Di Alcuni Caratteri Differenziali Nelle Plantule di “ Cuscuta Epithymum „ Mürr. e di “ Cuscuta Pentagona „ Eng.

Endophytes are micro-organisms that colonize the internal tissues of plants without inducing signs of negative effects and that can provide benefits to plant health and yield. In the present work, the culturable bacterial endophyte community, colonizing vegetative organs of grapevine, was isolated from surface-sterilized plant tissues and characterized by molecular methods. From roots, shoots and leaves of Vitis vinifera “Glera”, located in six different vineyards throughout the Conegliano-Valdobbiadene DOCG area (Veneto, Italy), 381 culturable strains were successfully isolated; amplified ribosomal DNA restriction analysis and nucleotide sequencing showed that approximately 30% of the endophyte community belonged to the genus Bacillus, which was the most represented; other genera such as Staphylococcus, Microbacterium, Paenibacillus, Curtobacterium, Stenotrophomonas, Variovorax, Micrococcus and Agrococcus were identified. Endophyte community composition within each vine was different in respect to other endophyte populations living in grapevine plants coming from different vineyards; moreover, the bacterial composition changed depending on the season of sampling. The above data highlight the great diversity of culturable bacterial species inhabiting Glera grapevines and open the way for a characterization and selection of strains that could potentially be used to improve the vineyard management for plant growth and yield, plant responses to stresses, biocontrol and biofertilization.     

I cromosomi di “Centaurea Calcitrapa„ l. e “Centaurea Macroacantha„ Guss

Abstract

L'identià dei corredi cromosomici di Centaurea Calcitrapa L. e Centaurea mncroacantha Guss. (2n = 20) ? in accordo con le vedute del Lanza, nel ritenere C. macroacantha una varietà di C. Calcitrapa.     

Gli organizzatori del fellogeno e del sughero in giovani rami di “Pinus Pinea„

Abstract

In Pinns Pinca L. la furniazione del sughero dipende da due organizzatori diversi che presiedono rispettivamente al processo di moltiplicazione e a quello di differenziazione : i fasci resinogeni sottoepidermici rappresentano l'organizzatore del fellogeno, l'epidermide rappresenta l'organizzatore del sughero.     

Segnalazione e descrizione di lieviti nelle „acque di vegetazione” delle olive

Questo lavoro vede la luce con un ritardo di circa otto anni, per le difficultà inerenti lo stato di guerra. A causa delle stesse ragioni, le collezioni dei lieviti isolati e studiati è andata perduta; ma data la frequenza e la relativa loro costanza nel substrato d'isolamento, non dovrebbe essere difficile reisolarli, se desiderato.     

Ricerche Sul Meristema Apicale della Radice. VII L'attività di Alcuni Enzimi Della Glicolisi,del Ciclo di Krebs e di Quello dei Pentoso Fosfati

Abstract

Studies on root apical meristem. VII. Activities of some enzymes of glycolysis, of the Krebs cycle and of the pentose phosphate cycle. — The enzymes assayed are: aldolase, glyceraldheyde-3-phosphate: NAD oxidoreductase, triosephosphate isomerase, fumarate hydratase, aconitate hydratase, glucose-6-phosphate: NADP oxidoreductase, 6-phosphogluconate: NADP oxidoreductase. The determinations were made on pea roots (Pisum sativum cv. Alaska) which were obtained by germinating seeds on moist vermiculite, in the dark, at 25° C, either for 2 or 7 days. In both cases samples were collected from the meristematic zone (0-2 mm from the apex) and from the extending zone (2-4 mm from the apex). All the enzymes determined are present both in the meristematic and in the extending zone of the root. If referred to a fresh weight basis, their activities are always greater in the meristem; if referred to a dry weight or to a protein basis, the values in the meristematic zone are nearly equal to, or higher than those in the extending zone. With respect to the development of the cell in the root from the meristematic to the vacuolated state, the present results indicate that the change in volume is accompanied by increases is the enzymes tested.     

Osservazioni microcinematografiche sulle ovocellule embrionali di pollo coltivate „in vitro“

Riassunto Colture in goccia pendente di ovaio embrionale di polio da 11 a 17 giorni d'incubazione sono state studiate col sussidio della microcinematografia in contrasto di fase e ad intervalli di tempo.Si è potuto confermare che dall'espianto migrano cellule germinali (ovogoni ed ovociti), isolate o a gruppi, ed elenienti polinucleati, caratterizzati da fenomeni di movimento quali l'emissione e la retrazione di pseudopodi ed il moto circolatorio dell'ectoplasma.La microcinematografia ha permesso inoltre di Studiare i processi necrobiotici fisiologici delle ovocellule, processi che erano sfuggiti agli Autori precedenti forse per la loro rapidità. In una prima fase, che dura più a lungo (da 30 a 60 minuti primi circa), si verifica inizialmente l'arresto dei movimenti e successivamente il nucleo non appare più evidente mentre il citoplasma si ipertrofizza; talora si osserva la confluenza di più ovocellule in un'unica massa protoplasmatica. Nella seconda fase del processo, che dura pochi minuti secondi, si verifica la citolisi granulosa delle ovocellule.     

Differenziazione del Sistema Conduttore in Plantule di „Ephedra Altissima“ DESF

Riassunto

L'A. studia la differenziazione degli elementi legnosi del fascio radicolare ed ipocotilare di Ephedra altissima Desf. e ne deduce conclusioni sulla natura eterogenea del fascio, dal punto di vista sia anatomico che funzionale.     

Le modalità d'accrescimento degli assoni studiate a contrasto di fase in espianti di tessuto nervoso „in vitro“

Riassunto Le espansioni terminali degli assoni, che crescono in vitro, possono presentare aspetti diversi. La forma più comune é quella, da lungo tempo nota, di ingrossamenti dell'apice del neurite, i quali emettono esili filamenti ameboidi, transitori. Ma, nelle fibre che crescono nell'interfacie tra un mezzo solido e un mezzo liquido, spesso l'espansione risulta di tenui membraneile ialine in continuo movimento, le quali possono avere varia estensione.Le espansioni membraniformi possono venire in breve tempo retratte e sostituite da fini filamenti ameboidi indipendenti e viceversa; tra queste varie strutture esistono forme intermedie.Non risulta però confermata l'opinione di A. HUGHES che i filamenti transitori siano pieghe di una struttura continua.I vari aspetti, che le espansioni possono assumere, sono l'espressione della grande plasticità della sostanza nervosa. L'accrescimento delle fibre nervose a contatto di una superficie solida é verosimilmente condizione indispensabile, ma non sufficiente per la formazione delle espansioni membraniformi; é probabile che la sostanza del neurite si espanda in veli estremamente tenui, soltanto quando é soggetta a fenomeni di imbibizione, associati a diminuzione della tensione superficiale.Membrane ialine possono essere emesse anche all'apice delle collaterali e, in casi più rari, costituirsi transitoriamente persino lungo il decorso del neurite, a spese di tratti più o meno estesi di questo, che si espandono in superficie.Le fibre nervose in accrescimento presentano manifesti fenomeni di pinocitosi. Essi avvengono sia in corrispondenza dell'espansione terminale, sia nelle collaterali, sia infine lungo il decorso del neurite, in zone in cui esso emette esilissimi filamenti transitori, apparentemente privi di espansione terminale.Si ritiene ehe, con l'introduzione di goccioline di liquido, il neurite assuma dall'ambiente materiali disciolti, i quali, insieme alle sostanze che vengono elaborate dal pirenoforo e che fluiscono nel neurite stesso, verranno utilizzati per l'accrescimento della fibra nervosa.Vien prospettata l'ipotesi che il significato dei fini ramuscoli collaterali, transitori, che il neurite in accrescimento emette di continuo lungo tutta la sua lunghezza, sia essenzialmente trofico.Ricerche eseguite con un contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.     

Aziqne letale e azione mutagena della metil β β′ dicloroetilammina su spore di Aspergillus niger

Summary

It is shown that the lethal action of nitrogen mustard on spores of Aspergillus niger can be described in terms of the target theory, if one assumes that the intensity of this action varies with time. A two-hit curve can be fitted on the experimental data, on the assumption that a decrease of lethality depends on the inactivation of the substance with time.

By diluting the suspension containing the spores with a solution of glycine and sodium bicarbonate, the action of nitrogen mustard is stopped. The lethal action of nitrogen mustard is much weaker at 0° C than at 27° C.

Even though exact mutation rates have not been evaluated, an outstanding number of morphological and physiological mutants among the colonies developing from irradiated spores have been observed.     

Sulla Presenza di Ificellarioli e di Conidi in Mieobionti Lichenici Coltivati in « Vitro ». Riassunto

Abstract

On the presence of « hyphycellariola » (swollen celles) and conidia in three lichenized fungi cultivated « in vitro ». — The Authors refer to the presence of « cellariola » (and « hyphycellariola ») found in pure cultures « in vitro » of the mycobiont of Xanthoria parietina and describe the morphology of conidia in the fungus isolated from Sarcogyne similis and Acarospora fuscata.

As far as the « cellariola » and « hyphycellariola » are concerned, it is the first note relative to the mycobionts of Lichens.

The Authors report the data of the utilized medium and the morphological observations.

This previous studies will be intensified by further research.     

Sul grado di accestimento delle piante di grano colpite dalla “Carie„

Abstract

We numerically analysed 154 relevés of Potentillo chrysocraspedae–Festucetum airoidis in order to review the compositional variability of these grasslands, the main eco-floristic gradients and the representativeness of the lectotype. Apart from 30 small-sized clusters composed of singular or transitional relevés (outliers), three distinctive groups of 77, 19 and 12 communities were finally retained and denominated as typical (TP), closed (CL) and open (OP) facies, as they were significantly different in terms of total species cover. The three facies are well separated but do not form distinctive clusters in the non-metric multidimensional scaling (NMDS) ordination space. Juncus trifidus and Agrostis rupestris are the best differential species of OP and TP, respectively, whereas the best discriminator of CL is the higher cover of F. airoides. There are no significant differences between the three facies regarding altitude. The floristic structure of CL indicates poorer but moister soils compared with the other facies. CL may represent either a post-disturbance, recovery phase following sheep overgrazing and intensive trampling, or a late seral stage. OP gathers communities that are little disturbed and mainly occur on ridges and upper, sunny slopes. Although well distinguished floristically, TP is weakly defined in terms of homotoneity and complexity of the core species assemblage. The most representative relevé of TP is poorer in character species than the relevé lectotype (5 versus 12), the latter being classified as an outlier in terms of normal specific assemblage. Such patterns may reflect the spatio-temporal heterogeneity in alpine grasslands due to uncontrolled, intensive grazing and stochastic natural disturbances.     

Sul Significato Fitogeografico di “Laserpitium Gaudini„ Moretti

Abstract

Frequency and localization of mitosis in lateral root primordia of Marsilea strigosa. At different stages of development of the root primordium of Marsilea strigosa the apical cell undergoes a strong decline in mitotic activity whilst active divisions occur in the mass of cells sorrounding the apical. In the present paper data on the frequency and localization of mitosis in lateral root primordia are collected.     

La fioritura di „Tulipa silvestris“ L. in rapporto alla nutrizione azotata

Many members of the Orchidaceae, the largest vascular plant family in Ecuador, are at risk of extinction. It was therefore considered important to establish an efficient way of clonal propagation based on somatic embryogenesis of Cattleya maxima, a native Ecuadorian orchid. To this end, we evaluated the effect on somatic embryo induction of 12 combinations of 2,4-dichlorophenoxyacetic acid and 1-phenyl-3-(1,2,3-thiadiazol-5-yl)-urea, as well as three kinds of stresses. Protocorms produced 42% of embryogenic calli on 1/2 Murashige and Skoog (1/2 MS) medium, compared to 96.3% when protocorms were stressed for 6 h with 0.3 M NaCl, followed by cultivation on 1/2 MS medium supplemented with 0.1 mg L^? 1 2,4-D. Our data demonstrated that the combination of either salt (0.3 M NaCl) or osmotic stress (0.4 M sorbitol) with subculture on 2,4-D (0.1 mg L^–1) medium significantly increases the percentage of protocorms with embryogenic callus. The number of embryos per embryogenic callus was not significantly different from that obtained after subculture in growth factor-free medium.