Ricerche embriologiche e cariologiche sul genere “Euphorbia„

Riassunto

L'A. stabilisce che in Euphorbia Paralias L., in E. falcata L. var. acuminata (Lam.) Fior, E. pubescens Vahl ed E. Pithyusa L. var. ovalifolia Fiori lo sviluppo del gametofito femminile è di tipo Normale S-nucleato; in Euphorbia Characias L. il gametofito femminile può svilupparsi secondo il tipo Normale e il tipo Scilla con una frequenza di sviluppo del primo rispetto al secendo del valore approssimativo percentuale del 7%; in Euphorbia amygdaloides L. il gametofito si sviluppa sempre secondo lo schema del tipo Scilla. Stabilisce inoltre che il numero aploide dei cromosomi è n=S in Euphorbia Paralias L., n = 18 in E. falcala var. acuminata (Lam.) Fiori, n = 7 in E. pubescens Vahl, n = 18 in E. Pithyusa L. var. ovalifolia Fiori, n = 10 in E. Characias L. ed n = 9 in E. amygdaloides L. Fenomeni di associazione secondaria dei cromosomi del corredo aploide potrebbero indicare che il numero aploide n = 7 di Euphorbia pubcscens Vahl sia derivato dal numero aploide 6. Si prospetta quindi la possibilità dell'esistenza nel genere Euphorbia di una serie poliploide secondaria con termini 7 - 14 - 21 - 28, rispettivamente diploidi, tetraploidi, esaploidi ed ottoploidi.     

Sul Valore Sistematico del “ Peucedanum Venetum „ Koch

Riassunto

L'A. si è proposto di chiarire il valore sistematico del Peucedanum venetum Koch. nei confronti della specie Linneana P. alsaticum L., in base all'esame dei caratteri morfologici esterni ed a quello dei caratteri anatomici del caule, del picciolo e del lembo fogliare, dei raggi dell'ombrella, del frutto. In questo esame (particolarmente in quello anatomico) ha ritenuto opportuno il confronto con altre entità di questo genere, onde cercare di precisare il valore sistematico dei vari caratteri. Conclude con l'affermare che il Peucedanum venetum Koch. è da considerarsi come specie autonoma, ben distinta dal P. alsaticum L.     

Aerobiologia in Italia e considerazioni su alcune specie vegetali allergeniche nella provincia di Ferrara

Sommario E' del 1974, sulla traccia fornita dall'International Biological Program, che è in atto nel nostro Paese il monitoraggio pollinico. Su iniziativa dell'Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna e del CNR, nasce la prima rete regionale pilota di monitoraggio aerobiologico rivolta particolarmente ai granuli pollinici responsabili di allergia. Nel 1980 il campionamento pollinico supera i confini regionali e si estende a tutta la penisola, tanto che due anni dopo operano in Italia 20 stazioni. Attualmente vi sono in Italia 57 centri di monitoraggio aerobiologico che operano nell'ambito dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, fondata a Bologna nel marzo 1985 e comprendente studiosi provenienti da discipline diverse. E' indispensabile che ogni punto di monitoraggio pollinico abbia un confronto costante con i risultati clinici e la componente vegetale del territorio. A Ferrara i risultati di cinque anni di rilevamento hanno evidenziato tre gruppi principali di pollini allergenici: Graminacee, Urticaee (in particolare il genere Parietaria), Composite (in particolare il genere Artemisia), mentre scarsa è l'incidenza dei pollini degli alberi. Ricerche cliniche, svolte nel 1980 e nel 1982 su due gruppi di pazienti allergopatici, confermano i dati aerobiologici. Le percentuali di positività agli skin-tests sono per le Graminacee il 90% (1980) e l'88% (1982), ler le Urticacee il 30% (1980) e il 27% (1982), per le Composite il 15% (1980) e il 12% (1982). Abbiamo effettuato anche un'indagine sul territorio della provincia di Ferrara per verificare la presenza e consistenza di alcune specie di piante allergeniche. Tralasciando le Graminacee che, per essere assai diffuse, non giustificano una verifica sul campo, abbiamo dato maggior spazio ai generi Parietaria e Urtica (fam. Urticacee) e ai generi Artemisia e Ambrosia (fam. Composite). Nel nostro territorio sono presenti solamente 2 specie diParietaria (P. officinalis eP. diffusa) e 2 specie diUrtica (U. diodica eU. urens). Riguardo alle Composite abbiamo verificato la presenza di 4 specie diArtemisia molto comuni in tutto il territorio ferrarese, mentre 2 specie diAmbrosia sono diffuse soltanto lungo il litorale. Si può affermare che, in campo allergologico, la combinazione di dati aerobiologici, clinici e botanici costituisce la base per giungere ad una diagnosi corretta e per impostare una terapia il più mirata possibile.      

Cuticular studies in some Nelsonioideae (Acanthaceae)*

The foliar epidermis and cuticle of Staurogyne longifolia (Nees) Kuntze, Elytraria acaulis (L.f.) Lindau var. acaulis, E. acaulis var. lyrata (Nees) Bremek. and Nelsonia campestris R.Br, have been investigated, revealing broad similarities with those of the rest of the Acanthaceae; the presence of diacytic stomata in the Nelsonioideae is evidence of its affinity with the Acanthaceae in general-, while the presence of panduriform glandular hairs and the absence of the cystoliths in Nelsonioideae indicate its particular affinity with the Thunbergioideae. Substantial evidence is provided to support the retention of Nelsonioideae as a subfamily of the Acanthaceae, rather than its transfer to the Scrophulariaceae.     

Cystidiella valdensis,nuovo genere e nuova specie di blastomiceti anascosporei

Riassunto È descritto un nuovo genere di blastomiceti anascosporei al quale viene dato il nome di Cystidiella in riferimento agli articoli a forma di cistidio che ne sono la principale caratteristica.Si ritiene che questo nuovo genere, nel quadro sistematico dei blastomiceti anascosporei, trovi il suo posto nella tribù, o sottofamiglia, delle Trichosporeae, della famiglia delle Torulopsidaceae, accanto al gen. Trichosporon, col quale ha dei punti di contatto.La specie in base alla quale è descritto questo nuovo genere è stata isolata dal terreno di un campo di segale in montagna, nelle Valli Valdesi del Piemonte (Italia) e ad essa è stato dato il nome di Cystidiella valdensis. Del genere e della specie nuova è data un'accurata descrizione corredata dalle relative diagnosi latine.

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Zusammenfassung Es wird eine neue Gattung von anaskosporogenen Sprosspilze beschrieben, der die Name Cystidiella in Bezug auf den kystidienförmigen Arthrosporen, die das hauptsächlichen Kennzeichen darstellen, gegeben wird.Der Verfasser haltet dass im Stamm der anaskosporogenen Sprosspilze die neue Gattung scinen Platz in der Tribus (oder Unterfamilie) Trichosporeae der Familie Torulopsidaceae, neben der Gattung Trichosporon, mit der sie viele Berührungspunkte besitzt, finde.Die neue Art, worüber diese neue Gattung begrundet ist, wurde aus dem Boden eines Roggenfeldes in der Waldenseren Thälern der Piemonte (Italien) isoliert und Cysdidiella valdensis benannt.Man gibt eine ausführliche Beschreibung (mit lateinischen Diagnosen) der neuen Gattung und Art.

     

Isolation of microsatellite loci in artichoke (Cynara cardunculus L. var. scolymus)

We report the development of nine microsatellite markers in globe artichoke (Cynara cardunculus L. var. scolymus). Four markers were obtained from sequences available in GenBank and five were isolated using a biotin/streptavidin capture technique for (CA)_n and (CT)_n motifs directly from artichoke genomic DNA. Polymorphism was explored in 15 artichoke accessions that represent the genetic variation within cultivated varietal types. Inter‐specific amplification was tested using cultivated cardoon (C. cardunculus L. var. altilis DC.) and wild cardoon (C. cardunculus L. var. sylvestris Lam.). Primers and conditions for polymerase chain reaction (PCR) amplification of detected loci are described.     

Contributo All'Embriologia Delle Plumbaginaceae (con 103 figg. nel testo)

Riassunto

L'A. stabilisce che in Plumbago capensis Thunb., accanto allo sviluppo secondo lo schema del tipo Plumbago, si riscontra, con bassissima frequenza, un nuovo tipo di sviluppo di gametofiti 7-nucleati bipolarizzati con oosfera di natura sporiale.

Stabilisce inoltre che in Statice Limonium L. lo sviluppo del gametofito femminile avviene esclusivamente secondo il tipo Euphorbia dulcis, mentre in Armeria vulgaris W. var. maritima (Miller) Willd. esiste associazione dei due tipi di sviluppo Adoxa ed Euphorbia dulcis nel rapporto approssimativo del 3%.

Mette in evidenza che la triploidia dei nuclei calazali, caratteristica dei gametofiti di tipo Euphorbia dulcis, può determinarsi secondo due distinte modalità : o per coalescenza dei tre fusi calazali durante la terza divisione dello sviluppo (Statice Limonium), o per un processo di vera e propria cariogamia dei tre nuclei sporiali quiescenti durante lo stadio di polarizzazione 1+3 con conscguente formazione durante la storia dello sviluppo di uno stadio binucleato secondario (Armeria vulgaris var. maritima).

Riconferma infine per questa ultima pianta il numero aploide dei cromosomi n = 9.     

Temperature responses of macroalgae from the tropical island Hainan (P.R. China)

The temperature tolerances of 24 tropical macroalgae collected on Hainan Island (P.R. China) were investigated. For some isolates, growth response curves were also determined. The upper survival temperatures (USTs, 32–37°C) of these tropical west Pacific strains are similiar to those of tropical Atlantic species. With regard to their lower survival temperatures (LSTs) the species investigated show high variations: 12 species have LSTs between 16 and 7°C (Hypnea musciformis (Wulfen) Lamx. var esperi J, Ag., Centroceras clavulatum (C. Ag) Mont., Falkenbergia hillebrandii (Bornet) Falkenberg, Gelidiopsis intricata (Ag.) Vickers, Halymenia maculata J. Ag., Hypnea cenomyce J. Ag., Hypnea spinella (C. Ag.) Kütz., Gracilaria changii (Xia et Abott) Abott, Chang et Xia, Dictyopteris repens (Okam.) Boerg., Laurencia cartilaginea Yamada, Gelidium pusillum (Stackh.) Le Jol., Laurencia sp.). Their LSTs and temperature requirements for growth (range: 15–30 °C, optimum: 25–30 °C) are mostly similar to those of tropical west Atlantic and amphi-Atlantic (sub)tropical macroalgae as well as to tropical isolates of species with an Atlantic tropical to warm-temperate distribution. The remaining 12 species have LSTs between 6 and 1 °C (Ulva conglobata Kjellm., Ulva fasciata Delile, Padina boryana Thivy, Dictyosphaeria cavernosa (Forssk.) Boerg., Boodlea composita (Harv.) Brand, Boergesenia forbesii (Harv.) Feldm., Cladophora vagabunda (L.) van den Hoek, Enteromorpha compressa (L,) Grev., Enteromorpha intestinalis (L.) Link, Gracilaria tenuistipitata Chang et Xia, var liui Chang et Xia, Monostroma nitidum Wittr. and Valonia aegagropila C. Ag.). Their LSTs are mostly similar to those of Atlantic macroalgae with a tropical to (warm-) temperate distribution. The results are discussed with respect to the factors which may have triggered the development of the temperature requirements of the various species.     

Root herbivory in vitro: Interactions between roots and aphids grown in aseptic coculture

Summary An in vitro coculture system has been established to study interactions between roots and aphids. Eight aphid species (Aphis spiraecola P., Trama rara M., Macrosiphum euphorbiae S., Rhopalosiphum padi L., Sitobion avenae F., Rhopalosiphum maidis F., Metopolophium dirhodum W., and Pemphigus populivenae F.) were reared on six species of hairy root cultures, Carthamus tinctorius L. cv N10, Tagetes patula L., Trichosanthes cucumerina L. var anguina, Hyoscyamus muticus L., Nicotiana tabacum L., and Beta vulgaris L. subsp. vulgaris. All species of aphids survived on root cultures for at least 2 d. Three cocultures have been maintained aseptically for periods ranging from 2 mo. to over 2 yr. The coculture of R. padi on C. tinctorius cv N10 (N10-Rp) was used to study morphological and biochemical responses of roots under aphid herbivory. Aphid herbivory caused browning of cultures, reduced root vegetative growth, and increased production of polyacetylenes in C. tinctorius cv N10 roots. Our results suggest that this coculture system may improve our understanding of interactions between aphids and plant roots.     

Taxonomic significance of trichomes micromorphology in cucurbits

Studies on trichomes micromorphology using Scanning Electron Microscope (SEM) were undertaken in 23 species with one variety under 13 genera of the family Cucurbitaceae (viz., Benincasa hispida (Thunb.) Cogn., Citrullus lanatus (Thunb.) Matsum. & Nakai, Cucumis melo var. agrestis Naudin, Cucumis sativus L., Diplocyclos palmatus (L.) C. Jeffrey, Edgaria dargeelingensis C.B. Clarke, Gynostemma burmanicum King ex Chakr., Gynostemma pentaphyllum (Thunb.) Makino, Gynostemma pubescens (Gagnep.) C.Y. Wu, Hemsleya dipterygia Kuang & A.M. Lu, Lagenaria siceraria (Molina) Standl., Luffa acutangula (L.) Roxb., Luffa cylindrica M. Roem., Luffa echinata Roxb., Melothria heterophylla (Lour.) Cogn., Melothria leucocarpa (Blume) Cogn., Melothria maderspatana (L.) Cogn., Sechium edule (Jacq.) Sw., Thladiantha cordifolia (Blume) Cogn., Trichosanthes cucumerina L., T. cucumerina var. anguina (L.) Haines, Trichosanthes dioica Roxb., Trichosanthes lepiniana (Naudin) Cogn. and T. tricuspidata Lour.). The trichomes in the family Cucurbitaceae vary from unicellular to multicellular, conical to elongated, smooth to ridges, with or without flattened disk at base and cyctolithic appendages, thin to thick walled, curved at apices to blunt. Trichomes micromorphology in the family Cucurbitaceae was found significant taxonomically.     

Phenological observations on shrubs to predict weed emergence in turf

Phenology is the study of periodic biological events. If we can find easily recognizable events in common plants that precede or coincide with weed emergences, these plants could be used as indicators. Weed seedlings are usually difficult to detect in turf, so the use of phenological indicators may provide an alternative approach to predict the time when a weed appears and consequently guide management decisions. A study was undertaken to determine whether the phenological phases of some plants could serve as reliable indicators of time of weed emergence in turf. The phenology of six shrubs (Crataegus monogyna Jacq., Forsythia viridissima Lindl., Sambucus nigra L., Syringa vulgaris L., Rosa multiflora Thunb., Ziziphus jujuba Miller) and a perennial herbaceous plant [Cynodon dactylon (L.) Pers.] was observed and the emergence dynamics of four annual weed species [Digitaria sanguinalis (L.) Scop., Eleusine indica (L.) Gaertner, Setaria glauca (L.) Beauv., Setaria viridis (L.) Beauv.] were studied from 1999 to 2004 in northern Italy. A correlation between certain events and weed emergence was verified. S. vulgaris and F. viridissima appear to be the best indicators: there is a quite close correspondence between the appearance of D. sanguinalis and lilac flowering and between the beginning of emergence of E. indica and the end of lilac flowering; emergences of S. glauca and S. viridis were predicted well in relation to the end of forsythia flowering. Base temperatures and starting dates required to calculate the heat unit sums to reach and complete the flowering phase of the indicators were calculated using two different methods and the resultant cumulative growing degree days were compared.     

Chemotaxonomische untersuchungen an limikolen: Die zusammensetzung des bürzeldrüsensekretes von austernfischer, rotschenkel, knutt und alpenstrandläufer

The fatty acid and alcohol composition of the uropygial gland wax from four species of birds of the order Laro-limicolae was investigated. Compounds were identified by GLC-MS and the major components were found to be mono-, di and tri-methyl-branched fatty acids and n-, mono- and di-methyl-substituted alcohols. The wax patterns of the three species of the family Scolopacidae (Tringa totanus L., Calidris canutus L., Calidris alpina L.) were shown to be closely related and different from that of the oystercatcher (Haematopus ostralegus L.) by the occurrence of trimethyl-substituted fatty acids and dimethyl-substituted alcohols. In contrast to the species of Scolopacidae, the substituents in the monomethyl-branched alcohols of the oystercatcher are exclusively located in postions near the aliphatic end of the molecule. There are some relationships in uropygial gland wax composition between the Scolopacidae and the Alicae and Laridae.

Résumé

Die Zusammensetzung der Bürzelwachsbestandteile von vier Vertretern der Larolimicolae wurde mit Hilfe der GLC-MS-Kombination bestimmt. Hauptbestandteile sind mono-, di- und tri-methyl-verzvveigte Fettsäuren sowie n-, Mono- und Di-methyl-alkanole. Die Bürzelwachsmuster dieser Arten aus der Familie Scolopacidea (Tringa totanus L., Calidris canutus L., Calidris alpina L.) sind untereinander sehr ähnlich, unterscheiden sich jedoch von dem des Austernfischers (Haematopus ostralegus L.) durch das Auftreten von trimethylsubstituierten Fettsäuren und dimethyl-substituierten Alkoholen. Im Gegensatz zu den ScolopacidaeArten liegt die Methylverzweigung der Methylalkanole beim Austernfischer ausschlieβlich im aliphatischen Molekülende. Es existieren chemotaxonomische Beziehungen der Familie Scolopacidae zu den Alcidae und Laridae.     

Pollen morphology of Lathyrus (Fabaceae) taxa in the Platystylis section from Turkey

In this study, the pollen morphology of 18 wild taxa of Lathyrus L. grown in Turkey: L. pallescens (Bieb.) Koch, L. brachypterus Cel., L. haussknechtii Sirj., L. karsianus P. H. Davis, L. satdaghensis P. H. Davis, L. nivalis Hand.-Mazz, L. atropatanus (Grossh.) Sir., L. armenus (Boiss. and Huet) Sirj., L. cyaneus (Stev.) Koch var. cyaneus, L. cyaneus var. pinnatus?Davis, L. digitatus (Bieb.) Fiori, L. tukhtensis Czecz., L. variabilis (Boiss. and Ky.) Maly, L. spathulatus Cel. L. elongatus (Bornm.) Sirj., L. cilicicus Hayek and Siehe, L. boissieri Sirj., and L. bitlisicus Pe?men was examined by light microscopy and scanning electron microscopy. The pollen grains were 3-zonocolporate, of spheroidal-subprolate-prolate (P/E?=?0.957?C1.252) types, and medium in size. Equatorial view: rectangular or elliptical-obtuse-convex, polar view: circular, triangular or quinquangular-obtuse-convex. The smallest pollen grains belonged to L. elongatus (P?=?36.972/E?=?38.636) and the largest to L. cyaneus var. cyaneus (P?=?46.332/E?=?32.864). The ornamentation was perforate-foveolate or slightly reticulate. Some photographs included in this work were taken using both light microscopy and scanning electron microscopy.     

Recent advances in breeding for improving iron utilization by plants

Iron-chlorosis deficiency may occur when an iron-inefficient genotype is grown on calcareous soil. One way to correct the problem is to modify the genotype by plant breeding. Cultivars have been released for oat (Avena byzantina C. Koch), sorghum [Sorghum bicolor (L.) Moench], dry bean (Phaseoulus vulgaris L.), and soybean [Glycine max (L.) Merr.]. Progress is being made in peanut (Arachis hypogea L.), forage species such as clovers (Trifolium sp.) and bluestems (Botriochloa sp.), and pepper (Capsicum annuum L.). Screening of rootstocks is done on citrus (Citrus sp.), mango (Manguifera indica L.), and avocado (Persea americana Mill.).     

Rendiconti delle Sedute e Brevi Comunicazioni

Riassunto

Nell'ambito della specie collettiva Stellaria media (L.) Cir. l'A. pone in evidenza l'esistenza di razze diploidi e di razze tetraploidi.     

ASSESSING THE RELATIONSHIPS OF AUTOSPORIC AND ZOOSPORIC CHLOROCOCCALEAN GREEN ALGAE WITH 18S rDNA SEQUENCE DATA1

We examined the relationships of autosporic and zoosporic taxa in the Chlorococcales by analyzing available complete nuclear-encoded small-subunit (18S) rRNA gene sequences along with two new sequences from Hydrodictyon reticulatum (L.) Lagerh. and Neochloris vigenis Archibald. Some autosporic taxa grouped with the coenobial hydrodictyacean algae and related unicellular organisms having directly opposed basal bodies. These include Scenedesmus obliquus (Turp.) Kütz. and Chlorella fusca var. vacuolata Shihira et Krauss. Other autosporic organisms, including Chlorella kessleri Fott et Novakova, C. minutissima Fott et Novakova, C. pro-tothecoides Krug., C. vulgaris Beij., Nanochlorum eucaryotum Wilhelm, Eisenbeis, Wild, et Zahn, and Prototheca wickerhamii Soneda et Tubaki, form a separate group. Of the zoosporic taxa examined, this group would appear to have the greatest affinity to organisms having a counterclockwise displacement of basal bodies, the Pleurastrophyceae. Beyond the fact that Ankistrodesmus stipitatus (=A. falcatus var. stipitatus (Chodat) Lemm.) does not group with the latter organisms, its position remains in doubt. None of the autosporic taxa appear to be closely related to chlorophycean organisms possessing a clockwise basal body displacement.     

Phytosociological Study on Some Liriodendron Tulipifera L. Forests of Tennessee,USA

Abstract

Studio fitosociologico su alcune foreste di « Liriodendron tulipifera » L. del Tennessee (U.S.A.). – Una serie di rilievi fitosociologici e di osservazioni floristiche ed ecologiche è stata condotta in foreste di latifoglie nel Tennessee orientale, con particolare riguardo a stazioni di Liriodendron tulipifera L. su dolomite di Knox. Nell'elaborazione dei dati dei rilievi ci si è valsi di un calcolatore numerico IBM-1604. Il controllo dell'omogeneità basato sulla « charakteristische Artenkombination » e la distribuzione delle specie in classi di presenza dimostrano che le stazioni di Liriodendron nell'ambiente studiato rappresentano un tipo omogeneo di vegetazione. L'analisi della distribuzione in classi di presenza in questi termini è, a quanto ci risulta, nuova. L'analisi strutturale dimostra una stratificazione molto complessa, con 51% della massa assimilatrice sopra i 25m. Lo spettro biologico rappresenta una forma intermedia fra la foresta di latifoglie settentrionale (es. Minnesota) e la pluvisilva tropicale (America Centrale), con una percentuale particolarmente alta di geofite. La composizione floristica sta in una posizione intermedia fra i Liriodendretalia ed i Quercetalia di KNAPP, e risulta dominata dall'elemento submesofilo. La distribuzione delle specie arboree nei vari strati (da basale ad arboreo) suggerisce una tendenza evolutiva verso una foresta mista di Querce ed Hickories (Carya spp.) accompagnati ad Acer rubrum, Cornus florida, Oxydendron arboreum, Nyssa sylvalica ed Ostrya virginiana. Mancano invece qui le specie strettamente mesofile (Fagus, Acer saccharum, Aesculus octandra, Tilia spp. ecc.) che secondo i dati delle letterature sarebbero le tipiche specie compagne di Liriodendron. Si conclude che la foresta di Liriodendron è il primo stadio forestale della serie che ha per climax la foresta di quercia (« appalachian oak forest ») di ambiente submesico. L'analisi fitosociologica dimostra che, nella fase in cui Liriodendron è pienamente sviluppato, si tratta di una facies transitoria della menzionata « appalachian oak forest », rispetto a cui non sembrano esserci specie differenziali.     

Columnar cacti-shrub relationships in an Andean semiarid valley in western Venezuela

Spatial associations between columnar cacti and mimosoid shrubs were evaluated in an Andean semidesert enclave. An analysis on the capacity of other deciduous shrub species and medium-sized ephemeral plants to modify the spatial distribution of cacti was also included. The number of Stenocereus griseus (Haw.) F. Buxb., Cereus repandus (L.) Backeb. and Pilosocereus tillianus Gruber & Schaftzl that grow below the canopies of perennial plants were assessed and compared with open areas. Comparison of observed and expected number of cactus individuals shows a positive spatial association between S. griseus and Prosopis juliflora DC. Moreover, abundance of C. repandus and P. tillianus under the canopies of mimosoid shrubs were not statistically different from what was expected by chance. Positive spatial association between S. griseus and Capparis odoratissima Jacq., Cassia emarginata L., Cordia curassavica (Jacq.) Roem. & Schult., Croton rhamnifolius H.B.K. and Jatropha gossypifolia L. was also found. Evidence suggests that positive columnar cacti-shrub spatial association may occur either in the cactus thickets or in the thornscrubs. Due to the clumped distributions of S. griseus beneath P. juliflora and other perennial plants, we here postulate that S. griseus is the primary nursed columnar cactus of the enclave. The presence of cacti in open areas suggests that facilitation may be less important for establishment of columnar cacti species in this Andean semidesert landscape than in other temperate and tropical semiarid zones. We here discuss the importance of the nurse syndrome phenomenon for recruitment of S. griseus and for the conservation of this Andean semiarid environment.     

Desmids of Iraq

Forty species and varieties of desmids belonging to the genera Closterium (7), Pleurotaenium (1), Euastrum (3), Cosmarium (28) and Staurastrum (1) have been described from southern Iraq including two new varieties under Cosmarium (i.e. C. cyclicum Lund, var. mesopotamianum var. nov., and C. tyrolicum (Nordst.) Krieger & Gerloff var. minor var. nov.). Most of the taxa are new records for Iraq.     

Isolamento di Schizomiceti cellulositici,Attinomiceti, Eumiceti dall' intestino delle Termiti e ricerche sulla attivita' cellulositica degli Attinomiceti

Riassunto Gli AA. sono riusciti ad isolare, per la prima volta, Schizomiceti cellulositici del genere Cytophaga ed Attinomiceti del genere Actinomyces, dall'intestino delle Termiti. Sono altresí isolate alcune specie fungine, come era già noto. Gli Attinomiceti isolati non dimostrano di possedera capacità di attaccare la cellulosa, analogamente a quanto accade per altri ceppi di diversa provenienza degli stessi microrganismi.Gli AA. confrontano e discutono i loro resultati con quelli di altri AA. tendenti ad attribuire ai Protozoi simbionti delle Termiti una attività cellulositica, che ad essi non sembra sufficientemente provata. Gli AA. ritengono che tale attività si debba, invece, attribuire ai Batteri simbionti dei Protozoi e a quelli aderenti alle pareti dell'intestino delle Termiti stesse.

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Summary From the intestinal apparatus of the Termites were isolated, for the first time, cellulositic bacteria of the genus Cytophaga, in addition to ray-fungi of the genus Actinomyces and species of true fungi previously known. The cellulositic activity of Actinomyces has not been, instead, experimentally demostrated.The results obtained are discussed in relation to the presumed cellulositic activity of Protozoa symbiotic of the Termite ants.