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1.
Riassunto Sono riferiti alcuni reperti istochimici sulle ghiandole calcifere (ghiandole di Morren) di Eisenia foetida.Col metodo v. Kossa hanno assunto una colorazione nera più o meno intensa, oltre gli sferoliti e i romboedri di CaCO3 elaborati dalle ghiandole, anche le assise secernenti.Il metodo Gomori per la fosfatasi alcalina rivela nelle lamine sinciziali delie ghiandole una attività fosfatasica di variabile intensità.La reazione PAS (Metodo McManus) e la reazione Gomori alla fucsina-paraldeide risultano positive nel citoplasma delle cellule esofagee, delle cellule delle cripte in continuità col lume esofageo che rappresentano la porzione anteriore delle ghiandole, e a livello delle fibrille interposte tra sincizio ghiandolare e lacune sanguigne. Specialmente la fucsina-paraldeide mette in rilievo anche la presenza di rare fibrille che attraversando le lacune sanguigne — il cui lume è di calibro molto variabile — ne connettono le pareti. Le stesse reazioni sono negative, tranne per qualche raro granulo, nelle assise secernenti.Il metodo Brachet per gli acidi nucleinici mette in evidenza una pironinofilia di vario grado nel citoplasma del sincizio, visibile sopratutto attorno ai nuclei. Anche i nucleoli, talvolta di dimensioni piuttosto cospicue relativamente alle dimensioni del nucleo, hanno pironinofilia più o meno accentuata, che scompare, come quella del citoplasma, dopo trattamento con ribonucleasi.La colorazione con blu di toluidina a pH diversi o con tempi crescenti di colorazione permette di riconoscere delle granulazioni tenuemente ma nettamente metacromatiche anche a pH più bassi o con trattamenti più brevi, mentre a livello del citoplasma in genere e nel nucleo, la colorazione metacromatica positiva si ha con le soluzioni a pH relativamente più elevato o insorge gradualmente prolungando i tempi di colorazione. La metacromasia delle granulazioni è con tutta probabilità riferibile a mucopolisaccaridi acidi legati ai sali di Ca, mentre la colorazione diffusa del citoplasma è dovuta, verosimilmente, agli acidi nucleinici, la cui presenza è messa in rapporto col processo di continuo, cospicuo rinnovamento del sincizio ghiandolare durante il processo di secrezione.E' stato, infine, messo in evidenza, a conferma di osservazioni precedenti (Massal, 1929) la presenza nelle lamine secernenti di numerosissimi condriosomi filamentosi, disposti regolarmente, che conferiscono alle assise ghiandolari una struttura finemente striata.Questi reperti sono confrontati con quelli ottenuti con le stesse tecniche dall'A. sull'epitelio del sacco endolinfatico degli Anuri, anch'esso atto ad elaborare sali di Ca.Si sottolinea infine come ghiandole di Morren e sacco endolinfatico, organi appartenenti ad animali sistematicamente tanto lontani, hanno probabilmente, accanto ad alcune reazioni istochimiche comuni, anche funzioni in parte corrispondenti, in quanto in entrambi i casi l'accumulo di CaCO3 potrebbe servire come riserva tampone per il mantenimento del pH normale del sangue.  相似文献   

2.
Riassunto Con metodi istochimici e con metodi di colorazione e di impregnazione per il tessuto gliale fu studiato il materiale intercellulare interposto ai neuroni e fibre nervose nel nevrasse di anfibi urodeli ed anuri (Triton taeniatus, Triton cristatus, Amblystoma mexicanum, Xenopus laevis, Bufo vulgaris, Rana esculenta).I metodi istochimici hanno dimostrato nel materiale interneuronico la esistenza di sostanze del gruppo dei mucopolisaccaridi: esse formano, probabilmente un materiale anisto che dopo fissazione precipita in un reticolo granulare e filamentoso, metacromatico, HOTCHKISS positivo, sensibile all'azione degli enzimi ialuronidasici. Gli studi sui gliociti hanno dimostrato che soltanto nei centri assili degli anfibi anuri esiste una architettura gliovascolare formata prevalentemente da gliociti ependimali: negli altri centri degli anuri e in tutto il nevrasse degli urodeli si trova una rada ed incompleta trama di prolungamenti ependimali con pochi gliociti protoplasmatici siti nella ccmpagine dei centri e sottopiali: le fibre ependimali hanno in questo caso scarsissimi rapporti con i vasi sieche non si può parlare di una vera architettura gliovascolare.Fu dimostrato un sensibile antagonismo fra la intensità delle reazioni istochimiche per la sostanza anista e la complessità delle architétture gliali.Gli autori ritengono esatto definire tutto il materiale interneuronico con il termine di glia proposto dal VIRCHOW: la glia risulta quindi composta da un materiale anisto mucopolisaccaride e dai gliociti riuniti o no in architetture gliovascolari.Dedicate al Prof. F. Baltzer nel suo 70° compleanno.Richerche condotte con il sussidio di fondi del C.N.R.  相似文献   

3.
Riassunto Nelle presenti richerche vennero studiati comparativamente gli assetti cromosomici dello stipite nordico (Belgio, Germania) e dello stipite meridionale (Campania) della specie Gryllotalpa gryllotalpa L. Tali stipiti, differenti solo per il corredo stesso, ma identici per ogni particolarità morfologica, dimostrarono, all'esame eitologico, di possedere assetti cromosomici l'uno comprendente 12 cromosomi (dieci autosomi e due eterocromosomi), l'altro 15 cromosomi nel maschio (14 autosomi e 1 eterocromosoma).I due assetti parvero riducibili all'identita ammettendo che a quattro coppie (la 2°, la 3°, la 6°, e la 7°) dell'assetto dello stipite meridionale corrispondano due sole coppie nell'assetto dell'altro stipite, come se fosse avvenuto (passando da questo a quello) una frammentazione in parti disuguali degli elementi delle dette coppie. Gli eterocromosomi parrebbero essersi comportati analogamente; ma cosí che quando si supponga una frammentazione per gli autosomi, questi si suppongano agglutinati.Cosí sarebbe dimostrata anche una fondamentale identità anche citologica fra i due stipiti.L'area di distribuzione di essi (prima delle mie ricerche) comprendente Belgio e Germania per lo stipite detto settentrionale con 12 cromosomi e la Campania per 1'altro (con 15 cromosomi nel maschio), si sono ora estese, la prima fino a tutta l'Italia settentrionale, terminando cogli Apennini, la seconda pure fino agli Apennini.  相似文献   

4.
Riassunto

L'A. studia il comportamento della membrana di fronte ad alcune soluzioni coloranti a reazione attuale diversa. Stabilisce il potere di assunzione dei colori da parte della lignina, dello xilano, della cellulosa, del legno, con il semplice esame microscopico e con esami colorimetrici, e viene a stabilire alcune nuove norme per giudicare su la lignificazione della membrana. Egli stabilisce che quanto più acida è la soluziene colorante in cui si manifesta la colorzaione con il verde di metile, con il verde di malachite, con il bleu di metilene, con il violetto di genziana, tanto più alto è il grado di lignificazione della membrana.  相似文献   

5.
Riassunto La proprietà antidotica di 68 ceppi diversi di miceti é stata studiata usando come test l'inattivazione della tossina stafilococcica. Viene descritto un rapido metodo di titolazione e viene definita una unità antidotica. Sono stati trovati attivi 7 ceppi di Penicilli, 6 di aspergilli, 4 di lieviti e un ceppo diB. subtilis. La massima attività é stata trovata in un ceppo diAspergillus fumigatus. Per ottenere una maggiore produzione della sostanza attiva prodotta da questo ceppo diAspergillus fumigatus, é stata studiata l'influenza di alcuni terreni culturali e del loro pH sulla curva di produzione. Migliore terreno fu trovato il terreno di Abraham con aggiunta di idrolisato di caseina al 0,5–1%; migliore pH iniziale del terreno 4–5. Massimo di produzione si ebbe in settima giornata con pH di circa 7. La sostanza antidotica prodotta dall'Aspergillus fumigatus é distrutta dal riscaldamento per mezz'ora a 60°, ha una scarsa resistenza agli acidi e una forte resistenza agli alcali, con optimum di stabilità a pH 7, dializza solo in parte. Non é tossica, per la cavia, contrariamente a quanto é già noto non ha attività antibiotica verso lo stafilococco. L'azione sulla tossina difterica é stata pure studiata. Dopo 20 ore di contatto la sostanza diminuisce la tossicità della tossina difterica da 813 DML a 200 DML e il potere flocculante da 36 UF a 28 UF. Dopo 3 giorni di contatto la tossicità era diminuita da 400 DML a 74,5 DML e il potere flocculante diretto era scomparso. Ulteriori ricerche richiedono una purificazione del principio antidotico.
Summary The antidotal property of 68 different strains of mycetes has been studied using as a test the inactivation of the staphilococcus toxin. A rapid method of titration is described and an antidotal unit is defined. 7 strains of Penicilli, 6 strains of Aspergilli, 4 strains of yeasts, 1 ofB. subtilis have been found to be active. The greatest activity was found for a strain ofAspergillus fumigatus. In order to get a larger production of the active substance produced by this strain ofAspergillus fumigatus, the influence of many cultural media and their pH on the production curve were investigated. The best medium was found to be Abraham's medium to which 0,5–1% of hydrolysed casein had been added, the best initial pH of medium 4–5. Maximum production was observed on the 7th day, with pH of about 7. The antidotal substance produced byAspergillus fumigatus is destroyed by heating at 60° for 1/2 hour, has a weak resistance against acids and a strong one against alkali, with optimum of stability at pH 7, dialyzes only partially. It is not toxic for guinea pigs; differently from what is already known, it has no antibiotic activity against staphilococci. The action on the diphteria toxin has been studied. After 20 hours of contact the substance diminishes the toxicity of the diphteria toxin from 813 DML to 200 DML, and the flocculation power from 36 U.F. to 28 U.F. After 3 days of contact the toxicity was decreased from 400 DML to 74,5 DML and the direct flocculation power had vanished. Further analysis demands, however, a purification of the antidotal principle.


Ringrazio il Dott. Cavalli e l'Istituto Sieroterapico Milanese per l'aiuto ed i mezzi fornitimi durante lo svolgimento delle ricerche.  相似文献   

6.
Autoriassunto Allo scopo di dare una giusta interpretazione alle supposte lesioni isolate della congiuntiva e del bulbo oculare da dermatomiceti ed a quelle che più frequentemente si vedono insorgere nel corso di micosi profonda cutanea (kerion), gli AA. hanno condotto una serie di ricerche nel coniglio sano ed in quello portatore di dermatomicosi sperimentale, al 6° ed al 25° giorno dall'innesto cutaneo e cioè in momenti differenti di stato allergico il cui sviluppo, nel coniglio, è stato da essi esattamente osservato e definite con esperienze preliminari. E' stato così esaminato il comportamento della congiuntiva, cornea, camera anteriore e vitreo in seguito all'introduzione, con varie modalità tecniche, di sospensioni di Trichophyton gypseum asteroides e di Microsporon lanosum.Gli AA., non riconosciuto un vero potere patogeno di questi dermatomiceti per la congiuntiva e per le altre parti del bulbo (cristallino escluso), mettono in dubbio che le descritte manifestazioni isolate siano provocate da un diretto impianto dei funghi.Confortati dai risultati ottenuti con l'inoculazione di materiale ifomicetico nella congiuntiva di animali in stato allergico, gli AA. interpretano tutte le congiuntiviti che compaiono talvolta nel corso di dermatomicosi profonde come una reazione di questo tessuto allergizzato dalla preesistente localizzazione cutanea del micete, reazione provocata dall'apporto di elementi ifomicetici figurati o di loro tossine, o per via ematica oppure talvolta, come nel caso particolare della congiuntiva, per via esterna.Una oftalmoreazione nell'animale e nell'uomo in stato allergico non è stata riscontrata dagli AA. mediante l'instillazione di tricofitina concentrata; essa si verifica invece in modo netto e costante sia nel primo che nel secondo quando l'introduzione avviene per via sottocongiuntivale.
Summary In order to give a right interpretation to supposed isolated lesions of the conjunctiva and of the ocular globe caused by dermatophytes and to those that more frequently appear in the course of deep dermatophytosis (kerion), the AA. executed a series of researches on normal rabbit and on rabbit infected with experimental dermatomycose at the sixth and twentyfifth day after infection, that is in different moments of allergic state, the development of which, in the rabbit, as been exactly observed and established by them with preliminary experiences.They examined in this manner the reaction of conjunctiva, cornea, anterior chamber and vitreous after inoculations, with various technic modalities, of suspensions of Trichophyton gypseum asteroides and Microsporon lanosum.The AA. have not recognized a true pathogenic power of these dermatophytes against the conjunctiva and other parts of ocular globe (excluded crystalline) and they doubt that the described isolated manifestations are caused by a direct establishing of fungi.Corroborated by results obtained with inoculation of fungous material into the conjunctiva of rabbits which had a developed sensitivity, the AA. interpret every conjunctivitis that sometimes appears in the course of deep dermatophytosis like a reaction of this tissue that is in allergic state for the preexistent cutaneous localisation of fungus, reaction caused by arrival of hyphomices or their toxins, or through the way of blood circulation or sometimes, as in particular case of conjunctiva, through externe way.An oftalmic reaction in the animal and in the man that have a developed sensitivity, has not been observed by AA. by means of instillation of concentrated trichophytin; it instead appears clearly and constantly in both of them when introduction is made through subconjunctival way.


Gli AA. hanno collaborato al lavoro in parti uguali.  相似文献   

7.
Riassunto Ratti iniettati sottocute con sospensioni diCoccidioides immitis Stiles hanno presentato localmente lo sviluppo di un granuloma fibroblastico gigantocellulare e nessuna tendenza alla generalizzazione dell'infezione. Il trattamento con DCA o Artisone non ha modificato sensibilmente il decorso e le caratteristiche istologiche dell'infezione. All'opposto il trattamento con Cortisone ha condizionato in un'alta percentuale dei casi una diffusione viscerale dell'infezione stessa; nella sede d'impianto del fungo la reazione dei tessuti, anzichè il tipo granulomatoso abituale, ha assunto un tipo necroticoessudativo, senza barriera demarcante fibroblastica e con intensa vegetazione fungina. Questi reperti vengono messi in rapporto con le proprietà antiallergiche ed antiimmunitarie generiche del Cortisone e con l'effetto catabolico sul ricambio proteico unitamente al noto effetto inibitore sui normali processi di granulazione dei tessuti esercitato da questo ormone.
Summary After the subcutaneous injection ofCoccidioides immitis Stiles, twenty rats showed a giant cell, fibroblastic granuloma; no general infection was observed. Treatment with DCA or Artisone did not modify the course and the histological pattern of the infection. On the contrary, in rats treated with Cortisone the infection was more severe, the subcutaneous granuloma showed larger necrotic and essudative foci, no fibroblastic tissue was formed, the fungous growth was conspicuous and visceral lesions were observed. These results are in agreement with the inhibitory effect of Cortisone on the allergic and immune responses and with the catabolic effect of the hormone on protein metabolism.
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8.
Riassunto L'A. con il presente lavoro si propone di riassumere le nostre attuali conoscenze sugli Attinomiceti, discutendo in particolare i seguenti punti: a) l'eterogeneità morfologica e colturale di questi microrganismi; b) necessità di una loro ripartizione in generi diversi; c) l'opportinutà di una nuova classificazione che tenga debito conto di queste nozioni; d) la possibilità di nuovi studi e di nuovi orientamenti nella ricerca. Ciascuno di questi punti é discusso e documentato in quattro parti diverse del lavoro. Parte 1a. — Sono riassunte le conclusioni più significative, a cui sono giunti vari studiosi della morfologia degli Attinomiceti, come l'Orskov e il Jensen che, distinguono tre gruppi, particolarmente documentati.Una ulteriore e piú antica distinzione é suggerita dal carattere di anaerobiosi, sebbene non vi sia un completo accordo nel giudizio di una simile distinzione: l'accettarono il Wright, il Pinoy, Lignières e Spitz, il Puntoni. Wollenweber distinse due sezioni: Aerothrix e Pionnothrix. Parte 2a. — L'A. vi discute in primo luogo a quale dei gruppi distinti in precedenza si debba attribuire la denominazione generica Actinomyces, e necessariamente quali dei ricordati gruppi corrispondano ai generi definibili e con quali termini debbano essere contraddistinti. Parte 3a. - L'A. propone una nuova classificazione degli Actinomycetales, in cui l'emendamento principale consiste nella più rigorosa definizione delle famiglie Actinomycetaceae, nella quale debbono essere incluse le specie producenti spore o conidi. E' creata una sottofamiglia in relazione alle loro affinità per i generi Actinobacterium, Cohnistreptothrix, Proactinomyces, Mycobacterium, e Corynebacterium; essa con il termine Proactinomycoideae fa parte della famiglia Mycobacteriaceae. Nella sottofamiglia Leptothrichioideae sono annoverati quei generi che hanno maggiori affinità con i restanti Schizomiceti. II genere Actinomyces é considerate come il più evoluto e di transizione agli Eumiceti, ma per l'assenza di un nucleo ben definite si deve considerare appartenente agli Schizomiceti. Parte 4a. — L'A. si sofferma ad illustrare i rapporti che questi microrganismi hanno con la patologia e la microbiologia, rilevando che la loro esatta conoscenza con precise diagnosiè grandemente utile a queste scienze. Sono illustrate e discusse le specie note dei singoli generi e rilevate le ulteriori necessità di ricerche sperimentali.  相似文献   

9.
Riassunto Le espansioni terminali degli assoni, che crescono in vitro, possono presentare aspetti diversi. La forma più comune é quella, da lungo tempo nota, di ingrossamenti dell'apice del neurite, i quali emettono esili filamenti ameboidi, transitori. Ma, nelle fibre che crescono nell'interfacie tra un mezzo solido e un mezzo liquido, spesso l'espansione risulta di tenui membraneile ialine in continuo movimento, le quali possono avere varia estensione.Le espansioni membraniformi possono venire in breve tempo retratte e sostituite da fini filamenti ameboidi indipendenti e viceversa; tra queste varie strutture esistono forme intermedie.Non risulta però confermata l'opinione di A. HUGHES che i filamenti transitori siano pieghe di una struttura continua.I vari aspetti, che le espansioni possono assumere, sono l'espressione della grande plasticità della sostanza nervosa. L'accrescimento delle fibre nervose a contatto di una superficie solida é verosimilmente condizione indispensabile, ma non sufficiente per la formazione delle espansioni membraniformi; é probabile che la sostanza del neurite si espanda in veli estremamente tenui, soltanto quando é soggetta a fenomeni di imbibizione, associati a diminuzione della tensione superficiale.Membrane ialine possono essere emesse anche all'apice delle collaterali e, in casi più rari, costituirsi transitoriamente persino lungo il decorso del neurite, a spese di tratti più o meno estesi di questo, che si espandono in superficie.Le fibre nervose in accrescimento presentano manifesti fenomeni di pinocitosi. Essi avvengono sia in corrispondenza dell'espansione terminale, sia nelle collaterali, sia infine lungo il decorso del neurite, in zone in cui esso emette esilissimi filamenti transitori, apparentemente privi di espansione terminale.Si ritiene ehe, con l'introduzione di goccioline di liquido, il neurite assuma dall'ambiente materiali disciolti, i quali, insieme alle sostanze che vengono elaborate dal pirenoforo e che fluiscono nel neurite stesso, verranno utilizzati per l'accrescimento della fibra nervosa.Vien prospettata l'ipotesi che il significato dei fini ramuscoli collaterali, transitori, che il neurite in accrescimento emette di continuo lungo tutta la sua lunghezza, sia essenzialmente trofico.Ricerche eseguite con un contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.  相似文献   

10.
Carmela Caruso 《Protoplasma》1939,32(1):169-183
Conclusione Nel primo cenno fugace cheSavelli fece a questi fatti in occasione del suo lavoro sull'eleocloroplasto (3), egli diceva di avere incontrato cellule contenenti sferule incolori solide (ma che in antecedenza avevano dovuto essere liquide), delle stesse dimensioni delle sferule lipidiche degli eleocloroplasti, con le quali « confessava » di averle confuse « pur non riuscendo a trovare al di sotto di esse la coppa stromatica che in tal caso avrebbe dovuto esserci ». Dimostrare l'esistenza di questo stroma, è quello appunto che abbiamo fatto noi; e la constatazione ehe esso è per lo più incolore allarga il quadro di tali manifestazioni. La fusione delle gocciole di secreto lipidico in una massa (che può, in definitiva, apparire unica e grande tanto da poter anche occludere completamente la cavità cellulare), è il lato inatteso che disorienta l'osservatore non prevenuto. Per tutto questo, ed anche per il loro contenuto sterinico, queste concrezioni lipidiche di sicura origine plastidica, valgono in certo modo a confermare che l'abbaglio diMirande circa i pretesi « sterinoplasti » celava un'idea molto migliore dell'osservazione; e provano ancora una volta che in certi casi l'errore è forse una verità troppo presto abbandonata.  相似文献   

11.
Riassunto

Viene completato l'elenco sistematico dei Ceratium viventi nelle acque di Sanremo, descrivendone una nuova specie: Ceratium Brunellii Rampi n. sp., e se ne stabilisce in linca di massima il comportamento fenologico.

Il raffronto del quadro feno-biologico dei Cerazi di Sanremo con quello di altre località mediterranee, sembra indicare che la distribuzione superficiale e la fenologia di questi microplanctonobi, è sensibilmente identica per tutto il bacino mediterraneo e che il gruppo afanotermo delle acque di Sanremo è ad apparizione precoce nei confronti di altre località mediterrance  相似文献   

12.
Riassunto Colture di cellule spleniche provenienti da topo immunizzato e controllo sono state seguite nella loro evoluzione morfologica, con particolare riguardo alla trasformazione in elementi di tipo blastoide e in elementi binucleati. Con la tecnica di Jerne si è testata la capacità anticorpopoietica delle culture di immunizzato a intervalli vari di tempo e si è fissata a 15 giorni la durata della competenza immunologica. Si è poi studiata, mediante autoradiografia l'andamento in vitro della sintesi del DNA e dell'RNA, articolata quest'ultima attraverso l'entrata in azione dei tre pools, e dal confronto costante dei due tipi di colture si è concluso che in esse qualitativamente non sono apprezzabili differenze nella dinamica di sintesi.
In vitro cell cultures of the spleen of the mouseAntibody response and synthesis of nucleic acids
Summary Spleen cell cultures from immunized and control mice have been followed in their morphological evolution, especially towards blastoid and binucleated cells. The immunological activity of cultures from immunized mice has been tested at different ages of culture by the Jerne antibody plaque essay. The ability of spleen cells to synthetize antibody was maintained in vitro for 15 days. DNA and RNA synthesis have been studied by radioautography using thymidine and uridine as precursors, respectively. No differences in the kinetic of synthesis appeared by relating the two types of cultures.


Il presente lavoro è basato in parte sopra una tesi di laurea discussa davanti alla Facoltà di Medicina dell'Universita di Pavia il 28 ottobre 1968.  相似文献   

13.
Rosalia Liso 《Plant biosystems》2013,147(2-3):148-152
Riassunto

Prove di germinazione di semi di PINUS PINEA al buio. — Sono state condotte prove di coltivazioni di embrioni di Pinus pinea al buio in rapporti vari col loro endosperma. 1a prova: semi con endosperma amputato all'apice calazale (cotiledonare) per la lunghezza di mm. 1, mm. 2, mm. 3. Il resultato è stato l'accrescimento dell'embrione clorotico con radice atrofica, cioè non si è avuto la normale evoluzione morfogenetica dell'embrione in plantula. 2a prova: asportazione dei 2/3 micropilari, (radicolari) dell'endosperma: evoluzione normale dell'embrione in plantula, cioè germinazione di una plantula normalmente verde con radichetta molto ben sviluppata. 3a prova: asportazione di uno spicchio longitudinale di endosperma: normale germinazione di una plantula verde e con radichetta sviluppata, ma minore sviluppo in lunghezza dei cotiledoni corrispondenti allo spicchio di endosperma asportato.

Si deduce la importanza dell'endosperma per la normale morfogenesi della plantula nella germinazione, e la necessità di uno stretto rapporto di contiguità fra embrione e endosperma perchè questo esplichi la sua azione sull'evoluzione dell'embrione. Si deduce inoltre la importanza che ha l'endosperma nella nutrizione dei cotiledoni.

Si prospetta la necessità di fare opportuni esperimenti per stabilire se nel corso della germinazione il passaggio di sostanza dall'endosperma ai cotiledoni avviene con la partecipazione attiva soltanto dei cotiledoni, dell'endosperma o di tutti e due, e se c'è una distinzione fra le varie zone dell'endosperma ai fini di una efficienza nella nutrizione dell'embrione e della sua evoluzione in plantula.  相似文献   

14.
Riassunto In allergologia clinica la sensibilizzazione da miceti ha un ruolo di importanza secondaria rispetto a quella da pollini, ma le nostre conoscenze sul ruolo allergenico delle spore e di altre emanazioni atmosferiche dei miceti sono però stato largemente insoddisfacenti. Contrariamente a quanto avviene per i granuli pollinici, la cui sede di origine, la pianta che li produce, è ben visibile nell'ambiente, per le spore dei miceti è frequentemente impossibile evidenziare la sorgente fungina di appartenenza. Maggiore importanza assumono quindi l'identificazione e la misura della loro concentrazione nell'atmosfera. Il campionamento aerosporologico può essere effettuato con apparecchi volumetrici tipo Hirst che permettono però il solo riconoscimento di alcune spore e non di altre, come quelle di Aspergilli e Penicilli. Per quest'ultime appare più utile la captazione mediante capsule di Petri esposte isolatamente o in un apparecchio campionatore a multistadi del tipo dell'Andersen. Per quanto riguarda i riflessi in allergologia clinica la scarsa frequenza di sensibilizzazione da miceti è verosimilmente da collegare alla carente purificazione e standardizzazione degli estratti allegenici utilizzati. Non esiste infatti un'uniformità nei metodi di estrazione delle componenti allergeniche e quindi c'è molta variabilità nel contenuto antigenico ed allergenico degli estratti di ditte diverse o della stessa ditta in tempi diversi. C'è inoltre da considerare che, contrariamente a quanto avviene per i pollini, non esiste per i miceti una ben definita stagione di presenza ambientale di spore fungine sì da consentire una correlazione con la sintomatologia clinica. La stagione fungina dell'atmosfera libera è infatti frequentemente integrata dalla presenza delle stesse spore all'interno delle abitazioni e/o degli ambienti di lavoro per cui l'esposizione diventa di tipo perenne.   相似文献   

15.
Riassunto Con riferimento ad una osservazione diHiltner eStörmer's si conferma che, anche nei terreni italiani il numero degli Actinomiceti tende ad essere massimo durate il periodo autunnale.
Summary With reference to one observation ofHiltner andStörmer, according the author also in italian soils, the numer of Actinomycetes (ray-fungi) approach to be the greatest during the autumnal period.

Zusammenfassung Mit Berücksichtigung auf eineHiltner undStörmer's Beobachtung betätigt Verf., dass auch bei den italienischen Boden die Zahl der Aktinomyceten höchst in der Erbstperiode zu sein pflegt.

Sumario Con riferimiento a una observación deHiltner yStrmer, el Author conferme que, también en los suelos italianos, el numero de los Actinomicetos inclinase a ser el máximo durante el periodo de otoõno.

Resumé Selon une observation deHiltner etStörmer, confirmé par l'Auteur aussi pour les sols italiens, le numéro des Actinomycètes tend être au maximum pendant la saison d'automne.


Diamo ben volontieri ospitalità a questp studio che, a prima vista, può sembrare non avere diretto rappprto con la micopatologia umana, in quanto viene sempre più facendosi strada la convinzione che il grande Serbatoio di tutte le forme actinomicosiche, incluse quelle patogene per 1'uomq, d'altronde ancora poco chiaramente discriminate da quelle saprofite o da quelle parasssite per le sole piante, sia proprio il suolo. In tal modo questo studio potrà averre qualche interfesse per l'epidemiologia di alcune forme actinomicosiche umane ed animali.  相似文献   

16.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

17.
Riassunto E' stata studiata l'istogenesi e l'istochimica della ghiandola sottomandibolare e sottolinguale di embrione di topo, in condizioni di sviluppo normale e in cultura organotipica in vitro. In condizioni normali l'attività secretrice diviene dimostrabile con mezzi istochimici al 16 giorno di gestazione, come materiale intracellulare. La secrezione presenta fino dall'inizio reazione positiva ai metodi del PAS e di Hale, ed è colorabile col blu alcian. Al 17 giorno compaiono fra le due ghiandole differenze nell'aspetto morfologico del secreto, nell'intensità delle suddette reazioni istochimiche, e nel comportamento rispetto al blu di toluidina che dopo solfatazione dà colorazione metacromatica nella sottolinguale, ma non nella sottomandibolare. Ciò indica che il componente polisaccaridico del secreto ha caratteristiche un po' diverse nelle due ghiandole.Sono state eseguite culture in vitro di ghiandole al 13 giorno di gestazione, su un coagulo di plasma e di estratto embrionale di pollo. Al momento dell'espianto, esse sono all'inizio della loro differenziazione, e sono formate ciascuna da un cordoncino epiteliale e da una gemma solida, entro una comune capsula mesenchimale. Il processo di ramificazione si svolge più lentamente che in vivo, ma la secrezione compare alla stessa età totale. Le ghiandole si sono sviluppate in vitro per 10 giorni e le loro caratteristiche istochimiche sono apparse eguali a quelle che si osservano in condizioni normali di sviluppo.
Summary Histogenesis and histochemistry of submandibular and sublingual glands of mouse embryo were studied both during normal development and in vitro. In normal conditions secretory activity becomes detectable by histochemical methods at the 16th day of gestation as intracellular material. From the start, secretion shows a positive reaction to the PAS and Hale's method, and stains with alcian blue. At the 17th day differences may be shown between the two glands in the morphological features of the secretion, in the intensity of the above said histochemical reactions, and in the behaviour towards toluidine blue, which after sulfation gives metachromatic staining in the sublingual, but not in the submandibular gland. This indicates that the polysaccharidic component of the secretion has different characters in the two glands.Cultures in vitro were made of glands at the 13th day of gestation, on a clot of chicken plasma and embryo extract. At explantation time, they are just beginning their differentiation, and both consist of an epithelial cord and a solid bud, contained in a common mesenchymal capsule. The ramification process goes on at a slower rate in vitro than in vivo, but secretion appears at the same total age. The glands developed in vitro for 10 days and their histochemical features appeared to be comparable to those which were observed in normal developmental conditions.


Lavoro eseguito coi mezzi forniti da contratti di ricerca dell'U.S.A.E.C. (NYO-3355-10) e dell'Euratom (043-65-1 BIO I) e con un contributo del C.N.R.  相似文献   

18.
Riassunto

L'A., inquadrato il lavoro nel vasto campo degli antagonismi tra vegetali, considera se la microflora che si sviluppa per elezione sulle ricche radici della barbabietola da zucchero possa esercitare una influenza sull'incompatibilità, frequentemente riscontrata nella Bassa Valle Padaria, esistente tra la saccarifera e il Mais, e che si manifesta con un minor rigoglio vegetativo di quest'ultimo quando è consociato o segue la Chenopodiacea.  相似文献   

19.
Riassunto L'A. ha studiato il sistema ipotalamo-ipofisario della femmina del Tritone crestato normale e nelle seguenti condizioni sperimentali: lesioni ipotalamiche, ipofisectomia, carico osmotico, allevamento in ambiente secco, trattamento con acetato di rame. Negli animali ipotalamo-lesi in estate o allevati a temperatura artificiale di tipo estivo in inverno, l'A. ha osservato in un primo tempo un aumento dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p., che poi declina per esaurirsi completamente 50 giorni circa dopo Fintervento operatorio, senza che ne segua atrofia cellulare. Il neurosecreto si accumula nel moncone prossimale del f. preottico-ipofisario, le cui fibre lentamente degenerano in direzione pètale. Nella neuroipofisi l'atrofia tissulare e la rarefazione di sostanza neurosecretoria, già apprezzabile dopo 9 giorni, appaiono estremamente spinte dopo 50 giorni circa. L'atrofia della neuroipofisi, la deplezione in essa del neurosecreto, e il calo dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. sono meno accentuate negli animali allevati, d'inverno, a temperatura naturale.Negli animali ipofisectomizzati l'A. ha osservato che durante la prima settimana l'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. tende ad aumentare. Dal 12° giorno in poi lentamente declina, ma non si esaurisce del tutto neppure dopo 36 giorni, ed entro questo termine le cellule secernenti non degenerano. La quantità di neurosecreto entro le fibre del f. preottico-ipofisario è scarsa nei primi tre giorni, aumenta e si mantiene rilevante dal 5° al 12° giorno, e progressivamente poi diminuisce, senza mai scomparire del tutto. In corrispondenza del tuber le fibre del f. preottico-ipofisario degenerano, e in esse si accumula sostanza neurosecretoria. La degenerazione progredisce lentamente in direzione petale.Il carico osmotico (allevamento in soluzione all'1% di cloruro di sodio) tanto in animali integri che in animali ipotalamo-lesi ha portato, nel corso di 10 giorni, alla degenerazione delle cellule neurosecernenti del n. m. p., ad una forte diminuzione del neurosecreto entro gli assoni del f. preottico-ipofisario e ad una netta deplezione della colloide neuroipofisaria, non accompagnata da mitosi nei piuiciti.Del pari l'allevamento in ambiente secco ha determinato solo in un primo tempo un'esaltazione dei fenomeni neurosecretori nelle cellule del n. m. p. e un incremento dei fenomeni di trasporto lungo la via neurosecretoria; in un secondo tempo però subentrano fatti degenerativi a carico delle cellule secernenti e una più o meno marcata deplezione della colloide nella neuroipofisi.Infine gli effetti ottenuti con iniezioni di acetato di rame sono troppo poco netti per autorizzare qualsiasi deduzione.  相似文献   

20.
Riassunto L'Autore, dopo una rivista delle attuali conoscenze sui ritmi di attività delle formiche, studia l'attività di foraggiamento delCamponotus nylanderi Em. e segnala come, almeno nel periodo estivo, essa sia esclusivamente notturna con due massimi di attività (attorno alle ore 21 ed alle ore 2) nella prima e nella seconda metà della notte. In autunno, seppure molto ridotta, l'attività persiste anche nelle ore diurne. In luce costante (e temperatura irregolarmente variabile), l'attività periodica perdura ancora quattro o cinque giorni per poi divenire completamente aritmica. Un'attività notturna quale quella qui illustrata riveste un particolare interesse per la sua unicità in tutta la fauna mirmecologica italiana e per l'analogia che presenta con quella di alcuni affiniCamponotus tropicali.
Zusammenfassung Der Verfasser studiert die Sammeltätigkeit der Arbeiterinnen desCamponotus nylanderi Em. Nach systematischer Beobachtung einiger Kolonien, die aus Sizilien stammen, beweist der Verf. dass die sommerliche Sammeltätigkeit ausschliesslich in der Nacht vorsichgeht. Im Herbst kann man auch während des Tages eine geringe Tätigkeit beobachten. Im Dauerlicht (unter uregelmässig wechselnder Temperatur) ist es möglich den Tätigkeitsrhytmus noch für einige Tage zu verfolgen.C. nylanderi ist die einzige Art des italienischen Ameisenfauna, bei der man eine solche nächtliche Aktivität vorfindet. Ein solches Verhalten kommt nur bei verwandtenCamponotus-arten vor, die die warmen Wüsten bewohnen.

Résumé L'auteur a observé en laboratoire l'activité de récolte des ouvrières deCamponotus nylanderi Em. Au moyen d'observations régulières sur de petites colonies provenant de la Sicile, on prouve que l'activité en question est exclusivement nocturne au moins pendant l'été. Ce rythme d'activité persiste pendant quelques jours en conditions d'éclairage continu et de température irrégulièrement variable.C. nylanderi, est la seule espèce de la myrmecofaune italienne ayant une activité de récolte exclusivement nocturne: c'est un trait de comportement qu'on trouve seulement chez les espèces deCamponotus des déserts chauds, systématiquement voisines deC. nylanderi.


Lavoro eseguito con il contributo delConsiglio Nazionale delle Ricerche.  相似文献   

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