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1.
Riassunto Gli AA., sulla base dello studio colturale, micromorfologico, biochimico e biologico di un ceppo isolato dalle feci di un bambino, rivedono la diagnosi e la posizione sistematica di Mycocandida pseudotropicalis (Cast.). Cif. et Red., insistendo sui suoi caratteri differenziali nei confronti di Mycotorula albicans (Robin) Lang, et Tal. e di Candida tropicalis (Cast.) Red.
Summary The AA. through a Cultural, micromorphological, biochemical and biological study of a yeast isolated from the feces of a child, revised the diagnosis and the systematic position of Mycocandida pseudotropicalis (Cast.) Cif. et Red., insisting on the differential characters in relation to Mycotorula albicans (Robin) Lang. et Tal., and to Candida tropicalis (Cast.) Red.
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2.
Riassunto Gli Autori studiano 98 ceppi di isolamento da suolo agrario diA griseus e effettuano un esame critico delle specie precisandone le caratteristiche diagnostiche e morfoculturali anche in relazione ad una non esatta corrispondenza fra la nomenclatura di questa specie e il colore del micelio aereo. La percentuale di ceppi attivi su batteri gram-positivi è del 77,4% e quello dei ceppi attivi su batteri gram-negativi è del 19,35%.
Zusammenfassung Die Verfasser studieren 98 Stämme vonA. griseus isoliert aus bebautem Boden und unterziehen die Art einer kritischen Untersuchung. Sie stellen die diagnostischen und morphologisch-kulturellen Merkmale fest, auch im Bezug auf eine nicht exakte Uebereinstimmung der Benennung dieser Art mit der Farbe des Luftmycels. Der Prozentsatz der Gram-positiven Bakterien, aktiven Stämme ist 77,4%, und derjenige der Gram-negativen Bakterien, aktiven Stämme ist 19,35%.


I precedenti Contributi sono stati integralmente pubblicati sugli atti dell'Istituto Botanico di Pavia e, in riassunto, su questa Rivista.  相似文献   

3.
Riassunto L'A. che in note precedenti e con la collaborazione di Ciferri e Redaelli ha già portato un contributo personale alla posizione sistematica, alla nomenclatura ed alla sinonimia di Debaryomyces neoformans Red. Cif. et Gior., attraverso uno studio culturale, micromorfologico biochimico e biologico di 28 ceppi di origine diversa e con binomi di Cryptococcus hominis, C. neoformans, Torula histolytica, C. hondurianus, C. psichorophylicus ecc. precisa le caratteristiche della specie che differenzia col nome di Debaryomyces neoformans (Sanfelice) Red. Cif. et Gior.. Nello studio micologico sono in particolare indagate le modalità della riproduzione ascogena, confermando i dati precedentemente esposti per alcuni degli stessi ceppi da Todd e Hermann.L'A. fa una breve sintesi dei quadri clinici ed anatomici delle malattie umane determinate da D. n. Quindi espone i risultati di ricerche sperimentali eseguite con gli stessi ceppi in ratto, cavia, cane e coniglio. Tutti i ceppi hanno determinato lesioni morfologicamente identiche; il granuloma tipico da Debaryomyces neoformans con peculiarità morfologiche tali da essere considerate specifiche, si è ottenuto nel tessuto meningeo e cerebrale del ratto, dove ha acquistato la stessa morfologia delle lesioni spontanee dell'uomo.Richiamandosi alle precedenti ricerche del Sanfelice sulla presunta natura blastomicetica dei tumori, l'A. ha ripetuti con il ceppo originale del Sanfelice, gli esperimenti di questo autore. Nei numerosi esperimenti eseguiti non si è riusciti nè con il fungo nè con le sue tossine ad ottenere vere e proprie forme blastomatose; ad eccezione di un caso di epitelioma spinocellulare comparso sull' epidermide di un ratto nel punto di inoculazione del micete.
Summary The present contribution is based on the results of the study of 28 strains of Debaryomyces neoformans (Sanf.) Red., Cif. et Giord. in culture under several binomials, as, e.g., Cryptococcus hominis, C. neoformans, C. hondurianus, C. psichrophilicus, Torula histolytica, and so on. The study has been made from cultural, micromorphological, biochemical and biological points of view; in particular the generation of an ascogenous form has been reconfirmed.Very many inoculations on mice, guinea pigs, dogs and rabbits were made, and the results throughly discussed. All the strains are pathogenic, generating the same kind of lesions, but specific granulomatic lesions were produced only in meningeal and cerebral tissues on mouse, with an evident analogy with the lesions observed in man.In relation to the old researches made by Sanfelice on the blastomycetic genesis of cancer, very many tests were performed using the original strain, without favorable results either with the fungus or with the toxins. Only once a spinocellular epithelioma appeared on the skin of a mouse, around the point of inoculation.

Zusammenfassung Der Verfasser, der in vorgehenden Mitteilungen unter Mitarbeit von Ciferri und Redaelli einen Beitrag zur systematischen Stellung, zur Nomenklatur und über die Synonima von Debaryomyces neoformans (Sanfelice) Red. Cif. et Gior. gebracht hat, stellt durch eine kulturelle, mikromorphologische, biochemische und biologische Studie von 28 Stämmen von verschiedener Herkunft und mit Bezeichnung von Cryptococcus hominis, C. neoformans, Torula histolytica, C. hondurianus, C. psichrophylicus, usw. die karakteristischen Eigenschaften der Spezies fest, die er mit dem Namen Debaryomyces neoformans (Sanfelice) Red. Cif. et Gior. umfasst.In der mykologischen Studie werden insbesondere die Art und Weise der askogenen Vermehrung untersucht in Bestätigung der früher für einigeder betreffenden Stämmen gemachten Angaben von Todd und Hermann.Der Verfasser gibt eine Synthese der klinischen und anatomischen Bilder der menschlichen durch Debaryomyces neoformans verursachten Krankheiten. Dann schildert er die Ergebnisse von experimentellen Versuchen, ausgeführt mit denselben Stämmen bei Ratten, Meerschweinchen, Hunden und Kaninchen. Alle Stämme haben morphologisch identische Läsionen hervorgerufen; das typische Granulom durch Debaryomyces neoformans zeigt solche morphologische Besonderheiten, dass es als spezifisch betrachtet werden muss, und es wurde im meningealen und zerebralen Gewebe der Ratte gewonnen, wo es dasselbe morphologische Aussehen zeigte wie in den spontanen menschlichen Läsionen.In Rücksicht auf die frühere von Sanfelice behauptete blastomykotische Natur der Geschwülste hat Verfasser die Versuchen von Sanfelice mit dessen Originalstamm wiederholt. In den zahlreichen ausgeführten Experimenten ist es nie gelungen weder mit der Hefe noch mit ihren Toxinen echte blastomatöse Bilder zu gewinnen; mit Ausnahme eines Falles von einem spinozellulären Epithelion, das in der Epidermis einer Ratte aufgetreten ist, gerade an der Stelle der Inokulation der Hefe.
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4.
C. E. Malan 《Mycopathologia》1943,3(3-4):255-261
Riassunto È descritto un nuovo genere di blastomiceti anascosporei al quale viene dato il nome di Cystidiella in riferimento agli articoli a forma di cistidio che ne sono la principale caratteristica.Si ritiene che questo nuovo genere, nel quadro sistematico dei blastomiceti anascosporei, trovi il suo posto nella tribù, o sottofamiglia, delle Trichosporeae, della famiglia delle Torulopsidaceae, accanto al gen. Trichosporon, col quale ha dei punti di contatto.La specie in base alla quale è descritto questo nuovo genere è stata isolata dal terreno di un campo di segale in montagna, nelle Valli Valdesi del Piemonte (Italia) e ad essa è stato dato il nome di Cystidiella valdensis. Del genere e della specie nuova è data un'accurata descrizione corredata dalle relative diagnosi latine.
Zusammenfassung Es wird eine neue Gattung von anaskosporogenen Sprosspilze beschrieben, der die Name Cystidiella in Bezug auf den kystidienförmigen Arthrosporen, die das hauptsächlichen Kennzeichen darstellen, gegeben wird.Der Verfasser haltet dass im Stamm der anaskosporogenen Sprosspilze die neue Gattung scinen Platz in der Tribus (oder Unterfamilie) Trichosporeae der Familie Torulopsidaceae, neben der Gattung Trichosporon, mit der sie viele Berührungspunkte besitzt, finde.Die neue Art, worüber diese neue Gattung begrundet ist, wurde aus dem Boden eines Roggenfeldes in der Waldenseren Thälern der Piemonte (Italien) isoliert und Cysdidiella valdensis benannt.Man gibt eine ausführliche Beschreibung (mit lateinischen Diagnosen) der neuen Gattung und Art.
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5.
Riassunto L'A. ha studiato il destine del territorio lentogeno presuntivo dopo demolizioni piu o meno estese della vescicola ottica primaria di embrioni di polio di 6–12 somiti, e le condizioni necessarie per la rigenerazione del cristallino a spese dei componenti del calice ottico, quando il cristallino non si forma, come di norma, daU'ectoderma. Alcune relazioni di spazio e di tempo fra l'ectoderma lentogeno ed i tessuti che si sviluppano dalla vescicola ottica parzialmente amputata sono indispensabili perché il cristallino si formi secondo le normali modalitá. La rigenerazione del cristallino a spese del tapetum o della retina, che si formano dalla porzione della vescicola ottica rimasta in sito, ha luogo soltanto quando viene conservato almeno il terzo prossimale della vescicola ottica e quando la proliferazione dei componenti del calice ottico e sufficentemente estesa.L'A. sottolinea 1'importanza dei fattori meccanici, i quali agiscono sulla retina e sul tapetum in accrescimento, durante il processo di rimaneggiamento dell'abbozzo delFocchio consecutivo alia lesione della vescicola ottica, rispetto alia realizzazione del processo di rigenerazione del cristallino.
Zusammenfassung Verfasser untersuchte bei Hühnerembryonen von 6–12 Urwirbeln das Verhalten des präsumptiven lentogenen Gebietes nach mehr oder weniger ausgedehnter Zerstörung des primären Augenbläschens sowie die Bedingungen, die für eineRegeneration der Linse aus den Bestandteilen des Augenbechers erforderlich sind, falls die normale Entwicklung der Linse aus dem Ektoderm unterbleibt. — Einige räumliche und zeitliche Zusammenhänge zwischen dem lentogenen Ektoderm und den Geweben, die sich aus dem teilweise entfernten Augenbläschen entwickeln, sind für die normale Entwicklung der Linse unerläßlich. DieRegeneration der Linse aus Tapetum oder Netzhaut, die sich aus dem in situ zurückgelassenen Teil des Augenbläschens bilden, ist nur möglich, wenn mindestens das proximale Drittel des Augenbläschens erhalten bleibt und wenn die Proliferation der Bestandteile des Augenbechers hinreichend ausgedehnt ist. — Verfasser unterstreicht die Bedeutung, die den mechanischen Faktoren für die Entwicklung des Regenerationsvorganges der Linse zukommt, die nach der Verletzung des Augenbläschens auf Retina und Tapetum während des Umbildungsprozesses des Augenkeimes einwirken.
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6.
Riassunto L'A. ha studiato le successive modificazioni citologiche delle cellule epatiche in seguito alla introduzione in circolo di glucosio in dosi varie, ma sempre elevate. Con il metodo di Hagedorn-Jensen sono state determinate le curve glicemiche durante tutto il periodo degli esperimenti (48–60 ore). Come animale da esperimento è stato usato il coniglio e gli esperimenti sono stati condotti in 4 modi diversi: 1° Iniezione di 20 gr. di glucosio in una sola volta. 2° Iniezione endovena di 15 gr. di glucosio frazionatamente in 3 volte. 3° Iniezioni giornaliere di 5–10 gr. di glucosio; gli esperimenti sono durati 72–80 ore. 4° Perfusione del fegato con una soluzione di glucosio a concentrazione variabile dal 2% al 4%; la perfusione veniva fatta attraverso una vena mesenterica che veniva poi legata.Prima di iniettare la soluzione di glucosio si apriva l'addome dell'animale con tutte le precauzioni della asepsi e si prelevava un pezzetto di fegato che veniva utilizzato come controllo dell'esperimento; a intervalli di tempo stabiliti si prelevavano altri pezzetti di fegato riaprendo la ferita addominale; contemporaneamente da una vena periferica si prelevava la quantità di sangue necessaria per la determinazione della glicemia.Il citoplasma anisto delle cellule epatiche presenta le seguenti caratteristiche: nel controllo (48 h. di digiuno) il citoplasma è colorabile diffusamente in modo abbastanza intenso; dopo 3 h. dalla iniezione si nota la comparsa di grandi spazi chiari che occupano la maggior parte del eitoplasma; dopo 6–8 h. dalla iniezione il citoplasma comincia a ridivenire più colorabile ed omogeneo; permangono zone non occupate da condriosomi, ma da una sostanza che con la ematossilina di Heidenhain si tinge in un grigio leggermente diverso da quello del citoplasma anisto circostante. La comparsa dei grandi spazi chiari corrisponde ai valori massimi della curva glicemica; quando il tasso di glucosio tende ad awicinarsi a valori normali il citoplasma si presenta sempre nettamente omogeneo.Il contenuto in glicogene sale gradatamente e raggiunge il suo massimo 18–24 ore dopo la iniezione; da questo momento fino al termine degli esperimenti non subisce variazioni o subisce solo una lieve dimunizione. L'A. non condivide la ipotesi espressa da altri ricercatori che gli spazi chiari siano pieni di glicogene; pensa piuttosto che in questi spazi si trovi del glucosio che sarebbe cosi in un primo tempo come accantonato nella cellula; in un secondo tempo questo materiale diffonderebbe nel citoplasma anisto circostante per subire il processo di polimerizzazione.Il condrioma ha forma di bastoncini molto lunghi e sottili nei preparati di controllo; quando nel citoplasma anisto compaiono le grandi aree chiare i condriosomi si addensano nelle travate di citoplasma non modificato. In alcuni casi si nota un lieve accorciamento dei condrioconti e la comparsa di qualche granulo. L'A. ritiene la prima modificazion dovuta ad un fattore meccanico, la seconda dovuta alle variazioni fisico-chimiche che si verificano nella cellula epatica durante la deposizione di glicogene.Quando la glicemia oscilla su valori di 1,40–2 si nota una dilatazione assai forte di tutti i capillari biliari e l'orletto di citoplasma che circonda i capillari biliari è assolutamente libero di condrioma.I valori delle superfici cellulari salgono gradatamente e dopo 18 h. raggiungono il loro massimo; quasi subito si inizia una graduale discesa e dopo 24 h. i valori delle superfici cellulari sono simili a quelli del controllo. Il volume dei nuclei subisce variazioni regolarissime. Alla iniezione di glucosio segue una graduale ascesa, che alla 16a–17a ora raggiunge il suo vertice, per poi diminuire gradatamente e tornare alla norma dopo 40–48 ore. Dal confronto fra la curva dei valori nucleari e contenuto in glicogene della cellula epatica nei vari periodi degli esperimenti, l'A. rileva che le variazioni dei volumi nucleari sono in rapporto più che con il contenuto in glicogene della cellula epatica, con la attività glicogenetica della cellula stessa.È stato osservato un considerevole aumento del numero delle cellule binucleate, che al termine degli esperimenti sono assai più numerose che nei preparati di controllo.
Zusammenfassung Der Verfasser hat die aufeinanderfolgenden zytologischen Veränderungen der Leberläppchenzellen nach Einführung von verschiedenen, aber immer erhöhten Glukosedosen in den Blutkreislauf verfolgt.Mit der Methode von Hagedorn und Jensen wurden die glykämischen Kurven während der ganzen Dauer der Versuche (36–48 Stunden) bestimmt. Als Versuchstier wurde das Kaninchen benutzt, und die Versuche wurden auf 4 verschiedene Arten durchgeführt: 1. Endovenöse Injektion von 20 g Glukose auf einmal. 2. Endovenöse Injektion von 15 g Glukose verteilt auf dreimal. 3. Tägliche Einspritzungen von 5 bis 10 g Glukose; die Versuchsdauer betrug 72–80 Stunden. 4. Einschwemmung der Leber mit einer 2–4%igen Glukoselösung; die Einschwemmung wurde durch eine Vena mesenterica gemacht, die dann abgebunden wurde.Vor Einspritzung der Glukoselösung wurde das Abdomen des Tieres unter strenger Asepsis geöffnet und ein Stück Leber entnommen, das zur Versuchskontrolle diente: in bestimmten Zeitabschnitten wurden andere Leberstücke entnommen, indem ich die Abdominalwunde wieder öffnete; zugleich wurde aus einer peripheren Vene die für die Glukosebestimmung notwendige Blutmenge entnommen.Das Zytoplasma der Leberzellen weist folgende Merkmale bei der Kontrolle (48 Stunden Fasten) auf: Das Zytoplasma ist homogen und ist ziemlich stark gleichmäßig färbbar; 3 Stunden nach der Einspritzung erscheinen große, helle Räume, die den größten Teil des Zytoplasmas einnehmen; 6–8 Stunden nach der Einspritzung beginnt das Zytoplasma wieder färbbarer und homogener zu werden: es bleiben Zonen, die nicht von Chondriosomen eingenommen sind, sondern von einer Substanz, die sich mit Heidenhainschem Hämatoxylin in einem Grau färbt, das etwas verschieden von dem des untenstehenden strukturlosen Zytoplasmas ist. Das Erscheinen der großen hellen Räume entspricht den Höchstwerten der glykämischen Kurve, die allmähliche Rückkehr zur Gleichförmigkeit fällt mit dem allmählichen Absinken der glykämischen Kurve zusammen: wenn der Glukosegehalt sich den Normalwerten nähert, stellt sich das Zytoplasma immer ganz homogen dar. Das Chondriom hat in den Kontrollpräparaten die Form sehr langer und dünner Stäbchen: wenn im strukturlosen Zytoplasma die großen hellen Räume erscheinen, verdichten sich die Chondriosomen in den nicht veränderten Zytoplasmabalken: in einigen Fällen bemerkt man eine leichte Verkürzung des Chondrioconten und das Erscheinen von einigen Körnchen; der Verfasser hält die ersterwähnten Veränderungen für durch einen mechanischen Faktor verursacht, die zweiten durch physikalisch-chemische Variationen, die sich in der Leberzelle während der Glykogenablagerung einstellen.Wenn die Glykämie sich in Werten zwischen 1,40–2 bewegt, bemerkt man eine sehr starke Erweiterung aller Gallenkapillaren, und daß der Zytoplasmarand, welcher die Gallenkapillaren umgibt, ganz ohne Chondriom ist.Die Werte der Zelloberflächen weisen sehr deutliche Veränderungen auf; nach der Einspritzung steigen die Werte allmählich und erreichen nach 18 Stunden ihren Höchststand; fast augenblicklich beginnt ein schrittweises Sinken der Zelloberflächen, und nach 24 Stunden sind die Werte ähnlich denen der Kontrolle. Auch die Werte der Kernvolumina verhalten sich sehr regelmäßig: nach der Einspritzung steigen sie schnell und allmählich erreichen sie nach 18 Stunden ihren Höchststand; von diesem Moment ab beginnt eine allmähliche Verminderung; 40 bis 48 Stunden nach der Einspritzung sind die Werte ungefähr normal. Aus dem Vergleich der Kurve der Kernvolumina mit dem Glykogengehalt der Leberzellen in verschiedenen Perioden der Versuche ergibt sich, daß die Veränderungen der Kernvolumina mehr mit der glykogenetischen Tätigkeit der Leberzelle als mit dem Glykogengehalt derselben in Beziehung stehen.Es ist eine beachtliche Zunahme der Zweikernzellen zu bemerken.
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7.
Conclusioni L'autore con un metodo istologico da lui elaborato, ha potuto accertare nel coniglio in seguito a tiroidectomia completa un'ipertrofia e iperplasia considerevole delle isole di Langerhans. Nel lume dei vasi venosi del pancreas ha poi messo in evidenza granulazioni identiche a quelle che si riscontrano nei dotti e nelle cellule acinose, fornendo per tal modo la prova morfologica che il secreto stesso predilige alla linfatica la via dei vasi sanguigni.
Zusammenfassung Der Verfasser konnte mit einer von ihm selbst ausgearbeiteten histologischen Methode bei Kaninchen nach vollständiger Thyreoidektomie eine beträchtliche Hyperplasie und Hypertrophie des Inselapparates beobachten. p ]In den Lumen der Pankreasvenen konnten Granula dargestellt werden, die identisch sind mit denen, die in den Ausführungsgängen und in den acinösen Drüsenzellen gefunden wurden. Damit ist der Beweis erbracht, daß das Drüsensekret nicht den Lymph-, sondern den Blutweg bevorzugt.


Mit Unterstützung der Rockefeller Foundation.  相似文献   

8.
R. Ashbel 《Protoplasma》1932,15(1):177-187
Riassunto Sono stati eseguiti esperimenti col metodo manometrico diwarburg sulla respirazione delle uova annuali (bianco cinese, giallo indigene) e bivoltine 2o generazione (Awoiko) nel periodo di incubazione dal 14 aprile al 5 maggio.L'intensitá respiratoria delle uova di tutte le tre categorie aumenta continuamente finche raggiunge il suo massimo colla nascita dei bacolini.Ho distinto nello sviluppo delle uova sulla base dell' attivitá respiratoria dalla deposizione delle uova fino alla nascita dei bacolini tre periodi: Nel primo periodo l'intensitá respiratoria aumenta continuamente fino a raggiungere un massimo, questo primo periodo dura 4 o 5 giorni.Nel secondo periodo T intensitá respiratoria si abbassa notevolmente e rimane nei limiti bassi durante alcuni mesi, solo in primavera l'intensitá respiratoria s' inalza e raggiunge in fine il livello della intensitá raggmnta nel primo periodo. Questo periodo e la diapausa.Nel terzo periodo (incubazione) l' intensitá respiratoria cresce coninuamente raggiungendo il massimo colla nascita dei bacolini.Se noi sommiamo i giorni del continuo aumento della intensitá respiratoria ossia quello del primo e del terzo periodo, escluso il secondo periodo, avvremo un totale di 10–11 giorni.Ora la prima generazione delle bivoltinc si sviluppa ininterrotamente senza la diapausa, anche per il suo completo sviluppo sono nescessari circa 11 giorni. Dal punto di vista dell' attivitá del ricambio gassoso sembra ehe nel lungo periodo di diapausa non avvengono fenomeni di accrescimento, bensi avvengono dei processi di natura ignota.
Zusammenfassung Es wurden nach der manometrischen Methode vonWarburg Untersuchungen gemacht über die Atmung von Eiern der Seidenraupe annuali (bianco cinese und giallo indigene), bivoltine 2. Generation (Awoiko). Die Versuche wurden in der Zeit vom 14. April bis 5. Mai, die Zeit der Inkubation, ausgeführt. Die Intensität der Atmung stieg kontinuierlich bei den Eiern aller drei Kategorien, bis sie ihren Höhepunkt mit dem Ausschlüpfen der Raupe erreichte.Bezüglich der Atmungsaktivität wurden in der Entwicklung des Eies von seiner Ablage bis zur Geburt der Raupe drei Perioden unterschieden:In der ersten Periode stieg die Atmungsintensität kontinuierlich an bis zur Erreichung eines Maximum. Diese Periode dauert 4 bis 5 Tage.In der zweiten Periode sinkt die Atmungsintensität allmählich und bleibt auf einer ziemlich niedrigen Stufe konstant. Nur im Frühling steigt sie wieder an, bis sie das Niveau erreicht, das sie bereits in der ersten Periode gehabt hat. Diese Periode sei als Diapausa bezeichnet.In der dritten Periode (Inkubation) steigt die Atmungsintensität kontinuierlich bis zu ihrem Höhepunkt bei dem Ausschlüpfen der Larve.Wenn wir die Summe der Tage mit kontinuierlichem Ansteigen der Atmungsintensität betrachten, d. h. die Summe der Tage in der ersten und dritten Periode unter Ausschließung der zweiten Periode, so erhalten wir eine Summe von 10 bis 11 Tagen. Es ist bemerkenswert, daß die Entwicklung der Eier der ersten Generation der bivoltine, die kontinuierlich ohne Diapausa abläuft, ebenfalls 11 Tage dauert.Vom Standpunkte der Aktivität des Gasstoffwechsels aus scheint es, daß in der langen Periode der Diapausa keine Entwicklungserscheinungen vorhanden sind; man muß vielmehr Prozesse unbekannter Natur annehmen.
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9.
Riassunto Il nostro lavoro di molti anni sulle cascade travertinose dei fiumi carstici jugoslavi era diretto verso le esplorazioni delle condizioni di vita su questi specifici biotopi. A causa di questa specificità loro erano potuti popolati solo da determinati specie di piante e di animali, i queli sono adattati su queste condizioni speciali. Esse creano le associazioni, ai queli fa la base la vigorosa vegetazione di muschi e di alghe, e un po'di meno anche di altri piante. Questa vegetazione e accompagnata da numerosi rappresentanti dai diversi gruppi di animali, come queli di Turbellaria, Gastropoda, Oligochaeta, Hirudinea, Amphipoda, Insecta ed a.Dai fattori ecologici erano esplorati le condizioni di vita fisicochimiche e biologiche. In estate la temperatura dell'aqua era sempre oltre la temperatura-limite di deposizione (oltre 14° C), e durante l'inverno generalmente erano le condizioni inconvenienti per i processi di deposizione.Nella parte superficiale delle cascade abiamo constatato due specie di abitazione in relazione della luce. Forte illuminate cascade erano popolate dalle associazioni della luce, ed a causa di meno calcificata vegetazione erano molto più. ricche di animali. Meno illuminate cascade avevano più favorevoli condizioni per il sviluppo della vegetazione travertinosa, la quale era molto calcificata, the cosa non porgeva favorevoli condizioni per il sviluppo del mondo animale.Abiamo constatato the la più favorevole velocità dell'aqua per lo sviluppo dei organismi, i quali popolano i posti delle cascade travertinose, è tra 0,5 e l,5 m/sec., sebbene sui singoli abitazioni la velocita dell'aqua era fra 0,5–3,5 m/sec.A causa di una favorevole alcalità, la quale nelle aque esplorate ammonta tra 2,8 e 5,2, i processi di deposizione sono molto attivi. E costattato un graduale abassamento dell'alcalità in direzione scendente del flume, the cosa si mette in relazione colla perdita del carbonato durante il processo di deposizione.La quantità del ossigeno ammontava da 3,5–9 ccm/l. e perciò generalmente tutte queste aque si possono considerare come poliossitipiche.Per le biocenosi delle cascade travertinose e caratteristica una grande dinamica nel Toro sviluppo. Le più primitive forme delle associazioni sono composte principalmente dai idrofiti. Con un avanzato sviluppo delle formazioni travertinose appariscono nuove stazioni con nuove associazioni. Il climax presenta la vegetazione fanerogama, la quala crew stazioni ombreggiate, dove si sviluppa speciale vegetazione travertinosa dell' ombra. Questi cambiamenti di vegetazione vengono accompagnati da numerose specie di animali dei gruppi Amphipoda, Ephemerida, Trichoptera, Plecoptera, Coleoptera ed a.In fine sono dimostrate le principali caratteristiche di vita in relazione colle condizioni fisico-chimiche e biologiche.
Summary For a number of years, our work on travertine cascades of Yugoslav Karstic rivers has been directed towards the study of living conditions in these specific biotypes. Owing to their specificity, they could have been inhabited only by certain plant and animal species which have been adapted to these specific conditions. Their communities have been created on a rich moss and seaweed vegetation basis and, to a somewhat smaller extent, also on that of other plants. This vegetation is accompanied by numerous representatives of various animal groups such as: turbellaria, gastropods, oligochaeta, hirudinoids, amphipods, insects et al.As far as ecologic factors are concerned, physical, chemical and biological living conditions have been studied. In summer, water temperature is always above the deposition boundary (above 14°C), while in winter, conditions are generally unfavourable for deposition processes.In connection with light, two habitats were observed on the surface parts of the cascades. The strongly lighted cascades were inhabited by light communities which were considerably richer in animal population, owing to poorly calcified vegetation. As to the development of travertine vegetation, poorly lighted cascades which had been amply calcified, were in a much more favourable position and thus provided unfavourable conditions for the development of animal life.The water speed most favourable for the development of organisms inhabiting travertine cascades has been found to lie between 0.5 and 1.5 meters per second, although in individual habitats water speed amounted to between 0.5 and 3.5 meters per second.Owing to favourable alkalinity, amounting, in the waters investigated, to between 2.8 and 5.2, depositing processes have been very intense. The gradual lowering of alkalinity in the downstream course of rivers, which is brought into connection with the losing of carbonates during the deposition process, has also been established.As the quantity of oxygen amounted to between 3.5–9 ccm/l, these waters can be considered to be polyoxitypical.The biocenosis on travertine cascades are characterized by their very dynamic development. The most primitive forms of communities are mainly composed of hydrophytes. The further development of travertine forms brings about new habitats with new communities. The climax is represented by phanerogamic vegetation, creating rocky habitats where special travertine shade vegetation develops. These changes in vegetation have been accompanied by numerous animal species of the afore-mentioned groups.Finaly, the main characteristics of life in terms of physical, chemical and biological conditions have been presented.

Zusammenfassung Die mehrjärige Arbeit der Autoren auf den Kalktuffbildenden Wasserfällen der jugoslawischen Karstgewässer war den Erforschungen der Lebensbedingungen auf diesen spezifischen Biotopen gewidmet. Wegen ihrer Eigentümlichkeit konnten die Kalktuffwasserfälle nur von bestimmten Pflanzen- und Tierarten besiedelt werden, die an these besonderen Bedingungen angepasst sind. Sie bilden Gemeinschaften auf eine üppige Moos- und Algenvegetation und etwas weniger auch auf anderen Pflanzen. Diese Vegetation wird von zahlreichen Vertretern verschiedener Tiergruppen begleitet, wie Turbellaria, Gastropoda, Oligochaeta, Hirudinea, Amphipoda, Insecta u.a.Von ökologischen Faktoren wurden die physikalisch-chemischen und biologischen Bedingungen untersucht. Im Sommer war die Wassertemperatuur immer über der Grenztemperatur der Ablagerung (über 14°C), während die Ablagerungsbedingungen im Winter im allgemeinen ungünstig waren.In den oberflächenlichen Teilen der Wässer\:falle wurden, im Verhältnis zu dem Licht, zwei Arten von Standorten festgestellt. Die stark belichteten Wasserfälle sind von Lichtgerneinschaften besiedelt, die wegen der weniger kalzifizierten Vegetation viel mehr Tiere enthalten. Weniger belichtete Wasserfälle zeigen günstigere Bedingungen für eine Entwicklung der Kalktuffvegetation. Diese Vegetation wird sehr kalzifiziert und ist für der Entwicklung der Tierwelt ungünstig.Es wurde festgestellt, dass die günstige Wassergeschwindigkeit für die Entwicklung von Organismen, die die Standorte der Kalktuffwasserfälle besiedeln, zwischen 0,5 and 1,5 m-Sek ist, wiewohl die Wassergeschwindigkeit an einzelnen Standorten zwischen 0,5 and 3,5 m-Sek betrug.Wegen der günstigen Alkalität (2,8–5,2) sind die Ablagerungsvorgänge sehr aktiv. Flussabwärts wurde ein allmählicher Fall der Alkalitätwerte festgestellt, was auf den Verlust des Karbonates während der Ablagerungsvorgänge zurückgeführt wird.Die Sauerstoffmenge beträgt zwischen 3,5–9 ccm/l; im allgemeinen können wir deshalb all these Gewässer als polyoxytypisch betrachten.Für die Gemeinschaften der Kalktuffwasserfälle ist eine grosse Dynamik in ihrer Entwicklung charakteristisch. Die primitivsten Formen der Lebensgemeinschaften sind hauptsächlich aus Hydrophyten zusammengesetzt. Mit der weiteren Entwicklung der Kalktufformen erscheinen neue Standorte mit neuen Gemeinschaften. Das Klimax stellt die Vegetation der höheren Pflanzen tar, die Schattenstandorte macht, wo sich eine besondere Schattenkalktuf-vegetation entwickelt. Diese Vegetationsänderungen werden von zahlreichen Tierarten der genanten Gruppen begleitet.Zum Schluss wird die Hauptcharakteristik des Lebens in Bezug auf die physikalisch-chemischen und biologischen Bedingungen dargestellt.


Botaniki institut Univerziteta Zagreb

Bioloki institut Univerziteta Zagreb  相似文献   

10.
Riassunto Il succo di uova di Bombyx mori, riscaldate a 50° C per mezz'ora, all'inizio della svernatura, mostra un cospicuo aumento di viscosità rispetto al controllo. Dopo circa due mesi le uova riscaldate forniscono succo ancora notevolmente più viscoso del controllo. L'esame dei dati viscosimetrici mostra che durante questo tempo vi è stata una regolazione viscosa, ma imperfetta, che si può stimare con approssimazione del 43,17%. Anche ammettendo che si giunga ad avere una regolazione completa, è- da supporre che l'ambiente anomalo, in cui per un tempo così lungo viene a trovarsi l'embrione, non sia senza effetto su di questo e possa indurre sul futuro organisme somazioni o vere mutazioni.
Zusammenfassung Preßsaft von Eiern von Bombyx mori, bis auf 50° für eine halbe Stunde lang erwärmt, zeigt eine entschieden größere Viskosität als der von Kontrolleiern. Ungefähr 2 Monate lang bleibt diese Viskosität gleich, trotzdem schlüpfen die Eier zu 100%. Die erhöhte Viskosität entsteht wahrscheinlich durch Dishydratation der Eier oder durch Veränderungen in der Micellärstruktur der proteischen Komplexe.Diese erhöhte irreversible Viskosität erlaubt in jedem Fall die normale Entwicklung der Eier.Es erscheint möglich, daß eine irreversible Änderung eines chemischphysischen Charakters des Cytoplasmas, wie die beschriebene, der Grund einer Mutation sein kann, indem sie auf die Chromosomen wirkt und das Cytoplasma, in welchem die Chromosomen arbeiten, verändert.
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11.
Riassunto Allo scopo di studiare le ripercussioni di profondi mutamenti delle condizioni meccaniche ambientali sulla differenziazione e l'accrescimento della cartilagine della sclera, si determinÒ in una serie di embrioni di polio al 40 giorno di incubazione un collasso dell'abbozzo dell'occhio destro. In conseguenza del collasso, il bulbo oculare, i cui singoli costituenti si differenziano in modo tipico, si accresce in misura considerevolmente ridotta in confronto all'occhio dell'altro lato, il cui sviluppo non fu turbato. Già due giorni dopo il collasso del calice retinico, il mesenchima che lo circonda e che è destinato a differenziarsi in gran parte nella cartilagine della sclera, costituisce una massa più spessa che di norma ma assai meno estesa in superficie.A partire dalla fine del 60 giorno d'incubazione, tale mesenchima si differenzia in cartilagine; in quest'ultima le cellule sono più addensate dal lato leso che da quello indenne. La densità dei condrociti per unità di volume di cartilagine non muta in modo significativo durante tutto lo sviluppo embrionale. La percentuale di condrociti in mitosi nella sclera dell'occhio ridotto, decresce un po' più rapidamente che nella sclera normale a partire dal momento nel quale inizia la differenziazione dell'abbozzo della sclera in cartilagine; invece, la sintesi di solfato di condroitina nella sostanza intercellulare, saggiata con lo studio dell'incorporazione di radiosolfo per un periodo di 24 ore, non presenta differenze apprezzabili nella sclera dell'occhio ridotto in confronto a quello che si accresce normalmente.La quantità assoluta di cartilagine che costituisce la sclera dell'occhio ridotto è considerevolmente minore di quella dell'occhio normale. Risulta dalle presenti ricerche che la differenza nell'accrescimento fra le sclere dei due occhi dipende non da variazioni dell'accrescimento interno ma da una cospicua riduzione dell'accrescimento apposizionale della sclera dell'occhio ridotto, sopratutto in corrispondenza del margine laterale della sclera al limite con la cornea (limbo sclerocorneale). In altre parole, nell'occhio ridotto vengono a mancare le condizioni meccaniche indispensabili per la progressiva estensione in superficie della sclera, la quale è dovuta ad un intenso accrescimento apposizionale al margine sclero-corneale.
Zusammenfassung Ziel vorliegender Untersuchungen war es, die Folgen von starken Veränderungen der mechanischen Bedingungen des Milieus auf die Differenzierung und auf das Wachstum des Skleralknorpels festzustellen. Bei einer Serie von Hühnerembryonen wurde am 4. Bebrütungstage ein Kollaps der rechten Augenanlage veranla\t. Während die Differenzierung der einzelnen Bestandteile durch den Kollaps des Augapfels nicht beeinträchtigt wurde, war sein Wachstum erheblich reduziert, in Vergleich mit dem des gegenseitigen Augapfels, dessen Wachstum ungestört war. Schon 2 Tage nach dem Kollaps des Augenbechers kommt es zu starken Veränderungen in der Form des umgebenden Mesenchyms, welches sich grö\tenteils zum Skleralknorpel differenzieren soll; die Mesenchymmasse wird plumper; ihre Flächenausdehnung wird erheblich reduziert. Vom Ende des 6. Bebrütungstages ab differenziert sich das Skleramesenchym zu Knorpel, in dem die Zellen im Vergleich zur unversehrten Seite verdichtet erscheinen. Die Dichtigkeit der Knorpelzellen je Volumeneinheit von Knorpel bleibt während der ganzen Entwicklung des operierten Embryos unverändert. Der Prozentsatz der Mitosen der Knorpelzellen in der Sklera des reduzierten Auges sinkt in Vergleich mit der normalen Sklera von dem Moment etwas rascher ab, in dem die Differenzierung der Skleraanlage in Knorpel stattfindet. Dagegen wurden, wenn man die Einverleibung der Menge von Radioschwefel in die Grundsubstanz während einer Periode von 24 Std untersucht, keine nennenswerten Unterschiede im Skleralknorpel des operierten Auges in Vergleich zu dem des gegenseitigen Auges konstatiert; dadurch wird bewiesen, da\ die Synthese von Chondroitinschwefelsäure in der Knorpelgrundsubstanz durch die Reduktion der Sklera nicht beeinträchtigt wird.Es ergibt sich aus vorliegenden Untersuchungen, da\ die absolute Menge des Knorpels der Sklera in Vergleich mit dem normalen Auge erheblich reduziert wird; doch hängt die Reduktion nicht von einer Verminderung im inneren Wachstum ab, sondern von der Reduktion des appositionellen Wachstums in der Sklera des reduzierten Auges, besonders am lateralen Rande der Sklera, an der Grenze mit der Hornhaut (Limbus Corneae). Kurz, es fehlen im reduzierten Auge die mechanischen Bedingungen für die progressive Ausdehnung in der Fläche der Sklera, welche durch ein intensives appositionelles Wachstum am Limbus Corneae hervorgebracht wird.
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12.
Ettore Vidari 《Mycopathologia》1943,3(3-4):225-239
Riassunto L'A. inocula il Monosporium apiospermum Saccardo (ceppo Tarozzi) in conigli, cavie e piccioni allo scopo di riprodurre sperimentalmente il micetoma monosporosico e di studiare l'infiammazione specifica. I tentativi di riprodurre nella zampa del piccione il micetoma monosporosico hanno avuto esito negativo. Nei conigli sono state studiate le modalità dell'infezione primaria e di quelle provocate con reinoculazioni in animali precedentemente preparati. L'A. ha messo in evidenza delle modificazioni umorali ed allergiche negli animali più volte trattati; al lume di questi reperti cerca di chiarire i meccanismi patogenetici della malattia sperimentale e di quella umana. Fa, infine, alcune considerazioni sulla forma parassitaria del Monosporium apiospermium.
Summary The author injects the Monosporium apiospermum Saccardo (Tarozzi strain) into rabbits, guinea-pigs and pigeons in order to reproduce the monosporic mycetoma experimentally and to study specific inflammation. The attempts of reproducing the monosporic mycetoma in the pigeon's foot had a negative result. The modalities of primary infection and of those caused by reinoculation in animals previously prepared, have been studied in rabbits. The Author pointed out some humoral and allergical modifications in animals which had been treated many times; availing himself of these findings he tries to explain the pathogenic mechanism of the experimental and human disease. Finally he makes some consideration on the parasitical form of the Monosporium apiospermum.

Zusammenfassung Verfasser impfo das Monosporium apiospermium Saccardo (stamm Tarozzi) Kaninchen, Meerschweinchen und Tauben zu dem Zwecke ein, das monosporosiche Mycetom experimentell zu erzeugen und die spezifische Entzündung zu studieren. Die Versuche, das monosporosische Mycetom am Taubenfuss hervorzurufen haben ein negatives Ergebnis gezeitigt. Bei den Kaninchen wurden die Modalitäten der primären und der mittels Wiedereinimpfung bei vorbehandelten Tieren hervorgerufenen Entzündungen untersucht. Verfasser konnte bei den mehrmals behandelten Tieren humorale und allergische Veränderungen zum Vorschein bringen; im Lichte dieser Befunde versucht er, die pathogenetischen Mechanismen der experimentellen und menschlichen Erkrankung zu klären. Schliesslich stellt Verfasser einige Betrachtungen über die parasitäre Form des Monosporium apiospermum an.
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13.
Riassunto Furono analizzati i caratteri microscopici e fisici (in preparati di dissociazione in liquido di Ringer esaminati a luce trasmessa ed in campo oscuro) dei costituenti elementari del tendine fresco in animali a completo sviluppo di varia età e nel periodo fetale. Osservazioni di controllo furono eseguite in preparati dissociati fissati e colorati in toto all'argento (metodo Rumjantzew-suntzowa). Le osservazioni furono eseguite a preferenza nel vitello (indagini parziali nell'uomo e nel topolino).II tendine maturo consta di fibrille collagene voluminose (0.4 di diam.: le fibrille di diametro inferiore sono piuttosto scarse), di colorito gialliccio, rigide, in pochissimi punti anastomizzate.Negli abbozzi di tendine dell'arto posteriore le fibrille del mesenchima incominciano ad orientarsi negli intervalli fra i tenoblasti nel senso della lunghezza del tendine, in feti fra i 25 ed i 35 mm.Nei feti fra i 40 ed i 50 mm. le fibrille sono ondulate, invisibili a luce trasmessa: sono apprezzabili soltanto in campo oscuro come una sottile linea luminosa: probabilmente esse hanno un diametro submicronico: anche in questo periodo le anastomosi fra le fibrille sono rare.Più tardi assistiamo ad un progressivo incremento di volume delle singole fibrille.Poco dopo la nascita moite fibrille hanno acquistato uno spessore considerevole e la caratteristica rigidezza delle fibrille del tendine maturo. L'incremento di spessore delle singole fibrille del tendine continua durante tutto il periodo di accrescimento postnatale ed anche più tardi sino ad età inoltrata. D'altra parte anche le fibrille le quali alla nascita erano meno mature, crescono esse pure di spessore. Non risulta che l'incremento di grossezza delle unità elementari del tendine dipenda da conglutinazione di fibrille più sottili, bensi esclusivamente da aumento di spessore delle singole unità elementari. Sono esposti gli argomenti che mi fanno ritenere improbabile che esista una metastruttura delle unità elementari del tendine.
Zusammenfassung Es wurden in Zupfpräparaten (in Ringer-Lösung bei durchfallendem Licht und im Dunkelfeld) die mikroskopischen und physikalischen Eigenschaften der Elementarbestandteile der frischen Sehne bei vollent-wickelten Tieren verschiedenen Alters und in embryonalem Zustande untersucht. Kontrollbeobachtungen wurden an fixierten und in toto mit Silber (Methode Rumjantzew-Suntzowa) gefärbten Präparaten ausgeführt. Die Untersuchungen wurden vorzugsweise am Kalb gemacht (einzelne Untersuchungen am Menschen und an der Maus).Die reife Sehne besteht aus großen kollagenen Fibrillen (von 0,4 Durchmesser, Fibrillen von kleinerem Durchmesser sind ziemlich selten), die eine gelbliche Farbe haben, starr und nur an ganz vereinzelten Stellen anastomosiert sind.In der Sehnenanlage des hinteren Gliedes beginnen bei Föten von 25–35 mm Länge die Fibrillen des Mesenchyms sich in den Zwischenräumen der Tenoblasten in der Längsrichtung der Sehne zu orientieren.In den Föten von 40 und von 50 mm Länge, sind die Fibrillen gewellt und bei durchfallendem Licht nicht sichtbar. Sie sind erst im Dunkelfeld als eine dünne leuchtende Linie zu erkennen. Wahrscheinlich haben sie einen submikronischen Durchmesser. Auch in dieser Periode sind Anastomosen zwischen den Fibrillen selten.Später können wir eine fortschreitende Volumenzunahme der einzelnen Fibrillen beobachten.Kurz nach der Geburt haben viele Fibrillen eine beträchtliche Dicke und die charakteristische Starrheit der reifen Sehnenfaser angenommen. Während der ganzen Wachstumsperiode nach der Geburt und auch noch länger bis zum vorgerückten Alter nimmt die Sehnenfaser weiter an Dicke zu, außerdem werden auch die Fasern, welche bei der Geburt weniger reif waren, dicker.Aus meinen Untersuchungen geht nicht hervor, daß die Volumenzunahme der Elementareinheiten der Sehne durch Vereinigung mehrerer dünner Fasern geschieht, sie geschieht vielmehr ausschließlich durch Dickerwerden der einzelnen Elementareinheiten.Die Gründe, die es mir unwahrscheinlich machen, daß eine Metastruktur der Elementareinheiten der Sehne existiert, sind im vorhergehenden dargelegt.
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14.
Riassunto L'A. ha voluto controllare col metodo al cloruro d'oro del Ruffini i risultati ottenuti col metodo Bielschowsky-Gross dal Boeke e dallo Stöhr nello studio della distribuzione del sistema nervoso autonomo nei tessuti. Ha esaminati alcuni settori del tubo digerente, della cavità orale e della cute nei Rettili, Uccelli e Mammiferi riuscendo a confermare la reale esistenza di terminalreticoli emananti da una rete espansionale diffusa, rispondente in parte al plesso fondamentale del Boeke ed al preterminalreticolo del Reiser. Non ammette una sicura penetrazione di essi nei protoplasmi cellulari, né la loro fusione con questi e con il plasmodio di Schwann; considera come pseudostruttura la rete periterminale di Boeke e come risultato d'imperfetta impregnazione le sue terminazioni intracellulari perché il terminalreticolo si continua oltre le cellule senza interrompersi. È perciò di accordo con la concezione dello Stöhr jr., pur dissentendo da quest'osservatore su alcuni particolari, che vanno ancora più discussi e studiati.
Zusammenfassung Der Verfasser hat mit der Goldmethode von Ruffini die Resultate prüfen wollen, die Boeke und Stöhr mit der Bielschowsky-Gross-Methode im Studium der Verteilung des autonomen Nervensystems in den Geweben erhalten haben.Er hat einige Zonen des Verdauungskanals, der Mundhöhle und der Haut von Reptilien, Vögeln und Säugetieren geprüft, und es ist ihm gelungen, die wirkliche Existenz des Terminalreticulums zu bestätigen, das von einem ausgedehnten Verbreitungsnetz herrührt und das zum Teil dem Grundplexus von Boeke und dem Präterminalreticulum von Reiser entspricht.Der Verfasser hält es nicht für sicher, daß dieses Terminalreticulum in die Zellenprotoplasmen eindringt, ebenfalls nicht, daß es mit den Protoplasmen und dem Schwannschen Plasmodium verschmolzen ist; er betrachtet hingegen das Netz von Boeke als Pseudostrukturen und seine binnenzellulären Enden als ein Resultat einer unvollständigen Imprägnierung, denn das Terminalreticulum setzt sich außerhalb der Zellen ohne Unterbrechung fort.Der Verfasser ist deshalb mit der Vorstellung von Stöhr jr. einverstanden, obgleich er bezüglich einiger Einzelheiten, die noch näher behandelt und erörtert werden, mit dem genannten Beobachter nicht übereinstimmt.
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15.
Riassunto Le uova di Arbacia aequituberculata riscaldate oltre 25° C, per un tempo opportuno, presentano un aumento di viscosità reversibile. Tuttavia se tali uova vengono fecondate prima che la regolazione viscosa sia intervenuta, la regolazione stessa rimane impedita o almeno molto ritardata. L'uovo si segmenta ugualmente, ma con ritardo rispetto ai controlli.
Zusammenfassung Die Eier von Arbacia aequituberculata zeigen, wenn sie für geeignete Zeit auf 25° erwärmt werden, eine reversible Vermehrung der Viskosität. Werden die Eier aber vor der Vollendung der Viskositätsregulierung befruchtet, dann wird die Regulierung selbst verhindert oder stark verzögert. Das Ei segmentiert sich auch in diesem Falle, aber später als bei den Kontrollen (nicht erwärmten Eiern, Eiern, die nach der Erwärmung und vor der Befruchtung die Viskositätsregulierung vollendet haben).
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16.
Zusammenfassung Es wurde eine vergleichende bio- und histochemische Prüfung des Einflusses der Hypophysektomie auf die Aktivität der alkalischen unspezifischen Nieren-Phosphatase und der Lipase von Triturus cristatus carnifex Laur, angestellt. Außerdem haben die Autoren die Wirkung der Hypophysektomie auf die Aktivität der sauren unspezifischen Phosphatase, der Glucose-6-Phosphatase, der Adenosin-Triphosphatase und der Succino-Dehydrogenase untersucht, aber nur histochemisch. Zur histologischen Kontrolle wurden Gehirn- und Schilddrüsen-Präparate angefertigt.Die Ergebnisse der biochemischen Bestimmungen wurden statistisch überprüft.Die biochemischen und histochemischen Befunde ergaben, daß: 1. die Aktivität der alkalischen Phosphatase nach der Hypophysektomie abnimmt. Der Unterschied zwischen der Aktivität bei Kontroll- und hypophysektomisierten Tieren (nach Student-t berechnet) ist statistisch signifikant für P=0,02.2. Die lipolytische Aktivität nach der Hypophysektomie zunimmt. Der Unterschied zwischen der Aktivität bei Kontroll- und hypophysektomisierten Tieren (nach Student-t berechnet) ist statistisch signifikant für P=0,02.Nach der Hypophysektomie wurde histochemisch festgestellt, daß sich die saure Phosphatase und die Glucose-6-Phosphatase ähnlich verhalten wie die alkalische Phosphatase, während die Aktivität der Adenosin-Triphosphatase und die der Succino-Dehydrogenase sich nicht zu verändern scheinen.Auf Grund der dargestellten Ergebnisse glauben die Verfasser annehmen zu dürfen, daß bei Triturus cristatus carnifex die Aktivität der alkalischen Nieren-Phosphatase, und wahrscheinlich auch die der sauren Phosphatase, von der Nebenniere geregelt werden.Der Regulierungsmechanismus der anderen Enzyme (Lipase, Glucose-6-Phosphatase, Adenosin-Triphosphatase und Succino-Dehydrogenase) ist hingegen nicht klar erkenntlich.

Le operazioni e le ricerche istochimiche e istologiche sono dovute ad A. Peyrot; l'impostazione della premessa e delle conclusioni e le ricerche biochimiche sono dovute ad E. Ferreri. L'analisi statistica dei risultati delle prove biochimiche e la stesura definitiva del lavoro sono state elaborate insieme.  相似文献   

17.
    
Zusammenfassung In der Mangokygegend wurden 4 Vertreter der Sylviidae beobachtet:Calamocichla newtoni, Nesillas typica, Thamnornis chloropetoides, Cisticola cherina.Verbreitung und Biotop vonThamnornis in der Mangokygegend werden beschrieben, ebenso Lebensweise und Lautäußerungen und zum ersten Mal Nest und Eier. Ein Partner, wohl das Weibchen, baut das Nest allein. Die zwei gefundenen Nester waren im Wald, in Büschen zwischen senkrechte Ästchen gebaut, aber diese nicht in das Nest eingewoben. Höhe des Nestgrundes über dem Boden: 27 cm bzw. 25 cm. Ein Vollgelege zählte 3 Eier. Die Bebrütungsdauer vom letzten Ei an gerechnet dauerte in einem Fall mindestens 13 Tage (Nest ausgeraubt). Die Brutperiode fällt in die erste Hälfte der Regenzeit.Thamnornis ist während des ganzen Jahres in seinem Verbreitungsgebiet in der Mangokygegend anwesend. Er hält sich vor allem im Unterholz, in Büschen und auf dem Boden auf.VonCalamocichla newtoni, Nesillas typica, Cisticola cherina werden die Verbreitung in der Mangokygegend dargelegt und einige Beobachtungen über die Lebensweise mitgeteilt.
Observations sur Thamnornis et les autres Sylviidés de la région du Mangoky, dans le Sud-Ouest de Madagaskar
Résumé Quatre représentants des Sylviidés ont été observés dans la région du Mangoky:Calamocichla newtoni, Nesillas typica, Thamnornis chloropetoides etCisticola cherina. La distribution deThamnornis dans la région du Mangoky et le biotope de cet oiseau sont décrits, de même que des observations sur ses moeurs, ses cris et son chant. Pour la première fois, le nid et les oeufs de ce genre sont dépeints. C'est probablement la femelle seule qui construit le nid. Les deux nids découverts étaient bâtis dans des buissons, au milieu de branches verticales. Ces dernières, cependant, n'étaient pas prises dans la texture du nid. Hauteur du fond du nid au-dessus du sol: 25 cm pour l'un et 27 cm pour l'autre. Une couvée complète compta trois oeufs. Dans un cas, l'incubation a duré au moins 13 jours, à partir du dernier oeuf (nid pillé).La nidification a lieu dans la première moitié de la saison des pluies.On trouveThamnornis durant toute l'année dans son aire de distribution du Mangoky. Il se tient surtout dans le sous-bois, les buissons et au sol.En ce qui concerneCalamocichla newtoni, Nesillas typica etCisticola cherina, leur distribution dans la région du Mangoky et quelques observations sur leurs moeurs sont exposées.
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18.
Summary 1. Toxicity experiments with 4 metals and phenol onPandalus montagui, Crangon crangon, Carcinus maenas andCardium edule are described and the results presented.2. Increase in temperature was found to cause a marked increase in the toxicity of some chemicals.3. The larger-size animals were shown to be less susceptible to mercury.4. Starvation of animals prior to experiments was demonstrated to reduce their tolerance to mercury.5. The toxicity of a number of detergents to the 4 test species is described.6. Results of pesticide analyses are given in terms of ranges and mean concentrations found in muscle tissue from 2 species of fish, the liver of one fish, and for whole shrimps and oysters.
Fortschrittsbericht über ein Arbeitsprogramm der Insektizidanalyse und der Toxizitätsprüfung in bezug auf die marine Umwelt
Kurzfassung Seit 1965 läuft im Fischereilaboratorium von Burnham-on-Crouch ein Arbeitsprogramm zur Prüfung der Toxizität verschiedener chemischer Stoffe gegenüber Meerestieren. Die Konzentration chlorhaltiger Insektizide in Meeresfischen und Schalentieren wurde untersucht und die Toxizität von Metallen und von Phenol gegenüber drei Crustaceenarten und einer Molluskenart ermittelt. Ferner wurde der Einfluß der Temperatur, der Tiergröße und des Nahrungsangebotes auf die Toxizität geprüft. Eine Reihe von Detergentien wurde ebenfalls hinsichtlich toxischer Wirkungen untersucht. Die Konzentrationen von drei verschiedenen Insektiziden wurden in der Muskulatur und in der Leber des Kabeljaus(Gadus morhua) bestimmt.
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19.
Riassunto Gli autori studiano un ceppo di attinomicete che essi identificano comeA. scabies. Con l'occasione essi precisano le caratteristiche diagnostiche di questa specie secondo quanto risulta da un esame critico della bibliografia in argomento, mettendo in evidenza che i ceppi collezionati sotto questo nome nelle varie micoteche hanno spesso caratteristiche differenti. La base di questo equivoco è, nelle considerazioni degli autori, da trovare nel riferimento patogenetico, cioè, in altri termini, nel voler considerare la malattia dei tuberi scabbiosi come provocata da un'unica specie.Dopo aver dato le caratteristiche delle specie presentano il seguente quadro tassonomico: Actinomyces scabies (Thaxter 1890)Gussov (1914) emendamentoWaksman (1919)=Oospora scabies Thaxter (1890)Diagnosi: vedi pag. 273.Habitat: frequente nel Nord America; isolato per la prima volta in Europa daSpalla eComaschi da tuberi scabbiosi provenienti dalla Germania. Actinomyces scabies varietàanglica Baldacci eBoncompagni =Actinomyces scabies Thaxter emendamentoMillard eBurr.Differisce dalla specie per il micelio vegetativo grigio, il micelio aereo spiccatamente grigio e per il pigmento giallo diffuso nel substrato.Habitat: isole inglesi.
Zusammenfassung Die Verfasser studieren einen Stamm von Actinomyceten, den sie alsActinomyces Scabies identifizieren. In diesem Zusammenhang stellen sie die diagnostischen Merkmale dieser Art fest, bei kritischer Berücksichtigung der Literatur. Sie stellen fest, dass die unter diesem Namen gesammelten Stämme in den verschiedenen Mycoteken oft verschiedene Merkmale besitzen.Der Grund dieses Missverständnisses liegt, nach den Verfassern, in der pathogenischen Beziehung, i.c., dass man die in den vom Schorf befallenen Knollen die Krankheit als von einer einzigen Art verursacht annehmen will.Nachdem sie die Merkmale der Art festgelegt haben, geben sie die folgende Classification: Actinomyces scabies (Thaxter 1890)Gussov (1914), verbessert von Waksman (1919)=Oospora scabies Thaxter (1890).Diagnose: sieh Seite 273.Habitat: in Nord America ziemlich verbreitet und in Europa das erste Mal vonSpalla undComaschi aus schorfigen Knollen aus Deutschland isoliert. Actinomyces scabies Varietätanglica Baldacci eBoncompagni=Actinomyces scabies Thaxter verbessert vonMillard undBurr.Er unterscheidet sich von der Art durch ein graues vegetatives Mycel, durch ein sehr deutliches graues Luftmycel und durch ein gelbes im Substrat verbreitetes Pigment.Habitat: in England.


I precedenti Contributi sono stati integralmente pubblicati sugli Atti dell'Istituto Botanico di Pavia e, in riassunto, su questa Rivista.  相似文献   

20.
Conclusioni Esiste nell' uomo uu tessuto paratiroideo transitorio costante, distinto e indipendente da ogni apparato accessorio delle ghiandole paratiroidee, distribuito in sistema di lobulazioni che in vario numero si dispongono intorno alle paratiroidi, alle tiroidi e al timo (corpo o organo para-paratiroideo-timico).Esso si origina dagli stessi abbozzi delle pt (IV e III tasca branchiale) e si differenzia da queste, in primo tempo, solo come gruppi cellulari paratiroidei che non entrano nella costituzione delle ghiandole principali e dei nodi ghiandolari del tessuto accessorio costante (timo).Le prime manifestazioni anatomiche differenziali fra tessuto paratiroideo transitorio e ghiandole pt (tessuto permanente) risalgono all' incirca al 5° mese di vita fetale e si appalesano con caratteri istologici e istochimici chiaramente funzionali delle cellule delle lobulazioni.La struttura istologica del tessuto paratiroideo transitorio profondamente diversa da quella del tessuto delle ghiandole della stessa età, è fondamentalmente analoga al tessuto delle paratiroidi adulte.L'esistenza dell' organo para-paratiroideo-timico è limitata ai primi periodi di vita extrauterina: ma la sua scomparsa si compie in limiti molto estesi da individuo ad individuo: è probabile che particolari condizioni di bisogno di funzione paratiroidea da parte dell' organismo (alterazioni anatomiche delle paratiroidi) favoriscano una più lunga persistenza del tessuto paratiroideo transitorio fetale: ma esso non sembra mai capace di trasformarsi in tessuto permanente (nodi accessorii, gh. soprannumerarie ecc.)L'organo para-paratiroideo-timico supplisce la funzione paratiroidea non ancora assunta in questo periodo (periodo fetale e della prima infanzia), dalle pt: la maturità funzionale delle pt segna l'involuzione del tessuto paratiroideo transitorio.Fra tessuto paratiroideo transitorio e tessuto definitivo esistono manifestazioni e correlazioni anatomo-funzionali, anche fuori del periodo in cui più spesso quello scompare.Questa nuova conoscenza sul complesso sistema paratiroideo dell'uomo mentre rischiara alcuni dati anatomo-funzionali ancora oscuri su le pt infantili e alcuni quadri controversi della fisiopatologia sperimentale, risolve su pieno fondamentato anatomico l'interpretazione tuttora dibattuta e ipotetica di quelle tetanie dell' infanzia che vengono riferite ad insufficienza paratiroidea.
Zusammenfassung Beim Menschen findet sich ein dauerhaftes parathyreoideales Übergangsgewebe, das von sonstigem akzessorischem Apparat unterschieden und unabhängig ist; dasselbe besteht aus einem System von Läppchen, die ringsherum um die Epithelkörperchen, Schilddrüsen und Thymusdrüse sich anordnen: das para-parathyreoideo-thymische Organ.Dieses Gewebe stammt von denselben Anlagen wie die Epithelkörperchen (IV. und III. Kiementasche) her und unterscheidet sich von diesen anfangs nur als paratbyreoideale Zellgruppen, die an dem Bau der hauptsächlichen Drüsen und der Drüsenknötchen des dauernderen akzessorischen Gewebes (Thymusdrüse) nicht teilhaben.Die ersten anatomischen Verschiedenheiten zwischen dem parathyreoidealen Übergangsgewebe und den Epithelkörperchen (dauerhaftes Gewebe) fangen angefähr im 5. Fötalmonate an, und offenbaren sich in deutlich funktionellen histologischen und histochemischen Charakteren der Läppchenzellen.Die histologische Struktur dieses parathyreoidealen Übergangsgewebes ist von jener des Drüsengewebes von gleichem Alter sehr verschieden, zeigt sich aber dem Gewebe der erwachsenen Epithelkörperchen ähnlich.Das Vorhandensein des para-parathyreoideo-thymischen Organs ist auf die ersten Perioden des Extrafötallebens beschränkt; aber sein Verschwinden vollzieht sich in individuell sehr weiten Grenzen. Es kann wahrscheinlich vorkommen, daß spezielle Bedingungen von Funktionsbedürfnis der Epithelkörperchen (anatomische Veränderungen der Epithelkörperchen) eine weitere Fortdauer des parathyreoidealen Übergangsfötalgewebes begünstigen; dieses Gewebe scheint aber nicht imstande zu sein, sich in ein dauerhaftes Gewebe zu verwandeln (akzessorische Knoten, überzählige Drüsen, usw.).Das para-parathyreoideo-thymische Organ leistet ersatzweise die parathyreoideale Funktion, welche die Epithelkörperchen in dieser Periode noch nicht auf sich genommen haben (Fötalstadium und erste Kinderjahre). Die funktionelle Reife der Epithelkörperchen bezeichnet die Rückbildung des parathyreoidealen Übergangsgewebes.Zwischen dauerhaftem und Übergangsgewebe bestehen anatomische und funktionelle Erscheinungen noch außer der Periode, in der gewöhnlich das Übergangsgewebe verschwinden soll.Diese neuen Kenntnisse über das komplizierte parathyreoideale System des Menschen, klären verschiedene noch bisher dunkle anatomische und funktionelle Tatsachen über die Kinderepithelkörperchen und einige strittige Punkte der experimentellen Physiopathologie auf und entscheiden in anatomisch begründeter Weise die noch immer bestrittene und hypothetische Deutung jener Kindertetanie, die man einer Insuffizienz der Epithelkörperchen zuschreiben will.
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