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1.
Riassunto Il mantenimento di collezioni di funghi e di lieviti, anche piccole, costituisce un problema di tempo e di validità, perchè si è costretti a passare mensilmente i ceppi e, tuttavia, è frequente l'inquinamento ed ancor più la pleomorfizzazione dei ceppi.Nel 1939Castellani propose un metodo di mantenimento basato sull'uso di fiale contenenti acqua distillata e chiuse alla fiamma.Con qualche variante la validità di tale metodo fu confermata daCastagnetta &Mungelluzzi nel 1961 e daBenedek nel 1963.Nella presente comunicazione gli AA. riferiscono sui risultati ottenuti con tale metodo in tre anni di studi, risultati che possono ritenersi eccellenti.Recentemente tale metodo è stato applicato al mantenimento di collezione di germi. Si è ottenuta la conservazione per sei e più mesi di ceppi di stafilococco e di altri germi, tra i qualiPseudomonas aeruginosa, Proteus e qualcheEscherichia.
Summary The preservation of collections of fungi and yeasts, even small ones, requires much care and much time, but there is always a vast number of strains which get lost by contamination and mainly due to the phenomenon of pleomorphism.In 1939Castellani proposed a method of preservation using vials containing distilled water, sealed over flame.With small variations this method was confirmed byCastagnetta &Mungelluzzi in 1961 and byBenedek in 1963.Our present communication refers to our experience with this method that we have being using for three years with excellent results.Recently this method was also successfully used for the collection of bacteria, to preserve staphylococci and other microorganisms, among thesePseudomonas aeruginosa, Proteus and sometimesEscherichia.


Read at the First Congress of International Society for Tropical Dermatology, Naples, June 8–13, 1964.  相似文献   

2.
Riassunto Gli AA riportano i dati morfologici, biochimici e colturali rilevati su 3 sottocolture di un ceppo diGlenosporella peralbida Castellani 1964. I risultati ottenuti concordano con quell descritti dallo stessoCastellani (1964).
The Authors have investigated three cultures ofGlenosporella peralbida received fromCastellani. The date obtained by the Authors do not differ those reported byCastellani (1964).
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3.
Riassunto Gli autori studiano un ceppo di attinomicete che essi identificano comeA. scabies. Con l'occasione essi precisano le caratteristiche diagnostiche di questa specie secondo quanto risulta da un esame critico della bibliografia in argomento, mettendo in evidenza che i ceppi collezionati sotto questo nome nelle varie micoteche hanno spesso caratteristiche differenti. La base di questo equivoco è, nelle considerazioni degli autori, da trovare nel riferimento patogenetico, cioè, in altri termini, nel voler considerare la malattia dei tuberi scabbiosi come provocata da un'unica specie.Dopo aver dato le caratteristiche delle specie presentano il seguente quadro tassonomico: Actinomyces scabies (Thaxter 1890)Gussov (1914) emendamentoWaksman (1919)=Oospora scabies Thaxter (1890)Diagnosi: vedi pag. 273.Habitat: frequente nel Nord America; isolato per la prima volta in Europa daSpalla eComaschi da tuberi scabbiosi provenienti dalla Germania. Actinomyces scabies varietàanglica Baldacci eBoncompagni =Actinomyces scabies Thaxter emendamentoMillard eBurr.Differisce dalla specie per il micelio vegetativo grigio, il micelio aereo spiccatamente grigio e per il pigmento giallo diffuso nel substrato.Habitat: isole inglesi.
Zusammenfassung Die Verfasser studieren einen Stamm von Actinomyceten, den sie alsActinomyces Scabies identifizieren. In diesem Zusammenhang stellen sie die diagnostischen Merkmale dieser Art fest, bei kritischer Berücksichtigung der Literatur. Sie stellen fest, dass die unter diesem Namen gesammelten Stämme in den verschiedenen Mycoteken oft verschiedene Merkmale besitzen.Der Grund dieses Missverständnisses liegt, nach den Verfassern, in der pathogenischen Beziehung, i.c., dass man die in den vom Schorf befallenen Knollen die Krankheit als von einer einzigen Art verursacht annehmen will.Nachdem sie die Merkmale der Art festgelegt haben, geben sie die folgende Classification: Actinomyces scabies (Thaxter 1890)Gussov (1914), verbessert von Waksman (1919)=Oospora scabies Thaxter (1890).Diagnose: sieh Seite 273.Habitat: in Nord America ziemlich verbreitet und in Europa das erste Mal vonSpalla undComaschi aus schorfigen Knollen aus Deutschland isoliert. Actinomyces scabies Varietätanglica Baldacci eBoncompagni=Actinomyces scabies Thaxter verbessert vonMillard undBurr.Er unterscheidet sich von der Art durch ein graues vegetatives Mycel, durch ein sehr deutliches graues Luftmycel und durch ein gelbes im Substrat verbreitetes Pigment.Habitat: in England.


I precedenti Contributi sono stati integralmente pubblicati sugli Atti dell'Istituto Botanico di Pavia e, in riassunto, su questa Rivista.  相似文献   

4.
Riassunto L'A. con il presente lavoro si propone di riassumere le nostre attuali conoscenze sugli Attinomiceti, discutendo in particolare i seguenti punti: a) l'eterogeneità morfologica e colturale di questi microrganismi; b) necessità di una loro ripartizione in generi diversi; c) l'opportinutà di una nuova classificazione che tenga debito conto di queste nozioni; d) la possibilità di nuovi studi e di nuovi orientamenti nella ricerca. Ciascuno di questi punti é discusso e documentato in quattro parti diverse del lavoro. Parte 1a. — Sono riassunte le conclusioni più significative, a cui sono giunti vari studiosi della morfologia degli Attinomiceti, come l'Orskov e il Jensen che, distinguono tre gruppi, particolarmente documentati.Una ulteriore e piú antica distinzione é suggerita dal carattere di anaerobiosi, sebbene non vi sia un completo accordo nel giudizio di una simile distinzione: l'accettarono il Wright, il Pinoy, Lignières e Spitz, il Puntoni. Wollenweber distinse due sezioni: Aerothrix e Pionnothrix. Parte 2a. — L'A. vi discute in primo luogo a quale dei gruppi distinti in precedenza si debba attribuire la denominazione generica Actinomyces, e necessariamente quali dei ricordati gruppi corrispondano ai generi definibili e con quali termini debbano essere contraddistinti. Parte 3a. - L'A. propone una nuova classificazione degli Actinomycetales, in cui l'emendamento principale consiste nella più rigorosa definizione delle famiglie Actinomycetaceae, nella quale debbono essere incluse le specie producenti spore o conidi. E' creata una sottofamiglia in relazione alle loro affinità per i generi Actinobacterium, Cohnistreptothrix, Proactinomyces, Mycobacterium, e Corynebacterium; essa con il termine Proactinomycoideae fa parte della famiglia Mycobacteriaceae. Nella sottofamiglia Leptothrichioideae sono annoverati quei generi che hanno maggiori affinità con i restanti Schizomiceti. II genere Actinomyces é considerate come il più evoluto e di transizione agli Eumiceti, ma per l'assenza di un nucleo ben definite si deve considerare appartenente agli Schizomiceti. Parte 4a. — L'A. si sofferma ad illustrare i rapporti che questi microrganismi hanno con la patologia e la microbiologia, rilevando che la loro esatta conoscenza con precise diagnosiè grandemente utile a queste scienze. Sono illustrate e discusse le specie note dei singoli generi e rilevate le ulteriori necessità di ricerche sperimentali.  相似文献   

5.
Riassunto Da uve di paesi subtropicali (Brasile) sono stati isolati più ceppi diEndomycopsis. Il loro studio comparativo ha suggerito di riconvalidareEnd. lindneri Saito passata daLodder &Kreger van Rij in sinonimia conE. fibuliger, e di istituire una nuova varietà di quest' ultima specie:E. fibuliger, var.energica n. var.
Summary From grape must of a subtropical country (Brasil) some strains ofEndomycopsis had been isolated. Their comparative study was suggestive to confirm again the speciesE. lindneri Saito. Moreover, the same studies permitted us to establish a new variety:E. fibuliger v.energica, n. var.

Resumo Foram isoladas algumas culturas deEndomycopsis de mosto de uvas cultivadas no Estado de S. Paulo, Brasil.Os estudo comparativos dessas cepas sugeriram considerar como valida a especieE. lindneri Saito, queLodder &Kreger van Rij dao como sinonimo deE. fibuliger.Foi sugerido tambem instituir uma nova variedade, aE. fibuliger var.energica.
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6.
Riassunto Gli Autori studiano 98 ceppi di isolamento da suolo agrario diA griseus e effettuano un esame critico delle specie precisandone le caratteristiche diagnostiche e morfoculturali anche in relazione ad una non esatta corrispondenza fra la nomenclatura di questa specie e il colore del micelio aereo. La percentuale di ceppi attivi su batteri gram-positivi è del 77,4% e quello dei ceppi attivi su batteri gram-negativi è del 19,35%.
Zusammenfassung Die Verfasser studieren 98 Stämme vonA. griseus isoliert aus bebautem Boden und unterziehen die Art einer kritischen Untersuchung. Sie stellen die diagnostischen und morphologisch-kulturellen Merkmale fest, auch im Bezug auf eine nicht exakte Uebereinstimmung der Benennung dieser Art mit der Farbe des Luftmycels. Der Prozentsatz der Gram-positiven Bakterien, aktiven Stämme ist 77,4%, und derjenige der Gram-negativen Bakterien, aktiven Stämme ist 19,35%.


I precedenti Contributi sono stati integralmente pubblicati sugli atti dell'Istituto Botanico di Pavia e, in riassunto, su questa Rivista.  相似文献   

7.
Riassunto L'A. che in note precedenti e con la collaborazione di Ciferri e Redaelli ha già portato un contributo personale alla posizione sistematica, alla nomenclatura ed alla sinonimia di Debaryomyces neoformans Red. Cif. et Gior., attraverso uno studio culturale, micromorfologico biochimico e biologico di 28 ceppi di origine diversa e con binomi di Cryptococcus hominis, C. neoformans, Torula histolytica, C. hondurianus, C. psichorophylicus ecc. precisa le caratteristiche della specie che differenzia col nome di Debaryomyces neoformans (Sanfelice) Red. Cif. et Gior.. Nello studio micologico sono in particolare indagate le modalità della riproduzione ascogena, confermando i dati precedentemente esposti per alcuni degli stessi ceppi da Todd e Hermann.L'A. fa una breve sintesi dei quadri clinici ed anatomici delle malattie umane determinate da D. n. Quindi espone i risultati di ricerche sperimentali eseguite con gli stessi ceppi in ratto, cavia, cane e coniglio. Tutti i ceppi hanno determinato lesioni morfologicamente identiche; il granuloma tipico da Debaryomyces neoformans con peculiarità morfologiche tali da essere considerate specifiche, si è ottenuto nel tessuto meningeo e cerebrale del ratto, dove ha acquistato la stessa morfologia delle lesioni spontanee dell'uomo.Richiamandosi alle precedenti ricerche del Sanfelice sulla presunta natura blastomicetica dei tumori, l'A. ha ripetuti con il ceppo originale del Sanfelice, gli esperimenti di questo autore. Nei numerosi esperimenti eseguiti non si è riusciti nè con il fungo nè con le sue tossine ad ottenere vere e proprie forme blastomatose; ad eccezione di un caso di epitelioma spinocellulare comparso sull' epidermide di un ratto nel punto di inoculazione del micete.
Summary The present contribution is based on the results of the study of 28 strains of Debaryomyces neoformans (Sanf.) Red., Cif. et Giord. in culture under several binomials, as, e.g., Cryptococcus hominis, C. neoformans, C. hondurianus, C. psichrophilicus, Torula histolytica, and so on. The study has been made from cultural, micromorphological, biochemical and biological points of view; in particular the generation of an ascogenous form has been reconfirmed.Very many inoculations on mice, guinea pigs, dogs and rabbits were made, and the results throughly discussed. All the strains are pathogenic, generating the same kind of lesions, but specific granulomatic lesions were produced only in meningeal and cerebral tissues on mouse, with an evident analogy with the lesions observed in man.In relation to the old researches made by Sanfelice on the blastomycetic genesis of cancer, very many tests were performed using the original strain, without favorable results either with the fungus or with the toxins. Only once a spinocellular epithelioma appeared on the skin of a mouse, around the point of inoculation.

Zusammenfassung Der Verfasser, der in vorgehenden Mitteilungen unter Mitarbeit von Ciferri und Redaelli einen Beitrag zur systematischen Stellung, zur Nomenklatur und über die Synonima von Debaryomyces neoformans (Sanfelice) Red. Cif. et Gior. gebracht hat, stellt durch eine kulturelle, mikromorphologische, biochemische und biologische Studie von 28 Stämmen von verschiedener Herkunft und mit Bezeichnung von Cryptococcus hominis, C. neoformans, Torula histolytica, C. hondurianus, C. psichrophylicus, usw. die karakteristischen Eigenschaften der Spezies fest, die er mit dem Namen Debaryomyces neoformans (Sanfelice) Red. Cif. et Gior. umfasst.In der mykologischen Studie werden insbesondere die Art und Weise der askogenen Vermehrung untersucht in Bestätigung der früher für einigeder betreffenden Stämmen gemachten Angaben von Todd und Hermann.Der Verfasser gibt eine Synthese der klinischen und anatomischen Bilder der menschlichen durch Debaryomyces neoformans verursachten Krankheiten. Dann schildert er die Ergebnisse von experimentellen Versuchen, ausgeführt mit denselben Stämmen bei Ratten, Meerschweinchen, Hunden und Kaninchen. Alle Stämme haben morphologisch identische Läsionen hervorgerufen; das typische Granulom durch Debaryomyces neoformans zeigt solche morphologische Besonderheiten, dass es als spezifisch betrachtet werden muss, und es wurde im meningealen und zerebralen Gewebe der Ratte gewonnen, wo es dasselbe morphologische Aussehen zeigte wie in den spontanen menschlichen Läsionen.In Rücksicht auf die frühere von Sanfelice behauptete blastomykotische Natur der Geschwülste hat Verfasser die Versuchen von Sanfelice mit dessen Originalstamm wiederholt. In den zahlreichen ausgeführten Experimenten ist es nie gelungen weder mit der Hefe noch mit ihren Toxinen echte blastomatöse Bilder zu gewinnen; mit Ausnahme eines Falles von einem spinozellulären Epithelion, das in der Epidermis einer Ratte aufgetreten ist, gerade an der Stelle der Inokulation der Hefe.
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8.
Riassunto E' una breve nota descrittiva diIsaria cretacea van Beyma isolata da terreno di bosco ad Eucalipto.Trattasi di un Ifomicete non ancora segnalato presente in Italia e forse non ancora rinvenuto nel terreno.E' specie auxo-eterotrofa e presenta attività antagonista verso altre specie di funghi.
Summary The present note deals briefly withIsaria cretacea van Beyma, isolated from Eucaliptus soil. The fungus is a Hyphomycete whose presence in Italy was never noticed before and perhaps it is the first time the it is found in soil. ThisIsaria is an auxo-heterotrophic species and shows a certain antagonistic activity against some fungi.

Resumo O presente trabalho é uma nota breve descritiva deIsaria cretacea van Beyma, isolada de terreno de um bosque de Eucaliptos. Tratase de um Ifomicete cuja presença na Italia não foi ainda assinalada e talvez seja a primeira vez que é isolada de terreno.E' uma especie auxo-heterotrofica e apresenta uma certa atividade antagonista sobre outros fungos.
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9.
Riassunto Tre ifali rinvenuti su legno morto diPopulus alba L., raccolto nel Lazio, sono identificati come nuove specie, una del nuovo genereDephilippia e due del genereAcrotheca Fuckel, I caratteri tassonomici riguardano gli organi vegetativi e riproduttivi sviluppati sul substrato naturale.
Summary Three Hyphomycetes found on dead wood ofPopulus alba L., collected in Lazio, have been identified as new species, one belonging to the new genusDephilippia and two to the genusAcrotheca Fuckel. The taxonomic characters have been represented based on the vegetative and reproductive organs developed on natural substratum.


Il lavoro è stato eseguito presso la Sezione di Protezione Fitosanitaria, sotto la guida del Consulente Prof.C. Sibilia.  相似文献   

10.
Riassunto L'A., da un ceppo di Mycotorula albicans (ceppo Silvano) ha isolato, in mezzo alle numerose colonie normali liscie, una colonia d'aspetto abnorme, rugoso, verrucoso, che si avvicina alla fase R di Arkwright, in contrapposizione alle S normali. Dallo studio dei caratteri micro-macromorfologici e biochimici, conclude che si tratta di un modico grado di polimorfismo con polimetricismo, la cui conoscenza deve essere ulteriormente approfondita e tenuta in considerazione ai fini di una più esatta collocazione dei miceti lievitiformi anascosporogeni nella classificazione sistematica.
Summary From a strain of Mycotorula albicans, with colonies of the normal S type, a colony verrucose, rough (allied to the E phase of Artwright) has been obtained. From the comparative study of micro- and macromorphologic characteristics as well of the biochimism of both strains, the main conclusion is that the so called dissociation (on this species) is related to a moderate polymorphism and polymetry of the yeast cells.
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11.
Summary In this brief work, authors study the five Chalcidids parasites of the olivefly in the mediterranean zone and discuss the systematic point of view. They modify the generic name (Cyrtoptyx, Pnigalio) and show the existence of the new speciesP. mediterraneus; this name substitutes the other nameE. longulus Zett which was wrongly given to theDacus's parasite. A table has been done for the rapid identification of the five species of Chalcidids.
Riassunto Nel presente breve lavoro, gli AA. riprendono lo studio dei cinque Calcididi parassiti della mosca delle olive nella zona mediterranea, ne discutono il valore dal punto di vista sistematico, ne modificano la denominazione generica (Cyrtoptyx, Pnigalio) e mettono in evidenza l'esistenza della nuova specieP. mediterraneus, il cui nome sostituisce quello diE. longulus Zett., erroneamente attribuito al parassita delDacus. E'stata compilata una tabella per l'identificazione rapida di queste cinque specie di Calcididi.
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12.
Riassunto Si discute la posizione sistematica del generePolyscytalum in relazione ai funghi artrosporei prospettando la necessità di tenerlo distinto daGeotrichum eCylindrium. Sulla scorta di materiali di erbario (tra cui l'autotipo diP. fecundissimum var.macrosporum, si è accertato che i conidi (artrospore) del generePolyscytalum sono unisettati. Il genere appartiene così agli Ifomiceti Ialodidimi e non a quelli Ialoamerosporei. Delle altre specie ristudiate, ilP. sericeum Sacc. (tipo) è una specie del genereFusidium Link (=Cylindrium Bon.) e si propone la combinazioneF. sericeum; ilP. griseum è sinonimo diG. candidum. IlP. sericeum var.conorum Sacc. rientra nel genereFusidium e si propone la nuova combinazioneF. conorum. IlP. chymophilum e ilP. saccardianum sono pure sinonimi diG. candidum. IlP. murinum, isolato in Brasile da un pesce del genereCarassius corrisponde aCylindrium heteronemum Sacc. e pertanto viene proposta la nuova combinazioneFusidium heteronemum (Sacc.)Cif. etCar. In conclusione viene riconvalidato il generePolyscytalum Riess emendandone la diagnosi.
Summary The taxonomy of the arthrosporic genusPolyscytalum, as related toGeotrichum andCylindrium, is discussed. The study of the authentic material of a variety of the type species (Polyscytalum fecundissimum Riess var.macrosporum Riess) revealed the presence of a central septum, evident only by the phase contrast microscopy. The only species cultivated,P. murinum Oud., is butFusidium heteronemum (Sacc.) (=Cylindrium heteronemum Sacc.), at least in the Brazilian culture from the intestinal content of a fish. In additionP. griseum, P. chymophilum andP. saccardianum are synonyms ofGeotrichum candidum. ForP. sericeum andP. sericeum var.conorum the combinationsF. sericeum (Sacc.) andF. conorum (Sacc.) are proposed.In conclusion the genusPolyscytalum is re-validated, but the diagnosis emended.
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13.
Abstract

Studio fitosociologico su alcune foreste di « Liriodendron tulipifera » L. del Tennessee (U.S.A.). – Una serie di rilievi fitosociologici e di osservazioni floristiche ed ecologiche è stata condotta in foreste di latifoglie nel Tennessee orientale, con particolare riguardo a stazioni di Liriodendron tulipifera L. su dolomite di Knox. Nell'elaborazione dei dati dei rilievi ci si è valsi di un calcolatore numerico IBM-1604. Il controllo dell'omogeneità basato sulla « charakteristische Artenkombination » e la distribuzione delle specie in classi di presenza dimostrano che le stazioni di Liriodendron nell'ambiente studiato rappresentano un tipo omogeneo di vegetazione. L'analisi della distribuzione in classi di presenza in questi termini è, a quanto ci risulta, nuova. L'analisi strutturale dimostra una stratificazione molto complessa, con 51% della massa assimilatrice sopra i 25m. Lo spettro biologico rappresenta una forma intermedia fra la foresta di latifoglie settentrionale (es. Minnesota) e la pluvisilva tropicale (America Centrale), con una percentuale particolarmente alta di geofite. La composizione floristica sta in una posizione intermedia fra i Liriodendretalia ed i Quercetalia di KNAPP, e risulta dominata dall'elemento submesofilo. La distribuzione delle specie arboree nei vari strati (da basale ad arboreo) suggerisce una tendenza evolutiva verso una foresta mista di Querce ed Hickories (Carya spp.) accompagnati ad Acer rubrum, Cornus florida, Oxydendron arboreum, Nyssa sylvalica ed Ostrya virginiana. Mancano invece qui le specie strettamente mesofile (Fagus, Acer saccharum, Aesculus octandra, Tilia spp. ecc.) che secondo i dati delle letterature sarebbero le tipiche specie compagne di Liriodendron. Si conclude che la foresta di Liriodendron è il primo stadio forestale della serie che ha per climax la foresta di quercia (« appalachian oak forest ») di ambiente submesico. L'analisi fitosociologica dimostra che, nella fase in cui Liriodendron è pienamente sviluppato, si tratta di una facies transitoria della menzionata « appalachian oak forest », rispetto a cui non sembrano esserci specie differenziali.  相似文献   

14.
Riassunto Alcuni ceppi di attinomiceti provenienti da diverso isolamento sono stati esaminati in comparazione con altri riferiti a specie o generi noti, onde procedere alla loro identificazione. I criteri diagnostici sono gli stessi di cui a precedenti nostre pubblicazione.I ceppi in studio sono riferibili a tre generi come da seguito: GenereStreptomyces. Sono riferiti aStreptomyces i ceppi 631 e 725, isolati da suolo, e sono descritti come specie nuovaStreptomyces nobilis sp. nov. Il ceppo 631 costituisce l'olotipo e il ceppo 725 una variante naturale.GenereStreptoverticillium. Viene riferito il ceppo in studio 174. Si è rinunziato ad una identificazione specifica limitando si all'inserimento nella serie Rubrireticuli della quale viene aggiornata la chiave delle specie.GenereNocardia. I ceppi 608 e 669 sono riferiti aNocardia asteroides e il ceppo 535 aProactinomyces (=Nocardia)ruber.
Summary Strains of actinomycetes, isolated from different sources, have been examined comparatively together with cultures of known species and genera, in order to proceed to their identification. The diagnostic criteria followed are those described in previous papers.Our isolates have been referred to the following genera:GenusStreptomyces: to this genus belong our strains 631 and 725, isolated from soil and described as new species,Streptomyces nobilis sp. nov. Strain 631 is considered as the holotype and strain 725 as a natural variant.GenusStreptoverticillium: strain 174 belongs to this genus. No specific identification has been given, but the strain has been enclosed in the Rubrireticuli Series. A new key of the Series is provided.GenusNocardia: strains 608 and 669 are referred toNocardia asteroides, strain 535 toProactinomyces (=Nocardia)ruber.
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15.
S. Monastero 《BioControl》1965,10(4):335-338
Summary The Author reports on the essays of artificial biological control of the olive fly (Dacus oleae Gmel.) made by himself andGenduso with the specific parasiteOpius c. siculus Mon. found in Sicily. The Authors followingDelanoue's technic have bred theseOpius in laboratory on larvae ofCeratitis capitata Wied; so they were able to release: in 1961 — 1000Opius in a small olive plantation near Palermo; in 1962 — 24000Opius in the island of Pantelleria (Sicily); in 1963 — 40000Opius in the island of Salina (Eolic Islands-Sicily); in 1964 — 180000Opius also in the island of Salina. The releasedOpius are ever reproduced, reducing theDacus pest. From the agricultural standpoint the results have been satisfactory and the Author hope to release a great number ofOpius in the olive plantation of all Eolic islands, in 1965.

Nota:Fischer (1958, 1963) ha pubblicato un lavoro sugliOpius della Regione etiopica, nel quale, a parziale modifica del precedente guidizio di sinonimia, dichiara perl'Opius siculus Mon.: ?sarebbe meglio considerarlo una razza del concolor? (?am besten als Rasse von O. concolorSzépl. aufzufassen?).  相似文献   

16.
Autoriassunto Allo scopo di dare una giusta interpretazione alle supposte lesioni isolate della congiuntiva e del bulbo oculare da dermatomiceti ed a quelle che più frequentemente si vedono insorgere nel corso di micosi profonda cutanea (kerion), gli AA. hanno condotto una serie di ricerche nel coniglio sano ed in quello portatore di dermatomicosi sperimentale, al 6° ed al 25° giorno dall'innesto cutaneo e cioè in momenti differenti di stato allergico il cui sviluppo, nel coniglio, è stato da essi esattamente osservato e definite con esperienze preliminari. E' stato così esaminato il comportamento della congiuntiva, cornea, camera anteriore e vitreo in seguito all'introduzione, con varie modalità tecniche, di sospensioni di Trichophyton gypseum asteroides e di Microsporon lanosum.Gli AA., non riconosciuto un vero potere patogeno di questi dermatomiceti per la congiuntiva e per le altre parti del bulbo (cristallino escluso), mettono in dubbio che le descritte manifestazioni isolate siano provocate da un diretto impianto dei funghi.Confortati dai risultati ottenuti con l'inoculazione di materiale ifomicetico nella congiuntiva di animali in stato allergico, gli AA. interpretano tutte le congiuntiviti che compaiono talvolta nel corso di dermatomicosi profonde come una reazione di questo tessuto allergizzato dalla preesistente localizzazione cutanea del micete, reazione provocata dall'apporto di elementi ifomicetici figurati o di loro tossine, o per via ematica oppure talvolta, come nel caso particolare della congiuntiva, per via esterna.Una oftalmoreazione nell'animale e nell'uomo in stato allergico non è stata riscontrata dagli AA. mediante l'instillazione di tricofitina concentrata; essa si verifica invece in modo netto e costante sia nel primo che nel secondo quando l'introduzione avviene per via sottocongiuntivale.
Summary In order to give a right interpretation to supposed isolated lesions of the conjunctiva and of the ocular globe caused by dermatophytes and to those that more frequently appear in the course of deep dermatophytosis (kerion), the AA. executed a series of researches on normal rabbit and on rabbit infected with experimental dermatomycose at the sixth and twentyfifth day after infection, that is in different moments of allergic state, the development of which, in the rabbit, as been exactly observed and established by them with preliminary experiences.They examined in this manner the reaction of conjunctiva, cornea, anterior chamber and vitreous after inoculations, with various technic modalities, of suspensions of Trichophyton gypseum asteroides and Microsporon lanosum.The AA. have not recognized a true pathogenic power of these dermatophytes against the conjunctiva and other parts of ocular globe (excluded crystalline) and they doubt that the described isolated manifestations are caused by a direct establishing of fungi.Corroborated by results obtained with inoculation of fungous material into the conjunctiva of rabbits which had a developed sensitivity, the AA. interpret every conjunctivitis that sometimes appears in the course of deep dermatophytosis like a reaction of this tissue that is in allergic state for the preexistent cutaneous localisation of fungus, reaction caused by arrival of hyphomices or their toxins, or through the way of blood circulation or sometimes, as in particular case of conjunctiva, through externe way.An oftalmic reaction in the animal and in the man that have a developed sensitivity, has not been observed by AA. by means of instillation of concentrated trichophytin; it instead appears clearly and constantly in both of them when introduction is made through subconjunctival way.


Gli AA. hanno collaborato al lavoro in parti uguali.  相似文献   

17.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

18.
Sommario E' del 1974, sulla traccia fornita dall'International Biological Program, che è in atto nel nostro Paese il monitoraggio pollinico. Su iniziativa dell'Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna e del CNR, nasce la prima rete regionale pilota di monitoraggio aerobiologico rivolta particolarmente ai granuli pollinici responsabili di allergia. Nel 1980 il campionamento pollinico supera i confini regionali e si estende a tutta la penisola, tanto che due anni dopo operano in Italia 20 stazioni. Attualmente vi sono in Italia 57 centri di monitoraggio aerobiologico che operano nell'ambito dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, fondata a Bologna nel marzo 1985 e comprendente studiosi provenienti da discipline diverse. E' indispensabile che ogni punto di monitoraggio pollinico abbia un confronto costante con i risultati clinici e la componente vegetale del territorio. A Ferrara i risultati di cinque anni di rilevamento hanno evidenziato tre gruppi principali di pollini allergenici: Graminacee, Urticaee (in particolare il genere Parietaria), Composite (in particolare il genere Artemisia), mentre scarsa è l'incidenza dei pollini degli alberi. Ricerche cliniche, svolte nel 1980 e nel 1982 su due gruppi di pazienti allergopatici, confermano i dati aerobiologici. Le percentuali di positività agli skin-tests sono per le Graminacee il 90% (1980) e l'88% (1982), ler le Urticacee il 30% (1980) e il 27% (1982), per le Composite il 15% (1980) e il 12% (1982). Abbiamo effettuato anche un'indagine sul territorio della provincia di Ferrara per verificare la presenza e consistenza di alcune specie di piante allergeniche. Tralasciando le Graminacee che, per essere assai diffuse, non giustificano una verifica sul campo, abbiamo dato maggior spazio ai generi Parietaria e Urtica (fam. Urticacee) e ai generi Artemisia e Ambrosia (fam. Composite). Nel nostro territorio sono presenti solamente 2 specie diParietaria (P. officinalis eP. diffusa) e 2 specie diUrtica (U. diodica eU. urens). Riguardo alle Composite abbiamo verificato la presenza di 4 specie diArtemisia molto comuni in tutto il territorio ferrarese, mentre 2 specie diAmbrosia sono diffuse soltanto lungo il litorale. Si può affermare che, in campo allergologico, la combinazione di dati aerobiologici, clinici e botanici costituisce la base per giungere ad una diagnosi corretta e per impostare una terapia il più mirata possibile.   相似文献   

19.
Riassunto Con metodi istochimici e con metodi di colorazione e di impregnazione per il tessuto gliale fu studiato il materiale intercellulare interposto ai neuroni e fibre nervose nel nevrasse di anfibi urodeli ed anuri (Triton taeniatus, Triton cristatus, Amblystoma mexicanum, Xenopus laevis, Bufo vulgaris, Rana esculenta).I metodi istochimici hanno dimostrato nel materiale interneuronico la esistenza di sostanze del gruppo dei mucopolisaccaridi: esse formano, probabilmente un materiale anisto che dopo fissazione precipita in un reticolo granulare e filamentoso, metacromatico, HOTCHKISS positivo, sensibile all'azione degli enzimi ialuronidasici. Gli studi sui gliociti hanno dimostrato che soltanto nei centri assili degli anfibi anuri esiste una architettura gliovascolare formata prevalentemente da gliociti ependimali: negli altri centri degli anuri e in tutto il nevrasse degli urodeli si trova una rada ed incompleta trama di prolungamenti ependimali con pochi gliociti protoplasmatici siti nella ccmpagine dei centri e sottopiali: le fibre ependimali hanno in questo caso scarsissimi rapporti con i vasi sieche non si può parlare di una vera architettura gliovascolare.Fu dimostrato un sensibile antagonismo fra la intensità delle reazioni istochimiche per la sostanza anista e la complessità delle architétture gliali.Gli autori ritengono esatto definire tutto il materiale interneuronico con il termine di glia proposto dal VIRCHOW: la glia risulta quindi composta da un materiale anisto mucopolisaccaride e dai gliociti riuniti o no in architetture gliovascolari.Dedicate al Prof. F. Baltzer nel suo 70° compleanno.Richerche condotte con il sussidio di fondi del C.N.R.  相似文献   

20.
Summary A new dasyclad alga—Acicularia boniae n.sp.—is discribed from Middle Triassic (?Ladinian) of the Piano del Minatore Formation, outcropping in the Cozzo del Pellegrino area (Calabria, southern Italy). The systematic position of this species, with respect to the genusAcicularia and morphogeneraAciculella andTerquemella, is discussed.
Riassunto Viene descritta una nuova specie di dasicladale—Acicularia boniae—proveniente dal Triassico Medio della formazione del Piano del Minatore affiorante nel massiccio del Cozzo del Pellegrino (Calabria, Italia meridionale). Viene discussa la posizione sistematica rispetto al genereAcicularia ed ai morfogeneriTerquemella edAciculella.
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