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1.
Riassunto

L'A. descrive lo sviluppo del polline e del gametofito femminile in Genista monosperma L., che seguono il tipo normale. Successivamente illustra le prime fasi della embriogenesi, caratterizzata prima del costituitsi di un proembrione di varia ed irregolare conformazione, che si evolve in una informe “massa proembrionale”, di alcune centinaia di cellule ricche di sostanze di riserva, piuttosto vacuolizzate e con spiccati segni di senescenza, poi dall'organizzarsi, nella porzione di questa massa prospicente l'albume, di una vera “area embrionale” subglobosa, che si inizia colla attiva suddivisione poi dall'organizzarsi, nella porzione di questa massa prospicente l'albume, di una vera “area embrionale” subglobosa, che si inizia colla attiva suddivisione di alcune cellule proembrionali. Questa area si evolvera poi nel definitivo embrione, al quale i resti della massa proembrionale fanno in certo senso da sospensore. Considerato poi che questa leguminosa, i cui ovari contegono sempre numerosi ovuli (in media 6–7), raggiunge maturita una rigorosa monosperima, cerca di individuare il processo ed il momento in cui si determina tale monospermia. Scalature nella maturazione dei gametofiti e nella fecondazione permettono solo di comprendere una eventuale riduzione nel numero dei semi, non la monospermia; un certo numero di masse proembrionali puo infatti venirsi a formare in un singolo ovario. L'A., rilevato come in questa specie appaia evidente un ritardo tra la spinta umorale che determina la divisione dello zigot e quella che determina l'organizzazione dell'embrione, suppone che quest'ultima colga per prima la massa proembrionale piu matura o comunque in posizione piu favorita; ed avanza quindi e discute l'ipotesi che da tale area embrionale che per prima comincia ad organizzarsi parta una sostanza capace di inibire l'organizzazione di altre aree embionali, onde a degenerazione delle restanti masse proembrionali e la finale monospermia del legume.  相似文献   

2.
Riassunto

L'A. studia le modalità della perdita di acqua delle. cellule vegetali in via di essiccamento. In questa ricerca di fisiologia cellulare, condotta per via sperimentale e per esame citologic, I'A. dimostra come la perdita di acqua si verifichi nella cellula in stadi distinti corrispondenti alla distini corrispondenti alla disidratazione dei singoli organiti della cellula e alle diverse forme nelle quali l'acqua si trova presente nella cellula stessa. Una parte principalissima ha, in questa disidratazione, il muco-proteide, il nuovo costituente fondamentale del protoplama recentemente scoperto e illustrato dall'A. Egli dimonstra come le differenti fasi di smescolamento pi[ugrave] o meno avanzato, in cui si può presentare il mucro-proteide, regolino non solo la perdita d'acqua nell'essiccamento sperimentale, ma regolino altresi tutta l'economia dell'acqua e della soluzioni della pianta vivente, specialmente in quelle sottoposte a regime di xerofilia.  相似文献   

3.
Riassunto

L'A. facendo delle osservazioni comparative tra le caratteristiche di sviluppo vegetativo e fiorale rilevate tanto sui rametti ordinari che nei casi anomali di formazione di gemme su spine di Aurantiaceae mette in rilievo il presumibile antagonismo tra sviluppo vegetativo e fiorale che si verifica in genere tra le due importanti attività fisiologiche della pianta.

Nello stesso tempo dà notizia di nuovi casi di formazione di gemme e di foglie su spine di Citrus limonum L. che, confrontati con quelli descritti in precedenti lavori dell'A. riguardanti lo sviluppo di fiori su spine di Aurantiaceae, confermano che gli abbozzi fogliari contigui alle gemme si evolvono regolarmente quando la gemma sia polarizzata nello sviluppo vegetativo o sia allo stato latente, mentre restano in genere allo stato rudimentale quando la gemma viene a polarizzarsi verso lo sviluppo fiorale. Ciò si verifica in generale negli abbozzi fogliari che si sviluppano sulle rachidi fiorali ed eccezionalmente in quelli che sono in rapporto con la gemma che dà origine ad una rachide fiorale.  相似文献   

4.
Riassunto

L'A. espone in questo lavoro i risultati di ricerche sistematiche e fitogeografiche sulla vegetazione di Monte Ferrato (presso Prato in Toscana), piccolo gruppo di colline costituite da rocce ofiolitiche (serpentino, eufotide ecc.), Dopo averne elencata la florula, dove riporta anche le diagnosi di alcune forme nuove, l'A. prende in esame la vegetazione dei principali tipi di stazione, che vi ha potuto riconoscere, in base a criteri fisionomici e statistici. Considera poi le caratteristiche morfologiche delle specie pi[ugrave] significative del serpentino, che raggruppa in cinque tipi di speciali morfosi. Sulla base dell'analisi della distribuzione geografica di alcune notevoli entità che si presentano a M. Ferrato in stazione disgiunta rispetto al loro areale, dello studio geografico e sistematico degli endemismi, e in genere poi di tutte le specie pi[ugrave] significative di questa Flora, l'A. ne discute il valore fitogeografico e climatico, rilevando e discutendo la convivenza di specie di diverso valore fitogeografico, in rapporta alle particolari condizioni microstazionali.  相似文献   

5.
Riassunto

L'A., continuando le sue ricerche sul potere cromotropo del nucleolo, dimostra sperimentalmente che il fenomeno del viraggio del bleu di toluidina verso la tinta matacromatica a livello dei bleu di toluidina verso la tinta metacromatica a livello dei nuclcoli di Paphiopedilum Spicerianum non è dovuto a differenza di pH di questi rispetto al nucleo, ma all'esistenza di una sostanza mucillagginosa dotata di potere cromotropo: non si tratta quindi di viraggio ionico, ma di viraggio metacromatico, caratteristico degli esteri solforici ad alto peso molecolare e dei loro sali. Confutando le ragioni per le quali altro Autore ha ammesso che il fenomeno del viraggio della tionina verso la tinta metacromatica a livello dei nucleoli di Nigella sative, Paeonia Moutan e Scilla maritima sarebbe un viraggio ionico, e interpretando i fenomeni da lui osservati come esempi di viraggio metacromatico, osserva che la esistenza di una sostanza mucillagginosa cromotropa risulta confermata nei nucleoli di altri organismi.  相似文献   

6.
Riassunto

L'A. mette in rilievo le differenze esistenti fra l'apice dei fusti sotterranei e quello dei fusti aerei di Equisetum ramosissimum Desf. Tali differenze sono : secrezione di abbondante mucillaggine da parte delle cellule dell'epidermide esterna delle guaine pi[ugrave] periferiche che incappucciano l'apice dei rizomi, mentre le cellule epidermiche esterne delle guaine dei fusti aerei si differenziano nello stesso senso delle cellule epidermiche degli internodi; presenza di tricomi nella parte interna delle guaine che incappucciano l'apice del rizoma, tricomi che mancano nelle guaine dei fusti aerei; localizzazione dell'acerescimento in lunghezza al primo internodio del rizoma (quello pi[ugrave] vicino alla gemma apicale), mentre nei fusti aerei l'acerescimento è scaglionato su diversi internodi.

La mucillaggine che viene secreta dalle cellule epidermiche delle guaine del rizoma prende origine direttamente dai granuli d'amido, che sono abbondantissimi e particolarmente grossi in talli cellule all'inizio del processo di formazione della mucillaggine.  相似文献   

7.
Riassunto

L'A. ha osservato in piante di Citrus trifoliata L. fiori maschili, per aborto dell'ovario, insieme ad altri fiori normalmente ermafroditi. La statistica fatta su piante crescenti negli Orti Botanici di Padova, Ferrara, Torino, ha dimostrato che le piante non potate e scarsamente nutrite hanno una percentuale di fiori maschili pari al 65–70%. Mediante il rinnovamento della pianta, asportando i rami secchi e con opportune concimazioni, la percentuale dei fiori maschili diminui al 20%. Le parti alte e piü illuminate delle piante hanno sempre una scarsa percentuale di fiori maschili; le piante giovanissime hanno per contro solo uno scarso numero di fiori ermafroditi ed anche questi non riescono ad abbonire. Il fenomeno dell'andromonoicismo, analogo a quello osservato nelle Ombrellifere, è di natura sicuramente funzionale, e forse in relazione a fattori geografici.  相似文献   

8.
Riassunto

L'A. indica la larga conferma che ebbero le sue esperienze fondamentali sulla propagazione dello stimolo ormonica nelle Mimose. Anche l'estensione di questa, in base all'odierna teoria del movimento dell'acqua nelle piante coi fili d'acqua vasali in tensione, sviluppata dall'A. giì nel 1916 e appoggiata da esperienze delle quali nel 1926 aveva dato un cenno preventivo — ha ricevuto ora (1935) la definitiva conferma da parte di Houwink. Sono esposte dettagliatamente le dette esperienze ed anche altre inedite nello stesso senso.

Un altro tipo di propagazione dello stimolo è stato messo in evidenza da ricercatori (Bose, Snow, Ball, Umrath, Houwink; da noi vi si collegherebbe Montemartini). Vengono riferite dettagliatamente esperienze relative inedite dell'autore. É accolta l'ipotesi che si tratti di « propagazione nervosa », senza però vedere nelle Mimose veramente dei nervi: vi avrebbe parte una condizione generale di polarizzazione cellulare. Ma se anche la propagazione nervosa è pi[ugrave] rapida essa viene arrestata da un pulvino, quindi una conduzione dello stimolo nelle varie parti, anche di una unica foglia, è solo possibile coll'intervento dell'ormone — che al di là di un pulvino potrebbe pure suscitare ex novo l'altra propagazione.

In ultimo, secondo le rice di Houwink, i casi particolari della pi[ugrave] rapida conduzione dello stimolo nella M. pudica non sono nervosi. Si tratterebbe della trasmissione di un effetto meccanico nelle turgide cellule tubulose di Haberandt.  相似文献   

9.
Riassunto

L'A. espone le sue ricerche sulla macroflora di una ventina (fra i quaranta circa visitati) di laghetti e acquitrini dell'Appennino parmense-reggiano; tutti situati sopra i 1000 m. di alt. e, salvo eccezioni, di origine glaciale; dei principali riporta anche il piano topografico, appositamente rilevato, colla indicazione della distribuzione delle piante, qualche illustrazione fotografica, e infine l'insieme dei principali dati geografici. Passa quindi ad esaminare i consorzii floristici prevalenti, trattenendosi su qualche peculiarità di essi nella regione.

Poi, sulla scorta dei dati esistenti intorno alla componentd dei principali clementi floristici rappresentati nella zona, intorno alla loro attuale distribuzione in Italia e sopratutto in confronto con la vegetazione di altri laghetti (già esaurientemente studiati, posti, sia sul versante adriatico [laghi di Mantova] sia su quello tirrenico [lago Sibolla], sia nello stcsso Appennino tosco-modenese) mette in evidenza l'importantc ruolo dei laghetti dell'Appennino parmense-reggiano, come particolarmente atti alla conservazione e al rifugio di elementi microtermici che ivi si arrestano o di poco oltrepassano, saltuariamente, la regione.  相似文献   

10.
Riassunto

L'A. ha studiato l'azione di ammonio lattato, asparagina, nucleinato sodico, adenina, guanina, ipoxantina, xantina ed acido urico sulla moltiplicazione cellulare di Mucor, Saccharomyces, Clorella, formazioni callose di carote, germinazione di semi di Cattleya. Di tutte queste sostanze si sono rivelate attive, per azione stimolante, soltanto i prodotti a più netto significato catabolico : xantina ed acido urico.

Rimane quindi confermata l'ipotesi che gli stessi prodotti di scadimento del metabolismo nucle-proteico possano avere valore di sostanze regolatrici non solo della distensione, ma anche della motiplicazione cellulare ed in base a questo reprto si prospetta l'ipotesi che il meccanismo stimolazione della distensione e della moltiplicazione cellulare sia fondamentalmente lo stesso.  相似文献   

11.
Riassunto

A conferma di quanto s'era supposto, la respirazione profonda è apparsa processo fisiologico assai comune. Infatti, essa è stata accerta'a — spesso anche in fasi e periodi diversi del ciclo vitale della stessa pianta — in tutte le specie saggiate (circa 40 riferibili a 16 famiglie).

Nelle piante legnose, il processo respiratorio profondo è risultato della stessa natura che nelle specie erbacee.

Il processo respiratorio profondo e il processo respiratorio superficiale ipogco acquistano valori e significati diversi sia dal lato fisiologico che agronomico secondo la forma coltivata (specie, individuo), le condizioni termiche e la natura del mezzo asfittico del suolo. Per tanto, vuoi nelle piante erbacee che legnose coltivate, è dato osservare una grande variabilità d'adattamento i cui estremi incidono sulle specie che normalmente vivono coll'apparato radicale in terreno idropico cioè in mezzo asfittico costituito da eccesso d'acqua immota e, per contro, sulle specie sensibili — fino a un certo punto — a qualunque comune mezzo asfittico del suolo e però provviste di sistema di radici relativamente superficiale. Le une e le altre sembrano collegate da forme le quali sviluppano comunemente il sistema radicale in terreno libero da acqua stagnante, profondo, permeabile ma tuttavia asfittico negli orizzonti meno superficial — e pi[ugrave] erti — del suolo per atmosfera inerte e per eccesso di CO2.

A entrambi i processi respiratori testè rilevati si allacciano interessanti problemi agronomici riguardanti tra l'altro i lavori di preparazione del suolo eccezionalmente energici particolarmente nei riflessi che questi possono avere a cagione d'una temporanea maggiore aereazione indotta.  相似文献   

12.
Riassunto

L'A., richiamate sinteticamente le varie questioni inerenti alia biologia dei tartufi attraverso l'esame della letteratura, intraprende esperienze per dimostrare la germinazione delle spore di Tuber magnalum Pico. Sia in condizioni strettamente sperimentali e cioè con colture acquose sterili di frammenti di tartufi, sia in ambiente simile al naturale, infettando radici di quercia con poltiglia di tartufo e sabbia, contenuta in un tubo di vetro avvolgente le radici, è riuscito ad osservare spore germinanti e a darne la documentazione. Discute in seguito le esperienze. Attraverso lo studio della micorriza ottenuta sperimentalmente, contribuisce alla definizione della questione del rinvenimento di ife con unioni a fibbia in relazionc al micelio di Tuber (Mattirolo, 1887). Fa infine osservare come i risultati ottenuti non rappresentino che le fasi iniziali dei complessi fenomeni svolgentisi nel ciclo biologico dei tartufi.  相似文献   

13.
Riassunto In allergologia clinica la sensibilizzazione da miceti ha un ruolo di importanza secondaria rispetto a quella da pollini, ma le nostre conoscenze sul ruolo allergenico delle spore e di altre emanazioni atmosferiche dei miceti sono però stato largemente insoddisfacenti. Contrariamente a quanto avviene per i granuli pollinici, la cui sede di origine, la pianta che li produce, è ben visibile nell'ambiente, per le spore dei miceti è frequentemente impossibile evidenziare la sorgente fungina di appartenenza. Maggiore importanza assumono quindi l'identificazione e la misura della loro concentrazione nell'atmosfera. Il campionamento aerosporologico può essere effettuato con apparecchi volumetrici tipo Hirst che permettono però il solo riconoscimento di alcune spore e non di altre, come quelle di Aspergilli e Penicilli. Per quest'ultime appare più utile la captazione mediante capsule di Petri esposte isolatamente o in un apparecchio campionatore a multistadi del tipo dell'Andersen. Per quanto riguarda i riflessi in allergologia clinica la scarsa frequenza di sensibilizzazione da miceti è verosimilmente da collegare alla carente purificazione e standardizzazione degli estratti allegenici utilizzati. Non esiste infatti un'uniformità nei metodi di estrazione delle componenti allergeniche e quindi c'è molta variabilità nel contenuto antigenico ed allergenico degli estratti di ditte diverse o della stessa ditta in tempi diversi. C'è inoltre da considerare che, contrariamente a quanto avviene per i pollini, non esiste per i miceti una ben definita stagione di presenza ambientale di spore fungine sì da consentire una correlazione con la sintomatologia clinica. La stagione fungina dell'atmosfera libera è infatti frequentemente integrata dalla presenza delle stesse spore all'interno delle abitazioni e/o degli ambienti di lavoro per cui l'esposizione diventa di tipo perenne.   相似文献   

14.
Riassunto

Sono state fatte diverse prove per la reazione di Schiff, di Feulgen e di Bauer su tessuti vegetali. Diversi tipi di membrane, fra cui quelle lignificate, sono risultati Schiff positivi. I nuclei sono risultati Feulgen positivi, con l'eccezione dei nuclei del gametofito maturo di Crinum sp., i quali sono tutti Feulgen negativi, meno quelli antipodali. L'amido e tutte le membrane sono risultati Bauer positivi.  相似文献   

15.
Riassunto

L'A. studia lo sviluppo dello spermatangio di Mnium undulatum Hedw. fino allo stadio in cui si differenziano gli spermatidi. Viene messo in evidenza come, durante tale sviluppo, si susseguono duc fasi: la prima, embrionale, in cui le cellule spermatogene ritornano dopo ogni divisione alle dimensioni iniziali; la seconda, in cui le cellule spermatogene si suddividono in elementi sempre pi[ugrave] piccoli, fino a dare gli spermatidi. Durante questa suddivisione cellulare diminuiscono di sostanza sia il citoplasma sia il nucleolo; anche il volume del nucleo diminuisce, ma non la cromatina, che si addensa sempre pi[ugrave]. La divisione cariocinetica avviene secondo il solito schema, senza l'intervento di cariosoma o cariosfera. Viene messo in particolare rilievo la correlazione fra volume nucleolare e stato embrionale della cellula.  相似文献   

16.
Riassunto La muscolaris mucosae passando dall'esofago allo stomaco presenta una suddivisione e poi uno sfioccamento dei fasci muscolari, che si risolvono in singole file di cellule: queste vanno a costituire una lamina continua espansa in superficie, i cui elementi sono diretti in ogni senso. Da questa lamina, che sulla faccia interna presenta un gran numero di concavità, si staccano gruppi di cellule che circondano a spirale i tubuli ghiandolari, dirigendosi verso la superficie libera della mucosa: la mucosa risulta quindi compenetrata da un dispositivo muscolare, la cui contrazione determina la spremitura delle ghiandole, delle vene e dei linfatici.Nella parte pilorica, dove la muscolaris mucosae è più robusta, in relazione alla riduzione di calibro del viscere le cellule muscolari tendono a riunirsi nuovamente in fascetti diretti in ogni senso. In corrispondenza del piloro le cellule muscolari si riuniscono in fasci a forma di robusti nastri disposti in strati sovrapposti ed assumono nuovamente, come nel cardia, una direzione longitudinale. Contraendosi, esse determinano la formazione di una piega anulare della mucosa, che può ridurre od occludere il lume, con l'effetto di rinforzare o completare o perfezionare l'azione dello sfintere.  相似文献   

17.
Abstract

In questo lavoro abbiamo determinato le caratteristiche di entrata del saccarosio in funzione della sua concentrazione esterna, incubando i pezzi in saccarosio triziato, in condizioni normali e di stress osmotico. Nelle parti apicali l'assorbimento di saccarosio esogeno è lineare in presenza di basse concentrazioni mentre non lo è ad alte concentrazioni. Per quanto riguarda le parti basali la linearità si mantiene per tutte le concentrazioni; inoltre nelle parti apicali l'assorbimento è maggiore che nelle basali e la differenza aumenta all' aumentare delle concentrazioni di saccarosio esterno. Abbiamo poi studiato l'assunzione di saccarosio con osmotici diversi in cui fosse presente anche saccarosio marcato. I risultati ottenuti dimostrano che le parti apicali stressate prendono meno saccarosio dei controlli, mentre nelle basi stressate l'assorbimento, pur essendo inferiore a quello degli apici, è superiore rispetto ai controlli. Le differenze nel trasporto del saccarosio negli apici e nelle basi potrebbero essere spiegate dal fatto che a parità di peso nelle zone apicali ci sono più cellule di dimensioni inferiori che non hanno completato la distensione cellulare e che essendo in attiva crescita sono metabolicamente più attive. Nelle zone basali è invece presente un maggiore numero di cellule morte (xilema completamente differenziato). Questi due fattori potrebbero determinare nelle parti apicali un maggiore assorbimento con prevalenza del trasporto attivo e nelle parti basali un assorbimento inferiore con prevalenza del trasporto per diffusione.  相似文献   

18.
Riassunto

L'A. studia i movimenti degli stami di Berberis in natura: trova che nel bocciolo i movimenti sono dovuti a fatti di diversità di accrescimento e di evoluzione dei singoli tessuti: determina il momento e le condizioni fisiologiche in cui si iniziano e la sensibilità e le proprietà contrattili (movimento rapido): mediante osservazioni di tipo sperimentale prova che il movimento rapido di contrazione e quello lento di estensione non dipende da relazioni umorali o di altro genere tra il filamento e gli altri organi del fiore ma è unicamente proprietà intrinseca della cellula contrattile: basandosi su questo fatto e sui dati ottenuti negli altri lavori riporta ad un unico schema i vari movimenti che lo stame compie da quando ha acquistato la proprietà contrattile fino al suo distacco dall'asse fiorale.  相似文献   

19.
Riassunto

L'Autore stabilisce, con osservazioni effettuate su oltre 4500 ovuli prelevati tutti da una medesima pianta, che lo sviluppo del gametofito femminile in Tamarix gallica L. si effettua secondo i seguenti quattro tipi di costruzione e con le rispettive percentuali di frequenza: 1) tipo Euphorbia dulcis, S-nucleato, 90%; 2) tipo Pyrethrum cierariaefolium 12- e 10-nucleato, 5%; 3) tipo Pyrethrum parthenifolium sottotipo Ulmus 10-nucleato, 3%; 4) tipo Adoxa 8-nucleato, 2%. L'A. mette pure in luce che la triploidia dei nuclei calazali caratteristica dei gametofiti di tipo Euphorbia dulcis può determinarsi nella stessa pianta secondo due distinte modalità: o per un processo di vera e propria cariogamia dei tre nuclei sporiali quiescenti durante lo stadio di polarizzazione 143 con conseguente formazione durante la storia dello sviluppo di uno stadio binucleato secondario, o per coalescenza dei tre fusi calazali durante la terza divisione dello sviluppo.

L'A. stabilisce, con osservazioni effettuate su ca. 1000 ovuli prelevati tutti da una stessa pianta, che lo sviluppo del gametofito femminile di Tamarix africana Poir. si effettua secondo tre tipi di costruzione, con le seguenti percentuali di frequenza: 1) tipo Euphorbia dulcis 8-nucleato, 43%; 2) tipo Pyrethrum cinerariaefolium 12- e 10-nucleato, 47%; 3) tipo Pyrethrum parthenifolium 16- e 14-nucleato, 10%.  相似文献   

20.
Riassunto

L'A. illustra la morfologia e l'anatomia di Solenostemma Argel con particolare considerazione dei caratteri del legno secondario in rapporto all'abito sempreverde della pianta.  相似文献   

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