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1.
Riassunto Sono riferiti alcuni reperti istochimici sulle ghiandole calcifere (ghiandole di Morren) di Eisenia foetida.Col metodo v. Kossa hanno assunto una colorazione nera più o meno intensa, oltre gli sferoliti e i romboedri di CaCO3 elaborati dalle ghiandole, anche le assise secernenti.Il metodo Gomori per la fosfatasi alcalina rivela nelle lamine sinciziali delie ghiandole una attività fosfatasica di variabile intensità.La reazione PAS (Metodo McManus) e la reazione Gomori alla fucsina-paraldeide risultano positive nel citoplasma delle cellule esofagee, delle cellule delle cripte in continuità col lume esofageo che rappresentano la porzione anteriore delle ghiandole, e a livello delle fibrille interposte tra sincizio ghiandolare e lacune sanguigne. Specialmente la fucsina-paraldeide mette in rilievo anche la presenza di rare fibrille che attraversando le lacune sanguigne — il cui lume è di calibro molto variabile — ne connettono le pareti. Le stesse reazioni sono negative, tranne per qualche raro granulo, nelle assise secernenti.Il metodo Brachet per gli acidi nucleinici mette in evidenza una pironinofilia di vario grado nel citoplasma del sincizio, visibile sopratutto attorno ai nuclei. Anche i nucleoli, talvolta di dimensioni piuttosto cospicue relativamente alle dimensioni del nucleo, hanno pironinofilia più o meno accentuata, che scompare, come quella del citoplasma, dopo trattamento con ribonucleasi.La colorazione con blu di toluidina a pH diversi o con tempi crescenti di colorazione permette di riconoscere delle granulazioni tenuemente ma nettamente metacromatiche anche a pH più bassi o con trattamenti più brevi, mentre a livello del citoplasma in genere e nel nucleo, la colorazione metacromatica positiva si ha con le soluzioni a pH relativamente più elevato o insorge gradualmente prolungando i tempi di colorazione. La metacromasia delle granulazioni è con tutta probabilità riferibile a mucopolisaccaridi acidi legati ai sali di Ca, mentre la colorazione diffusa del citoplasma è dovuta, verosimilmente, agli acidi nucleinici, la cui presenza è messa in rapporto col processo di continuo, cospicuo rinnovamento del sincizio ghiandolare durante il processo di secrezione.E' stato, infine, messo in evidenza, a conferma di osservazioni precedenti (Massal, 1929) la presenza nelle lamine secernenti di numerosissimi condriosomi filamentosi, disposti regolarmente, che conferiscono alle assise ghiandolari una struttura finemente striata.Questi reperti sono confrontati con quelli ottenuti con le stesse tecniche dall'A. sull'epitelio del sacco endolinfatico degli Anuri, anch'esso atto ad elaborare sali di Ca.Si sottolinea infine come ghiandole di Morren e sacco endolinfatico, organi appartenenti ad animali sistematicamente tanto lontani, hanno probabilmente, accanto ad alcune reazioni istochimiche comuni, anche funzioni in parte corrispondenti, in quanto in entrambi i casi l'accumulo di CaCO3 potrebbe servire come riserva tampone per il mantenimento del pH normale del sangue.  相似文献   

2.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

3.
Riassunto La presente ricerca ultrastrutturistica è stata condotta sulle ghiandole che secernono l'ooteca nella femmina degli Ortotteri Acridoidei, dei Blattoidei e dei Mantoidei. Questi tre gruppi sono i soli, fra gli Ortotteroidei, che secernono ooteche indurite e complesse, ma mentre nei Blattoidei e Mantoidei alla secrezione presiedono le primitive ghiandole colleteriche, che sboccano nell'ovidutto impari, negli Acridoidei, che sono di più recente comparsa e (fra gli Ortotteri) i più recentemente evoluti, la secrezione è opera di due diverticoli degli ovidutti pari (ghiandole pseudocolleteriche) che sostituiscono le vere colleteriche perdute lungo la filogenesi dell'ordine Orthoptera. La ultrastruttura delle ghiandole pseudocolleteriche è infatti quella di un tipico organo di recente acquisizione: le due ghiandole sono uguali fra loro, e composte di cellule simili per la intera lunghezza, che secernono tutti i prodotti costituenti l'ooteca: enzimi, proteine strutturali, polisaccaridi.Le due ghiandole colleteriche degli Ortotteroidei più antichi, i Blattoidei, sono invece diverse fra di loro: la sinistra differenzia due tratti secretori: uno ricco di ergastoplasma (che elabora proteine strutturali) ed uno di mitocondri (che elabora una fenolossidasi); la destra pure due tratti, uno con prevalente ergastoplasma (secretore di -glucosidasi) ed uno con abbondanti Golgi e granuli glucidici (elaboratore di un polisaccaride).Nei Mantoidei vi sono 5 ghiandole: una coppia, costituite da numerosi tubuli, che elaborano, da un abbondante ergastoplasma, un secreto protidico e glucidico; una seconda coppia (ramificate e suddivise ciascuna in due diversi tratti) che secernono a monte una ossidasi (sono simili al tratto ricco di mitocondri della sinistra di Periplaneta) e a valle una glucosidasi (sono simili al tratto ricco di ergastoplasma della destra di Periplaneta). La quinta ghiandola, impari, ha i caratteri degli organi secretori di glucidi e protidi e secerne Calcio che viene aggiunto al secreto.
Summary This paper deals with the ultrastructure of the glands that secrete the ootheca in the female of three groups of the super order Orthopteroidea: Acridoidea, Blattoidea and Mantoidea. Among the Orthopteroidea these three are the only groups that secrete hardened and complex oothecae. Whereas in the Blattoidea and Mantoidea they are secreted by the primitive colleterial glands that open into the unpaired oviduct, in the more recently evolved Acridoidea the secretion is the product of two loops of the paired oviducts (pseudocolleterial glands). These take the place of the colleterial glands lost in the phylogeny of the order. In fact, the ultrastructure of pseudocolleterial glands is typical of recently acquired organs. The two glands are alike and are composed of the same type of cells throughout. These cells secrete all the products that make up the ootheca: enzymes, structural proteins, and polysaccharides.The two colleterial glands of the most ancient of these three groups of Orthopteroidea, the Blattoidea, are diverse. In the left-hand one, zones can be differentiated. One, rich in ergastoplasm, produces structural proteins and the other, rich in mitochondria, produces a phenoloxidase. The gland on the right also consists of zones: one, rich in ergastoplasm, that secretes -glucoxidase, and the other, with abundant Golgi elements and glucidic granules, that elaborates a polysaccharide.In the Mantoidea there are five glands. One pair is made up of numerous tubules that produce a glucidic and proteinaceous secretion from copious ergastoplasm. In a second pair each gland is branched and subdivided into two diverse parts. The zone at the origin of the gland (like the left-hand zone of Periplaneta rich in mitochondria) secretes an oxidase, whereas the distal portion (like the right-hand zone of Periplaneta, rich in ergastoplasm) secretes a glucoxidase. The fifth gland, unpaired, has the characteristics of an organ that elaborates carbohydrates and proteins and releases calcium, which is added to the secretion.


Research performed under C.N.R. contract.  相似文献   

4.
Riassunto L'autore ha studiato lo sviluppo in vitro del polmone embrionale di pollo, espiantato a 4 e 5 giorni di incubazione e tenuto in cultura fino ad un massimo di 5 giorni. Il processo di ramificazione dell'albero bronchiale continua in cultura, e puó essere seguito direttamente, mediante l'osservazione della cultura allo stato vivente, fino a che la ramificazione non diviene troppo complicata.L'esame istologico delle culture dimostra la comparsa di fenomeni molto simili a quelli che avvengono nelle condizioni normali di sviluppo, come viene dimostrato dal confronto fra le culture e polmoni di embrioni di pollo dal 5 ° al 10 ° giorni di incubazione. In particolare si sono osservati nelle culture: la secrezione vescicolare dell'epitelio della trachea e dei bronchi, fenomeni di migrazione cellulare attraverso l'epitelio, l'assottigliarsi dell'epitelio verso le ultime ramificazioni corrispondenti ai capillari aeriferi, il distacco di cellule dall'epitelio dei bronchi e dei piccoli rami e la loro caduta nel lume.In confronto allo sviluppo normale si osserva nelle culture una minore rapidità di ramificazione e la scomparsa dei sacchi aeriferi addominali.Ringrazio il Prof. E. Borghese, che ha seguito l'esecuzione della presente ricerca.  相似文献   

5.
Riassunto Furono istituiti confronti, in preparati col metodo Golgi-Cox, tra i caratteri dei neuroni piramidali grandi, medi e piccoli della corteccia cerebrale di Mammiferi di grandezza somatica molto differente, e piú precisamente: cavallo, bue, uomo, scrofa, pecora, capra, cane, gatto, coniglio, cavia, ratto, topo. Nell'uomo fu scelto il campo 4 di Brodmann; negli animali una regione della corteccia presumibilmente corrispondente.Nello stesso materiale fu determinata, in preparati col metodo Nissl, la densità dei neuroni, in modo da poter stabilire il numero dei neuroni per mm3 di corteccia.Furono riscontrate differenze modeste nella grandezza del pericario nei vari animali, incomparabilmente meno accentuate di quelle esistenti nello stesso materiale per i neuroni sprovvisti di dendriti (gangli sensitivi). Sono invece imponenti le differenze nell'estensione dell'arborizzazione dendritica. Tali differenze sono di più alto grado nelle grandi cellule piramidali che nelle medie e nelle piccole; però sono ben evidenti anche in queste ultime.Tra i valori ottenuti nella densità dei neuroni e quanto risulta nei preparati col metodo Golgi sull'estensione dell'arborizzazione dendritica negli animali di grandezza corporea differente, vi è coincidenza nel senso che, quanto più ampio è lo spazio occupato dall'arborizzazione dendritica dei neuroni della corteccia e quanto più numerosi sono i neuriti afferenti e le loro collaterali, tanto minore è la densità dei neuroni.I risultati delle presenti osservazioni si accordano con i recenti reperti col microscopic elettronico, secondo i quali i neuroni, la glia ed i vasi sanguiferi sono fittamente stipati, al punto che le fessure, le quali li separano, sono dell'ordine di grandezza submicroscopica; non esistono, nei centri nervosi, altri componenti al di fuori dei neuroni, della glia e dei vasi.Dedicato al Prof. Giuseppe Levi per il suo 88 compleanno. Ricerche compiute con un contributo del C.N.R.  相似文献   

6.
Riassunto L'A. ha studiato il sistema ipotalamo-ipofisario della femmina del Tritone crestato normale e nelle seguenti condizioni sperimentali: lesioni ipotalamiche, ipofisectomia, carico osmotico, allevamento in ambiente secco, trattamento con acetato di rame. Negli animali ipotalamo-lesi in estate o allevati a temperatura artificiale di tipo estivo in inverno, l'A. ha osservato in un primo tempo un aumento dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p., che poi declina per esaurirsi completamente 50 giorni circa dopo Fintervento operatorio, senza che ne segua atrofia cellulare. Il neurosecreto si accumula nel moncone prossimale del f. preottico-ipofisario, le cui fibre lentamente degenerano in direzione pètale. Nella neuroipofisi l'atrofia tissulare e la rarefazione di sostanza neurosecretoria, già apprezzabile dopo 9 giorni, appaiono estremamente spinte dopo 50 giorni circa. L'atrofia della neuroipofisi, la deplezione in essa del neurosecreto, e il calo dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. sono meno accentuate negli animali allevati, d'inverno, a temperatura naturale.Negli animali ipofisectomizzati l'A. ha osservato che durante la prima settimana l'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. tende ad aumentare. Dal 12° giorno in poi lentamente declina, ma non si esaurisce del tutto neppure dopo 36 giorni, ed entro questo termine le cellule secernenti non degenerano. La quantità di neurosecreto entro le fibre del f. preottico-ipofisario è scarsa nei primi tre giorni, aumenta e si mantiene rilevante dal 5° al 12° giorno, e progressivamente poi diminuisce, senza mai scomparire del tutto. In corrispondenza del tuber le fibre del f. preottico-ipofisario degenerano, e in esse si accumula sostanza neurosecretoria. La degenerazione progredisce lentamente in direzione petale.Il carico osmotico (allevamento in soluzione all'1% di cloruro di sodio) tanto in animali integri che in animali ipotalamo-lesi ha portato, nel corso di 10 giorni, alla degenerazione delle cellule neurosecernenti del n. m. p., ad una forte diminuzione del neurosecreto entro gli assoni del f. preottico-ipofisario e ad una netta deplezione della colloide neuroipofisaria, non accompagnata da mitosi nei piuiciti.Del pari l'allevamento in ambiente secco ha determinato solo in un primo tempo un'esaltazione dei fenomeni neurosecretori nelle cellule del n. m. p. e un incremento dei fenomeni di trasporto lungo la via neurosecretoria; in un secondo tempo però subentrano fatti degenerativi a carico delle cellule secernenti e una più o meno marcata deplezione della colloide nella neuroipofisi.Infine gli effetti ottenuti con iniezioni di acetato di rame sono troppo poco netti per autorizzare qualsiasi deduzione.  相似文献   

7.
Abstract

In questo lavoro abbiamo determinato le caratteristiche di entrata del saccarosio in funzione della sua concentrazione esterna, incubando i pezzi in saccarosio triziato, in condizioni normali e di stress osmotico. Nelle parti apicali l'assorbimento di saccarosio esogeno è lineare in presenza di basse concentrazioni mentre non lo è ad alte concentrazioni. Per quanto riguarda le parti basali la linearità si mantiene per tutte le concentrazioni; inoltre nelle parti apicali l'assorbimento è maggiore che nelle basali e la differenza aumenta all' aumentare delle concentrazioni di saccarosio esterno. Abbiamo poi studiato l'assunzione di saccarosio con osmotici diversi in cui fosse presente anche saccarosio marcato. I risultati ottenuti dimostrano che le parti apicali stressate prendono meno saccarosio dei controlli, mentre nelle basi stressate l'assorbimento, pur essendo inferiore a quello degli apici, è superiore rispetto ai controlli. Le differenze nel trasporto del saccarosio negli apici e nelle basi potrebbero essere spiegate dal fatto che a parità di peso nelle zone apicali ci sono più cellule di dimensioni inferiori che non hanno completato la distensione cellulare e che essendo in attiva crescita sono metabolicamente più attive. Nelle zone basali è invece presente un maggiore numero di cellule morte (xilema completamente differenziato). Questi due fattori potrebbero determinare nelle parti apicali un maggiore assorbimento con prevalenza del trasporto attivo e nelle parti basali un assorbimento inferiore con prevalenza del trasporto per diffusione.  相似文献   

8.
Riassunto

Si descrivono modificazioni morfologiche e anatomiche di un melo (Pirus Malus) cresciuto su una montagna del Sannio (Montagnola di Civitanova) in un ambiente molto sfavorevole per gli eccessi o difetti di temperature. Si premette una descrizione anatomica del fusto e in seguito si trattano vari casi di cicatrizzazione di ferite semplici e complesse. In ultimo si esaminano alcune saldature naturali di rametti e concrescimenti che sono molto frequenti e morfologicamente importanti.

Gli agenti che hanno provocato queste strutture anomali del melo sia sulla chionia sia nello sviluppo sono: vento, fieddo, caldo, e morsicature di animali superiori, specialmente di vacche, che sulla Montagnola durante l'estate sono raccolte in numerosi greggi.  相似文献   

9.
Riassunto Con metodi istochimici e con metodi di colorazione e di impregnazione per il tessuto gliale fu studiato il materiale intercellulare interposto ai neuroni e fibre nervose nel nevrasse di anfibi urodeli ed anuri (Triton taeniatus, Triton cristatus, Amblystoma mexicanum, Xenopus laevis, Bufo vulgaris, Rana esculenta).I metodi istochimici hanno dimostrato nel materiale interneuronico la esistenza di sostanze del gruppo dei mucopolisaccaridi: esse formano, probabilmente un materiale anisto che dopo fissazione precipita in un reticolo granulare e filamentoso, metacromatico, HOTCHKISS positivo, sensibile all'azione degli enzimi ialuronidasici. Gli studi sui gliociti hanno dimostrato che soltanto nei centri assili degli anfibi anuri esiste una architettura gliovascolare formata prevalentemente da gliociti ependimali: negli altri centri degli anuri e in tutto il nevrasse degli urodeli si trova una rada ed incompleta trama di prolungamenti ependimali con pochi gliociti protoplasmatici siti nella ccmpagine dei centri e sottopiali: le fibre ependimali hanno in questo caso scarsissimi rapporti con i vasi sieche non si può parlare di una vera architettura gliovascolare.Fu dimostrato un sensibile antagonismo fra la intensità delle reazioni istochimiche per la sostanza anista e la complessità delle architétture gliali.Gli autori ritengono esatto definire tutto il materiale interneuronico con il termine di glia proposto dal VIRCHOW: la glia risulta quindi composta da un materiale anisto mucopolisaccaride e dai gliociti riuniti o no in architetture gliovascolari.Dedicate al Prof. F. Baltzer nel suo 70° compleanno.Richerche condotte con il sussidio di fondi del C.N.R.  相似文献   

10.
Sommario E' del 1974, sulla traccia fornita dall'International Biological Program, che è in atto nel nostro Paese il monitoraggio pollinico. Su iniziativa dell'Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna e del CNR, nasce la prima rete regionale pilota di monitoraggio aerobiologico rivolta particolarmente ai granuli pollinici responsabili di allergia. Nel 1980 il campionamento pollinico supera i confini regionali e si estende a tutta la penisola, tanto che due anni dopo operano in Italia 20 stazioni. Attualmente vi sono in Italia 57 centri di monitoraggio aerobiologico che operano nell'ambito dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, fondata a Bologna nel marzo 1985 e comprendente studiosi provenienti da discipline diverse. E' indispensabile che ogni punto di monitoraggio pollinico abbia un confronto costante con i risultati clinici e la componente vegetale del territorio. A Ferrara i risultati di cinque anni di rilevamento hanno evidenziato tre gruppi principali di pollini allergenici: Graminacee, Urticaee (in particolare il genere Parietaria), Composite (in particolare il genere Artemisia), mentre scarsa è l'incidenza dei pollini degli alberi. Ricerche cliniche, svolte nel 1980 e nel 1982 su due gruppi di pazienti allergopatici, confermano i dati aerobiologici. Le percentuali di positività agli skin-tests sono per le Graminacee il 90% (1980) e l'88% (1982), ler le Urticacee il 30% (1980) e il 27% (1982), per le Composite il 15% (1980) e il 12% (1982). Abbiamo effettuato anche un'indagine sul territorio della provincia di Ferrara per verificare la presenza e consistenza di alcune specie di piante allergeniche. Tralasciando le Graminacee che, per essere assai diffuse, non giustificano una verifica sul campo, abbiamo dato maggior spazio ai generi Parietaria e Urtica (fam. Urticacee) e ai generi Artemisia e Ambrosia (fam. Composite). Nel nostro territorio sono presenti solamente 2 specie diParietaria (P. officinalis eP. diffusa) e 2 specie diUrtica (U. diodica eU. urens). Riguardo alle Composite abbiamo verificato la presenza di 4 specie diArtemisia molto comuni in tutto il territorio ferrarese, mentre 2 specie diAmbrosia sono diffuse soltanto lungo il litorale. Si può affermare che, in campo allergologico, la combinazione di dati aerobiologici, clinici e botanici costituisce la base per giungere ad una diagnosi corretta e per impostare una terapia il più mirata possibile.   相似文献   

11.
The Norian portion of the Costa dei Frascari succession (Matese Mountains, northern Campania) provides an example of a calcareous algae association dominated by the family Pseudoudoteaceae; subordinately, Gymnocodiaceae and Dasycladaceae also occur. The present study deals with the record of Garwoodia maxima Dragastan, Garwoodia toomeyi Dragastan, Pseudoudotea magna Dragastan et al., Jabrianella sp., and Asterocalculus heraki Sokac and Grgasovic, from the open-lagoon carbonate deposits which were referred to the portion of the Norian below the Triasina hantkeni Zone.Riassunto. Vengono presentati i risultati di uno studio sistematico condotto sulle alghe calcaree del Norico dei Monti del Matese (Campania settentrionale), per la prima volta segnalate in Italia. La ricca associazione è composta da prevalenti pseudoudoteacee e precisamente: Garwoodia maxima, Garwoodia toomeji, Pseudoudotea magna, Jabrianella sp., oltre a Asterocalculus heraki, Heteroporella zankli e Probolocuspis espakhensis, recentemente attribuito alle Dasycladales da Senowbari-Daryan and Majidifard. I campioni analizzati provengono dalla porzione inferiore della successione della Costa dei Frascari (versante meridionale dei Monti del Matese) i cui 160 m basali sono costituiti da prevalenti calcari granulo-sostenuti e da rare intercalazioni di calcari fango-sostenuti, talora loferitici, spesso dolomitizzati e stromatolitici. Labbondanza di antozoi, chetetidi, gasteropodi di grandi dimensioni e, in particolare, di resti di echinodermi indica che tali sedimenti si sono deposti in un ambiente di open-lagoon caratterizzato da continui scambi con il mare aperto che garantivano condizioni di salinità e ossigenazione delle acque idonee a questo tipo di organismi. In base allassociazione micropaleontologica e considerata lassenza di Triasina hantkeni e di Griphoporella curvata, la cui comparsa avviene a circa 160 m dalla base della successione, questi sedimenti sono stati riferiti alla porzione di Norico sottostante la Zona a Triasina hantkeni (sensu Marcoux et al. 1993).  相似文献   

12.
Riassunto Facendo seguito ad uno studio in microscopia ottica sull'ipofisi della Lacerta s. sicula Raf. durante vari periodi dell'anno, gli AA. espongono, per la stessa specie, i dati ultrastrutturali per le cellule adenoipofisarie, di maschi ancora in periodo di attiva spermatogenesi e di accoppiamento, e di altri castrati e sacrificati dopo 3–4 mesi. In base alla localizzazione nella ghiandola ed alle variazioni dopo castrazione, si distinguono cellule del 1 tipo (STH) con granuli rotondeggianti ed uniformi (circa 310 m ), cellule del 2 tipo (gonadotrope) a granuli polimorfi, cellule del 3 tipo (pure gonadotrope) a granuli tondi e piccoli (150–270 m) e a globuli di 700–800 m, e cellule del 4 tipo a granuli piccoli ed uniformi (100–200 m), di dubbio significato. Presentano dati a favore dell'ipotesi che la condensazione del secreto in forma di granuli avvenga nelle cisterne del Golgi. Osservano fenomeni di degenerazioni cellulari ed aspetti di distruzione citoplasmatica con liberazione di granuli negli spazi tra le cellule. Negli animali castrati notano degranulazione e segni di intensa attività delle cellule del 2 e del 3 tipo, oltre alla comparsa di cellule vacuolizzate, per dilatazione del reticolo endoplasmico ruvido.
The ultrastructure of the pars distalis of the hypophysis in sexually active and castrated males of Lacerta s. sicula Raf
Summary In addition to light microscopic studies on the hypophysis of the lizard, Lacerta s. sicula Raf., during different periods of the year, the authors of this paper explain the ultrastructure of the adenohypophysial cells of normal sexually active male lizards and of castrated lizards. On the basis of the location and the structural variations after castration several hypophysial cell types can be distinguished: Type 1 (STH) with spheroid granules (about 310 m diameter); type 2 with polymorphous glycoprotein granules; type 3 with small round granules (150–270 m diameter) and globules of about 700–800 m diameter (both gonadotropes). A fourth cell type with small uniform granules (diameter about 100–200 m has also been observed; its function is uncertain. A condensation of secretory granules in the Golgi complex and phenomena of cellular degeneration and cytolysis followed by a release of granules into the cellular interstices have been observed. In castrated animals degranulation and signs of an increased activity in the cell types 2 and 3 have been shown. In these animals the cisternae of endoplasmic reticulum become greatly distended.


Lavoro eseguito con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Impresa Endocrinologia, e svolto, per le osservazioni, presso il Centro di Studio di Microscopia Elettronica della Facoltà di Scienze dell'Università di Napoli; ringraziamo il Prof. Gianfranco Ghiara per la continua critica costruttiva e il dott. Carlo Taddei per i suggerimenti nelle tecniche di microscopia elettronica.  相似文献   

13.
Riassunto Allo scopo di studiare le ripercussioni di profondi mutamenti delle condizioni meccaniche ambientali sulla differenziazione e l'accrescimento della cartilagine della sclera, si determinÒ in una serie di embrioni di polio al 40 giorno di incubazione un collasso dell'abbozzo dell'occhio destro. In conseguenza del collasso, il bulbo oculare, i cui singoli costituenti si differenziano in modo tipico, si accresce in misura considerevolmente ridotta in confronto all'occhio dell'altro lato, il cui sviluppo non fu turbato. Già due giorni dopo il collasso del calice retinico, il mesenchima che lo circonda e che è destinato a differenziarsi in gran parte nella cartilagine della sclera, costituisce una massa più spessa che di norma ma assai meno estesa in superficie.A partire dalla fine del 60 giorno d'incubazione, tale mesenchima si differenzia in cartilagine; in quest'ultima le cellule sono più addensate dal lato leso che da quello indenne. La densità dei condrociti per unità di volume di cartilagine non muta in modo significativo durante tutto lo sviluppo embrionale. La percentuale di condrociti in mitosi nella sclera dell'occhio ridotto, decresce un po' più rapidamente che nella sclera normale a partire dal momento nel quale inizia la differenziazione dell'abbozzo della sclera in cartilagine; invece, la sintesi di solfato di condroitina nella sostanza intercellulare, saggiata con lo studio dell'incorporazione di radiosolfo per un periodo di 24 ore, non presenta differenze apprezzabili nella sclera dell'occhio ridotto in confronto a quello che si accresce normalmente.La quantità assoluta di cartilagine che costituisce la sclera dell'occhio ridotto è considerevolmente minore di quella dell'occhio normale. Risulta dalle presenti ricerche che la differenza nell'accrescimento fra le sclere dei due occhi dipende non da variazioni dell'accrescimento interno ma da una cospicua riduzione dell'accrescimento apposizionale della sclera dell'occhio ridotto, sopratutto in corrispondenza del margine laterale della sclera al limite con la cornea (limbo sclerocorneale). In altre parole, nell'occhio ridotto vengono a mancare le condizioni meccaniche indispensabili per la progressiva estensione in superficie della sclera, la quale è dovuta ad un intenso accrescimento apposizionale al margine sclero-corneale.
Zusammenfassung Ziel vorliegender Untersuchungen war es, die Folgen von starken Veränderungen der mechanischen Bedingungen des Milieus auf die Differenzierung und auf das Wachstum des Skleralknorpels festzustellen. Bei einer Serie von Hühnerembryonen wurde am 4. Bebrütungstage ein Kollaps der rechten Augenanlage veranla\t. Während die Differenzierung der einzelnen Bestandteile durch den Kollaps des Augapfels nicht beeinträchtigt wurde, war sein Wachstum erheblich reduziert, in Vergleich mit dem des gegenseitigen Augapfels, dessen Wachstum ungestört war. Schon 2 Tage nach dem Kollaps des Augenbechers kommt es zu starken Veränderungen in der Form des umgebenden Mesenchyms, welches sich grö\tenteils zum Skleralknorpel differenzieren soll; die Mesenchymmasse wird plumper; ihre Flächenausdehnung wird erheblich reduziert. Vom Ende des 6. Bebrütungstages ab differenziert sich das Skleramesenchym zu Knorpel, in dem die Zellen im Vergleich zur unversehrten Seite verdichtet erscheinen. Die Dichtigkeit der Knorpelzellen je Volumeneinheit von Knorpel bleibt während der ganzen Entwicklung des operierten Embryos unverändert. Der Prozentsatz der Mitosen der Knorpelzellen in der Sklera des reduzierten Auges sinkt in Vergleich mit der normalen Sklera von dem Moment etwas rascher ab, in dem die Differenzierung der Skleraanlage in Knorpel stattfindet. Dagegen wurden, wenn man die Einverleibung der Menge von Radioschwefel in die Grundsubstanz während einer Periode von 24 Std untersucht, keine nennenswerten Unterschiede im Skleralknorpel des operierten Auges in Vergleich zu dem des gegenseitigen Auges konstatiert; dadurch wird bewiesen, da\ die Synthese von Chondroitinschwefelsäure in der Knorpelgrundsubstanz durch die Reduktion der Sklera nicht beeinträchtigt wird.Es ergibt sich aus vorliegenden Untersuchungen, da\ die absolute Menge des Knorpels der Sklera in Vergleich mit dem normalen Auge erheblich reduziert wird; doch hängt die Reduktion nicht von einer Verminderung im inneren Wachstum ab, sondern von der Reduktion des appositionellen Wachstums in der Sklera des reduzierten Auges, besonders am lateralen Rande der Sklera, an der Grenze mit der Hornhaut (Limbus Corneae). Kurz, es fehlen im reduzierten Auge die mechanischen Bedingungen für die progressive Ausdehnung in der Fläche der Sklera, welche durch ein intensives appositionelles Wachstum am Limbus Corneae hervorgebracht wird.
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14.
    
Conclusioni Il digiuno non produce modificazioni notevoli della pressione sanguigua, la quale anche nel digiuno completo venne spesso trovata molto elevata.L'aumento di pressione determinato dall' adrenalina è di solito, non sempre, minore nel digiuno che nello stato normale: invece l'iniezione di glucosio determina l'ordinario aumento di pressione, per cui l'azione cardiaca si deve considerare integra e si tratta di modificazioni dell'eccitabilità del sistema vascolare. Modificazioni che si possono attribuire solo in parte a diminuita eccitabilità delle fibre vasomotorie del simpatico, le quali rispondono ancora allo stimolo elettrico quantunque in grado minore. Si può ritenere che in seguito all'ispessimento della massa liquida, all adattamento del contenente al contenuto, l'adrenalina non possa determinare che limitati aumenti di pressione.Le reazioni vasomotorie prodotte dall'asfissia sono più deboli dopo il digiuno.Le condizioni di eccitabilità del vago, variano e lo stato di nutrizione dell'animale esercita senza dubbio una notevole influenza sull'eccitabilità stessa, che si spegne del tutto nell'inanizione avanzata. Però il digiuno per se stesso in cani prima robusti accresce piuttosto l'eccitabilità del vago. Il taglio ambilaterale dei vaghi in cani a digiuno è seguito di solito da un aumento grande di pressione, quasi maggiore dell'ordinario.L'eccitabilità del vago e del simpatico si può attribuire a modificazioni della normale combinazione dei joni: essi determinano una modificazione della distribuzione degli elettroliti nelle membrane cellulari.  相似文献   

15.
At altitudes between 1300 m to 2100 m in the Etna massif (Sicily), an endemic species of theBetula genus,Betula aetnensis Rafin, grows in a well-defined microclimatical context. Aboveground biomass and nutrient content studies within one stand revealed no significant differences from the otherBetula species, normally found in colder more temperate climate regions.Throughout the studied sites, biomass production, nutrient cycling and various structural or physiological characteristics (leaf area index) varied very little.Other researches indicate that the originality ofBetula aetnensis lies more in the histological or anatomical characteristics of its water conducting system which enables the species to adapt to Mediterranean-climate summer droughts in the Etna massif.
Riassunto Sull'Etna, tra 1300 e 2100 m d'altitudine, in una zona microclimaticamente ben definita del versante nordorientale, si rinviene laBetula aetnensis Rafin.Dallo studio della fitomassa e della mineralomassa aerea del bosco di Monte Baracca, è emerso che non vi sono differenze notevoli con le altre specie indagate del genereBetula, più caratteristiche dei climi temperati e freddi.La produzione di biomassa, cosi come la gestione degli elementi nutritivi, è molto simile ai diversi popolamenti già indagati, cosi come certe caratteistiche strutturali e fisiologiche (leaf area index).L'originalità dellaBetula aetnensis è da ricercarsi nel vantaggio che ne ricava, a livello endogeno, sfruttando le caratteristiche istologiche ed anatomiche del suo apparato conduttore, che le consentono un efficace ed eccellente adattamento alle condizioni di siccità estive particolari del clima mediterraneo del vulcano.
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16.
Riassunto Gli AA. sono riusciti ad isolare, per la prima volta, Schizomiceti cellulositici del genere Cytophaga ed Attinomiceti del genere Actinomyces, dall'intestino delle Termiti. Sono altresí isolate alcune specie fungine, come era già noto. Gli Attinomiceti isolati non dimostrano di possedera capacità di attaccare la cellulosa, analogamente a quanto accade per altri ceppi di diversa provenienza degli stessi microrganismi.Gli AA. confrontano e discutono i loro resultati con quelli di altri AA. tendenti ad attribuire ai Protozoi simbionti delle Termiti una attività cellulositica, che ad essi non sembra sufficientemente provata. Gli AA. ritengono che tale attività si debba, invece, attribuire ai Batteri simbionti dei Protozoi e a quelli aderenti alle pareti dell'intestino delle Termiti stesse.
Summary From the intestinal apparatus of the Termites were isolated, for the first time, cellulositic bacteria of the genus Cytophaga, in addition to ray-fungi of the genus Actinomyces and species of true fungi previously known. The cellulositic activity of Actinomyces has not been, instead, experimentally demostrated.The results obtained are discussed in relation to the presumed cellulositic activity of Protozoa symbiotic of the Termite ants.
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17.
Riassunto

L'A. studia i movimenti degli stami di Berberis in natura: trova che nel bocciolo i movimenti sono dovuti a fatti di diversità di accrescimento e di evoluzione dei singoli tessuti: determina il momento e le condizioni fisiologiche in cui si iniziano e la sensibilità e le proprietà contrattili (movimento rapido): mediante osservazioni di tipo sperimentale prova che il movimento rapido di contrazione e quello lento di estensione non dipende da relazioni umorali o di altro genere tra il filamento e gli altri organi del fiore ma è unicamente proprietà intrinseca della cellula contrattile: basandosi su questo fatto e sui dati ottenuti negli altri lavori riporta ad un unico schema i vari movimenti che lo stame compie da quando ha acquistato la proprietà contrattile fino al suo distacco dall'asse fiorale.  相似文献   

18.
Riassunto Gli autori descrivono gli aspetti ultrastrutturali delle cellule di Leydig di Lacerta s. sicula Raf`. in esemplari in letargo del mese di Gennaio (I gruppo) e in altri in periodo degli amori del mese di Maggio (II gruppo).Negli animali del primo gruppo le cellule di Leydig sono poco numerose, piccole, con scarso sviluppo del reticolo endoplasmatico, e mitocondri di dimensioni ridotte e prevalentemente con creste lamellari.Gli esemplari del secondo gruppo presentano cellule di Leydig numerose ed ipertrofiche con un R.E. liscio sviluppatissimo in forma di tubuli e di vescicole; i mitocondri sono numerosi, ipertrofici, con creste prevalentemente tubulari e con la parete spesso interrotta; sono presenti gocce lipidiche e vari lisosomi.La presenza dei caratteri ultrastrutturali propri delle cellule steroidogenetiche nelle cellule di Leydig degli esemplari di Lacerta s. sicula Raf`. in periodo degli amori, tende a confermare la loro partecipazione al metabolismo degli steroidi sessuali.
On the fine structure of leydig cells in january and may specimens of Lacerta s. sicula Raf.
Summary In order to study the ultrastructure of the Leydig cells in the lizard Lacerta s. sicula Raf., the AA. examined two groups of animals, namely: January specimens in hibernation and May specimens in the mating period.In the animals of the first group, the Leydig cells were scarce, small and possessed a poorly developed E.R. and small mitochondria usually presenting laminar cristae.In the specimens of the second group the interstitial cells were large and possessed a very well developed smooth E.R. arranged in a system of anastomosing tubules and vesicles; the mitochondria were numerous and large, with prevailingly tubular cristae and often with a discontinuous wall. Lipid droplets and lysosomes were also present.The observation on the ultrastructure of the Leydig cells in May specimens of Lacerta s. sicula Raf`. seems to confirm the opinion that these elements participate in the metabolism of the sexual steroids; in fact they possess ultrastructural features that are typical of steroidogenetic cells.


Lavoro eseguito con il contributo n.115.1121.1245. della Impresa di Endocrinologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e svolto, per le osservazioni al M.E., presso il Centro di Studio di Microscopia Elettronica della Facoltà di Scienze dell'Università di Napoli.  相似文献   

19.
Riassunto La muscolaris mucosae passando dall'esofago allo stomaco presenta una suddivisione e poi uno sfioccamento dei fasci muscolari, che si risolvono in singole file di cellule: queste vanno a costituire una lamina continua espansa in superficie, i cui elementi sono diretti in ogni senso. Da questa lamina, che sulla faccia interna presenta un gran numero di concavità, si staccano gruppi di cellule che circondano a spirale i tubuli ghiandolari, dirigendosi verso la superficie libera della mucosa: la mucosa risulta quindi compenetrata da un dispositivo muscolare, la cui contrazione determina la spremitura delle ghiandole, delle vene e dei linfatici.Nella parte pilorica, dove la muscolaris mucosae è più robusta, in relazione alla riduzione di calibro del viscere le cellule muscolari tendono a riunirsi nuovamente in fascetti diretti in ogni senso. In corrispondenza del piloro le cellule muscolari si riuniscono in fasci a forma di robusti nastri disposti in strati sovrapposti ed assumono nuovamente, come nel cardia, una direzione longitudinale. Contraendosi, esse determinano la formazione di una piega anulare della mucosa, che può ridurre od occludere il lume, con l'effetto di rinforzare o completare o perfezionare l'azione dello sfintere.  相似文献   

20.
Riassunto Colture di cellule spleniche provenienti da topo immunizzato e controllo sono state seguite nella loro evoluzione morfologica, con particolare riguardo alla trasformazione in elementi di tipo blastoide e in elementi binucleati. Con la tecnica di Jerne si è testata la capacità anticorpopoietica delle culture di immunizzato a intervalli vari di tempo e si è fissata a 15 giorni la durata della competenza immunologica. Si è poi studiata, mediante autoradiografia l'andamento in vitro della sintesi del DNA e dell'RNA, articolata quest'ultima attraverso l'entrata in azione dei tre pools, e dal confronto costante dei due tipi di colture si è concluso che in esse qualitativamente non sono apprezzabili differenze nella dinamica di sintesi.
In vitro cell cultures of the spleen of the mouseAntibody response and synthesis of nucleic acids
Summary Spleen cell cultures from immunized and control mice have been followed in their morphological evolution, especially towards blastoid and binucleated cells. The immunological activity of cultures from immunized mice has been tested at different ages of culture by the Jerne antibody plaque essay. The ability of spleen cells to synthetize antibody was maintained in vitro for 15 days. DNA and RNA synthesis have been studied by radioautography using thymidine and uridine as precursors, respectively. No differences in the kinetic of synthesis appeared by relating the two types of cultures.


Il presente lavoro è basato in parte sopra una tesi di laurea discussa davanti alla Facoltà di Medicina dell'Universita di Pavia il 28 ottobre 1968.  相似文献   

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