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1.
Rosalia Liso 《Plant biosystems》2013,147(2-3):148-152
Riassunto

Prove di germinazione di semi di PINUS PINEA al buio. — Sono state condotte prove di coltivazioni di embrioni di Pinus pinea al buio in rapporti vari col loro endosperma. 1a prova: semi con endosperma amputato all'apice calazale (cotiledonare) per la lunghezza di mm. 1, mm. 2, mm. 3. Il resultato è stato l'accrescimento dell'embrione clorotico con radice atrofica, cioè non si è avuto la normale evoluzione morfogenetica dell'embrione in plantula. 2a prova: asportazione dei 2/3 micropilari, (radicolari) dell'endosperma: evoluzione normale dell'embrione in plantula, cioè germinazione di una plantula normalmente verde con radichetta molto ben sviluppata. 3a prova: asportazione di uno spicchio longitudinale di endosperma: normale germinazione di una plantula verde e con radichetta sviluppata, ma minore sviluppo in lunghezza dei cotiledoni corrispondenti allo spicchio di endosperma asportato.

Si deduce la importanza dell'endosperma per la normale morfogenesi della plantula nella germinazione, e la necessità di uno stretto rapporto di contiguità fra embrione e endosperma perchè questo esplichi la sua azione sull'evoluzione dell'embrione. Si deduce inoltre la importanza che ha l'endosperma nella nutrizione dei cotiledoni.

Si prospetta la necessità di fare opportuni esperimenti per stabilire se nel corso della germinazione il passaggio di sostanza dall'endosperma ai cotiledoni avviene con la partecipazione attiva soltanto dei cotiledoni, dell'endosperma o di tutti e due, e se c'è una distinzione fra le varie zone dell'endosperma ai fini di una efficienza nella nutrizione dell'embrione e della sua evoluzione in plantula.  相似文献   

2.
Riassunto

L'A. ha studiato lo sviluppo del gametofito e dell'albume in Proboscidea Jussieui Steud. e in P. lutea Stapf: il gametofito risulta di tipo normale e Palbume di tipo cellulare fino all'inizio. Particolare attenzione è stata posta nel descrivere le caraterristiche morfologiche di due tessuti di nutrizione dell'ovulo: una modesta epistasi ed una ipostasi di proporzione notevole, fornita anche di un cambiforme. E stata pure messa in rilievo l'importanza dell'epidermide. Interna del tegumento per il mantenimento allo stato embrionale dei tessuti circostanti. Il numero dei cromosomi è 2n=30 in ambedue le specie.  相似文献   

3.
Abstract

Aumento della sintesi di invertasi in seguito a trattamento con saccarosio in cotiledoni isolati da semi germinanti di ricino. – L'attività invertasica per cotiledone aumenta durante la germinazione di semi di ricino. In cotiledoni isolati ed incubati in acqua distillata per 15–22 ore, l'aumento di attività invertasica è molto scarso, L'aggiunta di saccarosio 0,1 M al mezzo di incubazione provoca un aumento di circa 40% dell'attività invertasica; aumento che non si riscontra se i cotiledoni vengono incubati in glucosio 0,1 M. La pre-senza di attinomicina D e di puromicina nel mezzo di incubazione previene lo sviluppo dell'attività invertasica. L'apparente specificità del saccarosio nell'indurre l'aumento di sintesi dell'enzima viene brevemente discussa nel quadro piú ampio dei fenomeni di regolazione da substrato delle sintesi di enzimi.  相似文献   

4.
Riassunto

L'A. prende in considerazione un'interessante differenziazione cariologica fra l'Agropyrum junceum del litorale atlantico e quello del litorale mediterraneo, segnalata per le coste francesi dal Simonet, il quale ha messo in rilievo che l'entità atlantica è tetraploide (2n=28), mentre quella mediterranea è esaploide (2n = 42). Con l'esame di individui del litorale toscano e della Linguadoca, nonchè di individui del litorale portoghese, viene nel presente studio confermato il reperto dell'A. francese e viene rilevata cariologicamente l'esistenza dell'entità atlantica nell'ambito della Flora lberica, nonchè quella dell'entità mediterranea nell'ambito della Flora Italiana.  相似文献   

5.
Riassunto

L'A. ha osservato in piante di Citrus trifoliata L. fiori maschili, per aborto dell'ovario, insieme ad altri fiori normalmente ermafroditi. La statistica fatta su piante crescenti negli Orti Botanici di Padova, Ferrara, Torino, ha dimostrato che le piante non potate e scarsamente nutrite hanno una percentuale di fiori maschili pari al 65–70%. Mediante il rinnovamento della pianta, asportando i rami secchi e con opportune concimazioni, la percentuale dei fiori maschili diminui al 20%. Le parti alte e piü illuminate delle piante hanno sempre una scarsa percentuale di fiori maschili; le piante giovanissime hanno per contro solo uno scarso numero di fiori ermafroditi ed anche questi non riescono ad abbonire. Il fenomeno dell'andromonoicismo, analogo a quello osservato nelle Ombrellifere, è di natura sicuramente funzionale, e forse in relazione a fattori geografici.  相似文献   

6.
Riassunto

Le stipule della plantula di Tropacolum majus L. sono emergenze occasionali, che nella pianta adulta sono sostituite nella loro funzione dalla lamina dei nomofilli. La sua fillotassi sparsifolia è derivata dalla oppositifolia per crescenza asimmetrica spiralata della periferia dell'asse.  相似文献   

7.
Riassunto

Lo sviluppo del gametofito femminile di Campsis radicans (L.) Seem. (Bi-gnonaceae) è di tipo normale, monomegasporiale, otto-nucleato. Le cellule somatiche dell'ovulo durante lo sviluppo del gametofito e la loro trasformazione in tessuto nutritizio presentano particolari fenomeni interessanti non solo dal punto di vista morfologico, ma anche da quello microchimico. L'ispessimento attivo della membrana delle cellule dell'ipostasi è preceduto dall'acquisto di un intenso potere cromotropo e di un aspetto mucillaginoso : il passaggio delle sostanze pectiche della membrana cellulare da uno stato di inerzia ad uno di accrescimento coinciderebbe secondo ogni verosimiglianza con l'acquisto di radicali solforici da parte dei loro polisaccaridi. L'amido del gametofito adulto in via di degenerazione acquista un intenso potere cromatropo determinato dai prodotti della sua demolizione  相似文献   

8.
Riassunto

L'A. mette in rilievo le differenze esistenti fra l'apice dei fusti sotterranei e quello dei fusti aerei di Equisetum ramosissimum Desf. Tali differenze sono : secrezione di abbondante mucillaggine da parte delle cellule dell'epidermide esterna delle guaine pi[ugrave] periferiche che incappucciano l'apice dei rizomi, mentre le cellule epidermiche esterne delle guaine dei fusti aerei si differenziano nello stesso senso delle cellule epidermiche degli internodi; presenza di tricomi nella parte interna delle guaine che incappucciano l'apice del rizoma, tricomi che mancano nelle guaine dei fusti aerei; localizzazione dell'acerescimento in lunghezza al primo internodio del rizoma (quello pi[ugrave] vicino alla gemma apicale), mentre nei fusti aerei l'acerescimento è scaglionato su diversi internodi.

La mucillaggine che viene secreta dalle cellule epidermiche delle guaine del rizoma prende origine direttamente dai granuli d'amido, che sono abbondantissimi e particolarmente grossi in talli cellule all'inizio del processo di formazione della mucillaggine.  相似文献   

9.
Abstract

Studio fitosociologico su alcune foreste di « Liriodendron tulipifera » L. del Tennessee (U.S.A.). – Una serie di rilievi fitosociologici e di osservazioni floristiche ed ecologiche è stata condotta in foreste di latifoglie nel Tennessee orientale, con particolare riguardo a stazioni di Liriodendron tulipifera L. su dolomite di Knox. Nell'elaborazione dei dati dei rilievi ci si è valsi di un calcolatore numerico IBM-1604. Il controllo dell'omogeneità basato sulla « charakteristische Artenkombination » e la distribuzione delle specie in classi di presenza dimostrano che le stazioni di Liriodendron nell'ambiente studiato rappresentano un tipo omogeneo di vegetazione. L'analisi della distribuzione in classi di presenza in questi termini è, a quanto ci risulta, nuova. L'analisi strutturale dimostra una stratificazione molto complessa, con 51% della massa assimilatrice sopra i 25m. Lo spettro biologico rappresenta una forma intermedia fra la foresta di latifoglie settentrionale (es. Minnesota) e la pluvisilva tropicale (America Centrale), con una percentuale particolarmente alta di geofite. La composizione floristica sta in una posizione intermedia fra i Liriodendretalia ed i Quercetalia di KNAPP, e risulta dominata dall'elemento submesofilo. La distribuzione delle specie arboree nei vari strati (da basale ad arboreo) suggerisce una tendenza evolutiva verso una foresta mista di Querce ed Hickories (Carya spp.) accompagnati ad Acer rubrum, Cornus florida, Oxydendron arboreum, Nyssa sylvalica ed Ostrya virginiana. Mancano invece qui le specie strettamente mesofile (Fagus, Acer saccharum, Aesculus octandra, Tilia spp. ecc.) che secondo i dati delle letterature sarebbero le tipiche specie compagne di Liriodendron. Si conclude che la foresta di Liriodendron è il primo stadio forestale della serie che ha per climax la foresta di quercia (« appalachian oak forest ») di ambiente submesico. L'analisi fitosociologica dimostra che, nella fase in cui Liriodendron è pienamente sviluppato, si tratta di una facies transitoria della menzionata « appalachian oak forest », rispetto a cui non sembrano esserci specie differenziali.  相似文献   

10.
Riassunto

L'A. indica la larga conferma che ebbero le sue esperienze fondamentali sulla propagazione dello stimolo ormonica nelle Mimose. Anche l'estensione di questa, in base all'odierna teoria del movimento dell'acqua nelle piante coi fili d'acqua vasali in tensione, sviluppata dall'A. giì nel 1916 e appoggiata da esperienze delle quali nel 1926 aveva dato un cenno preventivo — ha ricevuto ora (1935) la definitiva conferma da parte di Houwink. Sono esposte dettagliatamente le dette esperienze ed anche altre inedite nello stesso senso.

Un altro tipo di propagazione dello stimolo è stato messo in evidenza da ricercatori (Bose, Snow, Ball, Umrath, Houwink; da noi vi si collegherebbe Montemartini). Vengono riferite dettagliatamente esperienze relative inedite dell'autore. É accolta l'ipotesi che si tratti di « propagazione nervosa », senza però vedere nelle Mimose veramente dei nervi: vi avrebbe parte una condizione generale di polarizzazione cellulare. Ma se anche la propagazione nervosa è pi[ugrave] rapida essa viene arrestata da un pulvino, quindi una conduzione dello stimolo nelle varie parti, anche di una unica foglia, è solo possibile coll'intervento dell'ormone — che al di là di un pulvino potrebbe pure suscitare ex novo l'altra propagazione.

In ultimo, secondo le rice di Houwink, i casi particolari della pi[ugrave] rapida conduzione dello stimolo nella M. pudica non sono nervosi. Si tratterebbe della trasmissione di un effetto meccanico nelle turgide cellule tubulose di Haberandt.  相似文献   

11.
Riassunto

Dopo aver constatato come i risultati delle ricerche sin qui compiute sulla micorrizia delle Epatiche siano poco soddisfacenti, l'A. riferisee di aver osservato in molte Epatiche tallose una doppia infezione, da parte di um Ficomicete, che viene descritto, e di un Micomicete di tipo rizottonioide; soltanto quest'ultimo è presente nelle Epatiche fogliose. Illustra l'influenza dei principali fattori ambientali sull'infezione ficomicetica e le probabili cause dell'influenza stessa, e prospetta alcune ipotesi sui rapporti fra i membri della simbiosi.  相似文献   

12.
Riassunto

L'A. si è proposto di chiarire il valore sistematico del Peucedanum venetum Koch. nei confronti della specie Linneana P. alsaticum L., in base all'esame dei caratteri morfologici esterni ed a quello dei caratteri anatomici del caule, del picciolo e del lembo fogliare, dei raggi dell'ombrella, del frutto. In questo esame (particolarmente in quello anatomico) ha ritenuto opportuno il confronto con altre entità di questo genere, onde cercare di precisare il valore sistematico dei vari caratteri. Conclude con l'affermare che il Peucedanum venetum Koch. è da considerarsi come specie autonoma, ben distinta dal P. alsaticum L.  相似文献   

13.
Riassunto

L'A. espone poi le sue ricerche sulla sporogenesi del Ruscus aculeatus, le quali la portano a concludere che la microsporogenesi avviene generalmente in maniera del tutto normale, mentre la megasporogenesi è del tipo dimegasporiale (t. Scilla) nei fiori delle piante femminili, e di tipo monomegasporiale (t. normale) in quelli delle piante maschili.

L'A., premesse alcune generalità e osservazioni sulla morfologia fiorale del Ruscus aculcatus, ammette che questa specie sia da ritenere subdioica, in quanto provvista di individui con fiori morfologicamente femminili puri e di altri con fiori inizialmente ermafroditi ma, per successivo aborto dell'organo femminile, funzionalmente maschili.  相似文献   

14.
Riassunto

L'A. deserive la vegetazione di due stazioni delle serpentine dell'Impruneta e riporta le osservazioni condotte negli anni 1938–40 sul ritmo di vegetazione delle specie che popolano tali stazioni.

Dalle osservazioai fenologiche risulta che il risveglio della vegetazione sulle serpentine non è ritardato alla primavera per le specie pi[ugrave] tipiche, mentre lo è per talune specie banali; che le parti secche delle piante tendono a rimanere lungamente in posto; che la disseminazione è lenta e si protrae spesso fino all'autunno inoltrato od anche fino alla primavera successiva.  相似文献   

15.
Riassunto

L'Autore ha studiato lo sviluppo del gametofito femminile di Rudbeckia speciosa Wender, pianta tetraploide apomittica, riscontrando una modalita analoga a quella osservata in Ixeris dentata (OKABE 1932). It gametofito diploide si costruisce attraverso quattro divisioni di cui la prima di tipo restituzionale. La formazione dell'embrione e preceduta dal fenomeno della semigamia.  相似文献   

16.
Riassunto

Intorno alla esistenza di forme di canapa diverse per caratteri morfofisologici entro la popolazione solitamente coltivata nella prov. di Torino e che dal maggior centro di diffusione e smercio, Carmagnola, porta il nome, l'A. ha dato pi[ugrave] d'una dimostrazione. Proseguendo la strada iniziata or è un quindicennio, questà indagine tratta della germinabilità della canapa nelle sue espressioni di potenza germinativa (% di semi nati), energia germinaliva (rapidità di germinazione) e longevilà (durata della vitalità dei semi) alla stregua di manifestazioni d'ordine genofenotipico. Onde poter affrontare le non facili ricerche è stato necessario analizzate le cause, di natura a così dire ambientale, che in un senso o nell'altro influenzano la germinabilità della canapuccia. Tra esac, l'A. ha indagato le seguenti:

a) lo stadio di maturazione del seme;

b) il sistema di raccolta del seme;

c) il mezzo o ambiente di conservazione del seme quanto a temperatura e umidità relativa dell'aria;

d) il sistema di conservazione del seme.

Ciò fatto, l'A. passa all'analisi del comportamento ereditario della germinabilità partendo da linee puree di canapa a bassa e ad alta potenza germinativa, a bassa e ad alta energia germinativa estratte, or è un decennio, dalla predetta popolazione di Cannabis saliva. Le ricerche hanno dimostrato che nella fecondazione incestuosa della canapa è possibile ottenere linee diverse nella germinabilità; che tanto la potenza quanto l'energia germinativa sono caratteri ereditari; che la fecondazione incrociata annulla il carattere « bassa germinabilità » emerso nell'incesto e dovuto probabilmente a fattori letali onde s'ottengono forme di canapa a germinabilità elevata anche nelle generazioni — in libera fecondazione — successive alla prima; che la potenza e l'energia germinativa sembrano caratteri geneticamente complessi e sono tra loro indipendenti; che la longevità della canapuccia è apparsa indipendente, dal lato creditario, dalla potenza e dalla energia germinativa accertate nel primo anno di vita di essa.  相似文献   

17.
Riassunto

L'Autrice ha studiato due raccolte di licheni, una del Kenya, l'altra del Tanganica, fatte dai Rev. Padri della Consolata nei pressi della loro Missioni.

Ha potuto determinare 124 entità, fra cui un genere nuova Tylophorophsis, quattro specic nuove Actinoplaca Balboi, Cyphelium Kenyanum, Tylophoropsis Nyeriana, Usnea epiphilla, e undici varietà nuove.

Ha osservato analogia fra la flora lichenica del Kenya e quella del Tanganica; e analogia di entrambe con la flora lichenica dell'Arcipelago Malese e delle Isole Filippine. Ha notato inoltre analogia fra la flora lichenica del Kenya e quelle dell'A. O. I., dell'Usambara (Congro) e dell'Uganda; e analogia fra la flora lichenica del Tanganica e quella dell'Africa Australe e dell'Africa sub-tropicale (1).  相似文献   

18.
Abstract

Lo studio è basato sul confronto tra la flora di 5 città localizzate nelle principali regioni fitoclimatiche italiane: Milano, Ancona, Roma, Cagliari e Palermo. L'analisi di 684 specie rilevate in 50 aree campione ha evidenziato l'importanza delle apofite nella flora urbana in Italia e il ruolo delle terofite che provengono direttamente dalla vegetazione mediterranea. Il confronto ha inoltre mostrato la dominanza dei fattori biogeografici nella costituzione della copertura vegetale delle 5 città. Questi risultati contrastano con l'elevata percentuale di specie esotiche e con l'uniformità floristica osservate nelle aree urbane dell'Europa Centrale.  相似文献   

19.
Riassunto

L'A. studia l'anatomia del Dianthus arboreus L. verus (= D. acyphyllus Sieb.), endemico dell'isola di Creta, illustrandone lo sviluppo della plantula, le formazioni primarie e secondarie della radice, del caule e delle foglie. Pone particolarmente in evidenza la precoce differenziazione di un anello meristematico continuo, la mancanza di raggi midollari, la formazione di zone anulari di legno compatto e di parenchima tangenziale con elementi legnosi sparsi, e infine la frammentazione del corpo legnoso per opera di zone di parenchima radiale di riempimento. Discute queste particolarità di evoluzione delle Cariophyllaceae verso un abito erbaceo.  相似文献   

20.
Abstract

The littoral flora of Pescara as a biological indicator of the environmental status and its modifications.—The flora of the Pescara littoral, and the vegetation, limited now to restricted areas in the outskirts, mainly near the mouth of the Saline river, and to the dunes, have been studied.

Three hundred and six entities have been recorded and the abundance, the distribution, the biological forms and the phytogeographical elements have been described.

The biological spectrum (P = 6, 14%; Ch = 5,41%; H = 32,5%; G = 10,46%; T = 45,49%) confirms a marked Mediterranean character.

The considerable amount of trees and shrubs is due to the introduction of breakwinds and ornamental species.

The analysis of the chorological elements confirms the dominance of the Mediterranean species; the ruderal polycore entities with the occasional naturalized alien species, reach about 25%. At Pescara their remarkable presence, which gives to the landscape the feature of a slum area, is the result of a great environmental degradation due to a deep anthropisation. The entities previously recorded for Pescara are also reported; probable causes of the disappearance of some species or of immediate danger for others, have been indicated according to U.I.C.N.

Si riferisce su uno studio sulla flora del litorale Pescarese e sulle suo medificazioni, con cenni sulla vegetazione naturale residua, limitata a ristrette fasce dunose alla periferia di Pescara ed allo ambiente deltiziale del fiume Saline. Delle entità censite (306) si riportano: la distribuzione nel territorio, l'abbondanza, la forma biologica e l'elemento fitogeografico. Preliminarmente, inoltre, sono accennate le caratteristiche climatiche della zona.

Lo spettro biologico (P = 6,14; Ch = 5,41; H = 32,5; G = 10,46; Th = 45,49%) conferma una spiccata tendenza mediterranea. La rimarchevole presenza di emicrittofite e geofite è in dipendenza di canali e zone acquitrinose; la non trascurabile quantità di alberi ed arbusti va attribuita non tanto alla consistenza arborea naturale, bensì alla introduzione di specie frangivento ed ornamentali.

Viene riportato poi il quadro degli elementi corologici, nel quale predominano le entità mediterranee s.1. (50,54%).

Una considerazione a parte meritano le entità policore legate agli ambienti ruderali e le avventizie, componenti che, nell'insieme, assommano a ben il 25% circa. A Pescara la loro massiccia presenza conferisce al paesaggio un'impronta di ambiente ruderale ed è conseguenza dell'alto grado di degradazione ambientale determinato dalla massiccia antropizzazione.

Si riportano, infine, le entità gia segnalate per Pescara e non rinvenute, indicando per ciascuna la probabile causa che ne ha determinato la scomparsa, e quelle in pi[ugrave] immediato pericolo di estinzione, con a fianco di ognuna la causa del pericolo, secondo i criteri dell'U.I.C.N.  相似文献   

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