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1.
Riassunto

L'A. si è proposto di chiarire il valore sistematico del Peucedanum venetum Koch. nei confronti della specie Linneana P. alsaticum L., in base all'esame dei caratteri morfologici esterni ed a quello dei caratteri anatomici del caule, del picciolo e del lembo fogliare, dei raggi dell'ombrella, del frutto. In questo esame (particolarmente in quello anatomico) ha ritenuto opportuno il confronto con altre entità di questo genere, onde cercare di precisare il valore sistematico dei vari caratteri. Conclude con l'affermare che il Peucedanum venetum Koch. è da considerarsi come specie autonoma, ben distinta dal P. alsaticum L.  相似文献   

2.
Riassunto

L'A. stabilisce die in Ulmus campestris L. lo sviluppo del gametofito femminile avviene secondo due distinti tipi di sviluppo tetramegasporiali bipolarizzati: 1) gametofiti 10, 12 e 14-nucleati con oangio monosporiale che si costruiscono per polarizzazione 1+3 dei nuclei sporiali; 2) gametofiti 8-nucleati con oangio disporiale del tipo Adoxa.

Stabilisce inoltre che la frequenza di sviluppo dei due tipi oscilla intorno ai valori percentuali del 65% e 35% rispettivamente.

Il grado molto elevato di frequenza dei gametofiti 10-nucleati, finora ignoti nella letteratura embriologica, offre all'A. l'opportunità di discutere sul significato e gli attributi del tipo generale Pyrethrum parthenifolium 16-nucleato; il sottotipo Ulmus 10-nucleato, e i sottotipi Tanacetum 12- e 14-nucleato devono esser considerati come sottotipi di riduzione ad esso subordinati.

Durante lo studio della microsporogenesi e dello sviluppo del gametofito femminile è stato riconfermato per questa specie il numero aploide dei cromosomi n = 14. Sono state oservate varie anomalie nella differenziazione dei granuli pollinici, causate da fattori climatici.  相似文献   

3.
Riassunto

L'A. studia il comportamento della membrana di fronte ad alcune soluzioni coloranti a reazione attuale diversa. Stabilisce il potere di assunzione dei colori da parte della lignina, dello xilano, della cellulosa, del legno, con il semplice esame microscopico e con esami colorimetrici, e viene a stabilire alcune nuove norme per giudicare su la lignificazione della membrana. Egli stabilisce che quanto più acida è la soluziene colorante in cui si manifesta la colorzaione con il verde di metile, con il verde di malachite, con il bleu di metilene, con il violetto di genziana, tanto più alto è il grado di lignificazione della membrana.  相似文献   

4.
Riassunto Gli Autori hanno minutamente studiato nel gatto 1'innervazione del polmone, prendendo specificatamente in considerazione le modalità di innervazione del diversi elementi strutturali del parenchima, e il progressive cambiamento di forma delle cellule nervose simpatiche durante l'accrescimento e la senescenza.Gli AA. hanno inoltre studiato il comportamento del metasimpatico polmonare in condizioni di alterata funzionalità (polmone residuo dopo lobectomia e pneumonectomia sperimentali).I risultati più salienti possono essere cosi riassunti: sono stati osservati con particolare attenzione i corpuscoli nervosi terminali di natura sensitiva nelle diverse sedi (ghiandole, epitelio bronchiale, parete dei vasi sanguigni, guaina miocardica delle vene polmonari). Qusti dati, oltre che importanti dal lato morfologico, rappresentano la base anatomica per una esatta interpretazione di molti fenomeni di osservazione clinica: regolazione della dinamica circolatoria, dolore viscerale, riflessi partenti dal peduncolo polmonare e dalla regione dell'ilo.Nelle cellule nervose dei gangli intrapolmonari di soggetti normali si attua una crescita postnatale, che in genere è apparsa di lieve grado. Le modificazioni più salienti, cui vanno incontro i neuroni simpatici polmonari, sono espresse dall'aumento in volume del pirenoforo e dalla comparsa di dendriti, peraltro non molto numerosi.Il processo della complicazione morfologica delle cellule del metasimpatico polmonare avviene seguendo le stesse modalità, sia nell'accrescimento e nella senescenza fisiologica che in condizioni di superlavoro realizzate sperimentalmente (lobectomie, pneumonectomie). L'unica sostanziale differenza, fra il decorrere del processo normale e quello svolgentesi nel polmone residuo costretto ad un superlavoro, è data dal ritmo e dal grado delle trasformazioni rispettive: lente e graduali nel primo, concentrate nel tempo e assai spiccate morfologicamente nel secondo. L'aumento in volume del pirenoforo, l'accrescimento rigoglioso dei dendriti e lo sviluppo delle formazioni parafitiche vengono dagli Autori, analogamente a quanto è stato prospettato da altri Ricercatori per i neuroni di altre sedi, considerati nella identica maniera: tali modificazioni strutturali rappresentano cioè il meccanismo attraverso il quale il neurone polmonare perviene ad una maggiore estensione delle sua superficie, realizzando in tal modo un incremento, talora cospicuo, della sua massa, nella forma la più favorevole al suo metabolismo.  相似文献   

5.
Riassunto Furono istituiti confronti, in preparati col metodo Golgi-Cox, tra i caratteri dei neuroni piramidali grandi, medi e piccoli della corteccia cerebrale di Mammiferi di grandezza somatica molto differente, e piú precisamente: cavallo, bue, uomo, scrofa, pecora, capra, cane, gatto, coniglio, cavia, ratto, topo. Nell'uomo fu scelto il campo 4 di Brodmann; negli animali una regione della corteccia presumibilmente corrispondente.Nello stesso materiale fu determinata, in preparati col metodo Nissl, la densità dei neuroni, in modo da poter stabilire il numero dei neuroni per mm3 di corteccia.Furono riscontrate differenze modeste nella grandezza del pericario nei vari animali, incomparabilmente meno accentuate di quelle esistenti nello stesso materiale per i neuroni sprovvisti di dendriti (gangli sensitivi). Sono invece imponenti le differenze nell'estensione dell'arborizzazione dendritica. Tali differenze sono di più alto grado nelle grandi cellule piramidali che nelle medie e nelle piccole; però sono ben evidenti anche in queste ultime.Tra i valori ottenuti nella densità dei neuroni e quanto risulta nei preparati col metodo Golgi sull'estensione dell'arborizzazione dendritica negli animali di grandezza corporea differente, vi è coincidenza nel senso che, quanto più ampio è lo spazio occupato dall'arborizzazione dendritica dei neuroni della corteccia e quanto più numerosi sono i neuriti afferenti e le loro collaterali, tanto minore è la densità dei neuroni.I risultati delle presenti osservazioni si accordano con i recenti reperti col microscopic elettronico, secondo i quali i neuroni, la glia ed i vasi sanguiferi sono fittamente stipati, al punto che le fessure, le quali li separano, sono dell'ordine di grandezza submicroscopica; non esistono, nei centri nervosi, altri componenti al di fuori dei neuroni, della glia e dei vasi.Dedicato al Prof. Giuseppe Levi per il suo 88 compleanno. Ricerche compiute con un contributo del C.N.R.  相似文献   

6.
Riassunto

Lo sviluppo del gametofito femminile di Campsis radicans (L.) Seem. (Bi-gnonaceae) è di tipo normale, monomegasporiale, otto-nucleato. Le cellule somatiche dell'ovulo durante lo sviluppo del gametofito e la loro trasformazione in tessuto nutritizio presentano particolari fenomeni interessanti non solo dal punto di vista morfologico, ma anche da quello microchimico. L'ispessimento attivo della membrana delle cellule dell'ipostasi è preceduto dall'acquisto di un intenso potere cromotropo e di un aspetto mucillaginoso : il passaggio delle sostanze pectiche della membrana cellulare da uno stato di inerzia ad uno di accrescimento coinciderebbe secondo ogni verosimiglianza con l'acquisto di radicali solforici da parte dei loro polisaccaridi. L'amido del gametofito adulto in via di degenerazione acquista un intenso potere cromatropo determinato dai prodotti della sua demolizione  相似文献   

7.
Riassunto Ratti iniettati sottocute con sospensioni diCoccidioides immitis Stiles hanno presentato localmente lo sviluppo di un granuloma fibroblastico gigantocellulare e nessuna tendenza alla generalizzazione dell'infezione. Il trattamento con DCA o Artisone non ha modificato sensibilmente il decorso e le caratteristiche istologiche dell'infezione. All'opposto il trattamento con Cortisone ha condizionato in un'alta percentuale dei casi una diffusione viscerale dell'infezione stessa; nella sede d'impianto del fungo la reazione dei tessuti, anzichè il tipo granulomatoso abituale, ha assunto un tipo necroticoessudativo, senza barriera demarcante fibroblastica e con intensa vegetazione fungina. Questi reperti vengono messi in rapporto con le proprietà antiallergiche ed antiimmunitarie generiche del Cortisone e con l'effetto catabolico sul ricambio proteico unitamente al noto effetto inibitore sui normali processi di granulazione dei tessuti esercitato da questo ormone.
Summary After the subcutaneous injection ofCoccidioides immitis Stiles, twenty rats showed a giant cell, fibroblastic granuloma; no general infection was observed. Treatment with DCA or Artisone did not modify the course and the histological pattern of the infection. On the contrary, in rats treated with Cortisone the infection was more severe, the subcutaneous granuloma showed larger necrotic and essudative foci, no fibroblastic tissue was formed, the fungous growth was conspicuous and visceral lesions were observed. These results are in agreement with the inhibitory effect of Cortisone on the allergic and immune responses and with the catabolic effect of the hormone on protein metabolism.
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8.
Riassunto

L'A. stabilisce che in Plumbago capensis Thunb., accanto allo sviluppo secondo lo schema del tipo Plumbago, si riscontra, con bassissima frequenza, un nuovo tipo di sviluppo di gametofiti 7-nucleati bipolarizzati con oosfera di natura sporiale.

Stabilisce inoltre che in Statice Limonium L. lo sviluppo del gametofito femminile avviene esclusivamente secondo il tipo Euphorbia dulcis, mentre in Armeria vulgaris W. var. maritima (Miller) Willd. esiste associazione dei due tipi di sviluppo Adoxa ed Euphorbia dulcis nel rapporto approssimativo del 3%.

Mette in evidenza che la triploidia dei nuclei calazali, caratteristica dei gametofiti di tipo Euphorbia dulcis, può determinarsi secondo due distinte modalità : o per coalescenza dei tre fusi calazali durante la terza divisione dello sviluppo (Statice Limonium), o per un processo di vera e propria cariogamia dei tre nuclei sporiali quiescenti durante lo stadio di polarizzazione 1+3 con conscguente formazione durante la storia dello sviluppo di uno stadio binucleato secondario (Armeria vulgaris var. maritima).

Riconferma infine per questa ultima pianta il numero aploide dei cromosomi n = 9.  相似文献   

9.
Riassunto

È stato preso in esame, mediante analisi pollinologiche di depositi torbosi, il rimboschimento postglaciale della parte meridionale della venezia Tridentina per le quote da 1000 a 1400 m. I risultati hanno permesso di stabilire che nel versante meridionale del sistema alpino l'Abete, in determinate posizioni, ha partecipato in modo considerevole — spesso imponente — alla constituzione delle foreste dopo il periodo dei Pini, fino al periodo del Faggio.

Il comportamento della sua espansione è risultato analogo a quello già descritto per il versante settentrionale; ciò vien messo in evidenza mediante un grafico the mostra schematicamente l'aspetto forestale dei due versanti nel periodo Querceto-Picea-Abies del posglaciale.  相似文献   

10.
Riassunto L'A. con il presente lavoro si propone di riassumere le nostre attuali conoscenze sugli Attinomiceti, discutendo in particolare i seguenti punti: a) l'eterogeneità morfologica e colturale di questi microrganismi; b) necessità di una loro ripartizione in generi diversi; c) l'opportinutà di una nuova classificazione che tenga debito conto di queste nozioni; d) la possibilità di nuovi studi e di nuovi orientamenti nella ricerca. Ciascuno di questi punti é discusso e documentato in quattro parti diverse del lavoro. Parte 1a. — Sono riassunte le conclusioni più significative, a cui sono giunti vari studiosi della morfologia degli Attinomiceti, come l'Orskov e il Jensen che, distinguono tre gruppi, particolarmente documentati.Una ulteriore e piú antica distinzione é suggerita dal carattere di anaerobiosi, sebbene non vi sia un completo accordo nel giudizio di una simile distinzione: l'accettarono il Wright, il Pinoy, Lignières e Spitz, il Puntoni. Wollenweber distinse due sezioni: Aerothrix e Pionnothrix. Parte 2a. — L'A. vi discute in primo luogo a quale dei gruppi distinti in precedenza si debba attribuire la denominazione generica Actinomyces, e necessariamente quali dei ricordati gruppi corrispondano ai generi definibili e con quali termini debbano essere contraddistinti. Parte 3a. - L'A. propone una nuova classificazione degli Actinomycetales, in cui l'emendamento principale consiste nella più rigorosa definizione delle famiglie Actinomycetaceae, nella quale debbono essere incluse le specie producenti spore o conidi. E' creata una sottofamiglia in relazione alle loro affinità per i generi Actinobacterium, Cohnistreptothrix, Proactinomyces, Mycobacterium, e Corynebacterium; essa con il termine Proactinomycoideae fa parte della famiglia Mycobacteriaceae. Nella sottofamiglia Leptothrichioideae sono annoverati quei generi che hanno maggiori affinità con i restanti Schizomiceti. II genere Actinomyces é considerate come il più evoluto e di transizione agli Eumiceti, ma per l'assenza di un nucleo ben definite si deve considerare appartenente agli Schizomiceti. Parte 4a. — L'A. si sofferma ad illustrare i rapporti che questi microrganismi hanno con la patologia e la microbiologia, rilevando che la loro esatta conoscenza con precise diagnosiè grandemente utile a queste scienze. Sono illustrate e discusse le specie note dei singoli generi e rilevate le ulteriori necessità di ricerche sperimentali.  相似文献   

11.
Riassunto

L'A., richiamate sinteticamente le varie questioni inerenti alia biologia dei tartufi attraverso l'esame della letteratura, intraprende esperienze per dimostrare la germinazione delle spore di Tuber magnalum Pico. Sia in condizioni strettamente sperimentali e cioè con colture acquose sterili di frammenti di tartufi, sia in ambiente simile al naturale, infettando radici di quercia con poltiglia di tartufo e sabbia, contenuta in un tubo di vetro avvolgente le radici, è riuscito ad osservare spore germinanti e a darne la documentazione. Discute in seguito le esperienze. Attraverso lo studio della micorriza ottenuta sperimentalmente, contribuisce alla definizione della questione del rinvenimento di ife con unioni a fibbia in relazionc al micelio di Tuber (Mattirolo, 1887). Fa infine osservare come i risultati ottenuti non rappresentino che le fasi iniziali dei complessi fenomeni svolgentisi nel ciclo biologico dei tartufi.  相似文献   

12.
The Norian portion of the Costa dei Frascari succession (Matese Mountains, northern Campania) provides an example of a calcareous algae association dominated by the family Pseudoudoteaceae; subordinately, Gymnocodiaceae and Dasycladaceae also occur. The present study deals with the record of Garwoodia maxima Dragastan, Garwoodia toomeyi Dragastan, Pseudoudotea magna Dragastan et al., Jabrianella sp., and Asterocalculus heraki Sokac and Grgasovic, from the open-lagoon carbonate deposits which were referred to the portion of the Norian below the Triasina hantkeni Zone.Riassunto. Vengono presentati i risultati di uno studio sistematico condotto sulle alghe calcaree del Norico dei Monti del Matese (Campania settentrionale), per la prima volta segnalate in Italia. La ricca associazione è composta da prevalenti pseudoudoteacee e precisamente: Garwoodia maxima, Garwoodia toomeji, Pseudoudotea magna, Jabrianella sp., oltre a Asterocalculus heraki, Heteroporella zankli e Probolocuspis espakhensis, recentemente attribuito alle Dasycladales da Senowbari-Daryan and Majidifard. I campioni analizzati provengono dalla porzione inferiore della successione della Costa dei Frascari (versante meridionale dei Monti del Matese) i cui 160 m basali sono costituiti da prevalenti calcari granulo-sostenuti e da rare intercalazioni di calcari fango-sostenuti, talora loferitici, spesso dolomitizzati e stromatolitici. Labbondanza di antozoi, chetetidi, gasteropodi di grandi dimensioni e, in particolare, di resti di echinodermi indica che tali sedimenti si sono deposti in un ambiente di open-lagoon caratterizzato da continui scambi con il mare aperto che garantivano condizioni di salinità e ossigenazione delle acque idonee a questo tipo di organismi. In base allassociazione micropaleontologica e considerata lassenza di Triasina hantkeni e di Griphoporella curvata, la cui comparsa avviene a circa 160 m dalla base della successione, questi sedimenti sono stati riferiti alla porzione di Norico sottostante la Zona a Triasina hantkeni (sensu Marcoux et al. 1993).  相似文献   

13.
Riassunto

L'A. illustra la morfologia e l'anatomia di Solenostemma Argel con particolare considerazione dei caratteri del legno secondario in rapporto all'abito sempreverde della pianta.  相似文献   

14.
Riassunto L'autore ha studiato lo sviluppo in vitro del polmone embrionale di pollo, espiantato a 4 e 5 giorni di incubazione e tenuto in cultura fino ad un massimo di 5 giorni. Il processo di ramificazione dell'albero bronchiale continua in cultura, e puó essere seguito direttamente, mediante l'osservazione della cultura allo stato vivente, fino a che la ramificazione non diviene troppo complicata.L'esame istologico delle culture dimostra la comparsa di fenomeni molto simili a quelli che avvengono nelle condizioni normali di sviluppo, come viene dimostrato dal confronto fra le culture e polmoni di embrioni di pollo dal 5 ° al 10 ° giorni di incubazione. In particolare si sono osservati nelle culture: la secrezione vescicolare dell'epitelio della trachea e dei bronchi, fenomeni di migrazione cellulare attraverso l'epitelio, l'assottigliarsi dell'epitelio verso le ultime ramificazioni corrispondenti ai capillari aeriferi, il distacco di cellule dall'epitelio dei bronchi e dei piccoli rami e la loro caduta nel lume.In confronto allo sviluppo normale si osserva nelle culture una minore rapidità di ramificazione e la scomparsa dei sacchi aeriferi addominali.Ringrazio il Prof. E. Borghese, che ha seguito l'esecuzione della presente ricerca.  相似文献   

15.
Riassunto

Sono studiati i fenomeni citologici che permettono, a foglie di piante succulente, di seccare, all'inizio della stagione sfavorevole, come foglie di igrofite. Detti fenomeni vengono identificati con processi di denaturazione dei complessi muco-proteici plasmatici.  相似文献   

16.
Sommario E' del 1974, sulla traccia fornita dall'International Biological Program, che è in atto nel nostro Paese il monitoraggio pollinico. Su iniziativa dell'Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna e del CNR, nasce la prima rete regionale pilota di monitoraggio aerobiologico rivolta particolarmente ai granuli pollinici responsabili di allergia. Nel 1980 il campionamento pollinico supera i confini regionali e si estende a tutta la penisola, tanto che due anni dopo operano in Italia 20 stazioni. Attualmente vi sono in Italia 57 centri di monitoraggio aerobiologico che operano nell'ambito dell'Associazione Italiana di Aerobiologia, fondata a Bologna nel marzo 1985 e comprendente studiosi provenienti da discipline diverse. E' indispensabile che ogni punto di monitoraggio pollinico abbia un confronto costante con i risultati clinici e la componente vegetale del territorio. A Ferrara i risultati di cinque anni di rilevamento hanno evidenziato tre gruppi principali di pollini allergenici: Graminacee, Urticaee (in particolare il genere Parietaria), Composite (in particolare il genere Artemisia), mentre scarsa è l'incidenza dei pollini degli alberi. Ricerche cliniche, svolte nel 1980 e nel 1982 su due gruppi di pazienti allergopatici, confermano i dati aerobiologici. Le percentuali di positività agli skin-tests sono per le Graminacee il 90% (1980) e l'88% (1982), ler le Urticacee il 30% (1980) e il 27% (1982), per le Composite il 15% (1980) e il 12% (1982). Abbiamo effettuato anche un'indagine sul territorio della provincia di Ferrara per verificare la presenza e consistenza di alcune specie di piante allergeniche. Tralasciando le Graminacee che, per essere assai diffuse, non giustificano una verifica sul campo, abbiamo dato maggior spazio ai generi Parietaria e Urtica (fam. Urticacee) e ai generi Artemisia e Ambrosia (fam. Composite). Nel nostro territorio sono presenti solamente 2 specie diParietaria (P. officinalis eP. diffusa) e 2 specie diUrtica (U. diodica eU. urens). Riguardo alle Composite abbiamo verificato la presenza di 4 specie diArtemisia molto comuni in tutto il territorio ferrarese, mentre 2 specie diAmbrosia sono diffuse soltanto lungo il litorale. Si può affermare che, in campo allergologico, la combinazione di dati aerobiologici, clinici e botanici costituisce la base per giungere ad una diagnosi corretta e per impostare una terapia il più mirata possibile.   相似文献   

17.
Riassunto

A conferma di quanto s'era supposto, la respirazione profonda è apparsa processo fisiologico assai comune. Infatti, essa è stata accerta'a — spesso anche in fasi e periodi diversi del ciclo vitale della stessa pianta — in tutte le specie saggiate (circa 40 riferibili a 16 famiglie).

Nelle piante legnose, il processo respiratorio profondo è risultato della stessa natura che nelle specie erbacee.

Il processo respiratorio profondo e il processo respiratorio superficiale ipogco acquistano valori e significati diversi sia dal lato fisiologico che agronomico secondo la forma coltivata (specie, individuo), le condizioni termiche e la natura del mezzo asfittico del suolo. Per tanto, vuoi nelle piante erbacee che legnose coltivate, è dato osservare una grande variabilità d'adattamento i cui estremi incidono sulle specie che normalmente vivono coll'apparato radicale in terreno idropico cioè in mezzo asfittico costituito da eccesso d'acqua immota e, per contro, sulle specie sensibili — fino a un certo punto — a qualunque comune mezzo asfittico del suolo e però provviste di sistema di radici relativamente superficiale. Le une e le altre sembrano collegate da forme le quali sviluppano comunemente il sistema radicale in terreno libero da acqua stagnante, profondo, permeabile ma tuttavia asfittico negli orizzonti meno superficial — e pi[ugrave] erti — del suolo per atmosfera inerte e per eccesso di CO2.

A entrambi i processi respiratori testè rilevati si allacciano interessanti problemi agronomici riguardanti tra l'altro i lavori di preparazione del suolo eccezionalmente energici particolarmente nei riflessi che questi possono avere a cagione d'una temporanea maggiore aereazione indotta.  相似文献   

18.
Rosalia Liso 《Plant biosystems》2013,147(2-3):148-152
Riassunto

Prove di germinazione di semi di PINUS PINEA al buio. — Sono state condotte prove di coltivazioni di embrioni di Pinus pinea al buio in rapporti vari col loro endosperma. 1a prova: semi con endosperma amputato all'apice calazale (cotiledonare) per la lunghezza di mm. 1, mm. 2, mm. 3. Il resultato è stato l'accrescimento dell'embrione clorotico con radice atrofica, cioè non si è avuto la normale evoluzione morfogenetica dell'embrione in plantula. 2a prova: asportazione dei 2/3 micropilari, (radicolari) dell'endosperma: evoluzione normale dell'embrione in plantula, cioè germinazione di una plantula normalmente verde con radichetta molto ben sviluppata. 3a prova: asportazione di uno spicchio longitudinale di endosperma: normale germinazione di una plantula verde e con radichetta sviluppata, ma minore sviluppo in lunghezza dei cotiledoni corrispondenti allo spicchio di endosperma asportato.

Si deduce la importanza dell'endosperma per la normale morfogenesi della plantula nella germinazione, e la necessità di uno stretto rapporto di contiguità fra embrione e endosperma perchè questo esplichi la sua azione sull'evoluzione dell'embrione. Si deduce inoltre la importanza che ha l'endosperma nella nutrizione dei cotiledoni.

Si prospetta la necessità di fare opportuni esperimenti per stabilire se nel corso della germinazione il passaggio di sostanza dall'endosperma ai cotiledoni avviene con la partecipazione attiva soltanto dei cotiledoni, dell'endosperma o di tutti e due, e se c'è una distinzione fra le varie zone dell'endosperma ai fini di una efficienza nella nutrizione dell'embrione e della sua evoluzione in plantula.  相似文献   

19.
Riassunto

Vengono poste in evidenza per l'Erodium corsicum, endemismo corso-sardo, le modalità di formazione e le caratteristiche del gametofito femmineo, il quale risulta essere di tipo normale ottonucleato, ma con scomparsa precoce delle antipodi e tardiva fusione dei nuclei polari. Viene seguita la microsporogenesi, fissato essere il numero cromosomico n = 9, e tratti dei confronti con altre Geraniaceae.  相似文献   

20.
Riassunto L'A. ha studiato il sistema ipotalamo-ipofisario della femmina del Tritone crestato normale e nelle seguenti condizioni sperimentali: lesioni ipotalamiche, ipofisectomia, carico osmotico, allevamento in ambiente secco, trattamento con acetato di rame. Negli animali ipotalamo-lesi in estate o allevati a temperatura artificiale di tipo estivo in inverno, l'A. ha osservato in un primo tempo un aumento dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p., che poi declina per esaurirsi completamente 50 giorni circa dopo Fintervento operatorio, senza che ne segua atrofia cellulare. Il neurosecreto si accumula nel moncone prossimale del f. preottico-ipofisario, le cui fibre lentamente degenerano in direzione pètale. Nella neuroipofisi l'atrofia tissulare e la rarefazione di sostanza neurosecretoria, già apprezzabile dopo 9 giorni, appaiono estremamente spinte dopo 50 giorni circa. L'atrofia della neuroipofisi, la deplezione in essa del neurosecreto, e il calo dell'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. sono meno accentuate negli animali allevati, d'inverno, a temperatura naturale.Negli animali ipofisectomizzati l'A. ha osservato che durante la prima settimana l'attività secretoria nelle cellule del n. m. p. tende ad aumentare. Dal 12° giorno in poi lentamente declina, ma non si esaurisce del tutto neppure dopo 36 giorni, ed entro questo termine le cellule secernenti non degenerano. La quantità di neurosecreto entro le fibre del f. preottico-ipofisario è scarsa nei primi tre giorni, aumenta e si mantiene rilevante dal 5° al 12° giorno, e progressivamente poi diminuisce, senza mai scomparire del tutto. In corrispondenza del tuber le fibre del f. preottico-ipofisario degenerano, e in esse si accumula sostanza neurosecretoria. La degenerazione progredisce lentamente in direzione petale.Il carico osmotico (allevamento in soluzione all'1% di cloruro di sodio) tanto in animali integri che in animali ipotalamo-lesi ha portato, nel corso di 10 giorni, alla degenerazione delle cellule neurosecernenti del n. m. p., ad una forte diminuzione del neurosecreto entro gli assoni del f. preottico-ipofisario e ad una netta deplezione della colloide neuroipofisaria, non accompagnata da mitosi nei piuiciti.Del pari l'allevamento in ambiente secco ha determinato solo in un primo tempo un'esaltazione dei fenomeni neurosecretori nelle cellule del n. m. p. e un incremento dei fenomeni di trasporto lungo la via neurosecretoria; in un secondo tempo però subentrano fatti degenerativi a carico delle cellule secernenti e una più o meno marcata deplezione della colloide nella neuroipofisi.Infine gli effetti ottenuti con iniezioni di acetato di rame sono troppo poco netti per autorizzare qualsiasi deduzione.  相似文献   

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