i filamenti transitori siano pieghe di una struttura continua.I vari aspetti, che le espansioni possono assumere, sono l'espressione della grande plasticità della sostanza nervosa. L'accrescimento delle fibre nervose a contatto di una superficie solida é verosimilmente condizione indispensabile, ma non sufficiente per la formazione delle espansioni membraniformi; é probabile che la sostanza del neurite si espanda in veli estremamente tenui, soltanto quando é soggetta a fenomeni di imbibizione, associati a diminuzione della tensione superficiale.Membrane ialine possono essere emesse anche all'apice delle collaterali e, in casi più rari, costituirsi transitoriamente persino lungo il decorso del neurite, a spese di tratti più o meno estesi di questo, che si espandono in superficie.Le fibre nervose in accrescimento presentano manifesti fenomeni di pinocitosi. Essi avvengono sia in corrispondenza dell'espansione terminale, sia nelle collaterali, sia infine lungo il decorso del neurite, in zone in cui esso emette esilissimi filamenti transitori, apparentemente privi di espansione terminale.Si ritiene ehe, con l'introduzione di goccioline di liquido, il neurite assuma dall'ambiente materiali disciolti, i quali, insieme alle sostanze che vengono elaborate dal pirenoforo e che fluiscono nel neurite stesso, verranno utilizzati per l'accrescimento della fibra nervosa.Vien prospettata l'ipotesi che il significato dei fini ramuscoli collaterali, transitori, che il neurite in accrescimento emette di continuo lungo tutta la sua lunghezza, sia essenzialmente trofico.Ricerche eseguite con un contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.  相似文献   

9.
Sommario E' del 1974, sulla traccia fornita dall'International Biological Program, che è in atto nel nostro Paese il monitoraggio pollinico. Su iniziativa dell'Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna e del CNR, nasce la prima rete regionale pilota di monitoraggio aerobiologico rivolta particolarmente ai granuli pollinici responsabili di allergia. Nel 1980 il campionamento pollinico supera i confini regionali e si estende a tutta la penisola, tanto che due anni dopo operano in Italia 20 stazioni. Attualmente vi sono in Italia 57 centri di monitoraggio aerobiologico che operano nell'ambito dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, fondata a Bologna nel marzo 1985 e comprendente studiosi provenienti da discipline diverse. E' indispensabile che ogni punto di monitoraggio pollinico abbia un confronto costante con i risultati clinici e la componente vegetale del territorio. A Ferrara i risultati di cinque anni di rilevamento hanno evidenziato tre gruppi principali di pollini allergenici: Graminacee, Urticaee (in particolare il genere Parietaria), Composite (in particolare il genere Artemisia), mentre scarsa è l'incidenza dei pollini degli alberi. Ricerche cliniche, svolte nel 1980 e nel 1982 su due gruppi di pazienti allergopatici, confermano i dati aerobiologici. Le percentuali di positività agli skin-tests sono per le Graminacee il 90% (1980) e l'88% (1982), ler le Urticacee il 30% (1980) e il 27% (1982), per le Composite il 15% (1980) e il 12% (1982). Abbiamo effettuato anche un'indagine sul territorio della provincia di Ferrara per verificare la presenza e consistenza di alcune specie di piante allergeniche. Tralasciando le Graminacee che, per essere assai diffuse, non giustificano una verifica sul campo, abbiamo dato maggior spazio ai generi Parietaria e Urtica (fam. Urticacee) e ai generi Artemisia e Ambrosia (fam. Composite). Nel nostro territorio sono presenti solamente 2 specie diParietaria (P. officinalis eP. diffusa) e 2 specie diUrtica (U. diodica eU. urens). Riguardo alle Composite abbiamo verificato la presenza di 4 specie diArtemisia molto comuni in tutto il territorio ferrarese, mentre 2 specie diAmbrosia sono diffuse soltanto lungo il litorale. Si può affermare che, in campo allergologico, la combinazione di dati aerobiologici, clinici e botanici costituisce la base per giungere ad una diagnosi corretta e per impostare una terapia il più mirata possibile.   相似文献   

10.
Summary The authors have studied the fungistatic action in vitro of N,N'-bis-n-butylamide of 2,2' dicarboxydiphenyldisulfide (OD 507) on some strains ofC. albicans, C. neoformans, M. apiospermum, H. duboisii, P. pedrosoi andE. coronata isolated from human fungal infections (both superficial and deep) in Congo.Considering that this substance has an important fungistatic action on the strains studied and that its inhibitory action maintains itself satisfactorily even in presence of human blood (though to somewhat lesser extent), the authors think it usefull to report the results obtained and suggest further research on animals with a view to investigate the possibility of using this substance parenterally on deep human fungal infections.
Résumé Les Auteurs ont étudié l'action fungistatique in vitro du N,N'-bis-n.butylamide du 2,2' dicarboxydiphenyldisulfure (OD 507) sur quelques souches deC. albicans, C. neoformans, M. apiospermum H. duboisii, P. pedrosoi etE. coronata isolées au Congo à partir de mycoses humaines superficielles et profondes.Ayant constaté que cette substance présente une action fungistatique importante sur les souches étudiées et que l'action inhibitrice, bien que moins forte, se maintient satisfaisante même en présence de sang humain, les Auteurs estiment utile de signaler les résultats obtenus et de suggérer des espériences ultérieures sur l'animal afin d'évaluer les possibilités éventuelles d'un usage parenteral de l'OD 507 dans les cas de mycose humaine profonde.

Riassunto Gli A.A. hanno studiato l'azione fungistatica in vitro del N,N'-bis-n.butilamide del 2,2'dicarbossidifenildisolfuro (OD 507) su alcuni ceppi diC. albicans, C. neoformans, M. apiospermum, H. duboisii, P.pedrosoi edE. coronata isolati in Congo a partire da micosi umane supericiali e profonde.Avendo constatato che tale sostanza presenta una notevole azione fungistatica sui ceppi studiati e che l'azione inibitrice, benchè in minor grado, si mantiene soddisfacente anche in presenza di sangue umano, ritengono utile di segnalare i risultati da loro ottenuti e di suggerire delle ulteriori esperienze sull'animale onde indagare le eventuali possibilità di impiego parenterale dell'OD 507 nelle micosi umane profonde.
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11.
S. Colla 《Protoplasma》1928,5(1):179-190
Conclusioni Le correnti protoplasmatiche nelle cellule internodiali diChara crinita L, sottoposte a soluzioni di differente pH, présentant) delle variazioni di velocità: si hanno due massimi a pH 5.3 e 7.1. Il minimo intermedio si trova nelle correnti delle cellule immerse in liquidi a pH 6.2.La velocità maggiore si è riscontrata a pH 5.3, pH che è quasi eguale al succo interprotoplasmatico.Si notano variazioni di comportamento nella corrente nei primi venti minuti degli esperimenti nelle alghe immerse in liquidi a pH 3.2-4.2-5.3, e pH 6.2-7.1-8.1.  相似文献   

12.
Riassunto

A conferma di quanto s'era supposto, la respirazione profonda è apparsa processo fisiologico assai comune. Infatti, essa è stata accerta'a — spesso anche in fasi e periodi diversi del ciclo vitale della stessa pianta — in tutte le specie saggiate (circa 40 riferibili a 16 famiglie).

Nelle piante legnose, il processo respiratorio profondo è risultato della stessa natura che nelle specie erbacee.

Il processo respiratorio profondo e il processo respiratorio superficiale ipogco acquistano valori e significati diversi sia dal lato fisiologico che agronomico secondo la forma coltivata (specie, individuo), le condizioni termiche e la natura del mezzo asfittico del suolo. Per tanto, vuoi nelle piante erbacee che legnose coltivate, è dato osservare una grande variabilità d'adattamento i cui estremi incidono sulle specie che normalmente vivono coll'apparato radicale in terreno idropico cioè in mezzo asfittico costituito da eccesso d'acqua immota e, per contro, sulle specie sensibili — fino a un certo punto — a qualunque comune mezzo asfittico del suolo e però provviste di sistema di radici relativamente superficiale. Le une e le altre sembrano collegate da forme le quali sviluppano comunemente il sistema radicale in terreno libero da acqua stagnante, profondo, permeabile ma tuttavia asfittico negli orizzonti meno superficial — e pi[ugrave] erti — del suolo per atmosfera inerte e per eccesso di CO2.

A entrambi i processi respiratori testè rilevati si allacciano interessanti problemi agronomici riguardanti tra l'altro i lavori di preparazione del suolo eccezionalmente energici particolarmente nei riflessi che questi possono avere a cagione d'una temporanea maggiore aereazione indotta.  相似文献   

13.
Conclusioni Tenendo presenti le conclusioni tratte da ciascun gruppo di queste csperienze di espianto in soluzione diRinger diluita, posso affermare che l'abbozzo (rispettivamente territorio) dell'occhio ha, sia allo stadio di vescicola ottica primaria sia di neurula (docce midollari ampiamente aperte e un poco sollevate), insita in sè stesso la capacità di autodifferenziarsi, di regolarsi, di fondersi con un'altra vescicola ottica (previa asportazione di una parte di ciascun d'esse) e regolarsi, di determinare un cristallino su ectoderma indifferente (inBufo vulgaris), di formare un cristallino dal suo margine irideo (inRana esculenta): infatti esse proprietà si estrinsecano anche oltre che al di fuori dell'influenze degli organi circostanti al di fuori dell'intero organismo.  相似文献   

14.
Riassunto

L'A. ha dimostrato che in coltura pura il Corticium Catonii Burg. ceppo ottimo per lo sviluppo simbiotico di molte Orchidee, non solo non è in grado di fissare azoto atmosferico, ma che al contrario opera una sensibile perdita di azoto.  相似文献   

15.
Riassunto

L'A. descrive il comportamento del nucleolo di Paphiopedilum Spicerianum nel nucleo in riposo c in divisione, mettendo in evidenza l'esistenza di una sostanza nucleolare, conservata in seguito a fissazione' del materiale con una miscela di acido cromico e formolo, con postcromizzazione in acido cromico.  相似文献   

16.
Riassunto L'A. ha studiato il sistema ipotalamo-ipofisario della femmina del Tritone crestato normale e nelle seguenti condizioni sperimentali: lesioni ipotalamiche, ipofisectomia, carico osmotico, allevamento in ambiente secco, trattamento con acetato di rame. Negli animali ipotalamo-lesi in estate o allevati a temperatura artificiale di tipo estivo in inverno, l'A. ha osservato in un primo tempo un aumento dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p., che poi declina per esaurirsi completamente 50 giorni circa dopo Fintervento operatorio, senza che ne segua atrofia cellulare. Il neurosecreto si accumula nel moncone prossimale del f. preottico-ipofisario, le cui fibre lentamente degenerano in direzione pètale. Nella neuroipofisi l'atrofia tissulare e la rarefazione di sostanza neurosecretoria, già apprezzabile dopo 9 giorni, appaiono estremamente spinte dopo 50 giorni circa. L'atrofia della neuroipofisi, la deplezione in essa del neurosecreto, e il calo dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. sono meno accentuate negli animali allevati, d'inverno, a temperatura naturale.Negli animali ipofisectomizzati l'A. ha osservato che durante la prima settimana l'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. tende ad aumentare. Dal 12° giorno in poi lentamente declina, ma non si esaurisce del tutto neppure dopo 36 giorni, ed entro questo termine le cellule secernenti non degenerano. La quantità di neurosecreto entro le fibre del f. preottico-ipofisario è scarsa nei primi tre giorni, aumenta e si mantiene rilevante dal 5° al 12° giorno, e progressivamente poi diminuisce, senza mai scomparire del tutto. In corrispondenza del tuber le fibre del f. preottico-ipofisario degenerano, e in esse si accumula sostanza neurosecretoria. La degenerazione progredisce lentamente in direzione petale.Il carico osmotico (allevamento in soluzione all'1% di cloruro di sodio) tanto in animali integri che in animali ipotalamo-lesi ha portato, nel corso di 10 giorni, alla degenerazione delle cellule neurosecernenti del n. m. p., ad una forte diminuzione del neurosecreto entro gli assoni del f. preottico-ipofisario e ad una netta deplezione della colloide neuroipofisaria, non accompagnata da mitosi nei piuiciti.Del pari l'allevamento in ambiente secco ha determinato solo in un primo tempo un'esaltazione dei fenomeni neurosecretori nelle cellule del n. m. p. e un incremento dei fenomeni di trasporto lungo la via neurosecretoria; in un secondo tempo però subentrano fatti degenerativi a carico delle cellule secernenti e una più o meno marcata deplezione della colloide nella neuroipofisi.Infine gli effetti ottenuti con iniezioni di acetato di rame sono troppo poco netti per autorizzare qualsiasi deduzione.  相似文献   

17.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

18.
Riassunto

L'A. ha studiato lo sviluppo del gametofito e dell'albume in Proboscidea Jussieui Steud. e in P. lutea Stapf: il gametofito risulta di tipo normale e Palbume di tipo cellulare fino all'inizio. Particolare attenzione è stata posta nel descrivere le caraterristiche morfologiche di due tessuti di nutrizione dell'ovulo: una modesta epistasi ed una ipostasi di proporzione notevole, fornita anche di un cambiforme. E stata pure messa in rilievo l'importanza dell'epidermide. Interna del tegumento per il mantenimento allo stato embrionale dei tessuti circostanti. Il numero dei cromosomi è 2n=30 in ambedue le specie.  相似文献   

19.
Riassunto Gli AA. studiano l'effetto della surrenectomia e del trattamento con sale ed estratti corticali sulla sostanza Gomori-positiva della neuroipofisi del ratto. La surrenectomia determina una spiccata diminuzione della sostanza ehe non è in rapporto a fenomeni aspecifici dell'intervento operatorio in quanto non si osserva nell'animale sottoposto a finta surrenectomia. La somministrazione isolata di sale o di sostanze corticali la eleva quantitativamente senza riportarla alla norma: quantità pressochè normali si riscontrano solo con trattamento associato di sostanze corticali e sale. I risultati della ricerca confermano 1'esistenza di correlazioni tra sostanza di Gomori neuroipofisaria e corteccia surrenale.  相似文献   

20.
Resumé Les auteurs ont étudié sur 40 lapins les réponses sérologiques et histologiques des animaux à une imprégnation aspergillaire par instillation intra-trachéale de spores vivantes d'Aspergillus fumigatus. Ils soulèvent les problèmes de diagnostic posés par des malades chez lesquels les examens sérologiques mettent en évidence des arcs de précipitation, au niveau desquels il n'est pas possible de révéler les activités enzymatiques caractéristiques d'aspergillome pulmonaire. A ce sujet, ils évoquent les hypothèses de bronchite aspergillaire, de phénomènes allergiques aspergillaires, d'imprégnation fugace de l'organisme par unAspergillus.Reéponses immunologiques et anatomo-pathologiques à un envahissement pulmonaire unique et massif de spores vivantes d'Aspergillus fumigatus, Corrélations anatomo-sérologiques. Problèmes posés par les infestations pulmonaires aspergillaires fugaces.  相似文献   

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