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1.
Riassunto

L'A. studia N. 87 entità di licheni raccolti nell'A. O. I. da ufficiali della Milizia Nazionale Forestale. Fra essi ci sono nuove per la scienza due specie: Chaenothecopsis africana, Theloschistes Sennii e 8 fra varietà e forme; molti sono nuovi per l'A.O.I. e per il Continente africano.  相似文献   

2.
Riassunto

L'A. espone in questo lavoro i risultati di ricerche sistematiche e fitogeografiche sulla vegetazione di Monte Ferrato (presso Prato in Toscana), piccolo gruppo di colline costituite da rocce ofiolitiche (serpentino, eufotide ecc.), Dopo averne elencata la florula, dove riporta anche le diagnosi di alcune forme nuove, l'A. prende in esame la vegetazione dei principali tipi di stazione, che vi ha potuto riconoscere, in base a criteri fisionomici e statistici. Considera poi le caratteristiche morfologiche delle specie pi[ugrave] significative del serpentino, che raggruppa in cinque tipi di speciali morfosi. Sulla base dell'analisi della distribuzione geografica di alcune notevoli entità che si presentano a M. Ferrato in stazione disgiunta rispetto al loro areale, dello studio geografico e sistematico degli endemismi, e in genere poi di tutte le specie pi[ugrave] significative di questa Flora, l'A. ne discute il valore fitogeografico e climatico, rilevando e discutendo la convivenza di specie di diverso valore fitogeografico, in rapporta alle particolari condizioni microstazionali.  相似文献   

3.
Riassunto

L'A. studia il comportamento della membrana di fronte ad alcune soluzioni coloranti a reazione attuale diversa. Stabilisce il potere di assunzione dei colori da parte della lignina, dello xilano, della cellulosa, del legno, con il semplice esame microscopico e con esami colorimetrici, e viene a stabilire alcune nuove norme per giudicare su la lignificazione della membrana. Egli stabilisce che quanto più acida è la soluziene colorante in cui si manifesta la colorzaione con il verde di metile, con il verde di malachite, con il bleu di metilene, con il violetto di genziana, tanto più alto è il grado di lignificazione della membrana.  相似文献   

4.
Riassunto

L'Autrice ha studiato due raccolte di licheni, una del Kenya, l'altra del Tanganica, fatte dai Rev. Padri della Consolata nei pressi della loro Missioni.

Ha potuto determinare 124 entità, fra cui un genere nuova Tylophorophsis, quattro specic nuove Actinoplaca Balboi, Cyphelium Kenyanum, Tylophoropsis Nyeriana, Usnea epiphilla, e undici varietà nuove.

Ha osservato analogia fra la flora lichenica del Kenya e quella del Tanganica; e analogia di entrambe con la flora lichenica dell'Arcipelago Malese e delle Isole Filippine. Ha notato inoltre analogia fra la flora lichenica del Kenya e quelle dell'A. O. I., dell'Usambara (Congro) e dell'Uganda; e analogia fra la flora lichenica del Tanganica e quella dell'Africa Australe e dell'Africa sub-tropicale (1).  相似文献   

5.
Abstract

L'autore riferisce sui primi ritrovamenti di Aphyllophorales ad Is Arenas, pineta litoranea che si estende sulla costa occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano. Le specie segnalate sono 48 e tra queste: Crustoderma dryinum (Berk. & Curt.) Parm., Hyphoderma malençonii (Manjón & Moreno) Manjón, Moreno & Hjortstam, Peniophora tamaricicola Boid. & Malençon, Phanerochaete magnoliae (Berk. & Curt.) Burds., Thanatephorus cucumeris (A.B. Frank) Donk, sono risultate nuove per la micoflora italiana.  相似文献   

6.
Riassunto Tre ifali rinvenuti su legno morto diPopulus alba L., raccolto nel Lazio, sono identificati come nuove specie, una del nuovo genereDephilippia e due del genereAcrotheca Fuckel, I caratteri tassonomici riguardano gli organi vegetativi e riproduttivi sviluppati sul substrato naturale.
Summary Three Hyphomycetes found on dead wood ofPopulus alba L., collected in Lazio, have been identified as new species, one belonging to the new genusDephilippia and two to the genusAcrotheca Fuckel. The taxonomic characters have been represented based on the vegetative and reproductive organs developed on natural substratum.


Il lavoro è stato eseguito presso la Sezione di Protezione Fitosanitaria, sotto la guida del Consulente Prof.C. Sibilia.  相似文献   

7.
Riassunto

Si tratta di altre 40 entità vascolari pi[ugrave] o meno rare nel Vicentino. Sono indicate la loro distribuzione e comportamento nella provincia e la loro presenza o meno in quelle contermini. Alcune entità risultano nuove per il territorio di Vicenza.  相似文献   

8.
Riassunto

A conferma di quanto s'era supposto, la respirazione profonda è apparsa processo fisiologico assai comune. Infatti, essa è stata accerta'a — spesso anche in fasi e periodi diversi del ciclo vitale della stessa pianta — in tutte le specie saggiate (circa 40 riferibili a 16 famiglie).

Nelle piante legnose, il processo respiratorio profondo è risultato della stessa natura che nelle specie erbacee.

Il processo respiratorio profondo e il processo respiratorio superficiale ipogco acquistano valori e significati diversi sia dal lato fisiologico che agronomico secondo la forma coltivata (specie, individuo), le condizioni termiche e la natura del mezzo asfittico del suolo. Per tanto, vuoi nelle piante erbacee che legnose coltivate, è dato osservare una grande variabilità d'adattamento i cui estremi incidono sulle specie che normalmente vivono coll'apparato radicale in terreno idropico cioè in mezzo asfittico costituito da eccesso d'acqua immota e, per contro, sulle specie sensibili — fino a un certo punto — a qualunque comune mezzo asfittico del suolo e però provviste di sistema di radici relativamente superficiale. Le une e le altre sembrano collegate da forme le quali sviluppano comunemente il sistema radicale in terreno libero da acqua stagnante, profondo, permeabile ma tuttavia asfittico negli orizzonti meno superficial — e pi[ugrave] erti — del suolo per atmosfera inerte e per eccesso di CO2.

A entrambi i processi respiratori testè rilevati si allacciano interessanti problemi agronomici riguardanti tra l'altro i lavori di preparazione del suolo eccezionalmente energici particolarmente nei riflessi che questi possono avere a cagione d'una temporanea maggiore aereazione indotta.  相似文献   

9.
Riassunto

L'Autore studia l'embriologia di due specie che crescono spontaneamente in Sardegna: Arthemisia arborescens L. e Chrysanthemum coronarium L.

Per tutte e due le specie il numero cromosomico aploide è n=9, e lo sviluppo del gametofito maschile e femminile è normale; particolare interesse presenta la costituzione della regione antipodale.  相似文献   

10.
Riassunto

Viene completato l'elenco sistematico dei Ceratium viventi nelle acque di Sanremo, descrivendone una nuova specie: Ceratium Brunellii Rampi n. sp., e se ne stabilisce in linca di massima il comportamento fenologico.

Il raffronto del quadro feno-biologico dei Cerazi di Sanremo con quello di altre località mediterranee, sembra indicare che la distribuzione superficiale e la fenologia di questi microplanctonobi, è sensibilmente identica per tutto il bacino mediterraneo e che il gruppo afanotermo delle acque di Sanremo è ad apparizione precoce nei confronti di altre località mediterrance  相似文献   

11.
Riassunto

L'A. espone poi le sue ricerche sulla sporogenesi del Ruscus aculeatus, le quali la portano a concludere che la microsporogenesi avviene generalmente in maniera del tutto normale, mentre la megasporogenesi è del tipo dimegasporiale (t. Scilla) nei fiori delle piante femminili, e di tipo monomegasporiale (t. normale) in quelli delle piante maschili.

L'A., premesse alcune generalità e osservazioni sulla morfologia fiorale del Ruscus aculcatus, ammette che questa specie sia da ritenere subdioica, in quanto provvista di individui con fiori morfologicamente femminili puri e di altri con fiori inizialmente ermafroditi ma, per successivo aborto dell'organo femminile, funzionalmente maschili.  相似文献   

12.
Nationalization and Globalization Trends in the Wild Mushroom Commerce of Italy with Emphasis on Porcini ( Boletus edulis and Allied Species). This paper presents an historical overview of wild mushroom commerce in Italy, with a focus on recent trends in the production of porcini (Boletus edulis and closely allied species). Over the past century, two major trends—nationalization and globalization—have been apparent in the wild mushroom commerce of Italy. First, a simplified national mushroom menu has emerged through processes of governmental regulation and culinary fashion, but it has come at the expense of differing, localized mushroom traditions which may suffer under the European Union’s free trade principles. Second, Italy has emerged as a focal point of a global market for a small number of mushroom species—particular porcini. While the name porcini has become synonymous with Italian cuisine, and in spite of a vibrant tradition of recreational mushroom collecting in Italy, most of the porcini commercially available in Italy or exported by Italy are no longer of Italian origin. Porcini and other mushrooms now flow into Italy from all over the world—especially from China and eastern Europe—and are then often exported as “Italian porcini.” This globalization of the wild mushroom trade, while offering significant income to rural producers and processors around the globe, has other effects as well, for example, a kind of national branding as “Italian” of globally-produced products, of which porcini is one, that is in direct opposition to some of the European Union’s rules for regional denominations.
Processi di Nazionalizzazione e Globalizzazione nel Commercio Italiano dei Funghi spontanei, con Particolare Riguardo ai Porcini ( Boletus edulis e Specie Affini). Questo articolo presenta una panoramica storica sul commercio dei funghi spontanei in Italia, con particolare riguardo alle recenti tendenze nella produzione dei porcini (Boletus edulis e specie affini). Nello scorso secolo si sono osservate due tendenze principali—di nazionalizzazione e di globalizzazione—nel commercio dei funghi spontanei in Italia. In primo luogo si è affermata nel territorio nazionale una tradizione limitata al consumo di un numero contenuto di specie, sia per effetto di alcune normative che di mode culinarie, ma ciò è avvenuto a discapito di tradizioni locali più ricche, che potrebbero ulteriormente risentire dei principi per il libero scambio all’interno dell’Unione Europea. In secondo luogo, l’Italia si è posta in evidenza come un punto nodale per il mercato globale di alcune specie fungine, in particolare dei porcini. Nonostante quest’ultimo termine sia tradizionalmente associato alla cucina italiana, e nonostante esista in Italia una vivace e radicata tradizione nella raccolta amatoriale dei funghi, la maggior parte dei porcini ivi commercializzati (allo stato fresco, essiccati o variamente conservati) o esportati verso altri paesi non sono più di origine locale. I porcini e altre specie fungine giungono attualmente in Italia da ogni parte del mondo—in modo particolare dalla Cina e dall’Europa orientale—e sono successivamente spesso esportati come “prodotti Italiani.” Questo processo di globalizzazione del mercato dei funghi spontanei, pur offrendo un significativo introito ai raccoglitori e commercianti rurali su tutto il globo, è responsabile di altri effetti, come per l’appunto una sorta di marchio nazionale “Italiano” su alcuni prodotti di provenienza globale, come per l’appunto i porcini, cosa che contrasta con alcune delle regole dell’Unione Europea in materia di denominazioni regionali.
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13.
V. Delucchi 《BioControl》1957,2(2):107-118
Zusammenfassung Im vorliegenden Vortrag, der anl?sslich der CILB-Versammlung in Antibes am 21. November 1956 gehalten wurde, erw?hnt der A. die wichtigsten, bis heute in Europa ver?ffentlichten Untersuchungsergebnisse überDacus-Parasiten und gliedert sie in drei zeitliche Hauptperioden. Vor 50 Jahren habenSilvestri und Mitarbeiter die in Italien einheimischen Parasiten der Olivenfliege untersucht und unmittelbar vor dem ersten Weltkrieg hatSilvestri die in Afrika und Australien vorkommendenDacus— oderCeratitis — Parasiten studiert. Von allen, aus den verschiedensten L?ndern importierten Parasitenarten hat sich lediglichOpius concolor in Süditalien akklimatisiert. In den letzten 30 Jahren wurde vorwiegend versucht, die Wirkung der einheimischen Parasiten und R?uber durch Kulturmassnahmen zu erh?hen. Die in Südeuropa vorkommenden Parasiten geh?ren alle zur Superfamilie derChalcidoidea; der einzige bekannte R?uber stellt eine Cecidomyiden-Art dar.
Riassunto Nella presente nota, letta alla riunione della C.I.L.B. a Antibes il 21 novembre 1956, l'Autore elenca i principali studi compiuti in Europa sui parassiti delDacus ole? fino ad oggi, mettendo in evidenza tre periodi fondamentali: il primo periodo concerne le ricerche sui parassiti indigeni (Europa meridionale), intraprese in particolar modo da Silvestri e collaboratori, prima del 1908 circa; il secondo riassume l'intenso lavoro eseguito da Silvestri sui parassiti delDacus ole? eCeratitis capitata in Africa e Australia durante gli anni 1908–1914; l'ultimo periodo, dalla prima guerra mondiale ad oggi, è caratterizzato da sporadici studi sistematici su nuove specie parassite delDacus ole? o d'altri Tripetiti e da un abbandono delle ricerche concernenti parassiti esotici per la lotta biologica contro la mosca delle olive. Sono quindi menzionati i parassiti delDacus attualmente conosciuti nell'Europa meridionale secondo la più recente nomenclatura. L'Aurore conclude con un breve accenno al valore di queste specie a prevede la preparazione di alcuni lavori sulla sistematica dei parassiti finora allevati dalDacus, in e fuori Europa, da parte del Servizio di Identificazione della C.I.L.B.


Communication lue à la Réunion d'Antibes, le 21 novembre 1956.  相似文献   

14.
Abstract

L' A. descrive in Rudbeckia laciniata L. una specie apomittica, con gametofito femminile diploide originato da quattro divisioni del nucleo della cellula madre; di cui la prima di tipo restituzionale.

Descrive il fenomeno della «semigamia», per cui lo spermio penetra nella cellula uovo diploide senza degenerare e senza fondersi col nucleo femminile, ma si divide insieme a questo per originare un embrione di tipo chimerico.

Analogo comportamento presenta R. speciosa Wender.

Descrive anche la formazione di granuli pollinici giganti, tetraploidi, originati dalla formazione di un nucleo di restituzione in seguito ad ognuna delle due divisioni meiotiche («doppio nucleo di restituzione» o «nucleo di birestituzione»).  相似文献   

15.
Riassunto

L'A. studia le modalità della perdita di acqua delle. cellule vegetali in via di essiccamento. In questa ricerca di fisiologia cellulare, condotta per via sperimentale e per esame citologic, I'A. dimostra come la perdita di acqua si verifichi nella cellula in stadi distinti corrispondenti alla distini corrispondenti alla disidratazione dei singoli organiti della cellula e alle diverse forme nelle quali l'acqua si trova presente nella cellula stessa. Una parte principalissima ha, in questa disidratazione, il muco-proteide, il nuovo costituente fondamentale del protoplama recentemente scoperto e illustrato dall'A. Egli dimonstra come le differenti fasi di smescolamento pi[ugrave] o meno avanzato, in cui si può presentare il mucro-proteide, regolino non solo la perdita d'acqua nell'essiccamento sperimentale, ma regolino altresi tutta l'economia dell'acqua e della soluzioni della pianta vivente, specialmente in quelle sottoposte a regime di xerofilia.  相似文献   

16.
Riassunto

L'A. stabilisce die in Ulmus campestris L. lo sviluppo del gametofito femminile avviene secondo due distinti tipi di sviluppo tetramegasporiali bipolarizzati: 1) gametofiti 10, 12 e 14-nucleati con oangio monosporiale che si costruiscono per polarizzazione 1+3 dei nuclei sporiali; 2) gametofiti 8-nucleati con oangio disporiale del tipo Adoxa.

Stabilisce inoltre che la frequenza di sviluppo dei due tipi oscilla intorno ai valori percentuali del 65% e 35% rispettivamente.

Il grado molto elevato di frequenza dei gametofiti 10-nucleati, finora ignoti nella letteratura embriologica, offre all'A. l'opportunità di discutere sul significato e gli attributi del tipo generale Pyrethrum parthenifolium 16-nucleato; il sottotipo Ulmus 10-nucleato, e i sottotipi Tanacetum 12- e 14-nucleato devono esser considerati come sottotipi di riduzione ad esso subordinati.

Durante lo studio della microsporogenesi e dello sviluppo del gametofito femminile è stato riconfermato per questa specie il numero aploide dei cromosomi n = 14. Sono state oservate varie anomalie nella differenziazione dei granuli pollinici, causate da fattori climatici.  相似文献   

17.
Abstract

Studio fitosociologico su alcune foreste di « Liriodendron tulipifera » L. del Tennessee (U.S.A.). – Una serie di rilievi fitosociologici e di osservazioni floristiche ed ecologiche è stata condotta in foreste di latifoglie nel Tennessee orientale, con particolare riguardo a stazioni di Liriodendron tulipifera L. su dolomite di Knox. Nell'elaborazione dei dati dei rilievi ci si è valsi di un calcolatore numerico IBM-1604. Il controllo dell'omogeneità basato sulla « charakteristische Artenkombination » e la distribuzione delle specie in classi di presenza dimostrano che le stazioni di Liriodendron nell'ambiente studiato rappresentano un tipo omogeneo di vegetazione. L'analisi della distribuzione in classi di presenza in questi termini è, a quanto ci risulta, nuova. L'analisi strutturale dimostra una stratificazione molto complessa, con 51% della massa assimilatrice sopra i 25m. Lo spettro biologico rappresenta una forma intermedia fra la foresta di latifoglie settentrionale (es. Minnesota) e la pluvisilva tropicale (America Centrale), con una percentuale particolarmente alta di geofite. La composizione floristica sta in una posizione intermedia fra i Liriodendretalia ed i Quercetalia di KNAPP, e risulta dominata dall'elemento submesofilo. La distribuzione delle specie arboree nei vari strati (da basale ad arboreo) suggerisce una tendenza evolutiva verso una foresta mista di Querce ed Hickories (Carya spp.) accompagnati ad Acer rubrum, Cornus florida, Oxydendron arboreum, Nyssa sylvalica ed Ostrya virginiana. Mancano invece qui le specie strettamente mesofile (Fagus, Acer saccharum, Aesculus octandra, Tilia spp. ecc.) che secondo i dati delle letterature sarebbero le tipiche specie compagne di Liriodendron. Si conclude che la foresta di Liriodendron è il primo stadio forestale della serie che ha per climax la foresta di quercia (« appalachian oak forest ») di ambiente submesico. L'analisi fitosociologica dimostra che, nella fase in cui Liriodendron è pienamente sviluppato, si tratta di una facies transitoria della menzionata « appalachian oak forest », rispetto a cui non sembrano esserci specie differenziali.  相似文献   

18.
Riassunto

L'A. deserive la vegetazione di due stazioni delle serpentine dell'Impruneta e riporta le osservazioni condotte negli anni 1938–40 sul ritmo di vegetazione delle specie che popolano tali stazioni.

Dalle osservazioai fenologiche risulta che il risveglio della vegetazione sulle serpentine non è ritardato alla primavera per le specie pi[ugrave] tipiche, mentre lo è per talune specie banali; che le parti secche delle piante tendono a rimanere lungamente in posto; che la disseminazione è lenta e si protrae spesso fino all'autunno inoltrato od anche fino alla primavera successiva.  相似文献   

19.
Riassunto

Dopo aver constatato come i risultati delle ricerche sin qui compiute sulla micorrizia delle Epatiche siano poco soddisfacenti, l'A. riferisee di aver osservato in molte Epatiche tallose una doppia infezione, da parte di um Ficomicete, che viene descritto, e di un Micomicete di tipo rizottonioide; soltanto quest'ultimo è presente nelle Epatiche fogliose. Illustra l'influenza dei principali fattori ambientali sull'infezione ficomicetica e le probabili cause dell'influenza stessa, e prospetta alcune ipotesi sui rapporti fra i membri della simbiosi.  相似文献   

20.
Riassunto

L'A. studia la struttura anatomica della clava dello spadice di Arum, indaga le intime modificazioni cellulari che avvengono durante il suo periodo di accrescimento, di maturità e di senescenza, e viene a rilevare alcuni segni della senescenza cellulare. Inoltre mette in evidenza le differenze morfologiche tra i procossi di necrobiosi in natura e in ambiente asfittico; segnala la vacuolizzazione delle masse cromatiniche come la causa principale della cariocinesi. Fa infine osservare che il parossismo termico (funzione prima di tale organo) rimane nei limiti biologici senza dirette azioni deleterie sulla struttura citologica della clava.  相似文献   

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