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1.
Riassunto

L'A. descrive lo sviluppo del polline e del gametofito femminile in Genista monosperma L., che seguono il tipo normale. Successivamente illustra le prime fasi della embriogenesi, caratterizzata prima del costituitsi di un proembrione di varia ed irregolare conformazione, che si evolve in una informe “massa proembrionale”, di alcune centinaia di cellule ricche di sostanze di riserva, piuttosto vacuolizzate e con spiccati segni di senescenza, poi dall'organizzarsi, nella porzione di questa massa prospicente l'albume, di una vera “area embrionale” subglobosa, che si inizia colla attiva suddivisione poi dall'organizzarsi, nella porzione di questa massa prospicente l'albume, di una vera “area embrionale” subglobosa, che si inizia colla attiva suddivisione di alcune cellule proembrionali. Questa area si evolvera poi nel definitivo embrione, al quale i resti della massa proembrionale fanno in certo senso da sospensore. Considerato poi che questa leguminosa, i cui ovari contegono sempre numerosi ovuli (in media 6–7), raggiunge maturita una rigorosa monosperima, cerca di individuare il processo ed il momento in cui si determina tale monospermia. Scalature nella maturazione dei gametofiti e nella fecondazione permettono solo di comprendere una eventuale riduzione nel numero dei semi, non la monospermia; un certo numero di masse proembrionali puo infatti venirsi a formare in un singolo ovario. L'A., rilevato come in questa specie appaia evidente un ritardo tra la spinta umorale che determina la divisione dello zigot e quella che determina l'organizzazione dell'embrione, suppone che quest'ultima colga per prima la massa proembrionale piu matura o comunque in posizione piu favorita; ed avanza quindi e discute l'ipotesi che da tale area embrionale che per prima comincia ad organizzarsi parta una sostanza capace di inibire l'organizzazione di altre aree embionali, onde a degenerazione delle restanti masse proembrionali e la finale monospermia del legume.  相似文献   

2.
Riassunto L'autore ha studiato lo sviluppo in vitro del polmone embrionale di pollo, espiantato a 4 e 5 giorni di incubazione e tenuto in cultura fino ad un massimo di 5 giorni. Il processo di ramificazione dell'albero bronchiale continua in cultura, e puó essere seguito direttamente, mediante l'osservazione della cultura allo stato vivente, fino a che la ramificazione non diviene troppo complicata.L'esame istologico delle culture dimostra la comparsa di fenomeni molto simili a quelli che avvengono nelle condizioni normali di sviluppo, come viene dimostrato dal confronto fra le culture e polmoni di embrioni di pollo dal 5 ° al 10 ° giorni di incubazione. In particolare si sono osservati nelle culture: la secrezione vescicolare dell'epitelio della trachea e dei bronchi, fenomeni di migrazione cellulare attraverso l'epitelio, l'assottigliarsi dell'epitelio verso le ultime ramificazioni corrispondenti ai capillari aeriferi, il distacco di cellule dall'epitelio dei bronchi e dei piccoli rami e la loro caduta nel lume.In confronto allo sviluppo normale si osserva nelle culture una minore rapidità di ramificazione e la scomparsa dei sacchi aeriferi addominali.Ringrazio il Prof. E. Borghese, che ha seguito l'esecuzione della presente ricerca.  相似文献   

3.
Riassunto

L'A. facendo delle osservazioni comparative tra le caratteristiche di sviluppo vegetativo e fiorale rilevate tanto sui rametti ordinari che nei casi anomali di formazione di gemme su spine di Aurantiaceae mette in rilievo il presumibile antagonismo tra sviluppo vegetativo e fiorale che si verifica in genere tra le due importanti attività fisiologiche della pianta.

Nello stesso tempo dà notizia di nuovi casi di formazione di gemme e di foglie su spine di Citrus limonum L. che, confrontati con quelli descritti in precedenti lavori dell'A. riguardanti lo sviluppo di fiori su spine di Aurantiaceae, confermano che gli abbozzi fogliari contigui alle gemme si evolvono regolarmente quando la gemma sia polarizzata nello sviluppo vegetativo o sia allo stato latente, mentre restano in genere allo stato rudimentale quando la gemma viene a polarizzarsi verso lo sviluppo fiorale. Ciò si verifica in generale negli abbozzi fogliari che si sviluppano sulle rachidi fiorali ed eccezionalmente in quelli che sono in rapporto con la gemma che dà origine ad una rachide fiorale.  相似文献   

4.
Riassunto

L'A. studia le modalità della perdita di acqua delle. cellule vegetali in via di essiccamento. In questa ricerca di fisiologia cellulare, condotta per via sperimentale e per esame citologic, I'A. dimostra come la perdita di acqua si verifichi nella cellula in stadi distinti corrispondenti alla distini corrispondenti alla disidratazione dei singoli organiti della cellula e alle diverse forme nelle quali l'acqua si trova presente nella cellula stessa. Una parte principalissima ha, in questa disidratazione, il muco-proteide, il nuovo costituente fondamentale del protoplama recentemente scoperto e illustrato dall'A. Egli dimonstra come le differenti fasi di smescolamento pi[ugrave] o meno avanzato, in cui si può presentare il mucro-proteide, regolino non solo la perdita d'acqua nell'essiccamento sperimentale, ma regolino altresi tutta l'economia dell'acqua e della soluzioni della pianta vivente, specialmente in quelle sottoposte a regime di xerofilia.  相似文献   

5.
Riassunto Viene qui presentato il progetto di elaborazione computerizzata dei dati aerobiologici, relativi alla presenza in atmosfera dei pollini di interesse allergologico, in vista della realizzazione di un Sistema di Banche Dati, regionali e nazionali, che raccolgano e redistribuiscano i dati rilevati dai circa 60 centri di monitoraggio aerobiologico operanti in Italia. Il progetto, basato sull'uso di Personal Computers, è in avanzato stato di realizzazione e si articola in un package di software specifico, di cui è stata data dimostrazione operativa nel corso del 2o Congresso Nazionale A.I.A. svoltosi a Capri nell'aprile 1986. L'articolo descrive in dettaglio la genesi del progetto, le linee di sviluppo in cui lo stesso è articolato, ed in particolare le funzioni di cui è prevista la gestione per mezzo del Computer, sia a livello del singolo utente locale che a livello di Banca Dati regionale o nazionale, fornendo esemplificazioni dei risultati ottenibili (soprattutto sotto forma di grafici) e notizie tecniche in merito alle caratteristiche dell'hardware occorrente, nonché sullo sviluppo e sulle modalità di acquisizione del software specifico.   相似文献   

6.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

7.
Riassunto

Lo sviluppo del gametofito femmineo di Diotis maritima Desf. e di Bellium bellidioides L. è di tipo Normale 8-nucleato; in ambedue le specie l'apparato antipodale è di costituzione complessa per fenomeni di poliantipoda, che si manifestano sia con la moltiplicazione delle cellule autipodali, sia con la formazione di alcune antipodi binucleate o di antipodi contenenti un sincario. In Diotis maritima è studiata, parallelamente alla microsporogenesi, l'evoluzione del tappeto, che è di tipo ameboide semplice.

Lo sviluppo del gametofito femmineo di Pyrethrum cinerariaefolium Trevir. costituisce un tipo nuovo di costruzione, che presenta diverse modalità di sviluppo. Si tratta di un tipo tetramegasporiale bipolarizzato con oangio monosporiale, la cui caratteristica fondamentale è costituota dalla permanente riunione dei nuclei sporiali mediani. Lo sviluppo segue due diversi schemi. Il primo (schema 1 + 2 + 1) è caratterizzato dal semplice accollamento dei nuclei sporiali mediani, che senza ulteriormente dividersi diventano i due nuclei polari inferiori, e porta alla costituzione di gametofiti adulti 12-nucleati, 10-nucleati e 7 nucleati. Il tipo di sviluppo pi[ugrave] rappresentativo del nuovo tipo di costruzione a nuclei sporiali mediani riuniti è quello Pyrethrum cinerariacfolium 12-nucleato con quattro nuclei micropilari aploidi, quattro nuclei mediani diploidi, e quattro nuclei calazali aploidi. Questo tipo si intercala fra quello Pyrethrum parthenifolium v. aurcum 16-nucleato a polarizzazione 1+1+1+1 (PALM 1915), e quello Euphorbia dulcis 8-nucleato a ploarizzazione 1+3 (CARANO 1925).

Il numero dei cromosomi di Diotis maritima Desf., Santolina pinnata Viv., c Pyrethrum cinerariaefolium Trevir, è n=9.  相似文献   

8.
Riassunto Sono riferiti alcuni reperti istochimici sulle ghiandole calcifere (ghiandole di Morren) di Eisenia foetida.Col metodo v. Kossa hanno assunto una colorazione nera più o meno intensa, oltre gli sferoliti e i romboedri di CaCO3 elaborati dalle ghiandole, anche le assise secernenti.Il metodo Gomori per la fosfatasi alcalina rivela nelle lamine sinciziali delie ghiandole una attività fosfatasica di variabile intensità.La reazione PAS (Metodo McManus) e la reazione Gomori alla fucsina-paraldeide risultano positive nel citoplasma delle cellule esofagee, delle cellule delle cripte in continuità col lume esofageo che rappresentano la porzione anteriore delle ghiandole, e a livello delle fibrille interposte tra sincizio ghiandolare e lacune sanguigne. Specialmente la fucsina-paraldeide mette in rilievo anche la presenza di rare fibrille che attraversando le lacune sanguigne — il cui lume è di calibro molto variabile — ne connettono le pareti. Le stesse reazioni sono negative, tranne per qualche raro granulo, nelle assise secernenti.Il metodo Brachet per gli acidi nucleinici mette in evidenza una pironinofilia di vario grado nel citoplasma del sincizio, visibile sopratutto attorno ai nuclei. Anche i nucleoli, talvolta di dimensioni piuttosto cospicue relativamente alle dimensioni del nucleo, hanno pironinofilia più o meno accentuata, che scompare, come quella del citoplasma, dopo trattamento con ribonucleasi.La colorazione con blu di toluidina a pH diversi o con tempi crescenti di colorazione permette di riconoscere delle granulazioni tenuemente ma nettamente metacromatiche anche a pH più bassi o con trattamenti più brevi, mentre a livello del citoplasma in genere e nel nucleo, la colorazione metacromatica positiva si ha con le soluzioni a pH relativamente più elevato o insorge gradualmente prolungando i tempi di colorazione. La metacromasia delle granulazioni è con tutta probabilità riferibile a mucopolisaccaridi acidi legati ai sali di Ca, mentre la colorazione diffusa del citoplasma è dovuta, verosimilmente, agli acidi nucleinici, la cui presenza è messa in rapporto col processo di continuo, cospicuo rinnovamento del sincizio ghiandolare durante il processo di secrezione.E' stato, infine, messo in evidenza, a conferma di osservazioni precedenti (Massal, 1929) la presenza nelle lamine secernenti di numerosissimi condriosomi filamentosi, disposti regolarmente, che conferiscono alle assise ghiandolari una struttura finemente striata.Questi reperti sono confrontati con quelli ottenuti con le stesse tecniche dall'A. sull'epitelio del sacco endolinfatico degli Anuri, anch'esso atto ad elaborare sali di Ca.Si sottolinea infine come ghiandole di Morren e sacco endolinfatico, organi appartenenti ad animali sistematicamente tanto lontani, hanno probabilmente, accanto ad alcune reazioni istochimiche comuni, anche funzioni in parte corrispondenti, in quanto in entrambi i casi l'accumulo di CaCO3 potrebbe servire come riserva tampone per il mantenimento del pH normale del sangue.  相似文献   

9.
Riassunto La muscolaris mucosae passando dall'esofago allo stomaco presenta una suddivisione e poi uno sfioccamento dei fasci muscolari, che si risolvono in singole file di cellule: queste vanno a costituire una lamina continua espansa in superficie, i cui elementi sono diretti in ogni senso. Da questa lamina, che sulla faccia interna presenta un gran numero di concavità, si staccano gruppi di cellule che circondano a spirale i tubuli ghiandolari, dirigendosi verso la superficie libera della mucosa: la mucosa risulta quindi compenetrata da un dispositivo muscolare, la cui contrazione determina la spremitura delle ghiandole, delle vene e dei linfatici.Nella parte pilorica, dove la muscolaris mucosae è più robusta, in relazione alla riduzione di calibro del viscere le cellule muscolari tendono a riunirsi nuovamente in fascetti diretti in ogni senso. In corrispondenza del piloro le cellule muscolari si riuniscono in fasci a forma di robusti nastri disposti in strati sovrapposti ed assumono nuovamente, come nel cardia, una direzione longitudinale. Contraendosi, esse determinano la formazione di una piega anulare della mucosa, che può ridurre od occludere il lume, con l'effetto di rinforzare o completare o perfezionare l'azione dello sfintere.  相似文献   

10.
Riassunto

L'A. deserive la vegetazione di due stazioni delle serpentine dell'Impruneta e riporta le osservazioni condotte negli anni 1938–40 sul ritmo di vegetazione delle specie che popolano tali stazioni.

Dalle osservazioai fenologiche risulta che il risveglio della vegetazione sulle serpentine non è ritardato alla primavera per le specie pi[ugrave] tipiche, mentre lo è per talune specie banali; che le parti secche delle piante tendono a rimanere lungamente in posto; che la disseminazione è lenta e si protrae spesso fino all'autunno inoltrato od anche fino alla primavera successiva.  相似文献   

11.
Riassunto

Si ricercano le cause determinanti la formazione di xilema nei vegetali. Sono messi in evidenza i fattori indispensabili per la produzione di legno normale, e si esamina la natura ed il modo di diffusione dello stimolo agente quale differenziante tale tipo di tessuto. Si distinguono, dal lengno normale, le tracheidi da ferita ed il legno da ferita. Viene esaminata la capacita neoproduttiva di vari tessuti, e si rileva la possibilita dello scorrere di alcune cellule in altre gia preesistenti. Si attribuisce al meristema primario la funzione di centro organizzatore vegetale.  相似文献   

12.
Riassunto

L'A. studia i movimenti degli stami di Berberis in natura: trova che nel bocciolo i movimenti sono dovuti a fatti di diversità di accrescimento e di evoluzione dei singoli tessuti: determina il momento e le condizioni fisiologiche in cui si iniziano e la sensibilità e le proprietà contrattili (movimento rapido): mediante osservazioni di tipo sperimentale prova che il movimento rapido di contrazione e quello lento di estensione non dipende da relazioni umorali o di altro genere tra il filamento e gli altri organi del fiore ma è unicamente proprietà intrinseca della cellula contrattile: basandosi su questo fatto e sui dati ottenuti negli altri lavori riporta ad un unico schema i vari movimenti che lo stame compie da quando ha acquistato la proprietà contrattile fino al suo distacco dall'asse fiorale.  相似文献   

13.
Riassunto L'autore ha condotto uno studio al microscopio elettronico sulla distribuzione e sulla genesi del glicogeno nelle cellule dell'embrione di pollo nei primi stadi dello sviluppo.L'autore riscontra che nelle prime ore di incubazione il glicogeno è presente in pressochè tutte le cellule del blastoderma, dove coesiste con inclusioni vitelline. Al 2° giorno di incubazione il glicogeno scompare in tutte le cellule che hanno interamente digerito le inclusioni vitelline, rimanendo invece solo in quelle che sono ancora rieche di vitello. Fanno eccezione le cellule del miotoma che, pur essendo sprovviste di vitello, nella terza giornata di incubazione accumulano glicogeno in notevole quantità, in coincidenza con la comparsa in esse délie miofibrille.L'autore ritiene ehe il glicogeno che si trova inizialmente nelle cellule embrionali si formi in gran parte per attività neoglicogenetica, a partire dal vitello contenuto nelle cellule medesime, Egli conclude che tale attività neoglicogenetica dapprima sia propria di tutte le cellule embrionali, fino a quando hanno inclusioni vitelline, e che poi essa rimane localizzata al solo epitelio del sacco vitellino che sempre contiene vitello.
Ultrastructural investigations on the distribution of glycogen in the cells of chick embryo in relation to the presence of yolk inclusions
Summary The distribution and genesis of glycogen in the embryonic cells of chickens in the first stages of development has been investigated electronmicroscopically.In the first hours of incubation the glycogen is present in almost all the cells of the blastoderm where it coexists with yolk inclusions. On the second day of incubation the glycogen disappears in all the cells that have completely digested the yolk inclusions and remains only in those that are still rich in yolk. The only exceptions are the myotome cells that, being that they do not have yolk in the third day of incubation, accumulate glycogen in notable quantities coincidental to the appearance of myofibrils.The author holds that the glycogen that is found initially in the embryonic cells has its origin, for the most part, from neoglycogenetic activity, starting from the yolk contained in the cells themselves. It is concluded that this neoglycogenetic activity initially is present in all the embryonic cells, while they still have inclusions, and then remains localized only in the epithelium of the yolk sac that always contains yolk.
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14.
Riassunto Colture in goccia pendente di ovaio embrionale di polio da 11 a 17 giorni d'incubazione sono state studiate col sussidio della microcinematografia in contrasto di fase e ad intervalli di tempo.Si è potuto confermare che dall'espianto migrano cellule germinali (ovogoni ed ovociti), isolate o a gruppi, ed elenienti polinucleati, caratterizzati da fenomeni di movimento quali l'emissione e la retrazione di pseudopodi ed il moto circolatorio dell'ectoplasma.La microcinematografia ha permesso inoltre di Studiare i processi necrobiotici fisiologici delle ovocellule, processi che erano sfuggiti agli Autori precedenti forse per la loro rapidità. In una prima fase, che dura più a lungo (da 30 a 60 minuti primi circa), si verifica inizialmente l'arresto dei movimenti e successivamente il nucleo non appare più evidente mentre il citoplasma si ipertrofizza; talora si osserva la confluenza di più ovocellule in un'unica massa protoplasmatica. Nella seconda fase del processo, che dura pochi minuti secondi, si verifica la citolisi granulosa delle ovocellule.  相似文献   

15.
Riassunto

A conferma di quanto s'era supposto, la respirazione profonda è apparsa processo fisiologico assai comune. Infatti, essa è stata accerta'a — spesso anche in fasi e periodi diversi del ciclo vitale della stessa pianta — in tutte le specie saggiate (circa 40 riferibili a 16 famiglie).

Nelle piante legnose, il processo respiratorio profondo è risultato della stessa natura che nelle specie erbacee.

Il processo respiratorio profondo e il processo respiratorio superficiale ipogco acquistano valori e significati diversi sia dal lato fisiologico che agronomico secondo la forma coltivata (specie, individuo), le condizioni termiche e la natura del mezzo asfittico del suolo. Per tanto, vuoi nelle piante erbacee che legnose coltivate, è dato osservare una grande variabilità d'adattamento i cui estremi incidono sulle specie che normalmente vivono coll'apparato radicale in terreno idropico cioè in mezzo asfittico costituito da eccesso d'acqua immota e, per contro, sulle specie sensibili — fino a un certo punto — a qualunque comune mezzo asfittico del suolo e però provviste di sistema di radici relativamente superficiale. Le une e le altre sembrano collegate da forme le quali sviluppano comunemente il sistema radicale in terreno libero da acqua stagnante, profondo, permeabile ma tuttavia asfittico negli orizzonti meno superficial — e pi[ugrave] erti — del suolo per atmosfera inerte e per eccesso di CO2.

A entrambi i processi respiratori testè rilevati si allacciano interessanti problemi agronomici riguardanti tra l'altro i lavori di preparazione del suolo eccezionalmente energici particolarmente nei riflessi che questi possono avere a cagione d'una temporanea maggiore aereazione indotta.  相似文献   

16.
Raissunto

Nella famiglia delle Lauraceae è stata fino ad oggi riconosciuta la formazione di un vero periplasmodio nei due generi Sassafras e Cinnamomum. Il periodo e le modalità di sviluppo fanno riferire il primo al tipo che si osserva nelle Monocotiledoni, il secondo a quello delle Dicotiledoni. Nei due tipi alcune particolarità morfologiche permettono induzioni sul significato fisiologico del periplasmodio.  相似文献   

17.
Riassunto L'A. ha studiato il sistema ipotalamo-ipofisario della femmina del Tritone crestato normale e nelle seguenti condizioni sperimentali: lesioni ipotalamiche, ipofisectomia, carico osmotico, allevamento in ambiente secco, trattamento con acetato di rame. Negli animali ipotalamo-lesi in estate o allevati a temperatura artificiale di tipo estivo in inverno, l'A. ha osservato in un primo tempo un aumento dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p., che poi declina per esaurirsi completamente 50 giorni circa dopo Fintervento operatorio, senza che ne segua atrofia cellulare. Il neurosecreto si accumula nel moncone prossimale del f. preottico-ipofisario, le cui fibre lentamente degenerano in direzione pètale. Nella neuroipofisi l'atrofia tissulare e la rarefazione di sostanza neurosecretoria, già apprezzabile dopo 9 giorni, appaiono estremamente spinte dopo 50 giorni circa. L'atrofia della neuroipofisi, la deplezione in essa del neurosecreto, e il calo dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. sono meno accentuate negli animali allevati, d'inverno, a temperatura naturale.Negli animali ipofisectomizzati l'A. ha osservato che durante la prima settimana l'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. tende ad aumentare. Dal 12° giorno in poi lentamente declina, ma non si esaurisce del tutto neppure dopo 36 giorni, ed entro questo termine le cellule secernenti non degenerano. La quantità di neurosecreto entro le fibre del f. preottico-ipofisario è scarsa nei primi tre giorni, aumenta e si mantiene rilevante dal 5° al 12° giorno, e progressivamente poi diminuisce, senza mai scomparire del tutto. In corrispondenza del tuber le fibre del f. preottico-ipofisario degenerano, e in esse si accumula sostanza neurosecretoria. La degenerazione progredisce lentamente in direzione petale.Il carico osmotico (allevamento in soluzione all'1% di cloruro di sodio) tanto in animali integri che in animali ipotalamo-lesi ha portato, nel corso di 10 giorni, alla degenerazione delle cellule neurosecernenti del n. m. p., ad una forte diminuzione del neurosecreto entro gli assoni del f. preottico-ipofisario e ad una netta deplezione della colloide neuroipofisaria, non accompagnata da mitosi nei piuiciti.Del pari l'allevamento in ambiente secco ha determinato solo in un primo tempo un'esaltazione dei fenomeni neurosecretori nelle cellule del n. m. p. e un incremento dei fenomeni di trasporto lungo la via neurosecretoria; in un secondo tempo però subentrano fatti degenerativi a carico delle cellule secernenti e una più o meno marcata deplezione della colloide nella neuroipofisi.Infine gli effetti ottenuti con iniezioni di acetato di rame sono troppo poco netti per autorizzare qualsiasi deduzione.  相似文献   

18.
Riassunto

L'A. indica la larga conferma che ebbero le sue esperienze fondamentali sulla propagazione dello stimolo ormonica nelle Mimose. Anche l'estensione di questa, in base all'odierna teoria del movimento dell'acqua nelle piante coi fili d'acqua vasali in tensione, sviluppata dall'A. giì nel 1916 e appoggiata da esperienze delle quali nel 1926 aveva dato un cenno preventivo — ha ricevuto ora (1935) la definitiva conferma da parte di Houwink. Sono esposte dettagliatamente le dette esperienze ed anche altre inedite nello stesso senso.

Un altro tipo di propagazione dello stimolo è stato messo in evidenza da ricercatori (Bose, Snow, Ball, Umrath, Houwink; da noi vi si collegherebbe Montemartini). Vengono riferite dettagliatamente esperienze relative inedite dell'autore. É accolta l'ipotesi che si tratti di « propagazione nervosa », senza però vedere nelle Mimose veramente dei nervi: vi avrebbe parte una condizione generale di polarizzazione cellulare. Ma se anche la propagazione nervosa è pi[ugrave] rapida essa viene arrestata da un pulvino, quindi una conduzione dello stimolo nelle varie parti, anche di una unica foglia, è solo possibile coll'intervento dell'ormone — che al di là di un pulvino potrebbe pure suscitare ex novo l'altra propagazione.

In ultimo, secondo le rice di Houwink, i casi particolari della pi[ugrave] rapida conduzione dello stimolo nella M. pudica non sono nervosi. Si tratterebbe della trasmissione di un effetto meccanico nelle turgide cellule tubulose di Haberandt.  相似文献   

19.
Riassunto

L'A. ha studiato lo sviluppo del gametofito e dell'albume in Proboscidea Jussieui Steud. e in P. lutea Stapf: il gametofito risulta di tipo normale e Palbume di tipo cellulare fino all'inizio. Particolare attenzione è stata posta nel descrivere le caraterristiche morfologiche di due tessuti di nutrizione dell'ovulo: una modesta epistasi ed una ipostasi di proporzione notevole, fornita anche di un cambiforme. E stata pure messa in rilievo l'importanza dell'epidermide. Interna del tegumento per il mantenimento allo stato embrionale dei tessuti circostanti. Il numero dei cromosomi è 2n=30 in ambedue le specie.  相似文献   

20.
Riassunto Allo scopo di studiare le ripercussioni di profondi mutamenti delle condizioni meccaniche ambientali sulla differenziazione e l'accrescimento della cartilagine della sclera, si determinÒ in una serie di embrioni di polio al 40 giorno di incubazione un collasso dell'abbozzo dell'occhio destro. In conseguenza del collasso, il bulbo oculare, i cui singoli costituenti si differenziano in modo tipico, si accresce in misura considerevolmente ridotta in confronto all'occhio dell'altro lato, il cui sviluppo non fu turbato. Già due giorni dopo il collasso del calice retinico, il mesenchima che lo circonda e che è destinato a differenziarsi in gran parte nella cartilagine della sclera, costituisce una massa più spessa che di norma ma assai meno estesa in superficie.A partire dalla fine del 60 giorno d'incubazione, tale mesenchima si differenzia in cartilagine; in quest'ultima le cellule sono più addensate dal lato leso che da quello indenne. La densità dei condrociti per unità di volume di cartilagine non muta in modo significativo durante tutto lo sviluppo embrionale. La percentuale di condrociti in mitosi nella sclera dell'occhio ridotto, decresce un po' più rapidamente che nella sclera normale a partire dal momento nel quale inizia la differenziazione dell'abbozzo della sclera in cartilagine; invece, la sintesi di solfato di condroitina nella sostanza intercellulare, saggiata con lo studio dell'incorporazione di radiosolfo per un periodo di 24 ore, non presenta differenze apprezzabili nella sclera dell'occhio ridotto in confronto a quello che si accresce normalmente.La quantità assoluta di cartilagine che costituisce la sclera dell'occhio ridotto è considerevolmente minore di quella dell'occhio normale. Risulta dalle presenti ricerche che la differenza nell'accrescimento fra le sclere dei due occhi dipende non da variazioni dell'accrescimento interno ma da una cospicua riduzione dell'accrescimento apposizionale della sclera dell'occhio ridotto, sopratutto in corrispondenza del margine laterale della sclera al limite con la cornea (limbo sclerocorneale). In altre parole, nell'occhio ridotto vengono a mancare le condizioni meccaniche indispensabili per la progressiva estensione in superficie della sclera, la quale è dovuta ad un intenso accrescimento apposizionale al margine sclero-corneale.
Zusammenfassung Ziel vorliegender Untersuchungen war es, die Folgen von starken Veränderungen der mechanischen Bedingungen des Milieus auf die Differenzierung und auf das Wachstum des Skleralknorpels festzustellen. Bei einer Serie von Hühnerembryonen wurde am 4. Bebrütungstage ein Kollaps der rechten Augenanlage veranla\t. Während die Differenzierung der einzelnen Bestandteile durch den Kollaps des Augapfels nicht beeinträchtigt wurde, war sein Wachstum erheblich reduziert, in Vergleich mit dem des gegenseitigen Augapfels, dessen Wachstum ungestört war. Schon 2 Tage nach dem Kollaps des Augenbechers kommt es zu starken Veränderungen in der Form des umgebenden Mesenchyms, welches sich grö\tenteils zum Skleralknorpel differenzieren soll; die Mesenchymmasse wird plumper; ihre Flächenausdehnung wird erheblich reduziert. Vom Ende des 6. Bebrütungstages ab differenziert sich das Skleramesenchym zu Knorpel, in dem die Zellen im Vergleich zur unversehrten Seite verdichtet erscheinen. Die Dichtigkeit der Knorpelzellen je Volumeneinheit von Knorpel bleibt während der ganzen Entwicklung des operierten Embryos unverändert. Der Prozentsatz der Mitosen der Knorpelzellen in der Sklera des reduzierten Auges sinkt in Vergleich mit der normalen Sklera von dem Moment etwas rascher ab, in dem die Differenzierung der Skleraanlage in Knorpel stattfindet. Dagegen wurden, wenn man die Einverleibung der Menge von Radioschwefel in die Grundsubstanz während einer Periode von 24 Std untersucht, keine nennenswerten Unterschiede im Skleralknorpel des operierten Auges in Vergleich zu dem des gegenseitigen Auges konstatiert; dadurch wird bewiesen, da\ die Synthese von Chondroitinschwefelsäure in der Knorpelgrundsubstanz durch die Reduktion der Sklera nicht beeinträchtigt wird.Es ergibt sich aus vorliegenden Untersuchungen, da\ die absolute Menge des Knorpels der Sklera in Vergleich mit dem normalen Auge erheblich reduziert wird; doch hängt die Reduktion nicht von einer Verminderung im inneren Wachstum ab, sondern von der Reduktion des appositionellen Wachstums in der Sklera des reduzierten Auges, besonders am lateralen Rande der Sklera, an der Grenze mit der Hornhaut (Limbus Corneae). Kurz, es fehlen im reduzierten Auge die mechanischen Bedingungen für die progressive Ausdehnung in der Fläche der Sklera, welche durch ein intensives appositionelles Wachstum am Limbus Corneae hervorgebracht wird.
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