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1.
Riassunto Con metodi istochimici e con metodi di colorazione e di impregnazione per il tessuto gliale fu studiato il materiale intercellulare interposto ai neuroni e fibre nervose nel nevrasse di anfibi urodeli ed anuri (Triton taeniatus, Triton cristatus, Amblystoma mexicanum, Xenopus laevis, Bufo vulgaris, Rana esculenta).I metodi istochimici hanno dimostrato nel materiale interneuronico la esistenza di sostanze del gruppo dei mucopolisaccaridi: esse formano, probabilmente un materiale anisto che dopo fissazione precipita in un reticolo granulare e filamentoso, metacromatico, HOTCHKISS positivo, sensibile all'azione degli enzimi ialuronidasici. Gli studi sui gliociti hanno dimostrato che soltanto nei centri assili degli anfibi anuri esiste una architettura gliovascolare formata prevalentemente da gliociti ependimali: negli altri centri degli anuri e in tutto il nevrasse degli urodeli si trova una rada ed incompleta trama di prolungamenti ependimali con pochi gliociti protoplasmatici siti nella ccmpagine dei centri e sottopiali: le fibre ependimali hanno in questo caso scarsissimi rapporti con i vasi sieche non si può parlare di una vera architettura gliovascolare.Fu dimostrato un sensibile antagonismo fra la intensità delle reazioni istochimiche per la sostanza anista e la complessità delle architétture gliali.Gli autori ritengono esatto definire tutto il materiale interneuronico con il termine di glia proposto dal VIRCHOW: la glia risulta quindi composta da un materiale anisto mucopolisaccaride e dai gliociti riuniti o no in architetture gliovascolari.Dedicate al Prof. F. Baltzer nel suo 70° compleanno.Richerche condotte con il sussidio di fondi del C.N.R.  相似文献   

2.
Riassunto Gli autori descrivono gli aspetti ultrastrutturali delle cellule di Leydig di Lacerta s. sicula Raf`. in esemplari in letargo del mese di Gennaio (I gruppo) e in altri in periodo degli amori del mese di Maggio (II gruppo).Negli animali del primo gruppo le cellule di Leydig sono poco numerose, piccole, con scarso sviluppo del reticolo endoplasmatico, e mitocondri di dimensioni ridotte e prevalentemente con creste lamellari.Gli esemplari del secondo gruppo presentano cellule di Leydig numerose ed ipertrofiche con un R.E. liscio sviluppatissimo in forma di tubuli e di vescicole; i mitocondri sono numerosi, ipertrofici, con creste prevalentemente tubulari e con la parete spesso interrotta; sono presenti gocce lipidiche e vari lisosomi.La presenza dei caratteri ultrastrutturali propri delle cellule steroidogenetiche nelle cellule di Leydig degli esemplari di Lacerta s. sicula Raf`. in periodo degli amori, tende a confermare la loro partecipazione al metabolismo degli steroidi sessuali.
On the fine structure of leydig cells in january and may specimens of Lacerta s. sicula Raf.
Summary In order to study the ultrastructure of the Leydig cells in the lizard Lacerta s. sicula Raf., the AA. examined two groups of animals, namely: January specimens in hibernation and May specimens in the mating period.In the animals of the first group, the Leydig cells were scarce, small and possessed a poorly developed E.R. and small mitochondria usually presenting laminar cristae.In the specimens of the second group the interstitial cells were large and possessed a very well developed smooth E.R. arranged in a system of anastomosing tubules and vesicles; the mitochondria were numerous and large, with prevailingly tubular cristae and often with a discontinuous wall. Lipid droplets and lysosomes were also present.The observation on the ultrastructure of the Leydig cells in May specimens of Lacerta s. sicula Raf`. seems to confirm the opinion that these elements participate in the metabolism of the sexual steroids; in fact they possess ultrastructural features that are typical of steroidogenetic cells.


Lavoro eseguito con il contributo n.115.1121.1245. della Impresa di Endocrinologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e svolto, per le osservazioni al M.E., presso il Centro di Studio di Microscopia Elettronica della Facoltà di Scienze dell'Università di Napoli.  相似文献   

3.
Riassunto Sono riferiti alcuni reperti istochimici sulle ghiandole calcifere (ghiandole di Morren) di Eisenia foetida.Col metodo v. Kossa hanno assunto una colorazione nera più o meno intensa, oltre gli sferoliti e i romboedri di CaCO3 elaborati dalle ghiandole, anche le assise secernenti.Il metodo Gomori per la fosfatasi alcalina rivela nelle lamine sinciziali delie ghiandole una attività fosfatasica di variabile intensità.La reazione PAS (Metodo McManus) e la reazione Gomori alla fucsina-paraldeide risultano positive nel citoplasma delle cellule esofagee, delle cellule delle cripte in continuità col lume esofageo che rappresentano la porzione anteriore delle ghiandole, e a livello delle fibrille interposte tra sincizio ghiandolare e lacune sanguigne. Specialmente la fucsina-paraldeide mette in rilievo anche la presenza di rare fibrille che attraversando le lacune sanguigne — il cui lume è di calibro molto variabile — ne connettono le pareti. Le stesse reazioni sono negative, tranne per qualche raro granulo, nelle assise secernenti.Il metodo Brachet per gli acidi nucleinici mette in evidenza una pironinofilia di vario grado nel citoplasma del sincizio, visibile sopratutto attorno ai nuclei. Anche i nucleoli, talvolta di dimensioni piuttosto cospicue relativamente alle dimensioni del nucleo, hanno pironinofilia più o meno accentuata, che scompare, come quella del citoplasma, dopo trattamento con ribonucleasi.La colorazione con blu di toluidina a pH diversi o con tempi crescenti di colorazione permette di riconoscere delle granulazioni tenuemente ma nettamente metacromatiche anche a pH più bassi o con trattamenti più brevi, mentre a livello del citoplasma in genere e nel nucleo, la colorazione metacromatica positiva si ha con le soluzioni a pH relativamente più elevato o insorge gradualmente prolungando i tempi di colorazione. La metacromasia delle granulazioni è con tutta probabilità riferibile a mucopolisaccaridi acidi legati ai sali di Ca, mentre la colorazione diffusa del citoplasma è dovuta, verosimilmente, agli acidi nucleinici, la cui presenza è messa in rapporto col processo di continuo, cospicuo rinnovamento del sincizio ghiandolare durante il processo di secrezione.E' stato, infine, messo in evidenza, a conferma di osservazioni precedenti (Massal, 1929) la presenza nelle lamine secernenti di numerosissimi condriosomi filamentosi, disposti regolarmente, che conferiscono alle assise ghiandolari una struttura finemente striata.Questi reperti sono confrontati con quelli ottenuti con le stesse tecniche dall'A. sull'epitelio del sacco endolinfatico degli Anuri, anch'esso atto ad elaborare sali di Ca.Si sottolinea infine come ghiandole di Morren e sacco endolinfatico, organi appartenenti ad animali sistematicamente tanto lontani, hanno probabilmente, accanto ad alcune reazioni istochimiche comuni, anche funzioni in parte corrispondenti, in quanto in entrambi i casi l'accumulo di CaCO3 potrebbe servire come riserva tampone per il mantenimento del pH normale del sangue.  相似文献   

4.
Il presente lavoro è stato eseguito nell' Istituto di Anatomia e Fisiologia Comparate dell' Università di Palermo, diretto dal prof. F.Raffaele. Il manoscritto relativo era pronto fin dall' ottobre dell' anno passato, ma il mio trasferimento da Palermo a Pavia e varie altre circostanze mi avevano finora impedito dal darvi l'ultima mano.Al prof.Raffaele che ha seguito con efficace interessamento queste ricerche e che ha voluto adesso gentilmente rivedere anche il manoscritto, i miei più cordiali ringraziamenti.  相似文献   

5.
Conclusioni L'autore con un metodo istologico da lui elaborato, ha potuto accertare nel coniglio in seguito a tiroidectomia completa un'ipertrofia e iperplasia considerevole delle isole di Langerhans. Nel lume dei vasi venosi del pancreas ha poi messo in evidenza granulazioni identiche a quelle che si riscontrano nei dotti e nelle cellule acinose, fornendo per tal modo la prova morfologica che il secreto stesso predilige alla linfatica la via dei vasi sanguigni.
Zusammenfassung Der Verfasser konnte mit einer von ihm selbst ausgearbeiteten histologischen Methode bei Kaninchen nach vollständiger Thyreoidektomie eine beträchtliche Hyperplasie und Hypertrophie des Inselapparates beobachten. p ]In den Lumen der Pankreasvenen konnten Granula dargestellt werden, die identisch sind mit denen, die in den Ausführungsgängen und in den acinösen Drüsenzellen gefunden wurden. Damit ist der Beweis erbracht, daß das Drüsensekret nicht den Lymph-, sondern den Blutweg bevorzugt.


Mit Unterstützung der Rockefeller Foundation.  相似文献   

6.
Summary Eight species ofCephalosporium from man are revised, mostly on original strains.Cryptomyces pleomorpha Gruner is a typicalCephalosporium acremonium; in additionCryptomyces is a valid Phacidiaceous genus described more than a century ago. Of two human strains of the same species, one has been fully pathogenic for laboratory animals. Allantospora violacea Ambr.,A. onychophila Vuill. and an unnamed strain were revised. All are to be referred toCephalosporium (Allantospora)onychophilum (Vuill.) Coudert.Two strains ofAcremonium kiliense are typicalC. acremonium. C. serrae Maffei is a good species, but probably indistinguishable from the saprophyticC. subverticillatum Schulz et Sacc., reisolated in Italy in the year 1934. C. spinosum Negroni — probably indistinguishable fromC. cordoniformis Barbosa, both South American species — is a coremioidal form ofC. acremonium. C. rubrobrunneum (?) Benedek is a simpleC. acremonium, as well asC. stuehmeri Schmidt et van Beyma.In addition to the previously named species,C. pseudofermentatum Cif. (if really possess a yeast-like stage) andC. nigrum Kamb. (if this species is pertaining to the genusCephalosporium) are listed.

Queste note furono redatte in gran parte tra il 1938 e il 1939; poi, per varie ragioni, rimasero inedite. Le ripubblichiamo con dati bibliografici aggiornati ed un maggiore materiale critico, anche in omaggio al comune amico, il compianto Prof.P. Redaelli.  相似文献   

7.
J.-C. Klein 《Plant Ecology》1972,25(1-4):311-333
Sans résumé Je tiens à remercier M. le Dr.J. Braun-Blanquet de la généreuse hospitalité qu’il m’a offerte à la S.I.G.M.A. et des précieux conseils qu’il m’a dispensés pour la définition de ces associations. C’est la raison pour laquelle il m’a paru nécessaire de l’associer à l’une des Associations originales que j’ai décrites. Je suis également reconnaissant à mes amis M. etG. Roux d’avoir permis le traitement de mes données floristiques par l’analyse factorielle des correspondances.  相似文献   

8.
Summary Common frogs (Rana edulis) were inoculated intraperitoneally with the following fungi: 1) pathogenic for man and animals:Coccidioides immitis, Gilchristia dermatitidis, Paracoccidioides brasiliensis, Phialophora verrucosa andSporotrichum beurmanni; 2) pathogenic for man and plants:Sporotrichum poae; 3) pathogenic for plants:Botrytis cinerea. The fungi of the group 1) (and, to a lesser extent, the group 2) produced a localized granuloma, without (or almost without) dissemination, with a reduced, aspecific reaction, chiefly in the gastro-duodenal plica. The species of the group 3) is not pathogenic at all.On the contrary, for broad bean young plants (and, to a lesser extent, castor bean plants) the fungi of the group 1) were not pathogenic, while the fungus of the group 3) was fully pathogenic.S. poae appears to be of moderate pathogenicity; less pathogenic has beenS. beurmanni.

Un riassunto parziale di queste prove è stato presentato dai due Autori al Third International Congress for Microbiology, New York, 2–9 September 1939 (Sect. VI, Paper No. 5) e pubblicato nel 1940 (Redaelli P., Ciferri R. eBaldacci Blastomycosis, Sporotrichosis and Coccidioidal granuloma on animals and plants. Mycopathologia,II, 322–326 1940. Le esperienze furono quindi proseguite dai due Autori seniores, secondo una più vasta scala di ricerche, sinchè il sopraggiungere della guerra e le difficoltà di lavoro inerenti obbligarono a sospenderle. Ancora nell'intento di onorare la memoria del compianto amico e collaboratore Prof.P. Redaelli, ci decidiamo a dare alla luce queste note, ora pubblicate in esteso, completate con le prove eseguite dopo la presentazione della nota suddetta. R. C.  相似文献   

9.
Zusammenfassung Der M. tensor tympani des Menschen und einiger Säugetierarten wurde verglichen und besonders bezüglich der proprioceptiven Innervation untersucht. Die Befunde bestätigen die Angaben über die Topographie und Architektur des Muskels. Indessen ergaben sich bezüglich der Verteilung der Muskelfasern kleinen Durchmessers verschiedene Charakteristika je nach der Muskelform.Typische Muskelspindeln sind im M. tensor tympani des Menschen erstmals im 6. Fetalmonat anzutreffen. Sie sind längs des ganzen Muskels verteilt; während sich jedoch im Ursprungs- und Mittelteil des Muskels komplexe Muskelspindeln befinden — nämlich Muskelspindeln mit zahlreichen intrafusalen Muskelfasern, Zwillingsspindeln, komplizierte Muskelspindeln — kommen im zugespitzten bzw. Endteil des Muskels in der Regel einfachere Muskelspindeln mit zwei, drei oder mit einer einzigen intrafusalen Muskelfaser vor. Auch bei Macaca stellt man kleine typische Muskelspindeln fest.Bei anderen Arten hat der Verfasser keine typischen Muskelspindeln beobachtet. Mit Silberimprägnations-Methoden sind isolierte und gruppierte Muskelfasern nachzuweisen, die von zirkulärbzw. spiralig verlaufenden und verzweigten Nervenfasern umhüllt werden. Einige dieser Endformationen befinden sich an den Muskelfasern in der Nähe der Muskel-Sehnenverbindung. Diese Lokalisation erscheint besonders aufschlußreich, da sie von dem motorischen Innervationsstreifen (motorischem Endplattenstreifen) entfernt liegt, der sich im M. tensor tympani an der Grenze zwischen dem Ursprungs- und dem mittleren Drittel befindet. Im Ursprungsdrittel dringt der Nerv des M. tensor tympani in den Muskel ein. Es ist nicht auszuschließen, daß solche Formationen Muskelsinnesorgane sind, welche die typischen Muskelspindeln ersetzen.

Le osservazioni al microscopio elettronico sono state effettuate presso l'Istituto Anatomico dell'Università di Kiel.L'A. ringrazia il Chiar. mo Prof. W. Bargmann, Direttore delPIstituto, per la cordiale ospitalità ed i consigli; il Doz. Dr. E. Lindner per la collaborazione; la Sig. na Jacob, la Sig. ra Behrens e la Sig. na Anhut per l'assistenza tecnica.  相似文献   

10.
Riassunto L'autore ha studiato lo sviluppo in vitro del polmone embrionale di pollo, espiantato a 4 e 5 giorni di incubazione e tenuto in cultura fino ad un massimo di 5 giorni. Il processo di ramificazione dell'albero bronchiale continua in cultura, e puó essere seguito direttamente, mediante l'osservazione della cultura allo stato vivente, fino a che la ramificazione non diviene troppo complicata.L'esame istologico delle culture dimostra la comparsa di fenomeni molto simili a quelli che avvengono nelle condizioni normali di sviluppo, come viene dimostrato dal confronto fra le culture e polmoni di embrioni di pollo dal 5 ° al 10 ° giorni di incubazione. In particolare si sono osservati nelle culture: la secrezione vescicolare dell'epitelio della trachea e dei bronchi, fenomeni di migrazione cellulare attraverso l'epitelio, l'assottigliarsi dell'epitelio verso le ultime ramificazioni corrispondenti ai capillari aeriferi, il distacco di cellule dall'epitelio dei bronchi e dei piccoli rami e la loro caduta nel lume.In confronto allo sviluppo normale si osserva nelle culture una minore rapidità di ramificazione e la scomparsa dei sacchi aeriferi addominali.Ringrazio il Prof. E. Borghese, che ha seguito l'esecuzione della presente ricerca.  相似文献   

11.
Riassunto Con riferimento ad una osservazione diHiltner eStörmer's si conferma che, anche nei terreni italiani il numero degli Actinomiceti tende ad essere massimo durate il periodo autunnale.
Summary With reference to one observation ofHiltner andStörmer, according the author also in italian soils, the numer of Actinomycetes (ray-fungi) approach to be the greatest during the autumnal period.

Zusammenfassung Mit Berücksichtigung auf eineHiltner undStörmer's Beobachtung betätigt Verf., dass auch bei den italienischen Boden die Zahl der Aktinomyceten höchst in der Erbstperiode zu sein pflegt.

Sumario Con riferimiento a una observación deHiltner yStrmer, el Author conferme que, también en los suelos italianos, el numero de los Actinomicetos inclinase a ser el máximo durante el periodo de otoõno.

Resumé Selon une observation deHiltner etStörmer, confirmé par l'Auteur aussi pour les sols italiens, le numéro des Actinomycètes tend être au maximum pendant la saison d'automne.


Diamo ben volontieri ospitalità a questp studio che, a prima vista, può sembrare non avere diretto rappprto con la micopatologia umana, in quanto viene sempre più facendosi strada la convinzione che il grande Serbatoio di tutte le forme actinomicosiche, incluse quelle patogene per 1'uomq, d'altronde ancora poco chiaramente discriminate da quelle saprofite o da quelle parasssite per le sole piante, sia proprio il suolo. In tal modo questo studio potrà averre qualche interfesse per l'epidemiologia di alcune forme actinomicosiche umane ed animali.  相似文献   

12.
Riassunto

L'A., inquadrato il lavoro nel vasto campo degli antagonismi tra vegetali, considera se la microflora che si sviluppa per elezione sulle ricche radici della barbabietola da zucchero possa esercitare una influenza sull'incompatibilità, frequentemente riscontrata nella Bassa Valle Padaria, esistente tra la saccarifera e il Mais, e che si manifesta con un minor rigoglio vegetativo di quest'ultimo quando è consociato o segue la Chenopodiacea.  相似文献   

13.
Sommario E' del 1974, sulla traccia fornita dall'International Biological Program, che è in atto nel nostro Paese il monitoraggio pollinico. Su iniziativa dell'Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna e del CNR, nasce la prima rete regionale pilota di monitoraggio aerobiologico rivolta particolarmente ai granuli pollinici responsabili di allergia. Nel 1980 il campionamento pollinico supera i confini regionali e si estende a tutta la penisola, tanto che due anni dopo operano in Italia 20 stazioni. Attualmente vi sono in Italia 57 centri di monitoraggio aerobiologico che operano nell'ambito dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, fondata a Bologna nel marzo 1985 e comprendente studiosi provenienti da discipline diverse. E' indispensabile che ogni punto di monitoraggio pollinico abbia un confronto costante con i risultati clinici e la componente vegetale del territorio. A Ferrara i risultati di cinque anni di rilevamento hanno evidenziato tre gruppi principali di pollini allergenici: Graminacee, Urticaee (in particolare il genere Parietaria), Composite (in particolare il genere Artemisia), mentre scarsa è l'incidenza dei pollini degli alberi. Ricerche cliniche, svolte nel 1980 e nel 1982 su due gruppi di pazienti allergopatici, confermano i dati aerobiologici. Le percentuali di positività agli skin-tests sono per le Graminacee il 90% (1980) e l'88% (1982), ler le Urticacee il 30% (1980) e il 27% (1982), per le Composite il 15% (1980) e il 12% (1982). Abbiamo effettuato anche un'indagine sul territorio della provincia di Ferrara per verificare la presenza e consistenza di alcune specie di piante allergeniche. Tralasciando le Graminacee che, per essere assai diffuse, non giustificano una verifica sul campo, abbiamo dato maggior spazio ai generi Parietaria e Urtica (fam. Urticacee) e ai generi Artemisia e Ambrosia (fam. Composite). Nel nostro territorio sono presenti solamente 2 specie diParietaria (P. officinalis eP. diffusa) e 2 specie diUrtica (U. diodica eU. urens). Riguardo alle Composite abbiamo verificato la presenza di 4 specie diArtemisia molto comuni in tutto il territorio ferrarese, mentre 2 specie diAmbrosia sono diffuse soltanto lungo il litorale. Si può affermare che, in campo allergologico, la combinazione di dati aerobiologici, clinici e botanici costituisce la base per giungere ad una diagnosi corretta e per impostare una terapia il più mirata possibile.   相似文献   

14.
R. Ashbel 《Protoplasma》1932,15(1):177-187
Riassunto Sono stati eseguiti esperimenti col metodo manometrico diwarburg sulla respirazione delle uova annuali (bianco cinese, giallo indigene) e bivoltine 2o generazione (Awoiko) nel periodo di incubazione dal 14 aprile al 5 maggio.L'intensitá respiratoria delle uova di tutte le tre categorie aumenta continuamente finche raggiunge il suo massimo colla nascita dei bacolini.Ho distinto nello sviluppo delle uova sulla base dell' attivitá respiratoria dalla deposizione delle uova fino alla nascita dei bacolini tre periodi: Nel primo periodo l'intensitá respiratoria aumenta continuamente fino a raggiungere un massimo, questo primo periodo dura 4 o 5 giorni.Nel secondo periodo T intensitá respiratoria si abbassa notevolmente e rimane nei limiti bassi durante alcuni mesi, solo in primavera l'intensitá respiratoria s' inalza e raggiunge in fine il livello della intensitá raggmnta nel primo periodo. Questo periodo e la diapausa.Nel terzo periodo (incubazione) l' intensitá respiratoria cresce coninuamente raggiungendo il massimo colla nascita dei bacolini.Se noi sommiamo i giorni del continuo aumento della intensitá respiratoria ossia quello del primo e del terzo periodo, escluso il secondo periodo, avvremo un totale di 10–11 giorni.Ora la prima generazione delle bivoltinc si sviluppa ininterrotamente senza la diapausa, anche per il suo completo sviluppo sono nescessari circa 11 giorni. Dal punto di vista dell' attivitá del ricambio gassoso sembra ehe nel lungo periodo di diapausa non avvengono fenomeni di accrescimento, bensi avvengono dei processi di natura ignota.
Zusammenfassung Es wurden nach der manometrischen Methode vonWarburg Untersuchungen gemacht über die Atmung von Eiern der Seidenraupe annuali (bianco cinese und giallo indigene), bivoltine 2. Generation (Awoiko). Die Versuche wurden in der Zeit vom 14. April bis 5. Mai, die Zeit der Inkubation, ausgeführt. Die Intensität der Atmung stieg kontinuierlich bei den Eiern aller drei Kategorien, bis sie ihren Höhepunkt mit dem Ausschlüpfen der Raupe erreichte.Bezüglich der Atmungsaktivität wurden in der Entwicklung des Eies von seiner Ablage bis zur Geburt der Raupe drei Perioden unterschieden:In der ersten Periode stieg die Atmungsintensität kontinuierlich an bis zur Erreichung eines Maximum. Diese Periode dauert 4 bis 5 Tage.In der zweiten Periode sinkt die Atmungsintensität allmählich und bleibt auf einer ziemlich niedrigen Stufe konstant. Nur im Frühling steigt sie wieder an, bis sie das Niveau erreicht, das sie bereits in der ersten Periode gehabt hat. Diese Periode sei als Diapausa bezeichnet.In der dritten Periode (Inkubation) steigt die Atmungsintensität kontinuierlich bis zu ihrem Höhepunkt bei dem Ausschlüpfen der Larve.Wenn wir die Summe der Tage mit kontinuierlichem Ansteigen der Atmungsintensität betrachten, d. h. die Summe der Tage in der ersten und dritten Periode unter Ausschließung der zweiten Periode, so erhalten wir eine Summe von 10 bis 11 Tagen. Es ist bemerkenswert, daß die Entwicklung der Eier der ersten Generation der bivoltine, die kontinuierlich ohne Diapausa abläuft, ebenfalls 11 Tage dauert.Vom Standpunkte der Aktivität des Gasstoffwechsels aus scheint es, daß in der langen Periode der Diapausa keine Entwicklungserscheinungen vorhanden sind; man muß vielmehr Prozesse unbekannter Natur annehmen.
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15.
Riassunto L'A. si è interessato di ricercare in carta e cartoni da imballaggio provenienti da vari Paesi la presenza di microrganismi carticoli.Ha trovato che il 74% di campioni esaminati ospitano specie diChaetomium o di altri funghi (Aspergillus flavipes, Stachybotrys spp.,Memnoniella echinata, etc.) nonchè batteri cellulosololitici riferibili si generiCytophaga eCellvibrio.
Summary The author has investigated microorganisms occurring on wrapping paper and cardboard. He found that 74% of the examined samples were containing species ofChaetomium and/or other fungi (Aspergillus flavipes, Stachybotrys spp.,Memnoniella echinata, etc.), as well as cellulosolytic Bacteria referable to generaCytophaga andCellvibrio.


Sperimentatore presso il Laboratorio di Cartotecnica Speciale dell Ente Nazionale per la Cellulosa e per la Carta.  相似文献   

16.
J.-C. Klein 《Plant Ecology》1972,25(1):311-333
Sans résuméJe tiens à remercier M. le Dr. J. Braun-Blanquet de la généreuse hospitalité qu'il m'a offerte à la S.I.G.M.A. et des précieux conseils qu'il m'a dispensés pour la définition de ces associations. C'est la raison pour laquelle il m'a paru nécessaire de l'associer à l'une des Associations originales que j'ai décrites.Je suis également reconnaissant à mes amis M. et G. Roux d'avoir permis le traitement de mes données floristiques par l'analyse factorielle des correspondances.  相似文献   

17.
J. -C. Klein 《Plant Ecology》1972,25(5-6):311-333
Sans résuméJe tiens à remercier M. le Dr.J. Braun-Blanquet de la généreuse hospitalité qu'il m'a offerte à la S.I.G.M.A. et des précieux conseils qu'il m'a dispensés pour la définition de ces associations. C'est la raison pour laquelle il m'a paru nécessaire de l'associer à l'une des Associations originales que j'ai décrites.Je suis également reconnaissant à mes amisM. et G. Roux d'avoir permis le traitement de mes données floristiques par l'analyse factorielle des correspondances.  相似文献   

18.
Riassunto L'A. con il presente lavoro si propone di riassumere le nostre attuali conoscenze sugli Attinomiceti, discutendo in particolare i seguenti punti: a) l'eterogeneità morfologica e colturale di questi microrganismi; b) necessità di una loro ripartizione in generi diversi; c) l'opportinutà di una nuova classificazione che tenga debito conto di queste nozioni; d) la possibilità di nuovi studi e di nuovi orientamenti nella ricerca. Ciascuno di questi punti é discusso e documentato in quattro parti diverse del lavoro. Parte 1a. — Sono riassunte le conclusioni più significative, a cui sono giunti vari studiosi della morfologia degli Attinomiceti, come l'Orskov e il Jensen che, distinguono tre gruppi, particolarmente documentati.Una ulteriore e piú antica distinzione é suggerita dal carattere di anaerobiosi, sebbene non vi sia un completo accordo nel giudizio di una simile distinzione: l'accettarono il Wright, il Pinoy, Lignières e Spitz, il Puntoni. Wollenweber distinse due sezioni: Aerothrix e Pionnothrix. Parte 2a. — L'A. vi discute in primo luogo a quale dei gruppi distinti in precedenza si debba attribuire la denominazione generica Actinomyces, e necessariamente quali dei ricordati gruppi corrispondano ai generi definibili e con quali termini debbano essere contraddistinti. Parte 3a. - L'A. propone una nuova classificazione degli Actinomycetales, in cui l'emendamento principale consiste nella più rigorosa definizione delle famiglie Actinomycetaceae, nella quale debbono essere incluse le specie producenti spore o conidi. E' creata una sottofamiglia in relazione alle loro affinità per i generi Actinobacterium, Cohnistreptothrix, Proactinomyces, Mycobacterium, e Corynebacterium; essa con il termine Proactinomycoideae fa parte della famiglia Mycobacteriaceae. Nella sottofamiglia Leptothrichioideae sono annoverati quei generi che hanno maggiori affinità con i restanti Schizomiceti. II genere Actinomyces é considerate come il più evoluto e di transizione agli Eumiceti, ma per l'assenza di un nucleo ben definite si deve considerare appartenente agli Schizomiceti. Parte 4a. — L'A. si sofferma ad illustrare i rapporti che questi microrganismi hanno con la patologia e la microbiologia, rilevando che la loro esatta conoscenza con precise diagnosiè grandemente utile a queste scienze. Sono illustrate e discusse le specie note dei singoli generi e rilevate le ulteriori necessità di ricerche sperimentali.  相似文献   

19.
Riassunto Gli autori studiano un ceppo di attinomicete che essi identificano comeA. scabies. Con l'occasione essi precisano le caratteristiche diagnostiche di questa specie secondo quanto risulta da un esame critico della bibliografia in argomento, mettendo in evidenza che i ceppi collezionati sotto questo nome nelle varie micoteche hanno spesso caratteristiche differenti. La base di questo equivoco è, nelle considerazioni degli autori, da trovare nel riferimento patogenetico, cioè, in altri termini, nel voler considerare la malattia dei tuberi scabbiosi come provocata da un'unica specie.Dopo aver dato le caratteristiche delle specie presentano il seguente quadro tassonomico: Actinomyces scabies (Thaxter 1890)Gussov (1914) emendamentoWaksman (1919)=Oospora scabies Thaxter (1890)Diagnosi: vedi pag. 273.Habitat: frequente nel Nord America; isolato per la prima volta in Europa daSpalla eComaschi da tuberi scabbiosi provenienti dalla Germania. Actinomyces scabies varietàanglica Baldacci eBoncompagni =Actinomyces scabies Thaxter emendamentoMillard eBurr.Differisce dalla specie per il micelio vegetativo grigio, il micelio aereo spiccatamente grigio e per il pigmento giallo diffuso nel substrato.Habitat: isole inglesi.
Zusammenfassung Die Verfasser studieren einen Stamm von Actinomyceten, den sie alsActinomyces Scabies identifizieren. In diesem Zusammenhang stellen sie die diagnostischen Merkmale dieser Art fest, bei kritischer Berücksichtigung der Literatur. Sie stellen fest, dass die unter diesem Namen gesammelten Stämme in den verschiedenen Mycoteken oft verschiedene Merkmale besitzen.Der Grund dieses Missverständnisses liegt, nach den Verfassern, in der pathogenischen Beziehung, i.c., dass man die in den vom Schorf befallenen Knollen die Krankheit als von einer einzigen Art verursacht annehmen will.Nachdem sie die Merkmale der Art festgelegt haben, geben sie die folgende Classification: Actinomyces scabies (Thaxter 1890)Gussov (1914), verbessert von Waksman (1919)=Oospora scabies Thaxter (1890).Diagnose: sieh Seite 273.Habitat: in Nord America ziemlich verbreitet und in Europa das erste Mal vonSpalla undComaschi aus schorfigen Knollen aus Deutschland isoliert. Actinomyces scabies Varietätanglica Baldacci eBoncompagni=Actinomyces scabies Thaxter verbessert vonMillard undBurr.Er unterscheidet sich von der Art durch ein graues vegetatives Mycel, durch ein sehr deutliches graues Luftmycel und durch ein gelbes im Substrat verbreitetes Pigment.Habitat: in England.


I precedenti Contributi sono stati integralmente pubblicati sugli Atti dell'Istituto Botanico di Pavia e, in riassunto, su questa Rivista.  相似文献   

20.
Carmela Caruso 《Protoplasma》1939,32(1):169-183
Conclusione Nel primo cenno fugace cheSavelli fece a questi fatti in occasione del suo lavoro sull'eleocloroplasto (3), egli diceva di avere incontrato cellule contenenti sferule incolori solide (ma che in antecedenza avevano dovuto essere liquide), delle stesse dimensioni delle sferule lipidiche degli eleocloroplasti, con le quali « confessava » di averle confuse « pur non riuscendo a trovare al di sotto di esse la coppa stromatica che in tal caso avrebbe dovuto esserci ». Dimostrare l'esistenza di questo stroma, è quello appunto che abbiamo fatto noi; e la constatazione ehe esso è per lo più incolore allarga il quadro di tali manifestazioni. La fusione delle gocciole di secreto lipidico in una massa (che può, in definitiva, apparire unica e grande tanto da poter anche occludere completamente la cavità cellulare), è il lato inatteso che disorienta l'osservatore non prevenuto. Per tutto questo, ed anche per il loro contenuto sterinico, queste concrezioni lipidiche di sicura origine plastidica, valgono in certo modo a confermare che l'abbaglio diMirande circa i pretesi « sterinoplasti » celava un'idea molto migliore dell'osservazione; e provano ancora una volta che in certi casi l'errore è forse una verità troppo presto abbandonata.  相似文献   

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